Comunità di Sant

Le Frontiere del Dialogo:
religioni e civilt� nel nuovo secolo

Meeting Internazionale Uomini e Religioni - Barcellona 2-4 settembre 2001


 Luned� 3 Settembre 2001
Ajuntament de Barcelona, Sal� de Cent
Dialogo interreligioso: 15 anni da Assisi

Kojun Handa
Scuola Buddista Tendai, Giappone

   


Signore e Signori,

E� per me un onore poter parlare oggi con voi, in questo 15� Incontro internazionale per la Pace che si tiene a Barcellona.

Nell�agosto del 2000, come voi sapete, ebbe luogo a New York, nella sede delle Nazioni Unite, un�altro incontro religioso intitolato�Millennium World Peace Summit of Religious and Spiritual Leaders�. In quell�occasione, il Segr. Gen. delle Nazioni Unite, il Sig. Kofi Annan, parlando ai convenuti disse: �Io confido che tutti I leaders religiosi vorranno prendere parte attiva per la soluzione dei problemi mondiali�. Nello stesso discorso egli invit� le religioni del mondo a essere promotrici di unit� e riconciliazione. Non c�� bisogno di dire che, se cerchiamo unit� e riconciliazione, il dialogo � il primo passo. Ma che cosa sta al fondamento del dialogo? Io ritengo che alla base del dialogo, prima ancora di mettersi in comunicazione con l�altro, c�� un profondo bisogno di identit� personale.

A questo riguardo, vorrei trarre uno spunto dagli insegnamenti cristiani, Se intendo rettamente, il Cristianesimo insegna che nessuno nasce per caso, ma che ogni persona � creata da Dio per realizzare la sua volont�. In conseguenza, ogni essere umano ha la responsabilit� di collaborare per costruire un mondo secondo il piano divino. Se dovessi esprimere questo concetto in termini buddhisti, dovrei dire che ogni uomo deve vivere per realizzare il �Voto di Buddha� � il voto che il Buddha ha fatto e, secondo il quale, egli sar� al servizio dell�uomo fino al giorno in cui tutti potranno essere felici. Anche il fedele buddhista ogni giorno � incoraggiato a vivere secondo lo spirito di questo voto.

Il Buddhismo sottolinea l�importanza delle relazioni umane con quel concetto che, in lingua giapponese, � espresso dalla parola �en-ghi�, ovvero �inter-relazione� intesa come costitutivo essenziale della vita. Sotto questo aspetto, l�incontro con gli altri, come fatto in s� stesso, ha per il buddhista una dimensione spirituale. La parola �en-ghi� � resa talora nelle lingue occidentali con �origine dipendente�, o anche termini diversi, ma � il principio fondamentale del Buddhismo. Esso insegna che ogni cosa esiste solo in dipendenza dalle altre.

Si pu�, per fare un esempio classico, pensare ad una rete da pesca. La rete � in se stessa l�insieme di tante maglie. Traducendo in altri termini, si pu� dire che questa rete � la societ� umana e che in essa ogni uomo � come una maglia. La rete non sarebbe efficace se anche una sola maglia non adempisse il suo ruolo, perch� il tutto � intimamente connesso con ogni sua parte... E� cosi che ogni essere vivente � correlato con tutti gli altri. Il tutto non � solo la somma delle parti, ma si pu� dire che il tutto perviene all�esistenza come il risultato della inter-relazione con le parti.

Mi si permetta di elaborare il principio della origine dipendente, traendo un altro esempio dalla vita quotidiana. Supponete di voler bere una tazza di the. Prima di bere tu hai bisogno di molte altre cose, come le foglie, la pianta che produce le foglie, e prima ancora il seme della pianta. Occorre anche il sole e l�acqua. C�� bisogno del lavoratore per raccogliere le foglie. C�� bisogno di un carro per trasportarle, un venditore con il suo negozio. Occorre anche l�acqua da mettere nella teiera, e una tazza per bere. Cosi che diventa una grande sorpresa accorgersi in fine che l�intero l�universo � profondamente collegato con una tazza di the� Questo � quello che noi chiamiamo il principio della �origine dipendente�� Cio�, ogni aspetto del mondo dipende da tutto il resto. In altre parole, niente esiste in s� stesso. Gli esseri umani non fanno eccezione a questo principio. E questo � il motivo per cui noi abbiamo bisogno del �dialogo��

Buddha dice che il principio della origine dipendente � la verit� universale, sia che lui la insegni o no. Buddha dice anche, per�, che � se non sono messi in pratica � non ha nessun senso ascoltare gli insegnamenti anche mille volte. Quando si ascolta un insegnamento, ci� che conta � metterlo in pratica.

E� sotto questo aspetto che � secondo me - sono importanti questi incontri annuali organizzati dalla comunit� di Sant�Egidio. Per il dialogo � essenziale tradurre I principi nella pratica.

Inoltre, dal punto di vista buddhista, la tendenza a isolarsi � contro la verit� universale dell�inter-dipendenza. Individui, nazioni, organizzazioni religiose che non dialogano o non fanno sforzi in questo senso, sono destinati al fallimento. La pace � come si dice � non � la mera assenza della guerra, ma la realizzazione di una comunit� umana basata sulla condivisione e la collaborazione. Non c�� bisogno di dire che per avere un dialogo significativo non si deve dimenticare giustizia e misericordia. Per questo, abbiamo bisogno di uno sforzo continuo di conversione interiore per essere strumenti della volont� di Dio e della compassione del Buddha. Io credo che lo spirito del dialogo � ben descritto in una frase di Saicho (chiamato anche Dengyo-Daishi), il fondatore della nostra denominazione Tendai:� Dimenticare s� stesso e lavorare per gli altri � la forma pi� alta di compassione�. E� straordinario come lo spirito del dialogo sia espresso in queste parole antiche che, come sapete, furono ricordate anche da S.S. Giovanni Paolo II.

Come sapete, il 4 agosto 1987, a un anno dall�evento di Assisi, le religioni giapponesi sono convenute sul monte Hiei [centro spirituale del Buddhismo Tendai] per un Summit Religioso. Da allora, abbiamo continuato questo tradizionale incontro di preghiera ogni anno anche per riconfermare il nostro impegno per la pace. Anche all�inizio dell�agosto scorso il Ven. Eshin Watanabe, autorit� religiosa suprema del Tendai, insieme con I rappresentanti di molte denominazioni. ha rinnovato il voto di continuare a pregare insieme fino a quando la pace non sar� nel cuore di tutti.

Perch� la pace sia accordata, dobbiamo cercare con umilt� la protezione di Dio e di Buddha, vivendo in spirito di compassione e accontentandoci di poco.

Guardandomi indietro, trovo molti preziosi ricordi legati a questi Incontri organizzati dalla Comunit� di Sant�Egidio. Dal 1990 in poi, ho avuto l�onore di essere presente a Warsavia, Malta, Brussels, Milano, Assisi, Firenze, Roma, Venezia, Bucharest, Roma, Lisbona� Insieme con altri incontri, questo � il mio 14esimo in Europa. Spesso, durante questi incontri, ho cercato di sottolineare l�urgenza e la gravit� di due problemi mondiali: l�abolizione totale delle armi atomiche e I problemi riguardanti la salvaguardia dell�ambiente. In Agosto il Giappone ha appena celebrato il 56esimo anniversario della bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki, le due citt� che per prime nella storia furono vittime di questa immane tragedia. Non occorre ricordare quanto sia grande il male che essa ha apportatato alla civilt� umana. Come uomo di religione io desidero e prego perch� quest�arma sia definitivamente eliminata.

Nel marzo di quest�anno, a Trieste (Italia) ho partecipato a una conferenza internazionale sul tema dell�ambiente. Fin�ora, nella discussione di problemi come questi, venivano sottolineate le connessioni con la scienza, la tecnologia, l�economia. Le discussioni vertevano spesso sul come migliorare il benessere pubblico, creando migliori leggi internazionali, sviluppando tecnologie per alleviare certi rischi dell�inquinamento� Recentemente, tuttavia, sembrano essere diventate importanti per ottenere un vero miglioramento anche le discussioni sulla dimensione spirituale di questi problemi. A Trieste, una voce che aveva chiesto una pi� profonda riflessione sulla civilt� moderna, fu accolta. La proposta riguardava il bisogno di riflettere pi� profondamente sulle dimensioni spirituali e religiose dei problemi ecologici. Questo � un po� come dire che la chiave per la soluzione di questi problemi sta nell�etica religiosa riflessa in molte tradizioni diverse. A me sembra che, un poco alla volta, ma in modo irreversibile, ci stiamo avvicinando al centro stesso del problema. Guardando indietro alle epoche passate, � come vedere che noi esseri umani abbiamo oppresso gli altri esseri viventi sulla terra. E� come se questo nostro egoismo e arroganza ci abbiano portato a dare libert� a cattivi spiriti per la distruzione dell�ambiente umano. Lo stesso egoismo e arroganza ha, allo stesso tempo, riempito le nostre menti, procurando sofferenza e angoscia. Oggi � il momento per imparare nuovamente il rispetto per ogni forma di vita della natura. Ancora in termini buddhisti, noi chiamiamo questo concetto: �Natura di Buddha�. E� un idea basilare del buddhismo anche quella che insegna che ogni essere vivente, esseri umani, animali, fiumi, alberi e erbe, sono in possesso di una forza vitale. Rispettare la vita, e co-esistere con tutti gli esseri viventi: per fare questo dobbiamo riscoprire una cultura rispettosa e in armonia con la natura.

Un�etica religiosa potrebbe guarire il nostro egoismo e aiutarci a tradurre in pratica il principio di inter-dipendenza e misericordia. Scopo ed essenziale ultimo della religione � la pace e la salvezza di tutti. A questo scopo, di fronte a Buddha riconfermo nuovamente la mia decisione di continuare nella strada del dialogo e di migliori comunicazioni con gli uomini di altre fedi. Questo, secondo me, � anche un cammino privilegiato delle religioni nel nuovo secolo appena cominciato.

Grazie per la vostra attenzione.