Comunità di Sant

Le Frontiere del Dialogo:
religioni e civilt� nel nuovo secolo

Meeting Internazionale Uomini e Religioni - Barcellona 2-4 settembre 2001


 Luned� 3 Settembre 2001
Ajuntament de Barcelona, Sal� de Cent
Sud del mondo: le vie della solidariet�

Cornelio Sommaruga
Presidente della Fondazione Svizzera per il Riarmo Morale

   


Permettetemi di dare il benvenuto agli illustri relatori e a voi tutti, Signore e Signori, a questa Tavola Rotonda, dedicata a �Il Sud del mondo, le vie della solidariet��.

Sono Cornelio Sommaruga, uno svizzero di lingua italiana, ex-diplomatico e Delegato per Accordi Commerciali. Dopo essere stato Segretario di Stato nel Governo Svizzero, sono stato Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) per almeno 10 anni. Alla fine del mio terzo mandato alla ICRC, ho svolto diverse attivit� tra le quali la Presidenza della Fondazione per il Riarmo Morale in Svizzera, denopminato dopo tre settimane �CAUX � Iniziative per il Cambiamento�.

L�intera nostra rete mondiale sta sviluppando una collaborazione costruttiva con Sant�Egidio, questa straordinaria Comunit� che oggi ci ospita, che � un esempio costante di solidariet�. Sono felice di partecipare per la quinta volta a questo incontro internazionale �Uomini e Religioni�, dopo aver scoperto l�abilit� e il valore di Sant�Egidio durante i negoziati mozambicani.

Stiamo vivendo in un tempo in cui la globalizzazione domina le relazioni tra gli Stati cos� come tra gli esseri umani. I governi si preoccupano spesso di problemi locali, mentre la societ� civile e commerciale � molto pi� globale. Per questo motivo dovremmo richiamare alla Globalizzazione della Responsabilit�.

I capi di Stato e di Governo di 170 paesi, che si incontrarono al Millenium Summit nel settembre 2000 alle nazioni Unite a New York, hanno espresso la loro convinzione che �la sfida fondamentale che dobbiamo affrontare � assicurare che la globalizzazione diventi una forza positiva per tutti i cittadini del mondo�.

Vorrei infatti che ci ricordassimo che una grande parte della popolazione mondiale � oggi al di fuori del mercato globale. I loro bisogni sono enormi. Sono menomati dalla fame, la malattia, l�ignoranza e l�isolamento � e questi sono tutti aspetti della povert�. In molti paesi la loro esistenza � minacciata sia dalla violenza che dalla degradazione dell�ambiente naturale.

Le guerre stanno distruggendo milioni di vite; ci sono infatti oggi circa 25 conflitti armati aperti nel mondo mentre molti altri sono nascosti, accompagnati da esplosioni di disordini, tensioni e violenza. Notiamo che esite un chiaro legame � anche se complesso � tra tutte queste crisi e lo sviluppo. La povert� non � solo una gran parte del problema, ma le persone povere sono sempre le prime vittime.

Lo sviluppo come principale strumento di prevenzione, significa soprattutto educazione, che comprende il concetto di tolleranza, di rispetto per la dignit� umana e di impegno per la solidariet�.

Il vero sviluppo dovrebbe essere la transizione da condizioni disumane e quasi disumane a condizioni pi� umane.

Questioni economiche, finanziarie, sociali, agricole, sanitarie, educative e umanitarie sono coinvolte in questo vasto approccio alla solidariet�. Oggi siamo fortunati di avere nella nostra tavola rotonda personalit� del Sud e del Nord, personalit� che hanno o hanno avuto responsabilit� nelle chiese, nei governi e nelle organizzazioni internazionali; ma soprattutto personalit� fortemente impegnate nella solidariet�, sia a livello personale sia a nome delle loro istituzioni.

Permettetemi di presentarli, prima di dare loro la parola. Dopo il loro intervento, vorrei chiedere un eventuale dibattito tra loro, prima di dare la parola a voi, Signore e Signori. Abbiamo due ore di tempo abbondanti per i nostri lavori.

Senatore Giuliano Amato,

ex-Primo Ministro, Italia

Signor Joan Clos,

Sindaco di Barcellona, Spagna

Signor Miquel Nadal

Segretario di Stato Affari Esteri, Spagna

S.E. John Olorunfemi Onaiyekan

Arcivescovo Cattolico Nigeria

S. Em. Polycarpo Pengo

Cardinale, Tanzania