Comunità di Sant

Summit Islamo Cristiano
Roma, 3-4 ottobe 2001


 Mercoled� 3 Ottobre 2001
Palazzo del Quirinale
Udienza del Presidente della Repubblica ai partecipanti

Carlo Azeglio Ciampi
Presidente della Repubblica

   


Eminenze,
Illustri Rappresentanti delle Chiese Cristiane,
Illustri Rappresentanti dell�Islam,
Professor Riccardi,
Dottor El�Awa,

Il nostro incontro avviene tre settimane dopo un�immensa tragedia che, nel colpire gli Stati Uniti ha offeso i valori fondamentali del nostro vivere civile.

Il dialogo interreligioso e di civilt� fra Islam e Cristianesimo ha un impatto immediato sul mondo intero ma soprattutto fra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: in questa parte del mondo il dialogo poggia infatti su una storia millenaria alimentata da valori ed interessi comuni.

Al Mediterraneo, mare della convivenza fra popoli e religioni, fanno capo diverse eredit�: certo anche di conflitto, ma soprattutto di collaborazione e di reciproca compenetrazione. Basti pensare agli apporti che dall�esterno hanno contribuito a plasmare nei secoli la civilt� italiana.

Il mondo mediterraneo vuole pace, benessere e serenit�. Malgrado gli irrisolti conflitti, in questo mare quanto unisce � pi� forte di quello che divide.

Per trasformare il Mediterraneo in un�area condivisa di pace e prosperit�, � necessario che benessere materiale e benessere spirituale procedano insieme.

Non dobbiamo spingerci lontano nell�individuazione di formule, ma applicare valori condivisi da tempo dalla comunit� internazionale. Sono sanciti nel preambolo della Carta delle Nazioni Unite.

Li cito testualmente: �riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell�uomo, nella dignit� e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole, creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altre fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti, promuovere il progresso sociale ed un pi� elevato tenore di vita in una pi� ampia libert�, praticare la tolleranza ed a vivere in pace l�uno con l�altro in rapporti di buon vicinato, unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale�.

La consapevolezza dei valori che uniscono tutte le nazioni adombra una identit� comune della comunit� internazionale. Non so se esista un�unica civilt� mondiale. So per certo che, nel mondo, le diverse civilt� esprimono tutte l�anelito ad una migliore condizione umana.

La difesa dei valori fondamentali della Comunit� Internazionale � essenziale per diffondere sicurezza, giustizia, benessere.

Il dialogo fra le due sponde del Mediterraneo - epicentro dell�incontro fra mondo occidentale e mondo islamico - deve contribuire a pi� intense relazioni economiche e culturali che uniscano tutti i popoli che vi si affacciano.

Quel dialogo ha un obiettivo: la concordia operosa fra tutte le popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo, essenziale al loro sviluppo economico e sociale.

Il completo sradicamento del terrorismo non pu� essere raggiunto senza la pace in Medio Oriente. E� inaccettabile il susseguirsi di violenze ed attentati, malgrado la tregua e la volont� politica di rispettarla affermata da entrambe le parti.

La collaborazione euro-mediterranea deve poggiare su una duplice premessa: il riconoscimento, da parte di ciascuno, dell�identit� culturale e religiosa e delle conseguenti regole dell�altro; la volont� comune di edificare una societ� nuova fondata sulla giustizia e il rispetto dei diritti dell�uomo.

L�Islam � una grande religione e cultura che merita tutto il nostro rispetto. Cristianesimo e Islam, pur nella loro diversit�, condividono principi universali.

Se nei secoli passati sono stati creati degli steccati, essi oggi non hanno alcun senso.

Del resto, nel Trecento, quando il ricordo delle Crociate era ben vivo, il Boccaccio, uno dei pi� grandi autori della letteratura italiana, nella novella delle tre anella conclude il suo splendido racconto su quale, fra le tre religioni monoteistiche, fosse quella �verace�, con queste parole: �E cos� vi dico, signor mio, delle tre Leggi alli tre popoli date da Dio Padre, delle quali la quistion proponeste: ciascun la sua eredit�, la sua vera Legge e i suoi comandamenti dirittamente si crede avere e fare; ma chi se l�abbia, come degli anelli, ancora ne pende la quistione�.

La vostra presenza a Roma � testimonianza di una volont� autentica di dialogo, tanto pi� importante perch� vuole essere una risposta al primo grande orrore del nuovo millennio.

Mi rallegro con la Comunit� di Sant�Egidio per la tempestiva organizzazione di quest�incontro e per la vostra disponibilit� a venire a Roma, crocevia dell�Occidente e del Mediterraneo, capitale di due Stati, depositaria di un patrimonio che ispira tuttora i nostri animi, centro attivo di solidariet� internazionale.

E che la pace prevalga.