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Religioni e culture
tra conflitto e dialogo

Incontro Internazionale
Uomini e Religioni
Palermo 1-3 settembre 2002

Comunit� di Sant'Egidio

Arcidiocesi di Palermo

   

Marted� 3 Settembre 2002 - Piazza Politeama
Cerimonia Finale

Andrea Riccardi
Comunit� di Sant�Egidio, Italia
  


Cari amici di Palermo, cari amici venuti da tante parti del mondo, illustri Rappresentanti delle Chiese cristiane e delle grandi Religioni Mondiali,

questa sera, nel cuore di Palermo, si chiude l�incontro tra genti di religione diversa, tra umanisti e uomini di cultura con la gente di Palermo. Tante persone sono convenute qui da differenti parti del mondo, per discutere su �Religioni e culture tra dialogo e conflitto�. Nei tanti dibattiti, tenutisi in questi giorni a Palermo, sono emersi i problemi che angustiano il mondo: le guerre, le tensioni gravi, la violenza, il terrorismo, le grandi povert� di molte regioni del mondo, soprattutto il Sud, le crisi africane, il dissesto dell�ambiente� La vastit� dei problemi pu� tante volte demoralizzare: ci sono le volont� e le energie per affrontarli? Si � portati talvolta ad essere pessimisti, a rassegnarsi, a ripiegarsi su di s�, a chiudere le porte . E� una malattia del nostro mondo chiudersi su di s�: egoismi personali, di gruppo, etnici, religiosi, chiudono gli occhi, i cuori e spengono il sogno di poter rendere migliore questo nostro mondo. La violenza e la guerra cominciano nel cuore, in un cuore disinteressato. La guerra comincia nel cuore e nella mente e qui � la sfida religiosa per ogni uomo e ogni donna.

Ma un sogno si � acceso a Palermo. Proprio ora veniamo dalla preghiera in diversi luoghi di questa citt�: l� si � accesa la speranza. Uscendo dai luoghi dove ebrei, cristiani, musulmani, buddisti, credenti dell�India hanno pregato, l�uno accanto all�altro, senza confusione ma senza ostilit�, ci siamo incontrati per strada, ci siamo scoperti diversi, come sono diverse le tradizioni, ma animati tutti da una grande speranza. Si � camminato insieme per un pezzo di strada: perch� le religioni possono camminare insieme. I desideri di pace si fondono con la speranza. Dai credenti nasce un�immagine di pace: i credenti vengono da diverse tradizioni di fede, ma camminano insieme in pace. Pi� si approfondisce la propria fede e pi� si trova la forza per comunicare la pace.

I credenti hanno risorse spirituali per aiutare i popoli del mondo a camminare insieme nella pace. Hanno energie spirituali per dare speranza ai rassegnati, amore a quelli che sono prigionieri dell�odio, forza agli stanchi e pace a chi ancora ha negli occhi visioni di guerra. Per le vie di Palermo non � risuonato il passo pesante degli uomini di guerra, ma quello leggero di uomini e donne che portano una speranza e aiutano a cercare la pace

Le religioni hanno una forza che viene dal profondo: � quella speranza che non ci abbandona, quella energia che viene dalla preghiera, quella convinzione che l�amore pu�, anche laddove sono forti l�inimicizia e la violenza. Non lasciamoci mai prendere dall�inimicizia, lavoriamo per la pace, costruiamo l�unit� tra gli uomini e le donne. Tutto � possibile con la forza debole della fede. E� possibile spostare le montagne che le forze umane non riescono a spostare. Le religioni insegnano a camminare insieme, a camminare con un passo di pace. Anche se questo non � sempre accaduto nella storia e ancora oggi non accade sempre, siamo convinti che c�� una forza che si sta liberando dal profondo del cuore dei credenti: questa � la vera via della pace.

Siamo convinti di uscire da questi giorni con una consapevolezza pi� profonda della forza umile dei credenti, quella della misericordia e della preghiera, per appianare i conflitti, per far sorgere la pace. Dalla tomba della guerra, del disinteresse e dell�egoismo far risorgere la pace. Sono stati giorni belli di dialogo: crediamo al dialogo non solo come terreno di incontro tra le religioni, ma anche come via per costruire la pace.

Il nostro convegno � iniziato il primo settembre, sessantatreesimo anniversario dell�inizio della seconda guerra mondiale, una ferita ancora grande nel cuore dell�Europa e del mondo intero. Si conclude oggi, 3 settembre, una data importante per Palermo, anniversario dell�uccisione del generale Dalla Chiesa e di sua moglie: un ricordo che si lega a quello di tanti altri caduti sotto i colpi della violenza del male e della mafia. Penso a padre Puglisi, ai giudici Borsellino e Falcone e a tanti servitori della democrazia e dello Stato di cui non si ricorda il nome ma il cui sacrificio ha tenuto salda la pace e la democrazia nel nostro Paese. Ma � anche una data che richiama alla volont� di vivere nella giustizia e nella pace, di questa citt� e dell�intera Sicilia. E� quella volont� che abbiamo conosciuto in questi giorni assieme all�accoglienza generosa di tanti palermitani e delle istituzioni. E� stata un�accoglienza partecipe, visibile ai nostri dibattiti, un calore umano che ha fatto sbocciare pi� facile il dialogo e l�incontro. Di questo ringraziamo la citt�, le autorit� civili e in particolare la Chiesa di Palermo con il suo vescovo, il card. De Giorgi, che ha organizzato insieme alla Comunit� di Sant�Egidio questo nostro incontro. In questi giorni si � creato un clima di simpatia e di pace. Questa � una grande forza e una risorsa. Possa questo clima di pace accompagnare i passi di tutti i credenti, di chi ritorna nella propria terra, di chi ritrova i conflitti e le tensioni del proprio mondo.

Senza orgoglio, ma con convinta umilt�, siamo certi che questi giorni rendono la pace pi� forte: rimangono come un impegno per ciascuno di noi, piccolo o grande, uomo o donna, bambino o anziano. La pace � un compito per ognuno, una pace fondata nella giustizia, radicata nei cuori, una pace che si estende al mondo intero.

Grazie allora a voi tutti e a tutti gli uomini di religione che hanno reso straordinari e profondi questi giorni a Palermo.