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Religioni e culture
tra conflitto e dialogo

Incontro Internazionale
Uomini e Religioni
Palermo 1-3 settembre 2002

Comunit� di Sant'Egidio

Arcidiocesi di Palermo

   

Marted� 3 Settembre 2002 - Piazza Politeama
Cerimonia Finale


PROCLAMAZIONE
DELL�APPELLO DI PACE


  


Come pellegrini ci siamo riuniti a Palermo per invocare da Dio, all�inizio del nuovo millennio, il grande dono della pace. Siamo uomini e donne di religioni diverse, provenienti da tante parti del mondo, con l�unico anelito alla pace tra tutti i popoli.

Questo nuovo secolo, gi� al suo inizio � stato segnato dalla violenza. Molti uomini e molte donne, presi dalla paura per il futuro, si sono lasciati trascinare nella rassegnazione e nel pessimismo. Noi, come uomini di religione e come cercatori di pace, siamo consapevoli dell�enorme potenziale di male che � racchiuso nel nostro mondo. E� facile lasciarsi trascinare dalla violenza, dallo scontro degli uni contro gli altri, dall�opposizione di un mondo contro un altro, dallo scontro di una religione e di una cultura contro un�altra.

Siamo stati raggiunti dalle montagne di sofferenza e di lamenti, a volte silenziosi, di milioni di poveri senza acqua, senza medicine, senza sicurezza, senza cibo, senza libert�, senza terra, senza i fondamentali diritti umani. E conosciamo i rischi di una vita quotidiana segnata dalla paura e dalla diffidenza verso l�altro: il dolore del mondo ci impone di cercare assieme, credenti e non, le vie della pace e della solidariet�.

Il mondo intero ha bisogno di speranza. La speranza di poter vivere con l�altro, la speranza di non essere dominati dalla memoria dei torti subiti, la speranza di costruire un mondo in cui tutti possano vivere con dignit�. La globalizzazione non pu� essere solo la libera circolazione dei beni; deve essere anche globalizzazione della solidariet�, del dialogo, della giustizia e della sicurezza per tutti.

Ci siamo interrogati anche sulle nostre responsabilit� di uomini e di donne di religione. Non vogliamo cedere alla tentazione del pessimismo che spinge tanti a chiudersi. Sentiamo ancor pi� urgente in questo tempo, la necessit� di proseguire con decisione la via del dialogo. E� la via per superare la divisione e i conflitti. E� la via per non lasciare il mondo in balia di una globalizzazione senza volto che inevitabilmente diviene crudele. Il dialogo non lascia indifesi: protegge. Non indebolisce: rafforza. Spinge tutti a vedere il meglio dell�altro e a radicarsi nel meglio di s�. Il dialogo trasforma l�estraneo in amico e libera dal demone della violenza. Nulla � mai perduto con il dialogo. Ed � medicina che cura nel profondo, che libera dalla patologia della memoria, che apre al futuro. A Dio chiediamo di fare crescere nel mondo l�arte del dialogo e del convivere. Il mondo intero ne ha bisogno. Non � il conflitto che salva.

Sappiamo che ci sono coloro che invocano il nome di Dio per giustificare l�odio e la violenza. Noi ancor pi� solennemente di ieri affermiamo: le religioni non giustificano mai l�odio e la violenza; il nome di Dio � pace. Nessuno pu� invocarlo per benedire la propria guerra. Solo la pace rende culto a Dio. Il culto dell�odio genera violenza e umilia la speranza.

A chi uccide e fa la guerra in nome di Dio diciamo: �Fermatevi! Non uccidete! La violenza � una sconfitta per tutti! Discutiamo insieme e Dio ci illuminer�!�. A chi calpesta l�uomo e il pianeta diciamo: �In nome di Dio, rispettate il creato e ogni creatura! La loro vita � il vostro futuro e la nostra speranza�.

Raccolti assieme a Palermo, nel cuore del Mediterraneo, come umili pellegrini di pace, vogliamo dire al mondo intero che nessun conflitto, nessuno odio, nessun rancore pu� resistere alla preghiera, al perdono e all�amore. Per questo chiediamo perdono e perdoniamo. E Dio trasformer� la diffidenza e la paura in fiducia e amicizia.

Conceda Dio al nostro secolo il dono meraviglioso della pace.