P�ter Erdo
Arcivescovo cattolico, Ungheria
Ringrazio calorosamente per l�invito a questo meeting internationale. Per quanto riguarda il tema interessante vorrei anzitutto chiarire alcuni concetti fondamentali. Quindi dedicarmi alla domanda, se i valori in se stessi, senza fondamento, sono sostenibili e fanno presa sul comportamento della maggioranza dei componenti di una societ�. Dalla risposta che ne risulta, si evidenzia l�incarico e la missione che spetta alla chiesa in questo contesto. 1. Di che tipo d�Europa stiamo parlando? Gi� il concetto Europa riguarda piuttosto una categoria storico culturale, che geografica. La stessa cosa vale per l�Europa dell�Est e Europa dell�Ovest. La cosa � da sempre stata chiara per i paesi del Centro Europa, come l�Austria e l�Ungheria. Dopo la grande svolta politico nel 1989 si dimostra sempre pi� chiaramente, che ci� vale anche per un vasto pubblico internazionale. Il confine militare e politico creato artificialmente fra i due blocchi non � mai stato identico con il confine culturale fra Europa dell�Est e Europa dell�Ovest. Dal punto di vista storico-culturale una parte del nostro continente possiede una cultura latina e l�altra parte una cultura e tradizione greco-bizantina; e questo � anche l�unico criterio che tuttora rimane. Perci� sono esistiti fin dall�inizio della cristianizzazione di questi paesi alcuni paesi fra il Baltico e la Costa Adriatica, che organicamente facevano parte dell�Ovest anche se la loro posizione era al di l� del Sacro Impero Romano. Alcuni degli ex-paesi dell�Est (come la Repubblica Ceca e la Slovenia) facevano persino parte di questo impero. I cittadini di questi paesi si sono sempre considerati europei occidentali ed usavano per la loro regione la definizione di Europa Centrale ed Europa dell�Est. Questa distinzione fra Europa dell�Est e la parte orientale dell�Europa Occidentale � di importanza fondamentale per la concezione psicologica ed emozionale della popolazione riguardo all�entrata dei songoli paesi nell�Unione Europea. Da quanto si � detto sopra si deduce chiaramente, che per quanto riguarda i valori l�Europa dev�essere considerata come entit� culturale e non solo come entit� politica. Purtroppo si risocontra negli ultimi anni una tendenza molto pericolosa: l�uso del termine di Unione Europea come realt� politica. Il significato antico e culturale di questo bell termine viene quindi ridotto ad un�unione di stati, alla quale non sono ammessi, o ammessi solo in modo accondiscendente, molti paesi europei, costitutivi dell�identit� storica e culturale dell�Europa. La decisione spetta ai diversi organi dell�Unione politica ed economica che rittiene per se il nome di Europa. Come noto i valori umani don dipendono dallo stato, non possono essere ne assunti, ne limitati dallo stato. Neppure si attengono ai confini dello stato. L�esperienza di un�ideologia statale ed di un sistema di valori ufficialmente dichiarati dallo stato � gi� stata fatta dai paesi comunisti ed � risultata effettivamente senza successo. Un cittadino di un ex-stato dell�Est rimane perci� un po� scettico difronte ai valori ufficiali dell�Unione Europea. 2. Valori, coscienza di valori ed imposizione pratica dei valori � una questione morale, culturale, sociologica e giuridica I valori umani hanno a che fare con la coscienza dell�uomo, o se si vuole con la sua conoscenza del bene e male. La coscienza morale � inseparabilemte legata alla concezione di vita. Con questa affermazione ci muoviamo gi� nell�ambito della cultura e perfino della religione. Questo � anche il motivo per cui uno stato non pu� essere costitutivo per tali valori e perch� questi valori vanno cercati nel cuore dei membri della societ�. D�altra parte � una realt� sociologica nota, che la coscienza dei valori della maggioranza di una societ�, non implichi necessariamente il fatto che anche la maggioranza degli uomini orienti veramente la sua vita secondo questi valori. Si ritiene anche comunemente, che spetti allo stato il compito di assicurare in modo migliore possibile il bene comune. Cosa sia il bene comune, cosa sia bene per l�uomo sia dal punto di vista individuale, che collettivo si pu� decidere soltanto partendo da un�ideologia. Quindi, - nonostante la giusta neutralit� dello stato -, si pu� distinguere lo stato e la cultura, lo stato e la religione; resta per� sempre il fatto che lo stato poggia sulla societ� e dipende da essa. Non si pu� distinguere la societ� dalla cultura, dal modo di vedere, dalla religione � o dalle religioni -. La libert� di coscienza e di religione sono richieste fondamentali rivolte allo stato, ci� non significa per�, che tutte le religioni, tutte le ideologie siano equivalenti A base della libert� di coscienza e di religione non sta infatti il pensiero, che tutte le religioni sono soltanto convinzioni soggettive e non contengono nessuna verit� oggettiva. Non si tratta quindi del rifiuto della possibilit� di una verit� oggettiva, ma piuttosto il contrario. Viene espresso ci� in modo molto appropriato nella dichiarazione conciliare �Dignitatis humanae� sulla libert� religiosa. � richiesto dalla dignit� della persona, che si possa cercare senza costrizione esterna la verit� riguardante Dio e la via per la quale gli uomini, servendolo, possano essere redenti e salvati. Il concilio Vaticano II dice: �L�unica vera religione si realizza nella chiesa cattolica ed apostolica, che ha ricevuto da Ges� l�incarico di diffonderla fra gli uomini.� (DH 1b). �Tutti gli uomini da loro parte hanno il dovere di cercare la verit�, soprattutto per quanto riguarda Dio e la sua chiesa e di accogliere e conservare la verit� riconosciuta�. La base giuridica di un pluralismo ideologico negli stati moderni non sta quindi in una pluralit� di assenza di valori e di un soggettivismo senza limiti; ma nella possibilit� che ha la persona umana dotata di ragione e di libera volont� di cercare in maniera corrispondente alla sua dignit�, la verit� oggettiva su Dio e l�uomo. L�esistenza di una verit� oggettiva non � quindi l�opposto, ma l�unica vera base della libert� religiosa. Se come cristiani parliamo di valori, non parliamo dell�opinione comune delle rispettive maggioranze, che possono cambiare a breve scadenza, a seconda della moda, ma di richieste oggettive, che hanno radici profonde nella creazione e nella redenzione. 3. Il riconoscimento di valori morali oggettivi nella societ� europea e nell�Unione Europea Fin dall�inizio dell�illuminismo sono apparsi nei diversi paesi europei costituzioni, che rispecchiavano la visione dell�uomo e del mondo della dottrina del diritto naturale. Questa dottrina era fortemente influenzata dal cristianesimo e dall�ebraismo, non era per� legata conretamente a nessuna religione. I valori fondamentali ancorati nelle costituzioni ed i valori ad essi legati hanno per� man mano perso nell XX. secolo le loro ideologie fondamentali. I concetti di difesa della vita, della dignit� dell�uomo, del matrimonio, della famiglia, del possesso, della fratellanza, della solidariet�, dell�ordine pubblico o della moralit� vengono sempre pi� messi in dubbio. Quando e perch� bisogna difendere la vita umana con la forza statale? Bisogna difendere ogni vita umana pi� della vita di alcuni animali? Tali domande appaiono oggi sempre pi� spesso e mostrano la lontananza fra i valori tutelati dalla legge ed i valori propagati dall�illuminismo e soprattutto dai valori, derivanti dalla religione cristiana. Poco tempo fa un personaggio a livello di chiesa mondiale ha affermato, che il laicismo, ossia l�ostilit� verso la chiesa non possono essere alla base di una nuova Europa. Non si possono imporre tendenze molto diverse sotto il manto della tolleranza. � strano il fatto, che alcuni valori vengano elaborati molto dettagliatamente nella Charta dei valori dell Unione Europea. Cos� si accenna per esempio alla libert� della ricerca scientifica, alla libert� imprenditoriale, alla difesa dei beni spirtuali e perfino al diritto di possedere una buona amministrazione. Tutto ci� � anche ancorato nelle moderne costituzioni europee. Cos� si incontra perfino negli stati dell�ex-DDR il tutelatore dei dati riservati o dei diritti dello studente, mentre altri diritti, che tutelano la normale convivenza umana, non sono ancora stati elaborati bene giuridicamente. Alcuni osservatori, ma anche cittadini sono dell�opinione, che queste tensioni evidenti fra norme giuridiche dettagliate e le gravi mancanze nel riconoscimento e la difesa dei valori siano gi� un segno della decadenza culturale e sociale. 4. Compiti della chiesa (delle chiese) Giovani Paolo II ha sottolineato ripetutamente, che l�Europa non � solo una realt� economica, ma anzitutto una realt� culturale e spirituale. In questo senso l�Europa non pu� riguardare soltanto l�unione Europea come entit� politica. L�Unione Europea non ha nessun valore specifico proprio. I valori, � per quanto il loro riconoscimento dipenda dalla cultura -, possono soltanto essere i valori �europei� radicati nella cultura ebraico-cristiana, o nella cultura occidentale, vivi sia in tutta l�Europa, che nell�America del Nord, America Centrale e in Sudamerica, o in tutta la Russia, o in Australia e in altri posti ancora. Se la radice della nostra speranza � Cristo, dobbiamo perfino affermare, che questi valori vanno riconosciuti universalmente e costituiscono la speranza per tutti gli uomini. E� evidente che anche culturalmente l�Europa debba respirare con due polmoni. Anche la forma bizantina dell�eredit� cristiana costituisce una ricca componente, di ci� che deve essere riconosciuto e rispettato come valore nell�Unione Europea. Se questi valori di per se non possono essere specifici per l�Unione Europea, allora si pone la domanda, quale propriet� pu� avere l�Unione Europea nall�ambito dei valori. Secondo me pu� consistere sia nella formulazione di questi valori, che nella loro difesa giuridica. E questo � l�ambito dove ai cristiani, alle conferenze episcopali ed ai laici maturi spettano i compiti pi� importanti. Una di queste soluzioni tecniche potrebbe consistere nell�elaborazione precisa della futura costituzione europea. Se nella costituzione verr� nominata le religione e quanto una tale nomina sia utile non si pu� predire. In una degli stati candidati all�Unione Euopea � per� stata trovata una soluzione interessante: in Ungheria. Nel preambolo alla legge numero IV del 1990 riguardante la libert� religiosa e di coscienza, e le chiese si afferma, che le comunit� religiose sono forze ideologicamente portanti della societ�. Il legislatore probabilmente non ha colto fino in fondo la portata di tale affermazione. In effetti per� � cos�: i valori morali di una societ� sono basati su un ideologia, nei pi� dei casi direttamente sulla religione. L�Unione Europea come categoria politica non � capace di creare con i diversi �pezzi di puzzle� una propria ideologia ufficiale. In corrispondenza alla realt� sociale dei suoi diversi popoli, deve essere distinta istituzionalmente delle comunit� religiose; ma in molte questioni riguardanti i valori morali pu� riferirsi alle comunit�, pu� collaborare con loro e tener presente la loro azione a livello di societ� e di formazione delle coscienze. Il primo compito della chiesa al sorgere di una comunit� di valori a livello dell�Unione Europea sta quindi nel cogliere il suo incarico missionario affidatogli dal Signore Risorto.
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