Aachen 2003

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Luned� 8 Settembre 2003 - Eurogress
Europa e Africa: un nuovo pensiero solidale

  
  

Jacques Diouf
Direttore generale FAO
  

E� un grande piacere per me essere qui in questa citt� antica e storica che � stata centro della cultura europea dai tempi di Carlo Magno.

Come Direttore Generale della F.A.O. delle Nazioni Unite sono lieto di essere stato invitato a fare questa relazione. La FAO ha il compito di elevare il livello nutrizionale e di assicurare la liberazione dell�umanit� dalla fame promuovendo un�agricoltura sostenibile e lo sviluppo rurale. La FAO sta riunendo nazioni e popoli, fornendo consigli e assistenza ad oltre 180 paesi membri. E� anche un centro per lo scambio di conoscenze e di informazioni e un forum per difendere e agire a favore del fondamentale diritto umano agli alimenti.

Gli organizzatori di questa tavola rotonda, la Comunit� di Sant�Egidio, sono famosi per il loro lavoro umanitario per assicurare la pace nelle nazioni e tra le nazioni, ma anche per migliorare le condizioni dei poveri nel mondo. E� perci� opportuno che le mie osservazioni si concentrino oggi sul bisogno di incontrarsi per porre fine a una dei principali flagelli dell�umanit�, quello della fame e della malnutrizione.

L�argomento di questa tavola rotonda �Europa e Africa: il tempo dell�incontro� � pertinente e opportuno. Le relazioni Europa-Africa hanno avuto una storia lunga e a volte difficile. Gli studiosi delle origini dell�uomo dicono che l�Africa fu la culla dell�umanit�, cio� che i primi immigrati in Europa venivano dall�Africa. Durante gli ultimi mille anni, i rapporti tra Europa e Africa sono stati spesso caratterizzati da ignoranza, arroganza, avidit�, bigotteria, paura, paternalismo e fanatismo. Tuttavia, essi hanno anche beneficiato di legittima attenzione e impegno, altruismo, rispetto reciproco, una propensione al sacrificio e sincera convinzione. Credo che il nuovo millennio, sebbene sia cominciato con eventi che suscitano grande preoccupazione, presenta anche un�opportunit� ad enfatizzare ulteriormente il lato positivo degli esseri umani. Sono incoraggiato dagli sforzi che promuovono un nuovo spirito di rispetto e collaborazione tra i popoli basati su valori universalmente condivisi, che sono comuni a tutte le religioni e le culture. Il rispetto reciproco e per i diritti umani, la pari opportunit� ed equit� per tutti e il senso di solidariet� della gente radicata nella fraternit� dell�umanit�, sono importanti per il buona amministrazione, l�uguaglianza sociale e l�equit� economica nei rapporti mondiali. Essi costituiscono la base per un villaggio globale prospero, socialmente e politicamente stabile.

Siamo lontani da questo obiettivo. 840 milioni di persone nel mondo erano malnutrite negli anni 1998-200, 11 milioni nei paesi industrializzati, 30 milioni nei paesi in transizione e 799 milioni nei paesi in via di sviluppo. L�Africa Sub-Sahariana continua ad avere il pi� alto tasso di denutrizione ed anche la crescita maggiore del numero di persone denutrite, mentre l�Asia ha ancora il maggior numero di denutriti. La correlazione tra fame cronica e tassi di mortalit� pi� alti resta evidente poich� tra il 50 e il 60 per cento di tutte le morti in et� infantile nei paesi in via di sviluppo sono causate direttamente o indirettamente da fame e malnutrizione. Ugualmente preoccupanti sono gli effetti negativi sul senso di valore e di benessere dell�individuo, la sua spiritualit� e cultura, e gli effetti devastanti sulla produttivit� e lo sviluppo economico delle famiglie e delle comunit�.

La fuga dalla povert�, dalla fame, dalla malnutrizione � uno dei motivi principali per cui le persone che soffrono si spostano dai loro villaggi alle citt� e oltre, in cerca di una vita migliore. I profughi dall�Irlanda, dalla Scandinavia, dall�Italia ed da altri paesi europei verso gli Stati Uniti negli ultimi due secoli e il pi� recente aumento di persone che cercano di emigrare in Europa dall�Africa e da altre regioni meno sviluppate, fanno parte di questa ricerca di migliori mezzi di sussistenza e sono esempi dello sforzo umano a migliorare l�esistenza propria e delle proprie famiglie.

Dobbiamo accelerare gli sforzi per trovare soluzioni appropriate alla povert� che crea sofferenza e alla fame che alimenta la disperazione. La fame � esacerbata, tra l�altro, dalla povert�, dalla guerra e dai disordini civili, dall�ingiustizia sociale, da un�amministrazione povera, da scelte politiche nazionali inappropriate, da un ambiente commerciale internazionale iniquo, da malattie come malaria, diarrea e Aids ed altre restrizioni del settore sociale. Spesso, essa � anche conseguenza di disastri naturali e di degrado ambientale. Queste cause sono accentuate da cambiamenti climatici dovuti in parte agli effetti delle emissioni di CO2 sul riscaldamento del pianeta. La responsabilit� del mondo sviluppato perch� prenda provvedimenti a questo riguardo � chiara.

L�incontro di tutti i popoli � cruciale se dobbiamo raggiungere i risultati del World Food Summit. Gli impegni e le promesse per raggiungere la sicurezza alimentare per tutti e per sradicare la fame in tutti i paesi, con l�intento immediato di ridurre il numero delle persone denutrite alla met� del livello attuale non pi� tardi del 2015, sono stati assunti dall�Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2000. Essi riflettono l�importanza di fare della riduzione della fame e della povert� estrema un obiettivo di sviluppo primario e il fatto pi� importante nell�agenda dello sviluppo internazionale. Tuttavia, siamo gi� in ritardo sul programma e se dobbiamo arrivare a questi obiettivi, Europa ed Africa hanno bisogno di incontrarsi per agire meglio. Per raggiungere questi obiettivi, tre cose sono necessarie:

Primo: gli stati di entrambi i continenti, lavorando da soli e in comune, devono assumersi le loro responsabilit� per soddisfare i bisogni basilari della loro gente. Ci� richiede impegno politico, politiche e programmi adeguati, la creazione di un ambiente internazionale equo per diffondere il commercio e gli aiuti, dare sostegno ad iniziative specifiche guidate a livello regionale, quali il Nuovo Partenariato per lo Sviluppo dell�Africa (NEPAD). In questo contesto vorrei accennare al fatto che i Capi di Stato e di Governo dell�Unione Africana, che si sono incontrati a Maputo, in Mozambico, il 10-12 Luglio 2003, hanno firmato la Dichiarazione di Maputo sull�Agricoltura e la Sicurezza Alimentare in Africa. Essa stabilisce di combattere la fame e la povert� ridando vita al settore agricolo, mirando in particolare agli agricoltori tradizionali e su piccola scala nelle zone rurali, dando importanza allo sviluppo della capacit� umana, la rimozione delle restrizioni alla produzione e alla distribuzione agricola, comprendendo la fertilit� del suolo, la gestione dell�acqua, le infrastrutture, i parassiti e le malattie. E� risaputo che la crisi dell�agricoltura � aggravata da un finanziamento inadeguato. La Dichiarazione richiede l�attuazione del Programma Complessivo di Sviluppo Agricolo in Africa per un settore agricolo prospero e praticabile e il nostro compito sar� assistere i paesi africani e le unioni economiche regionali ad attuare la Dichiarazione. Essi avranno bisogno il pieno sostegno politico, tecnico, finanziario ed economico del G8, della Comunit� Europea, degli altri paesi dell� OECD e delle istituzioni finanziarie internazionali, regionali e subregionali.

Secondo: i miglioramenti del benessere degli individui deve essere posto al centro dello sviluppo sociale ed economico. Al primo posto dobbiamo mettere la gente e proteggere e promuovere i diritti umani e gli ideali democratici. Investire sulle persone e sul progresso � richiesto in modo uguale per raggiungere questo obiettivo. C�� bisogno anche di migliorare direttamente e di sostenere la vita e i mezzi di sussistenza delle famiglie contadine e dei consumatori.

Di conseguenza, per raggiungere la sicurezza alimentare, abbiamo bisogno di una strategia a doppio binario, che promuova lo sviluppo economico e agricolo insieme a interventi diretti per far fronte alle pi� immediate necessit� alimentari e ad altri bisogni fondamentali. Il primo binario includerebbe il sostegno ad un�agricoltura su vasta scala e allo sviluppo rurale a beneficio dell�economia in generale, cos� come assicurare che le persone affamate siano incluse in modo particolare come beneficiari di tali sforzi di sviluppo in modo da accrescere la loro produttivit� e il loro potenziale produttivo. Poich� le persone affamate non possono aspettare, � richiesta un�azione diretta e immediata e cos� il secondo binario � combattere la fame attraverso programmi che accrescano il loro immediato accesso agli alimenti.

Terzo: le societ� devono essere organizzate per facilitare il raggiungimento degli obiettivi di benessere umano e per far fronte ai bisogni umani basilari. Ci� richiede di attribuire un valore maggiore alla dignit� umana, di bilanciare i diritti e le responsabilit� e di muoversi verso una mentalit� �noi verso loro�. Mentre riconosciamo gli obblighi degli stati, dobbiamo renderci conto dapprima che gli stati sono influenzati, gestiti e guidati dagli esseri umani. Quindi � l�impegno e il coinvolgimento attivo degli individui e della societ� civile che alla fine fa la differenza. Questo sta alla base dell�importanza data alla partecipazione e al conferimento di poteri assegnati alla comunit�, in cui le persone stesse sono incoraggiate ad assumersi maggiori responsabilit� per il loro proprio sviluppo.

Signore e Signori, l�imperativo morale che soggiace al World Food Summit � ben riassunto in questa citazione tratta dalla Conferenza Internazionale sulla Nutrizione del 1992: �la fame e la malnutrizione sono inaccettabili in un mondo che ha la conoscenza e le risorse per porre fine a queste catastrofi umane�. E� tempo che tutti prendiamo seriamente queste affermazioni.

Esiste un meccanismo internazionale che pu� facilitare questo. Il World Food Summit: tenuto a Roma, nel 2002, chiese ai governi, alle organizzazioni internazionali, alle organizzazioni della societ� civile e al settore privato, di potenziare i loro sforzi per raggiungere gli obiettivi del WFS e propose che ci riunissimo insieme in un�alleanza internazionale contro la fame (AAH) per mobilitare una maggiore volont� politica, esperienza tecnica e risorse finanziarie a livello nazionale ed internazionale nella lotta contro la fame. Le strategie, le politiche, le priorit� e le azioni collettive richieste per far fronte agli obiettivi del WFS furono ulteriormente elaborati nel Programma Anti-fame preparato dalla FAO che fornisce un ordine di grandezza dell�investimento incrementale di cui c�� bisogno nel settore agricolo e rurale.

Uniamoci intorno a obiettivi comuni di dignit� e impegno per gli altri. Ci pu� essere progresso nella lotta contro la fame e la malnutrizione se rifiutiamo di accettare ci� che � inaccettabile; se rifiutiamo di tollerare l�intollerabile. Il bisogno reale non � far incontrare l�Europa e l�Africa, ma piuttosto fare incontrare gli europei e gli africani per una proposta comune in un�atmosfera di rispetto e collaborazione reciproca. Attraverso una collaborazione pi� stretta, possiamo avere un impatto significativo sull�insicurezza alimentare. Ognuno � impegnato in questa lotta contro la fame e la malnutrizione e ho fiducia che questo incontro fornir� un impulso ulteriore per far fronte a questa sfida di raggiungere la sicurezza alimentare e nutrizionale per assicurare un mondo libero dalla fame e dalla malnutrizione.

Concludendo, vorrei invitarvi ad unirvi a noi nel nostro sforzo comune di ridurre la fame attraverso il sostegno ad uno sviluppo agricolo e rurale sostenibile e assicurando un pi� largo accesso agli alimenti, basato sulla dignit� e i mezzi di sussistenza delle comunit� stesse. Sappiamo cosa fare per eliminare la fame; adesso � solo una questione di decidere di farlo.

Grazie per l�opportunit� di partecipare a questa importante tavola rotonda.

 

 

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