Aachen 2003

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Luned� 8 Settembre 2003 - Eurogress
La cura dell�AIDS in Africa

  
  

Katherine Marshall
World Bank, USA
  

E� un grande onore e un piacere prendere parte a questa importante dibattito. E� stimolante essere presenti in questa vasta e varia riunione di leaders, profondamente preoccupati per la povert�,

meditando sulle sfide etiche che sono davanti a noi, dedicati alla giustizia sociale e impegnandosi a parlare del flagello dell�AIDS HIV. Noi siamo stati sommersi, quest�estate , da un fuoco di fila di notizie sulla Liberia, l�Iraq, e la Guerra al Terrorismo, ma questo incontro e il suo obiettivo sugli imperativi umani fondamentali sono particolarmente opportuni, toccanti ed impegnativi.

Ci riuniamo quest�anno ad Aachen, impegnati su : �stabilire nuove possibili vie d�incontro ed un comune impegno per la pace�. Tra gli innumerevoli problemi che questo obiettivo suggerisce, nessuno � pi� centrale ed urgente che �curare l�AIDS in Africa�. L�AIDS infatti � una sfida epica per il nuovo millennio e che richiede un impegno globale per essere eradicato. Se noi ci pensassimo tra cinquant�anni e guardassimo al 2003, sicuramente nessun problema assumerebbe un�importanza pi� grande che questa pandemia, e nessuna questione emergerebbe cos� chiaramente: Che cosa � stato fatto, personalmente e come istituzioni, per affrontare questa sfida?

- L�AIDS � soprattutto una crisi umana. L�aids ha gi� ucciso pi� di 20 milioni di persone, ne ha infettato pi� di 42 milioni e ha reso orfani circa 13 milioni di bambini. Ogni minuto 4 bambini diventano orfani a causa dell�AIDS. Come tutti sappiamo attualmente l�impatto in Africa � di gran lunga il peggiore,

- L�AIDS � �potenzialmente la maggiore minaccia alla sicurezza�, poich� il suo impatto sia a livello nazionale che regionale -di gran lunga il maggiore di qualsiasi guerra della storia umana fino ad oggi- produce effetti profondamente destabilizzanti.

- Ma, pi� di tutto, l�AIDS � una �sfida alla sviluppo�, con la complessit� e le connessioni che questo implica. L�AIDS minaccia in innumerevoli modi tutti i nostri sforzi per aiutare la vita dei popoli e migliorare gli standard di vita.

Il mio discorso sar� incentrato sulla dimensione dello sviluppo connessa allo HIV/AIDS, sull�esame delle questioni concernenti le problematiche uomo/donna, la prevenzione e il trattamento ed alcuni aspetti etici sollevati dall�ampliamento all�accesso ai farmaci antiretrovirali. Nessuno qui ha bisogno di convincersi, lo so, che questo � un nodo centrale, voi siete � i convertiti�, consapevoli e interessati. Il messaggio centrale che spero di lasciarvi � l�importanza cruciale di costruire, con creativit�, saggezza e passione una nuova e pi� forte collaborazione tra istituzioni pubbliche e private e societ� civile, incluse le istituzioni religiose, che hanno un ruolo particolare nella lotta alla pandemia.

Sviluppo e AIDS

Nel settembre 2000, la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite ha proclamato: �non risparmieremo nessuno sforzo per liberare i nostri simili, uomini, donne e bambini dalle condizioni abbiette e disumanizzanti di estrema povert�, a cui pi� di un miliardo di persone sono attualmente soggette� Il Millennium Development Goals ha stabilito la data del 2015 in cui noi, comunit� globale, dovremmo aver dimezzato la povert�, fermato la crescita delle malattie, assicurato a tutti i bambini la frequenza a scuola, almeno quella primaria e dovremo aver lavorato seriamente per proteggere e migliorare l�ambiente.

L�obiettivo n.6 del Millenium Development Goals consiste nel fermare la diffusione e a ribaltare l�aumento della diffusione dello HIV/AIDS. Questa � una sfida scoraggiante dal momento che sappiamo che solo pochi paesi assistono ad un decremento dell�infezione da HIV/AIDS. Complessivamente noi sappiamo che l�infezione � in continua espansione.

Lo HIV/AIDS � tutt�ora la principale causa di morte nell�Africa sub-sahariana e la quarta causa di morte in tutto il mondo. I freddi dati statistici non ci dicono la complessit� della storia di devastazione e desolazione dell�AIDS.

- Troppi nuclei familiari si sono impoveriti sotto l�aspetto materiale, a causa dell�inabilit� e la perdita del sostegno economico della famiglia, e sotto l�aspetto sociale perch� sono state emarginate, disprezzate ed escluse. L�elemento cruciale della costruzione sociale, il nucleo familiare, si sta letteralmente lacerando.

- A livello nazionale lo HIV/AIDS minaccia di cancellare i vantaggi economici raggiunti da molte nazioni dopo aver lottato per decenni. La speranza di vita si � ridotta di circa 10 o pi� anni. Il PNL sta dminuendo in modo significativo poich� l�infezione colpisce i soggetti nell�et� pi� produttiva. Si stima che il declino sar� circa del 20% entro il decennio, per le regioni colpite pi� duramente.

- Nella sola Africa sono morti pi� di 18 milioni i persone, solo lo scorso anno pi� di due milioni, un numero 10 volte superiore a quello provocato dagli infami conflitti civili e regionali del continente.

- In particolare, le conseguenze sui bambini sono terribili: l�AIDS ha creato un�esplosione del numero orfani. Oggi 13 milioni di bambini, per lo pi� in Africa, hanno perso uno o entrambi i genitori a causa dell�AIDS. L�AIDS sta togliendo ai bambini il diritto all�infanzia ed all�educazione, infatti essi devono diventare capi famiglia, sostegno economico della stessa e custodi. Ci sono lodevole esempi di gruppi religiosi che si prendono cura di queste esistenze vulnerabili � le meglio conosciute sono forse le Sorelle della Carit� di Madre Teresa � e ci sono migliaia di altri esempi di assistenza istituzionale e familiare fornita da gruppi di Cristiani, Ortodossi e Musulmani. Sfortunatamente i bisogni superano la capacit� di affrontare questo problema.

La portata dell�AIDS va oltre qualsiasi modo classico di comprendere la malattia o il problema della salute:

- In campo educativo, il settore che molte persone avvertono come la speranza per il futuro dell�Africa, gli insegnanti stanno morendo rapidamente e in modo sproporzionato. I genitori sono preoccupati di mandare i bambini, specialmente le ragazze, a scuola, temendo le molestie sessuali e l�infezione da AIDS;

- Sono moltissimi gli operatori sanitari che si infettano. I posti letto ospedalieri sono occupati in gran parte dai malati di AIDS, lasciando uno spazio insufficiente agli altri malati. In Addis Abeba, un recente articolo calcolava che circa l�80% dei posti letto ospedalieri fossero occupati da malati di AIDS;

- In agricoltura, lo zoccolo duro di molte economie Africane, da quando l�AIDS � in crescita nelle aree rurali, l�aumentando del numero dei malati e dei morti ha provocato una diminuzione della produzione superiore anche al 40% in alcune aree, mettendo a serio rischio gli sforzi per la sicurezza alimentare.

- Nel settore industriale, molti datori di lavoro nelle zone dell�Africa meridionale devono addestrare due o tre lavoratori per ciascun posto di lavoro, in previsione che gli altri muoiano a causa dell�AIDS. Questo non � sostenibile.

Tra le vittime ci sono insegnanti, operatori sanitari e agricoltori, cosa che costringe le scuole e le strutture sanitarie a chiudere e pu� provocare carestie e sottoalimentazione cronica. Infettando i giovani in modo prevalente � met� dei nuovi infetti da HIV hanno un�et� compresa tra 15 e 24 anni - e avendo ucciso cos� tanti adulti, l�epidemia mina in modo serio lo sviluppo.

Una recente ricerca della Banca Mondiale segnala che l�AIDS causer� potenzialmente un danno alle economie nazionali molto maggiore di quanto si sia potuto pensare o immaginare. Lo studio ipotizza che un paese come il Sud Africa pu� rischiare il collasso economico entro alcune generazioni se l�AIDS continuer� ad impoverire il suo capitale umano e la sua possibilit� di educare le generazioni future . L�AIDS sta uccidendo gli adulti negli anni pi� produttivi, priva i bambini dei loro genitori e dell�amore e dell�educazione di cui hanno disperatamente bisogno, tagliando alla radice le occasioni educative sia formali che informali, annullando la coesione sociale e minando la crescita economica. Forse la peggiore conseguenza dell�AiDS � l�erosione del capitale umano, la perdita della speranza e la disintegrazione della famiglia e della comunit�.

Il flagello dell�AIDS ha effetti devastanti per i poveri ovunque. Dove la povert� e l�ignoranza sono maggiori, il tasso di prevalenza dell�AIDS � particolarmente alto e il povero che soffre di pi� e� anche il meno capace a mitigare l�impatto del virus ed i suoi effetti. I servizi sociali, particolarmente in campo sanitario, a disposizione dei poveri sono tristemente inferiori a quelli offerti ai ricchi: una cattiva salute ed una nutrizione inadeguata rendono pi� suscettibili al virus, e pi� recentemente, malgrado il rapido ribasso dei prezzi dei farmaci antiretrovirali, specialmente quelli generici, pochi poveri hanno avuto accesso ai medicinali che possono allungare e migliorare la qualit� della vita. Su milioni e milioni di Africani infetti dal virus, oggi solo 20-50.000 sono in trattamento con farmaci antiretrovirali. Questo costituisce uno scandaloso spreco di un vasto potenziale umano per questa e le future generazioni. Dobbiamo riconoscere che l�epidemia di AIDS � legata allo sradicamento della povert�; dobbiamo combattere entrambe � sia l�AIDS che la povert� � se vogliamo sconfiggere almeno una di queste.

Come possiamo impegnarci per sviluppare il problema che sappiamo essere massiccio e complesso?

Fin qui molti soggetti hanno raccolto un pezzo della sfida : governi , fondazioni, organizzazioni internazionali, comunit� religiose e organizzazioni di base � stanno lavorando instancabilmente nel campo della prevenzione, della cura e del supporto. Sempre pi� frequentemente le istituzioni si sono unite per dare vita a coalizioni come UNAIDS ed il GLOBAL Fund, una coalizione pubblico-privata. Stanno emergendo organizzazioni promettenti, come Iniziativa di Speranza per i bambini Africani, che mira ad aumentare interventi comunitari di base per gli orfani o i bambini a rischio. Molti di questi sforzi propongono concetti innovativi per i problemi dell�AIDS e riuniscono le persone per agire contro la pandemia.

La pandemia comunque sconfigge questi sforzi a causa della sua estensione e della sua virulenza. Noi manchiamo di risposte sufficientemente coordinate: le nostre collaborazioni, per quanto siano interessate,i e costruttive,i, sono ancora inadeguate con il risultato che un vasto numero di persone infettate e colpite dal virus sono poco assistite.

Partenariato

Tra tutti gli ancora troppo poco numerosi successi nella lotta contro l�AIDS, uno dei messaggi chiari � che la collaborazione (con la capacit� di direzione) � ampiamente una garanzia di successo -collaborazioni strette e continuative tra un ampio spettro di soggetti (i governi, i donatori, i privati, la societ� civile) e coloro con la maggiore influenza nella vita quotidiana e le comunit� religiose-. Se il flagello dell�AIDS pu� essere affrontato, dovr� essere costituita una rete tra e all�interno di ciascuna di queste comunit�.

Nonostante l�enorme potenziale che i gruppi religiosi hanno nel contrastare i molti problemi collegati all�AIDS � forse il pi� importante dei quali � il marchio d�infamia � potenziale oggi molto pi� riconosciuto che in passato, ci sono ancora molto spazio per rafforzare la collaborazione tra le organizzazioni religiose e quelle per lo sviluppo. Ci� riflette in parte la tradizionale divisione di questi due mondi. Francamente permangono grandi perplessit� da entrambe le parti per lavorare inseme, che riflettono valori e norme diverse, linguaggi e approcci differenti. Ma il ruolo della comunit� e societ� civile � chiaramente fondamentale per il successo e la sostenibilit�. E il ruolo dei gruppi religiosi � estremamente vitale. Le comunit� religiose sono tra le pi� affidabili e sicure fonti di informazione, di cure sanitarie e servizi sociali in molte parti dell�Africa. Oltre al lavoro di prevenzione e cura, il supporto morale dei capi religiosi locali gioca un ruolo fondamentale nel contrastare il marchio d�infamia e gli stereotipi associati all�AIDS.

Chi meglio pu� sollevare i difficili problemi come la sessualit�, l�uso del preservativo, il ruolo della donna? Ma questo richiede coraggio, capacit� di gestione e volont� di muoversi oltre il classico contesto della fede e della religione in un territorio meno familiare.

Il nostro mondo � affamato di un dialogo pi� significativo, di collaborazione , di trasversali innesti tra culture, tradizioni religiose, e pratiche di sviluppo per essere in grado di formulare una strategia pi� comprensiva e globale verso l�AIDS preservando il cuore e l�integrit� delle tradizioni di fede. Noi abbiamo bisogno di comprendere meglio e di occuparci del marchio d�infamia associato all�AIDS e, cosa che � cruciale, assicurare alle organizzazioni religiose, che lavorano effettivamente per l�AIDS, accesso ai fondi per continuare il lavoro.

L�ambito in cui le comunit� religiose sono particolarmente importanti � il sostenere le motivazioni a lungo termine del lavoro, e il facilitare la collaborazione necessaria a diffondere la prevenzione dell�AIDS, le cure e i servizi sociali.

Problemi della prevenzione e della cura

La prevenzione e la cura presentano molti aspetti strettamente collegati ad altri problemi, componendo una complessa trama di alternative tra problemi finanziari, etici e politici.

- Il pi� fondamentale � l�equilibrio tra gli interventi di prevenzione e di cura. Con scarse risorse, � allettante puntare sulla prevenzione, chiaramente la meno costosa tra le due. E noi sappiamo che la malattia si pu� prevenire. Tuttavia progettare messaggi efficaci, mirati verso le popolazioni esposte a maggior rischio, si � gi� rivelato difficile, particolarmente parlando in crudi termini politici. Nonostante tutto, � importante sottolineare che i programmi HAVE hanno funzionato l� dove le persone hanno avuto il coraggio e il sostegno per svilupparli. Sappiamo che l�uso del preservativo previene la diffusione del virus, questo per� ha sollevato delicati problemi e preoccupazioni all�interno di molte comunit�, che invece sostenevano l�astinenza. E� improbabile che una singola strategia di prevenzione possa essere efficace in tutti gli ambienti. Ci� nondimeno, sforzi di prevenzione devono rimanere al centro di ogni lotta per fermare l�AIDS e questo solleva ancora un�altra questione di collaborazione alla quale gi� facevo allusione.

- Comunque � stato ampiamente dimostrato che prevenzione e cura sono strettamente collegati. Poter accedere ai farmaci salva-vita ha spinto molte persone a sottoporsi volontariamente al test e ad adottare misure di prevenzione. Noi non dovremmo metter in luce una scelta largamente falsa tra prevenzione e cura. Dobbiamo farle entrambe: sarebbe sconsiderato preferire una all�altra .

- Un�espansione significativa della cura richiama la questione delle infrastrutture del settore sanitario in Africa, e se molti paesi siano in grado di fornire strumenti adeguati per il monitoraggio e la diagnosi. Alcune modelli alternativi di distribuzione, basati sulla collaborazione tra partnerships pubbliche e private e di comunit�, sono collaudati attualmente per la loro efficacia e applicabilit� a specifici ambienti Africani. Come molti di voi sanno Sant�Egidio � tra le organizzazioni pionieristiche in questo campo con i suoi sforzi in Mozambico, sforzi ai quali, lo dico con orgoglio, si � associata la Banca Mondiale.

- Ci sono questioni etiche enormemente importanti che richiedono considerazione in un ambiente con limitate risorse. Dovrebbero avere un acceso privilegiato alle cure certe categorie di persone, come i medici o gli insegnanti? Oppure dovremmo lavorare per un programma di cure diffuso ed equo? Le politiche nazionali hanno bisogno di svilupparsi e perfezionarsi per affrontare queste questioni e i capi internazionali devono soffermarsi su questo. Dobbiamo insistere perch� il trattamento sia pi� equo e diffuso possibile, e dobbiamo aiutare i governi a trovare le strade per renderlo possibile.

- Il problema della trasmissione madre-figlio solleva commoventi preoccupazioni. Sappiamo che la trasmissione verticale si pu� prevenire con la nevirapina. Ma si dice troppo spesso che in Africa le madri rifiutino le medicine, per paura che i loro figli si trovino in futuro senza genitori, con la prospettiva di diventare bambini di strada, senza educazione, vittime del crimine e della prostituzione. Questa � una sfida straziante per tutti noi.

- Ci sono inoltre molti problemi complementari a proposito delle cure � si sa che un programma di trattamento olistico, che accentua l�importanza di una buona alimentazione e di un trattamento globale della salute, � il migliore. La cura delle infezioni opportunistiche pu� prolungare la vita e allungare il periodo prima del quale sia necessaria la terapia farmacologica. Questi problemi complementari devono essere messi al centro di ogni programma di cura.

Tutto questo sottolinea come la prevenzione e le cure pongano sfide difficili e bisogna chiedersi le domande giuste. Chi di noi � qui dovrebbe invitare le proprie organizzazioni ad usare la loro influenza per portare insieme i principali attori nella pandemia dell�AIDS, a livello internazionale e locale, per migliorare la nostra comprensione della complessit� dei problemi coinvolti e per coordinare i nostri sforzi.

Aspetti concernenti l`uomo e la donna

Particolarmente cruciale, e troppo spesso dimenticato o ignorato, � il problema sessuale messo a fuoco dalla pandemia dell�AIDS. Le donne sono svantaggiate nel proteggersi dal virus dell�HIV. Le donne sono biologicamente pi� esposte al rischio di contagio. E, per un problema sociale, poche donne nei paesi in via di sviluppo sono in grado di controllare le loro relazioni sessuali. Mentre ci sono alcune possibilit� di contraccezione femminile in alcuni paesi, in molti luoghi le donne sono soggette alla discrezionalit� del proprio partner nell�uso di mezzi protettivi durante il rapporto sessuale. In cos� tante paesi del mondo nei rapporti eterosessuali � solo l�uomo che decide se usare o meno il preservativo. Le donne sono spesso ignare se il loro partner sia infetto o no, e viceversa.

Un importante problema riguarda l�industria del sesso che porta le donne a contatto con uomini che hanno avuto molti partner. Questo espone al pericolo le prostitute cos� come le mogli o le altre partner di questi uomini. Numerosi racconti parlano della diffusione dell�AIDS lungo le strade dei camionisti, in cos� tante parti del mondo. Queste situazioni ci ricordano l�urgenza di proteggere le donne e le ragazze , assicurando che siano informate sull�AIDS e che siano in grado di proteggere i loro corpi. Gli uomini dovrebbero essere informati degli aspetti sessuali e bisogna essere sicuri che anche loro si preoccupino di assicurare protezione alle loro mogli e alle loro figlie cos� come a loro stessi.

Come tutti sappiamo ci vorranno molti pi� idee e partnership creative e innovative, finanziamenti significativi e un�efficiente potenziamento di programmi di cura e di prevenzione, per affrontare, in maniera appropriata, le enormi sfide lanciate dalla pandemia dell�AIDS. Il flagello dell�AIDS richiede una coordinazione migliore degli sforzi complessivi delle ONG, delle organizzazioni religiose, delle organizzazioni internazionali e dei governi. Abbiamo bisogno di lavorare insieme, coordinando i nostri sforzi come non abbiamo mai fatto prima.

Il ruolo della Banca Mondiale e l�HIV/AID

C�� molto da dire sul ruolo della Banca Mondiale nella lotto all�AIDS. Brevemente, il nostro Presidente Jim Wolfensohn ha impegnato l�istituzione a sostenere direttamente, qualunque sia il livello finanziario richiesto, un gran numero di partners. I dettagli specifici dei programmi della Banca sono disponibili nei documenti che potete trovare qui. Brevemente la Banca ha impegnato 1.6 miliardi di dollari in donazioni, prestiti e crediti per programmi mondiali per l�AIDS, ed � particolarmente impegnata nell�Africa sub-sahariana. Al luglio 2003 la Banca ha impegnato una somma prossima agli 80 milioni di dollari per programmi AIDS in 24 nazioni Africane.

La Banca ha garantito che nessun paese che abbia una strategia efficace per combattere la malattia rester� senza fondi. L�approccio all�AIDS � sostenere strategie multi-operative con soggetti plurimi, fornendo finanziamenti e rafforzando le strategie nazionali per l�AIDS, e sostenendo una ampio gamma di iniziative a livello delle organizzazioni comunitarie.

La Banca Mondiale sta lavorando con tutte le regioni nei paesi in via di sviluppo che sono affette dall�AIDS. Il GHP (Programma Mondiale AIDS) e l�ACT Africa (Aids Campaign Team Africa), organismi della Banca Mondiale, entrambe aiutano a coordinare questo lavoro.

In collaborazione con i paesi Africani, sono stati lanciati numerosi (MAPS) Multi-Country HIV AIDS Programs. L�approccio alla base di questi progetti � collocare l�AIDS/HIV all�interno di una sfida di sviluppo multisettoriale. Lavorando con gruppi nazionali perl�AIDS questi progetti stanno sostenendo una gamma completa di interventi: prevenzione, assistenza, cura e capacity building. All�interno dei finanziamenti ripartiti ad ogni programma nazionale, in media circa la met� � destinato ad arrivare ad interventi a livello delle comunit�, c�� un consenso esteso all�interno della Banca che � in queste comunit�, le vostre comunit�, che la questione della sostenibilit� sar� affrontata.

Gli sforzi della Banca Mondiale per lavorare con i capi religiosi per l�AIDS non sono stati uniformi, ma sono stati tratti importanti insegnamenti, come il fatto che la partecipazione dei gruppi religiosi a n questi MAP, sebbene parziale, sia strategica. Alcuni esempi illustrano l�obbiettivo e la natura di simili sforzi congiunti. In Kenya, i gruppi religiosi sono stati attivamente impegnati per verificare il manuale operativo per il progetto MAP e ricevono molte proposte di sotto-progetti. In Etiopia, una nazione dove l�importanza dei legami religiosi alle loro rispettive comunit� non pu� essere esagerato, il MAP prevede nel disegno del progetto particolari sforzi per raggiungere le comunit� religiose. I gruppi religiosi sono rappresentati nel comitato nazionale e nelle commissioni di revisione e inoltre i gruppi religiosi sono rappresentati tra i progetti approvati. In Camerun pi� di 30 sottoprogetti inclusi nel progetto del paese sono sviluppati da gruppi religiosi. In Ghana � programmata un�attiva campagna per raggiungere tutte le maggiori tradizioni religiose del paese, per assicurare che la loro partecipazione al MAP sia la pi� estesa possibile. In Uganda le comunit� religiose sono state protagonisti attivi nel preparare i messaggi cos� come nell�attuare i progetti.

Dialogo tra la Banca Mondiale e Sant�Egidio

La Banca mondiale ha recentemente avuto un�esperienza significativa lavorando con Sant�Egidio e guardano con sostegno e speranza al programma di cura dell�AIDS in Africa di Sant�Egidio.

Le nostre due organizzazioni hanno una storia di cooperazione � nel fornire assistenza ai profughi Kosovari nel 1999, nell�ampliare un ospedale in Guinea Bissau, per nominarne alcune. Pi� recentemente la Banca Mondiale e Sant�Egidio hanno sottoscritto un accordo formale di collaborazione che riguarda un ampio ventaglio di attivit�, in cui abbiamo comuni intendimenti e per i quali lavoreremo nei prossimi anni. Un aspetto di questa collaborazione, particolarmente rilevante nella nostra discussione di oggi, � il programma di cura dell�AIDS di Sant�Egidio, che sar� sostenuto dalla Banca Mondiale con il progetto chiamato TAP, cio� Programma di Accelerazione delle Cure dell�AIDS nelle regioni dell�Africa.

L�obiettivo di questo programma speciale � di affrontare i problemi molto pratici che riguardano il passaggio da progetti pilota, relativamente piccoli, di trattamento olistico a programmi su una scala molto pi� ampia, che possano servire gruppi numerosi di persone affette da AIDS, anche in paesi poveri.

Il programma prevede la collaborazione con un ristretto gruppo di paesi per diffondere le attivit� di cura, sostenute dalle ONG e da partnership pubblici/societ� civile/privati che dimostrino la loro efficacia in modo decentralizzato, economico e con un atteggiamento equo.

Sosterr� anche i governi dei paesi partecipanti ne le loro politiche nazionali di cura e nell�adottare i protocolli di cura raccomandati dal WHO per le situazioni dei loro paesi. Questo programma offrir� ai Paesi singolari opportunit� e metodologie per formare gli operatori del settore e focalizzarsi meglio sui quartieri poveri urbani e rurali, i giovani, le donne in et� di gravidanza e le equipe tecniche e professionali ad alto rischio. Il programma prevede un processo di apprendimento itinerante in paesi scelti, incluso il Mozambico.

Il TAP sar� centrato sui pazienti e viene incontro ai bisogni di cura delle perone che vivono con l�AIDS e dei loro familiari. Affidandosi a programmi di sostegno delle ONG e delle comunit�, il TAP non dipender� pi� solo dai programmi puramente ospedalieri. La partecipazione al TAP mira a rafforzare le capacit� dei paesi a coordinare, mobilizzare e lavoro insieme con i responsabili delle cure dell�AIDS. Il programma estender� gli obiettivi del MAP oltre la prevenzione e la riduzione del rischio, senza abbandonare altre attivit�.

Speriamo che nei prossimi anni, l�incontro internazionale di Sant�Egidio divenga un forum di discussione di ampio respiro sugli interventi che hanno avuto effetto per l�AIDS posti in essere da Sant�Egidio e dalle vostre organizzazioni.

Commento finale

Concludo con un�esperienza personale che mette in luce molti dilemmi che fronteggiamo nel mantenere la nostra attenzione sul significato propriamente umano di questo problema e sfida globale, mentre spingiamo per assicurare che i nostri sforzi individuali e collettivi raccolgano la sfida di questa enorme crisi dell�umanit�. Abbiamo bisogno di moltiplicare i nostri sforzi, garantire sinergie per i nostri sforzi, rispettare tutti gli imput che ognuno porta , mentre ricordiamo sempre il volto di ciascuna persona che soffre.

Molti anni fa, quando ero studente in Nigeria, fui improvvisamente chiamata per aiutare in uno sovraffollato ospedale durante un�epidemia di colera. Dappertutto erano collocate persone sofferenti e tutte le persone disponibili erano arruolate per aiutare � per cambiare flebo, confortare e pulire.

La citt� vibrante di Ibadan assunse immediatamente un altro aspetto, quello della povert�.

Ho conservato il ricordo dei commenti di un dottore - primo: il colera era una reale minaccia solo per i poveri; secondo: anche davanti alla triste scena di questo ospedale, i pazienti erano dei privilegiati, infatti solo poche donne bambini e anziani poterono mai raggiungere il giardino dell�ospedale. Gli sforzi di quel gruppo furono vitali e di aiuto ma a malapena toccarono i problemi fondamentali che avevano causato l�epidemia. Quei problemi avevano bisogno di sforzi molto pi� ampi e profondi di quelli che si potevano compiere in quel tempo.

Il mondo visto attraverso la lente dell�AIDS, evidenzia la profonda disparit�, in termini di qualit� della vita e di accesso alle risorse, tra i privilegiati e i poveri nel mondo, tra le nazioni ricche e quelle che hanno difficolt� a tirare avanti. Abbiamo bisogno di raddoppiare, triplicare i nostri sforzi per affrontare i nodi centrali che hanno permesso a questa pandemia di devastare cos� tante persone, comunit� e paesi.

Conclusione

Invito tutti noi qui �a stabilire nuovi possibili spazi d�incontro�, ad organizzare i nostri sforzi contro l�AIDS e a riunirci insieme con l�impegno di affrontare questa pandemia. Sappiamo quello che possiamo raggiungere e sappiamo che questa pandemia deve e pu� essere affrontata. In 20 anni � possibile ed essenziale che il quadro sar� abbastanza diverso. E la nostra storia sar� una storia di conquista, una rivolta contro una delle pi� grandi sfide dell�umanit�. Per arrivare l�, abbiamo bisogno di raccogliere insieme questa sfida. Abbiamo molto lavoro davanti a noi.

 

 

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