Aachen 2003

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Luned� 8 Settembre 2003 - Eurogress
Acqua: crisi ambientali e sviluppo umano

  
  

Mario Soares
Ex Presidente della Repubblica del Portogallo
  

1. Tra le grandi sfide del nostro tempo, pongo senza esitare gli attentati che gli uomini (e le nostre civilt� cosiddette sviluppate) stanno inconsciamente praticando contro la Natura, mettendo in causa gli equilibri ecologici del Pianeta e minacciando quindi la sopravvivenza delle specie, quella umana, quella animale e quella vegetale.

2. Si tratta di una sfida globale, perch� nessuno stato, per quanto potente, pu� affrontarla isolatamente, nell�ambito delle proprie frontiere. Una sfida che impone agli Stati membri dell�ONU il dovere morale di affidare a questa il mandato � e i mezzi � di risolverla.

Ma egoismi nazionali ed inconfessabili interessi materiali hanno impedito che ci� si realizzasse, come � successo durante le riunioni molto frustranti di Kyoto e di Johannesburg.

3. Nella riunione di Rio de Janeiro, del 1992, - la cui Agenda 21 � stata controfirmata da 130 capi di Stato, si � elaborato il concetto di sviluppo sostenibile, che affermava che lo sviluppo economico non basta, che lo sviluppo possiede una dimensione sociale ed ecologica che non deve essere trascurata. Anche se tale concetto si basa sul semplice buon senso, non � stato possibile metterlo in pratica, perch� minaccia interessi commerciali delle societ� contemporanee.

4. La globalizzazione sfrenata e senza valori morali, la relegazione al secondo piano dell�ONU e delle sue Agenzie specializzate, l�emergenza di un�unica potenza egemonica dotata di ambizioni imperiali, la mercantilizzazione della societ� in cui il denaro assurge a valore supremo, ecco alcuni fattori responsabili della mancanza di progressi nella difesa degli equilibri ecologici del Pianeta.

Eppure si sono realizzate delle ricerche, si conoscono le misure indispensabili, aumenta la presa di coscienza dell�opinione pubblica mondiale a riguardo della gravit� della situazione incombente, opinione pubblica stimolata dalle ONG ambientaliste.

Tuttavia i �signori della guerra� continuano ad attizzare i conflitti, i �signori della finanza� sono molto pi� potenti dei politici nelle nostre societ� strutturate dai media, e i �signori della tecnologia�, in una prospettiva miope e a corto termine, continuano a mettere in pericolo le risorse naturali del Pianeta.

5. I problemi sono globali, e se indaghiamo seriamente, scopriamo la stessa causa : la ricerca del profitto fine a s� stesso, senza altri criteri. L�economismo commerciale.

6. Il buco nello strato d�ozono, causa del riscaldamento eccessivo della terra, responsabile dei mutamenti climatici di questi ultimi anni; la distruzione progressiva delle foreste, e la crescente desertificazione di grandi aree terrestri; l�utilizzo degli Oceani come discariche di rifiuti, con il rischio di mettere in pericolo il loro potere di autorigenerazione; l�inquinamento delle reti idrografiche, il disordine urbano costiero; le piogge acide, ecc., ecco alcuni degli attentati contro la Natura a cui assistiamo con preoccupazione crescente.

7. Uno dei prodotti naturali indispensabili alla vita � non solo alla vita dell�uomo, ma anche di tutte le altre specie � � l�acqua. L�acqua � sempre stata considerata un bene comune inesauribile, bench� dalla pi� remota antichit� la sua distribuzione e la sua regolazione abbiano originato innumerevoli conflitti.

Si sa che oggi l�acqua � diventata un bene raro, ed alcuni vogliono trattarla come una mercanzia, dimenticando che � fonte di vita e che costituisce dunque un Diritto dell�Uomo fondamentale.

8. Grandi multinazionali hanno cominciato ad interessarsi alla commercializzazione dell�acqua, considerandola un prodotto talmente raro che entro la fine del secolo diventer� preziosa come il petrolio; perci� si stanno esercitando forti pressioni su governi ed autorit� locali, finalizzate alla privatizzazione dell�acqua.

9. In quanto Presidente del Patto mondiale dell�Acqua, considerato indispensabile dal Gruppo di Lisbona, la Fondazione Gulbenkian, di cui Riccardo Putrella, professore all�Universit� di Louvain, � il grande animatore, abbiamo lanciato il Manifesto dell�Acqua, che parte dal principio che l�acqua non � una �res nullius�, perch� � un bene comune che appartiene a tutti gli abitanti della terra. Questo Manifesto ha due finalit�: la prima � di permettere a tutti l�accesso all�acqua per soddisfare i bisogni primari, e di gestirla in modo solidale e sostenibile, il che comporta il dovere di solidariet� e coerenza per non mettere in pericolo le libert� e i diritti delle generazioni future; la seconda, di proteggere e rispettare l�ecosistema Terra.

10. Obiettivo del Manifesto � fare riconoscere che l�acqua � un bene comune, patrimonio mondiale dell�Umanit�, perch� � fonte di vita e perch� costituisce una risorsa fondamentale per lo sviluppo sostenibile dell�ecosistema Terra.

11. E� quindi importante far prendere coscienza a tutti gli esseri umani che � necessario stabilire una politica mondiale dell�acqua, non considerando gli interessi privati, ma il bene comune dell�Umanit�. Gi� oggigiorno l�acqua potabile � inaccessibile ad una quantit� considerevole di persone: pi� di 1,4 miliardi. Inoltre, pi� di 2 miliardi non dispongono di alcun impianto igienico, n� di depurazione, n� di trattamento delle acque reflue. La Conferenza dell�Unesco sulle �Risorse idriche mondiali all�inizio del XXI� secolo� stima che, se non si inverte questa tendenza, nel 2025 la quantit� di esseri umani che non avr� accesso all�acqua potabile salir� a 4 miliardi, che costituir� allora la met� della popolazione mondiale.

L�acqua � dunque una questione centrale del nostro tempo, perci� non pu� diventare preda della cupidigia di interessi privati.

 

 

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