Kyrill
Metropolita ortodosso, Patriarcato di Mosca
Durante gli ultimi 10 anni abbiamo udito della crisi del movimento ecumenico sempre pi� spesso. L �affermazione che le precedenti forme di cooperazione inter-cristiana si sono esaurite e che siano necessari cambiamenti radicali nelle relazioni e nelle organizzazioni inter-cristiane e�divenuta ormai la norma. Sono cinque anni da che il Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC) ha dato vita cosiddetto Forum delle Chiese cristiane e delle Organizzazioni ecumeniche, il quale sarebbe dovuto rapidamente divenire una piattaforma aperta di dialogo tra Chiese e comunit� che considerano possibile essere membri delle organizzazioni ecumeniche e quelle che lo ritengono inaccettabile. Alcune persone sono spaventate da un�eccessiva burocratizzazione dell�ecumenismo attuale e vorrebbero vedere un �attitudine pi� �carismatica� nella risoluzione del nodo di Gordio delle diversit� e delle divisioni. Altri, che hanno gi� accettato la tragedia della divisione e si sono perfino convinti che in fondo non sia stata una gran tragedia, insistono sull��allargare gli orizzonti� includendo nell�orizzonte ecumenico il maggior numero possibile di comunit� di differenti tendenze senza tener conto delle loro dimensioni e della loro dottrina. Un terzo gruppo non vede alcuna prospettiva possibile nel movimento ecumenico in generale ed esorta a tenersi in disparte dalla �politica cristiana mondiale�, concentrandosi su problemi locali e limitandosi a relazioni bilaterali dirette con le Chiese pi� amiche. C� � un buon numero di ortodossi che sostengono questo approccio. Alcuni gruppi propagandano insistentemente l�isolamento come panacea delle �questioni maledette�, che, secondo loro, non fanno altro che confondere le coscienze dei fedeli. Sembra che il movimento ecumenico sia davvero in crisi, probabilmente perfino in un vicolo cieco. In un certo senso questa crisi era inevitabile. L�arciprete Georgy Florovsky, un eminente teologo russo, quando si era ancora all�alba dell�ecumenismo, nel periodo pi� romantico della sua storia, metteva gi� in guardia dalla ricerca di �vie facili� e dai pericoli di un �minimalismo dogmatico� ed esposto alla sterilit� dei tentativi affrettati di raggiungere un risultato il pi� rapidamente possibile. Egli intravedeva un altro serio pericolo nel predominio di tematiche umanitarie e pacifiste, di uno spirito da Lega delle Nazioni all�interno del Consiglio Mondiale delle Chiese a spese del raggiungimento dell�unit� dei cristiani e di un ritorno allo spirito e alla vita dell�aantica Chiesa universale la quale, secondo lui, continuava la sua esistenza ininterrotta nella Chiesa Ortodossa d�Oriente e, sotto molti aspetti, nella Chiesa cattolica romana. Oggi, per quanto sembri paradossale, il movimento ecumenico � divenuto ostaggio di politiche volte a sottolineare i valori umani, non specificatamente cristiani. Oggi, per quanto sia paradossale, il movimento ecumenico si � trovato a essere ostaggio di una politica tesa ad accentuare i valori umanistici piuttosto che i valori prettamenti cristiani. Mi riferisco principalmente ai processi di modernizzazione che hanno avuto luogo nel mondo protestante nelle condizioni di relativo benessere del dopo-guerra. Questa �riforma permanente� � divenuta sempre pi� visibile proprio negli incontri inter-confessionali. Sfortunatamente, il movimento ecumenico nella sua interezza non ha compiuto la sua missione pi� importante, il riavvicinamento dei cristiani a livello profondo della vita spirituale lasciandoli divisi nella loro esperienza di fede. Padre Georgy Florovsky scrisse negli anni Cinquanta: �Dobbiamo cercare di soddisfare non i nostri sogni e le nostre speranze, per quanto gloriosi ed ispirati possano essere o ci sembrino essere, ma unicamente la comune rinascita della vita spirituale nelle comunit� esistenti�. Tuttavia, invece di una rinascita spirituale e di un riavvicinamento ci siamo scontrati con nuovi ostacoli che hanno reso la nostra comune testimonianza di Cristo sempre pi� difficile, in un mondo da cui sono scacciati i valori cristiani. Noi crediamo che l�adozione acritica dell�ideologia umanitaria secolare da parte di molti teologi e a loro seguito di Chiese occidentali abbia svolto un ruolo negativo in questo contesto. L�umanesimo secolare differisce per molti aspetti dall�antropologia biblica cristiana che risulta lontana dal supporto univoco della libert� in qualsiasi forma. La filosofia religiosa russa aveva iniziato ad affrontare in modo nuovo questo problema gi� nella prima met� del secolo scorso. Ha scritto Semeon Frank: �Se riflettiamo profondamente e rivolgiamo il nostro sguardo al passato della comune storia europea, Russia inclusa, vedremo che la rivoluzione russa non � che il completamento e il risultato finale di quella grandiosa ribellione dell�umanit� iniziata nel periodo del Rinascimento e che si � esteso all�intero periodo della cosiddetta �storia moderna�. All�inizio del XXI secolo possiamo affermare che la rivoluzione Russa appare non come un raggiungimento, ma solo una delle fasi di questo processo che ha accelerato dopo la II Guerra Mondiale ed ha raggiunto il suo culmine nella rovina del Comunismo. Per quanto concerne il Cristianesimo, i valori liberali connessi con i diritti e le libert� individuali sono stati circondati da argomentazioni teologiche dubbie, principalmente in molte comunit� protestanti, ed ora sono considerate uguali, e talvolta persino superiori, ai valori espresi dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione Apostolica. Inoltre le testimonianze chiare ed inequivocabili della Parola di Dio sono ignorate o interpretate con danno al senso autentico nel caso in cui differiscano dai valori secolari liberali. Cos�, la difesa dei diritti della persona, che � in linea con la tradizione della Chiesa (specialmente in caso di tirannia, persecuzione a motivo della fede, guerre e povert�), � stata radicalizzata a detrimento delle norme della Tradizione Apostolica come emerge con il sacerdozio femminile, con il riconoscimento dell�omosessualit� come norma e cos� via. Il principio legale secolare della tolleranza religiosa � stato estrapolato in dei principi dogmatici che sono risultati in un sincretismo spesso coperto da una facciata di inculturazione. Il processo di modernizzazione umanistica procede con estrema rapidit� grazie alle possibilit� d�oggi, cosicch� la situazione in alcune Chiese cambia radicalmente nel contesto di una singola generazione. Alle volte capita di ascoltare da coloro che hanno pi� di 50 anni: �Non � la stessa Chiesa di quando ero bambino�. Teologi e leader ecclesiali che ispirano questa modernizzazione spesso spiegano ci� che avviene con la necessit� di rinnovamento del Cristianesimo in nome di una sua pi� efficace azione nella vita della societ� e dell�uomo di oggi. Non ritengo che questa tesi sia immune da critiche, poich� nessuno � in grado di dimostrare che ci sia una dipendenza positiva tra la liberalizzazione del pensiero teologico e vita della chiesa da una parte, e efficacia della predicazione cristiana dall� altra. Al contrario, quanto avviene in Occidente testimonia quantomeno che questa modernizzazione umanistica � incapace di rendere le comunit� cristiane pi� efficaci nella loro testimonianza e nel loro servizio al mondo contemporaneo. Non c�� da meravigliarsi che le Chiese che confessano i valori eterni della Sacra Scrittura e della Tradizione Apostolica cerchino di resistere all�impulso, che conquista molti, di riformare totalmente e rivedere le �vecchie� verit�. Ma la contrapposizione a questo non consiste n� nel elevare barriere esterne, n� nel rifiutare di comunicare con �i nostri fratelli, la separazione dai quali ci provoca sofferenza� (San Gregorio il Teologo). Innanzitutto, si esprime difendendo l�interezza del Vangelo di Cristo, che fu dato alla Chiesa dagli Apostoli in tutto il suo potere ed nella sua incessante novit�: � Se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia an�tema� (Gal. 1,8). � evidente che le Chies cattolica e ortodossa (in quanto chiese della Tradizione, le pi� vicine quanto a storia, dottrina e struttura ecclesiale) ma anche molte comunit� protestanti, che provano a conservare le norme della Tradizione Apostolica nella loro vita, devono lavorare insieme per affermare la Parola di Cristo nel mondo al fine di salvare molti. Probabilmente dovremmo cercare le modalit� di una piu� adeguata presentazione della tradizione �cattolica� tra l�atro anche nel quadro di un Forum globale inter-cristiano: il Consiglio Mondiale delle Chiese o un altro che verra� a prenderne il posto. Sfortunatamente, codeste buone intenzioni non rimarranno che un desiderio, se noi non saremo capaci di superare le tentazioni della competizione missionaria. Non si pu� non osservare che la publicazione di tali documenti come �I principi fondamentali delle relazioni tra la Chiesa Ortodossa Russa e le altre confessioni cristiane� e la �Dominus Jesus� sono in misura non secondaria connessi all�errata comprensione dell�essenza della Chiesa da parte dei nostri partner nel dialogo inter-cristiano. La confessione di San Cipriano di Cartagine � �Salum extra ecclesia non est� [fuori dalla Chiesa non c�e� salvezza � NdTrad] � esprime l�antica comprensione della missione della Chiesa, che e� stata e rester� l�unica arca di salvezza della Grazia di Dio. Tuttavia, una tale auto-coscienza, che esiste sia nella Chiesa Ortodossa che in quella cattolica, non deve essere utilizzata come pretesto per cancellare tutti i risultati positivi raggiunti nel dialogo tra cristiani d�Oriente e Occidente durante e dopo il Concilio Vaticano II. Il mondo contemporaneo, con la sua dura lotta di competizione globale e con la difesa aggressiva di interessi economici particolari, pone alle Chiese un difficile dilemma: seguire la stessa logica della �lotta per il mercato� o ascoltare la voce di Paolo, l�apostolo delle genti: �Mi sono fatto un punto d� onore di non annunziare il Vangelo se non dove non era stato ancora annunziato, per non costruire su fondamenta altrui� (Rom. 15, 20) Lo spirito di competizione; che talvolta si evolve in aperta ostilit�, pu� distruggere definitivamente l�amore fraterno e la fiducia costruiti in decenni di duro lavoro. L�ideologia del �libero mercato delle religioni� inevitabilmente provoca scontri tra le Chiese e le comunit�, perch� dove � il mercato, c�� una dura competizione e non vi � posto per l�amore sacrificale, l�aiuto reciproco disinteressato, la rinuncia alle comodit� materiali. Se permettiamo al mondo esterno di far s� che ci comportiamo secondo la logica delle societ� commerciali concorrenti, pronte a tutto per �aggiudicarsi il cliente�, la speranza di una testimonianza comune di Cristo sar� sepolta per sempre. E� ora di avere consapevolezza che oggi come mai prima, abbiamo bisogno dell�aiuto reciproco, abbiamo bisogno di una comprensione completa della nostra responsabilit� storica per il destino del mondo cristiano, che � soggetto a colpi fortissimi da parte dell�ideologia della deificazione dell�uomo, che pu� corrompere milioni e milioni di persone. La cristianit� fronteggia nuove sfide all�inizio del ventunesimo secolo. Potremo andar loro incontro con dignit� solo se rimarremo fedeli al Vangelo e alla pienezza della Tradizione, e non rinunceremo a niente davanti allo spirito smaliziato dei nostri tempi, ma se anche daremo al mondo un esempio di pienezza di vita in Dio e di amore fraterno: �Andate dunque ed ammaestrate tutte le nazioni... insegnando loro ad osservare tutto ci� che vi ho comandato�(Mat. 28,19-20). Adempiendo i comandamenti di Cristo, noi dobbiamo preferire la fedelt� alla Tradizione Apostolica e la pienezza della fede alle riforme affrettate che gettano il dubbio su tale fedelt�, dobbiamo preferire l�obbedienza alla volont� di Dio all�adeguamento allo spirito dei nostri tempi, la cooperazione alla competizione, l�amore fraterno all�ostilit� di �questo mondo�. Solo un tale cammino pu� condurre i cristiani a ristabilire l�unit�. Spero che ritorneremo su questo cammino. Spero che le parole di Padre Georgy Florovsky diventeranno realt�: �La volont� di unit� deve vedere la luce ed essere temprata nella prova della conversione e nell�eroismo della fede.�
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