Aachen 2003

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Luned� 8 Settembre 2003 - Eurogress
Costa d�Avorio, dalla guerra civile alla pace: il ruolo delle religioni

  
  

Paul-Sim�on Ahouanan Djro
Vescovo cattolico, Costa d�Avorio
  

Signore e Signori,

Il tema oggetto della nostra riflessione s' intitola " Costa d'Avorio, dalla guerra civile alla pace: �Il ruolo delle religioni". Il Signor Jacob Ediemou Blin, presidente del forum delle confessioni religiose e El Hadj kune Idriss Koudouss, membro di questo forum, sono incaricati di intrattenervi sul ruolo e il contributo delle religioni in generale nella ricerca appassionata della pace in Costa d�Avorio. Per quanto mi riguarda, mi limiter� solamente a spiegare il ruolo che ha giocato e che gioca la chiesa cattolica in Costa d�Avorio; ruolo che trova una delle sue maggiori espressioni nelle iniziative, nelle dichiarazioni e nelle lettere pastorali dei vescovi ovvero della Conferenza Episcopale.

Nella Costituzione pastorale su �La Chiesa nel mondo d�oggi�, al numero 1, parlando della �stretta solidariet� della chiesa con l�intera famiglia umana e con il mondo nel quale vive, dichiara: �Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dell�uomo del nostro tempo, soprattutto dei poveri e di tutti coloro che soffrono sono anche le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e non c�� niente di veramente umano che non trovi eco nei loro cuori. La loro comunit� in effetti, viene edificata da uomini riuniti in Cristo, guidati dallo Spirito Santo nel loro cammino verso il regno del Padre, e portatori di un messaggio di salvezza che bisogna proporre a tutti. La comunit� dei cristiani si riconosce dunque realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia�. Gaudium et Spes n�1.

Attraverso queste parole e questa costituzione pastorale, il concilio voleva �spiegare come considera la presenza della chiesa nel mondo d�oggi�. La chiesa della Costa d�Avorio, in ogni tempo ha scritto la sua missione seguendo questa linea tracciata dal Concilio, in questo quadro di mutuo dialogo con il mondo. Essa ha sempre vissuto in una solidariet� intima con la societ� ivoriana, con la preoccupazione permanente di illuminare la vita e il cammino della nazione con la luce del vangelo per esserne il fermento e l�anima.

I. Una Chiesa �sentinella�, �vedetta� della pace.

I vescovi della Costa d�Avorio nella permanente attenzione che prestano all�evoluzione e al cammino della nazione, sono paragonabili ai profeti dell�Antico Testamento, che senza tregua richiamavano all�osservanza della Legge, alla pratica della giustizia e dell�uguaglianza, al rispetto dei diritti dei poveri, delle vedove e degli orfani.

Le lettere pastorali e le dichiarazioni dei vescovi che hanno accompagnato la vita della nazione sono state fatte con questa preoccupazione: la preoccupazione di prevenire, di denunciare le deviazioni, le mancanze e le malattie che tramite dei disordini potevano mettere in pericolo l�equilibrio della nazione. Vicino a questa lettera dei vescovi, possiamo aggiungere il loro intervento personale, ma spesso discreto presso uomini politici e presso coloro che detengono il potere decisionale, allo scopo di aiutarli a lavorare per la riduzione delle disuguaglianze e degli squilibri, per esortarli a costruire una nazione unita, solidale, cosciente della sua identit� e della sua unit�. Cos� facendo, i vescovi volevano essere delle � vedette�, delle �sentinelle� appostate sulla torre di guardia per prevenire eventuali pericoli e per salvaguardare l�unit� e la pace.

Il tempo a disposizione non sarebbe sufficiente se avessimo dovuto analizzare qui tutti i documenti dei vescovi a favore della pace. Vorrei, per guadagnare del tempo, evocarne solamente alcuni tra i pi� recenti che hanno preceduto il colpo di stato del dicembre 1999 e altri che sono stati fatti durante gli eventi dolorosi che noi conosciamo. In effetti, di fronte al tentennamento e alle derive della nostra giovane democrazia inaugurata all�inizio degli anni 90, che avevano generato una forte tensione sociale, i vescovi hanno sentito l�imperioso compito d�illuminare la nazione in generale e gli uomini politici in particolare in merito all�impegno politico e ai suoi obiettivi. Riguardo a questo, il 13 Giugno 1999, a Bondoukou, al termine della loro assemblea annuale, i vescovi sottoscrissero �i cristiani di fronte alla politica �; un documento di 103 pagine basato sulla dottrina sociale della chiesa, sui grandi orientamenti ed insegnamenti del Santo Padre e su �l�Ecclesia in Africa�, questi portarono gran chiarezza alla vita e all�impegno politico come se dovesse essere poi un servizio della nazione stessa, del popolo, della democrazia. In questo documento, interpellavano successivamente gli uomini politici, i funzionari, gli educatori, i giovani, gli agenti incaricati dell�ordine pubblico, gli agenti dell�economia, gli stranieri, gli uomini dei media�in breve, tutte le forze vive della nazione affinch� ciascuna portasse la sua pietra per l�edificazione di una societ� solidale, unita nella pace.

Specialmente nei confronti degli attori della vita politica, i vescovi hanno ricordato precisamente lo spirito secondo il quale il potere deve essere esercitato citando in particolare l�esempio di Cristo, � il Servitore che ha dato un senso nuovo al potere, e che si � fatto lui stesso modello di servitore, che ha lavato i piedi dei suoi discepoli e che ha dato la sua vita per gli uomini, imparando cos� ad esercitare il potere in modo disinteressato, con la preoccupazione di servire e non di servirsi o di farsi servire, bandendo ogni tendenza alla dominazione o al regno senza condivisione�.

Ai suoi stessi leaders politici, i vescovi lanciano un invito pressante a:

- � compiere il loro compito con patriottismo responsabile� che implica il rispetto di tutte le forze sociali e l�apertura alla collaborazione franca con tutti i cittadini qualunque sia la loro appartenenza ideologica, politica religiosa ed etnica��.

- Avere �come preoccupazione maggiore la ricerca e la difesa degli interessi del popolo a voi affidato e non la ricerca dei vostri interessi e quelli del vostro partito�. Con questa stessa preoccupazione sull�equilibrio, avvertivano che la � manipolazione dell�opinione pubblica, degli eletti del popolo, della costituzione, della suddivisione in seggi elettorali in vista di salvaguardare e di preservare gli interessi particolari di un partito costituiscono un gioco politico pericoloso per l�intero paese�.

Nonostante il peso di queste parole, esse non sono bastate ad evitare la catastrofe che si annunciava, poich� 6 mesi dopo la pubblicazione di questo documento, ci fu il primo colpo di stato della storia della Costa d�Avorio, quello che capovolse il destino di questo paese e di cui gli effetti drammatici si sentirono con la guerra civile, con i suoi morti di cui non vi � ancora una stima definitiva. Tutto questo costituisce la prova che la Chiesa e i suoi pastori non sono stati ascoltati, che essi avevano predicato nel deserto.

La delicatezza del periodo di transizione che ha seguito questo colpo di stato ha portato i vescovi a farsi coinvolgere di pi� nella preparazione delle elezioni che dovevano svolgersi. In questo spirito, alla loro assemblea di Fresco e di Yamoussoukro, hanno chiesto che tutto fosse fatto per il rafforzamento dell�unit� nazionale, che la trasparenza delle elezioni fossero garantite affinch� il popolo potesse lui stesso scegliere coloro che avrebbero guidato il suo destino. Ancora una volta, questi appelli non furono ascoltati, poich� vi furono manifestazioni di una violenza rara, che coinvolsero in fine il paese nella guerra.

Davanti a questa catastrofe, la Chiesa ha agito, prima nel processo per la cessazione delle ostilit�, nell�aiuto e il soccorso a coloro che hanno buttato le armi sulla strada dell�esilio, e nella ricerca della pace vera e durevole che passa attraverso la cura delle ferite e attraverso la riconciliazione del cuore e degli spiriti.

II. Il ruolo della Chiesa Cattolica nella ricerca della pace.

Si � abituati a dire che � pi� facile fare la guerra che la pace. Gli avvenimenti che noi viviamo attualmente rappresentano l�illustrazione perfetta del fatto che il cammino della pace � lungo, molto lungo. Avete senza dubbio seguito le molteplici strade che la Costa d�Avorio ha dovuto imboccare nella ricerca della pace. Ci sono state molte mediazioni, numerosi incontri e vertici spesso d�alto livello della sotto regione dell�Africa occidentale e del mondo. Si tratta di unire le nostre forze, di portare tutto ci� che di migliore ciascuno pu� dare per la pace. La Chiesa cattolica ha preso la sua parte nell�edificazione della pace e potrei riassumere il suo ruolo e il suo contributo in 6 punti:

1) Il suo appello al dialogo

Prima dello scoppio della crisi la Chiesa aveva sempre consigliato il dialogo per regolare i conflitti. Aveva sempre rifiutato l�eventualit� del ricorso alle armi e alla guerra che � madre della povert�. Tuttavia, anche se non � stata ascoltata, la Chiesa non abbassa mai le braccia per tanto tempo. Per questo dopo il 19 Settembre ha richiamato ad un dialogo tra tutti i figli di questo paese, il dialogo nella verit� per superare ci� che divide. Due dichiarazioni sono state fatte a questo proposito, una ad Abengourou e l�altra ad Abijan.

2) La sua mediazione personale

Vicino al suo appello al dialogo, la Chiesa si � impegnata personalmente e concretamente per la risoluzione del conflitto coinvolgendosi nella mediazione con i diversi attori conosciuti nella crisi. A questo proposito per due volte, i vescovi hanno incontrato diverse personalit� o istituzioni che potevano aiutare nella risoluzione della crisi. Sul piano locale delle iniziative sono state fatte verso il governo al potere, una delegazione della conferenza episcopale ha incontrato il capo dello stato a due riprese. Io stesso due volte sono stato a Bouak�, il feudo dei ribelli. La prima volta per provare a portarli in modo effettivo a sedere al governo secondo gli accordi di Linas-marcoussis, la seconda volta per invitarli ad andare ad Abijan, sede del governo, per mettersi a lavoro. Questa missione ci � pi� o meno riuscita e rendiamo grazie a Dio per questo.

3) Il suo impegno per alleviare le ferite e le sofferenze

La guerra non genera che sofferenza e male. Noi a Yamoussoukro, per la nostra posizione geografica abbiamo visto da vicino la sofferenza e il tormento dei nostri fratelli che nello spazio di qualche giorno, sono affluiti in gran numero a Yamoussoukro, fuggendo dalle zone di combattimento. Per mesi, le strutture parrocchiali della citt� di Yamoussoukro erano diventate dei � vasti campi di rifugiati di guerra� bisognava accogliere tutta questa folla di persone, bisognava ospitarli, nutrirli, curarli e aiutarli, per coloro che potevano, aiutarli a raggiungere i loro parenti o amici che vivevano nelle zone controllate dal governo. La Chiesa ha soccorso le miserie; miserie fisiche, ma soprattutto morali di persone che a distanza di pochi giorni avevano perso tutto, e che erano traumatizzate. Oggi, i preti nelle nostre parrocchie continuano attraverso l�accoglienza e l�ascolto a sostenere questi fratelli.

4) Il suo invito insistente al perdono e alla riconciliazione come strada verso la pace

Ci� che possiamo dire allo stato attuale � che la guerra ha creato molti danni. Molte vite umane sono state distrutte. Degli innocenti hanno perduto la vita�Migliaia di persone hanno perso tutto ci� che hanno ottenuto pazientemente, nel corso di lunghi anni con tanto sacrificio. Tutto questo in una guerra di cui non si sa n� il movente, n� gli obiettivi e della quale non hanno alcuna colpa. La loro unica colpa � di essersi trovati in una regione che � stata teatro di combattimenti.

Il trauma e le ferite sono profonde. In uno stato psicologico di questa natura, non si pensa che a vendicarsi anche se si � coscienti che questo ciclo di vendetta, non pu� risolvere i problemi.

La Chiesa chiama allora al perdono e alla riconciliazione. Essa richiama ad un superamento di s� per raggiungere un perdono che libera e a non lasciarsi tentare dal ciclo della vendetta. Certo ci vorranno tempo e pazienza, ma predichiamo il perdono sull�esempio di Ges� che ha perdonato i suoi boia e che ci invita a perdonare fino a settanta volte sette. Noi siamo convinti che sono il perdono e la riconciliazione che porteranno alla pace.

5) Il suo accompagnamento nel processo della riconciliazione, nelle parrocchie, i movimenti, i CEB

Oggi, tutti sembrano convinti che non ci sia alcun interesse ad andare in guerra e che bisogna uscire da questa logica dello scontro per andare verso la pace. Per quanto riguarda la nostra nazione una campagna per la riconciliazione � stata lanciata con l�appoggio dei media. La Chiesa non ha aspettato questa campagna ma ne � molto felice. Accompagna dunque questo processo coinvolgendovi tutti i suoi figli attraverso strutture diverse che sono nelle parrocchie, i movimenti, i gruppi di preghiera, i CEB, ecc�.

6) La sua preghiera e la sua intercessione a favore della pace (messe e veglie per la pace � adorazione - visita al Santissimo Sacramento).

La complessit� della crisi ivoriana � tale che le soluzioni restano tutte assai complesse. Questo ci obbliga ad uno sforzo maggiore e ad una perseveranza nella preghiera, poich� per noi la pace in definitiva, � un dono di Dio. Da allora noi intensifichiamo al nostro livello il nostro ministero d�intercessione a favore della pace. Nelle parrocchie del paese, nei gruppi di preghiera e i movimenti, vengono celebrate delle messe, delle veglie di preghiera vengono organizzate per implorare la grazia della pace. In questo ambito a Yamoussoukro, la Basilica Notre - Dame de la Paix (Nostra Signora della Pace) ha preso tutto il suo spazio, grandi luoghi di preghiera e d�intercessione a favore della pace. Individualmente o per gruppi, sono stati organizzati giorni interi d�adorazione o di visite al Santissimo Sacramento.

Per finire, vorrei affidare al vostro affetto e alla vostra preghiera il mio paese, la Costa d�Avorio. Aiutateci a pregare per il ritorno della pace. Aiutateci a pregare perch� le nostre grida di disperazione tocchino il cuore dei protagonisti di questa crisi, che ha fatto tanto del male alla Costa d�Avorio e al suo popolo. Aiutateci a pregare perch� sorgano in Africa uomini e donne, leaders politici che amino profondamente il loro popolo, che s�impegnino in modo concreto per il loro rinvigorimento e la loro felicit�. Vi ringrazio.

 

 

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