Aachen 2003

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Luned� 8 Settembre 2003 - Eurogress
Costa d�Avorio, dalla guerra civile alla pace: il ruolo delle religioni

  
  

El hadi Kune Drissa Koudouss
Presidente del Consiglio Nazionale Islamico della Costa d�Avorio
  

Onorevoli membri della Comunita� di Sant�Egidio organizzatrice di questa conferenza, onorevoli membri di questo Forum Internazionale delle Religioni, signore e signori partecipanti, signore e signori rappresentanti delle autorita� politiche amministrative e municipali della bella e antica citta� di Aquisgrana, vi rivolgo il saluto dell�Islam, il saluto senza frontiere, il saluto che ha valore di preghiera e di benedizione, il saluto degli abitanti del paradiso:

Assalam aleikoum wa rahmatoullah wa barakat

Signore e signori, cari fratelli e sorelle, e� un immenso piacere per la Comunita� musulmana della Costa d�Avorio partecipare a questo incontro in cui si dona e si riceve. Da tre anni a questa parte, la nostra comunita� e� sempre stata rappresentata, al piu� alto livello, in questo forum annuale, nella persona del suo presidente El Hadj Idriss Kone� Koudouss, che quest�anno, per ragioni indipendenti dalla sua volonta�, non ha potuto compiere il viaggio fin qui.

Ma la Comunita� Musulmana della Costa d�Avorio, attraverso il Consiglio Nazionale Islamico, ha voluto esprimere attraverso la mia modesta persona tutto il suo interesse e la sua partecipazione a questo forum, che costituisce in se� una politica di ricerca paziente e ostinata della pace avviata dai nostri fratelli cristiani membri della Comunita� di Sant�Egidio.

Sono dunque particolarmente contento di dare il nostro contributo a questo incontro della speranza.

Ho pertanto il grave compito di rappresentare qui, oggi pomeriggio, una personalit� della quale non ho n� il carisma n� la perspicacia nell�analisi di una questione cosi importante come quella di questa tavola rotonda: �Costa d�Avorio, dalla guerra civile alla pace: il ruolo delle religioni�

E� a giusto titolo e anche da parte del presidente Koudouss che vorrei ringraziare la Comunit� di Sant�Egidio, che ha voluto la partecipazione della nostra organizzazione a questo incontro.

Il tema centrale del colloquio �fra guerra e pace: le religioni e le culture si incontrano�, al tempo stesso esplicativo e programmatico, permette di orientare e arricchire l�argomentazione della nostra tavola rotonda.

E� una circostanza felice che la Costa d�Avorio nella sua pluralita� sia invitata a questo tipo di incontri per tracciare insieme i solchi che conducano alla concordia, alla vera fraternita�, a una pace stabile e durevole.

Visto cio� che succede nel nostro Paese, la Costa d�Avorio, voi comprendete bene, cari partecipanti a questo Forum, la soddisfazione della nostra delegazione nel vedere una sessione interamente consacrata alla ricerca di soluzioni praticabili per un Paese come il nostro, in cui il peggio non e� ancora del tutto escluso. Questo sarebbe certamente rendere un servizio agli Ivoriani e alla comunita� internazionale nel suo insieme mobilitata per la Costa d�Avorio, oggi molto provata e divisa.

La domanda cui siamo invitati a rispondere, e che costituisce il nodo fondamentale del tema in questione, � di sapere se l�insieme delle azioni intraprese e dei comportamenti messi in atto dalle strutture religiose, hanno favorito il nascere di un clima di pace o di pacificazione dopo il 19 settembre 2002.

Quale � stato dunque il contributo del Consiglio Superiore degli Imam e del Consiglio Nazionale Islamico a questo processo di pace?

E in termini di prospettive future, cosa progettano i religiosi per favorire nuove vie di incontro e di impegno comune per la pace?

Prima di sviluppare una seria riflessione su tutti questi problemi, che si trovano al fondo della ragion d�essere tanto della mia organizzazione che della della Comunit� di Sant�Egidio, abbiamo davanti a noi due situazioni:

- la prima e� il dovere di agire per mantenere la pace

- la seconda e� la riflessione sulle condizioni della pace.

Per fare cio�, ci sembra opportuno gettare uno sguardo retrospettivo, per conoscere la genesi della situazuione attuale.

LA GENESI DELLA GUERRA CIVILE

Signore e signori, la ricerca della pace e� sempre stata al centro delle nostre azioni.

Dalla nascita del Consiglio Nazionale Islamico fino agli eventi che oggi il paese sta affrontando, non abbiamo risparmiato nessuno sforzo perche� la pace e la fraternita� fossero preservate in Costa d�Avorio.

Non abbiamo tralasciato alcuna occasione per sollecitare, in quanto coscienza morale della collettivita� della nostra nazione, gli uomini politici, i vari governi che si sono succeduti, dalla morte del presidente Houphouet Boigny fino ad oggi, i membri della societa� civile, i responsabili dei media a creare quelle condizioni socio-politiche sane e necessarie a una vita democratica degna di questo nome, senza scontri ne� soprassalti.

Purtroppo, abbiamo predicato in un immenso deserto di incomprensione, per non dire di odio etnico-religioso.

Dio nella sua assoluta onniscienza proclama:

O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e da una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e trib�, affinch� vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il pi� nobile di voi � colui che pi� Lo teme . (S 49 V 13)

Per gli Ulema, questa rivelazione coranica resta la piu� grande conquista spirituale dell�Islam e la sua piu� bella riforma socio-culturale, poiche� ormai nessun credente puo� affermare la superiorita� della propria razza o della propria etnia, dal momento che il criterio di preferenza di Dio e� la sincerita� della nostra fede e la profondita� della nostra devozione.

Purtroppo, abbiamo predicato in un immenso deserto.

Signore, signori, ecco secondo il mio modesto parere quali sono i mali che hanno minato la societa� ivoriana e che ci hanno condotto a questa guerra triste e deplorevole:

- l�egoismo di alcuni ivoriani che pensano di avere la paternita� della Costa d�Avorio;

- il sospetto fra le comunita� etniche e religiose;

- l�ingiustizia e l�impunita�.

1. Origine

Senza dilungarmi su tutti i minimi particolari di questa crisi, la si pu� comunque descrivere come risultato della convergenza di fattori strutturali (fondamenti storico-sociali dello Stato della Costa d�Avorio, istituzioni..) e congiunturali (la recessione economica iniziata negli anni �80, i problemi legati alla successione di Felix Houphouet Boigny, il colpo di mano del 24 dicembre 1999; le elezioni generali del 2001...)

2. Natura e manifestazioni

Si tratta di una crisi fondamentalmente politica, che si manifesta sottoforma di un�idra con propaggini religiose, etniche, regionali e subregionali, a causa del comportamento di alcuni uomini politici e capi religiosi.

Queste differenti manifestazioni, che danno alla crisi ivoriana un aspetto multiforme e complesso, in realt� non costituiscono che degli epifenomeni che nascondono la questione di fondo: la conquista e la conservazione del potere politico, che assicura nei paesi a basso sviluppo la sicurezza, l�ascesa sociale, il potere, nel senso assoluto del termine.

3. Portata

Dir� eufemisticamente che la cattiva gestione della crisi ha sfortunatamente contribuito a ledere il tessuto sociale ed economico, a indebolire lo stato e a favorire la precariet� dei valori sociali e democratici con il suo strascico di diffidenza, suscettibilit� e pregiudizi reciproci che l�hanno portata al parossismo.

Davanti a questa situazione il Consiglio Superiore degli Imam e il Consiglio Nazionale Islamico non sono rimasti indifferenti.

Quale � stato dunque il loro contributo al processo di pace?

II. CONTRIBUTO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DEGLI IMAM E DEL CONSIGLIO NAZIONALE ISLAMICO AL PROCESSO DI PACE

Dall�inizio della crisi Il Consiglio Superiore degli Imam e il Consiglio Nazionale Islamico, coscienti dei loro doveri religiosi e spirituali e della loro responsabilit� sociale, hanno intrapreso molteplici iniziative a un triplice livello: collettivo, istituzionale e individuale, conformemente alla filosofia e ai principi che ispirano il loro operato.

1. Filosofia d�azione

Fondate sugli insegnamenti dell�Islam, le azioni del Consiglio Superiore degli Imam e del Consiglio Nazionale Islamico poggiano sulle nozioni di giustizia, di bene, equit�, solidariet�, amore e fraternit�.

A questo proposito il corano e la tradizione del profeta Maometto (SAW) sono abbastanza edificanti:

�quello che voi avrete anticipato in questa vita in opere di bene, un giorno vi sar� restituito vantaggiosamente presso Dio e vi varr� una ricompensa accresciuta� S73 v20

�I giusti saranno presso Dio su dei troni di luce. Sono le persone equanimi nel giudicare, che sono imparziali nelle loro famiglie e verso quelli che dipendono da loro�

Altrove, nel Corano, Dio esorta i credenti all�unit� e alla solidariet�:

�E aggrappatevi insieme alla fune di Dio, e non siate divisi... forse vi guiderete� S3 V103

2. Le azioni

a � A livello collettivo:

A livello collettivo le azioni condotte dal Consiglio Superiore degli Imam e dal Consiglio Nazionale Islamico dall�inizio della crisi si inscrivono nel quadro delle attivit� collettive della societ� civile per la pace e la riconciliazione nazionale e del forum delle confessioni religiose, che raggruppa le strutture religiose pi� significative della Costa d�Avorio. E� un crogiolo di concertazioni, scambi e azioni che ha ulteriormente riavvicinato le comunit� religiose, al punto di sgretolare i muri di diffidenza e i pregiudizi reciproci.

Durante gli eventi recenti, il forum ha decretato tre giorni di digiuno e preghiera che sono statti osservati in massa dai fedeli di tutte le comunit� religiose il 9 gennaio 2003.

Per il suo valore di forza morale, il forum � riuscito a riavvicinare i responsabili religiosi e i loro fedeli nel corso delle ricorrenze commemorativi (Ramadan, Tabasky, Natale, Pasqua, Mawlid), durante le quali essi condividono nella gioia i pasti.

Inoltre, tutte queste organizzazioni religiose sono membri del collettivo della societ� civile per la pace e la riconciliazione nazionale, diretto dal nostro onorevole fratello GUIE, uno degli artefici della creazione del forum delle confessioni religiose e del loro riavvicinamento.

Nel quadro del collettivo, noi abbiamo potuto condurre diverse campagne e azioni di sensibilizzazione sulla necessit� di fare la pace e di andare verso la riconciliazione nazionale tanto in direzione dei potenti che in quella del popolo.

b � A livello istituzionale

A livello istituzionale, le azioni del Consiglio Superiore degli Imam e del Consiglio Nazionale Islamico si sono orientate in tre direzioni principali.

- Dichiarazioni e appelli in favore della pace.

- Intervento teletrasmesso del Presidente del 21 settembre 2002

- Dichiarazione congiunta del Consiglio Superiore degli Imam e del Consiglio Nazionale Islamico del 9 luglio 2003, dopo quella del 4 luglio delle Forze Armate Regolari Ivoriane e delle milizie dei ribelli che ha messo fine alla guerra.

- Sensibilizzazione costante dei fedeli sulla necessit� e l�importanza della pace e della riconciliazione nazionale nel corso dei sermoni del venerd� e delle conferenze, in tutte le comunit� musulmane e le moschee del paese (zone assediate e liberate).

- Azioni spirituali individuali e collettive: digiuni e preghiere supererogatorie per la pace e la riconciliazione nazionale.

C � A livello individuale

Difficilmente quantificabili, ma qualitativamente incommensurabili, le azioni a questo livello dipendono da iniziative personali del Presidente del Consiglio Nazionale Islamico e di alcuni fedeli verso i loro fratelli di altre confessioni religiose. L�impatto di questa azione � tale che ha un incredibile effetto di coinvolgiemnto dei fedeli.

E� cos� il Presidente Koudouss e l�Evangelico Ediemou Blin Jacob intrattengono dei rapporti di amicizia tali che voi non potreste vedere l�uno senza l�altro. Il primo chiama rispettosamente il secondo �Fratello Maggiore�.

Questi esempi sono oggi numerosissimi nella comunit� dei credenti della Costa d�Avorio: fenomeno straordinario che testimonia della maturit�, della sincerit� e della grandezza dei loro autori.

Sono soprattutto queste ultime azioni non ufficiali, discrete ma sincere che costituiscono i pilastri della pace in Costa d�Avorio.

Poiche� la pace non e� un dato statico e inalterabile, conviene guardare al futuro nel senso della ricerca di nuove vie di incontro e di impegno comune per pace, nella prospettiva di consolidare quello che � stato acquisito con dura lotta.

III � LE PROSPETTIVE

Nella concezione islamica, la crisi che ha conosciuto la Costa d�Avorio � considerata come una prova di Dio. Lungi dall�essere un castigo, quale che ne sia il tenore, essa pu� avere un valore formativo ed educativo per il popolo, dunque costituire un valore per la societ�:

Il Corano ce ne d� testimonianza in questi termini:

�Forse le genti pensano che gli si lascer� dire: noi crediamo! Senza metterle alla prova? Certo noi abbiamo messo alla prova quelli che hanno vissuto prima di loro. Allah conosce quelli che dicono la verit� e quelli che mentono� S 29 V 2-3

E� in questa prospettiva che noi guardiamo all�avvenire con ottimismo: le vie sono gi� tracciate dalla volont� comune.

� A questo fine, il Consiglio Superiore degli Imam e il Consiglio Nazionale Islamico reputano che bisogna inserirsi risolutamente nella dinamica di convergenza propria del forum delle confessioni religiose, che si � gi� dimostrato un appropriato ambito di collaborazione fra religiosi.

� Nell�ottica di azioni unitarie, le confessioni religiose potrebbero, in uno spirito di collaborazione responsabile, esplorare tutto il campo sociale (lotta contro la povert�, AIDS, analfabetismo...). Queste esperienze comuni sono molto edificanti.

Noi siamo persuasi che � in questo slancio di azioni solidali e di solidariet� che semineremo in modo duraturo dei germogli d�amore nelle nostre rispettive comunit�. Non � un�utopia, perch� anche noi possiamo intonare insieme il canto del popolo brasiliano citato da Helder Camara:

�Quando si sogna soli, non � che un sogno; quando sogniamo insieme, � l�inizio della realt��.

Questo segno di speranza, diverse volte espresso delle pi� alte autorit� religiose, apparve con forza anche nel discorso di Papa Giovanni Paolo II nel corso della sua visita in Marocco, il 19 agosto 1985, in risposta a un invito di Re Hassan II:

�Cristiani e Musulmani, noi abbiamo molte cose in comune, come credenti e come uomini. Noi viviamo nello stesso mondo, caratterizzato da molti segni di speranza, ma anche da molti segni di angoscia. Noi crediamo nello stesso Dio, il Dio unico, il Dio vivente, il Dio che crea i mondi e porta le creature alla loro perfezione. Noi dobbiamo rispettarci e anche stimolarci gli uni gli altri nelle opere di bene sul cammino di Dio�.

Ma avviamoci alla conclusione...

Al termine della nostra relazione, � facile comprendere che il nostro cammino si inserisce manifestamente nella problematica del dialogo interreligioso, che appare oggi al tempo stesso una realt� e una necessit� storica in una Costa d�Avorio in pieno cambiamento. Davanti alle poste economiche e politiche in gioco e alle ambizioni di ogni tipo, le confessioni religiose, oltre al ruolo di educazione e di formazione delle coscienze a monte e a valle, devono intraprendere azioni concrete capaci di trasformare qualitativamente e in profondit� la societ�. Missione essenziale alla quale esse non potrebbero sottrarsi. Ancora una volta, grazie alla Comunit� di Sant�Egidio per i suoi sforzi instancabili per la felicit� dell�uomo, di ogni uomo, dell�uomo intero.

Assalam aleikum!

 

 

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