Mohammed Amine Smaili
Teologo islamico, Marocco
Lode a Dio solo Il papa Giovanni Paolo II o la coscienza vivente dei nostri giorni. Egli rappresenta attraverso la sua condotta, la sua preghiera, la sua visione e le sue letture del libro sacro, l'esempio di un cristiano che lavora con intelligenza perch� la pace regni nel mondo. Egli sostiene i popoli piccoli e i popoli grandi per guidarli verso il cammino della fede senza fare distinzioni di razza o di religione o di continente. Egli ha tracciato il cammino della fede con molto amore e misericordia. Lo si � visto rendere visita ai cristiani cattolici e si capisce che � un dovere verso i suoi fedeli, e sono stati apprezzati i suoi viaggi in paesi protestanti e in paesi ortodossi e si � pensato che anche questo fosse un dovere verso fedeli della stessa religione, ma ecco che egli attraversa il cammino della paura che nessuno aveva osato percorrere, egli si basa sul Concilio Vaticano II, e cancella le preclusioni della storia visitando dei popoli unicamente musulmani e dei popoli unicamente ebrei. E' la volont� di Dio che si realizza attraverso i suoi viaggi di preghiera e di buona volont� d'un uomo di religione, che non vuol sentire parlare di guerre sante ma che vuole attuare la pace santa. E lo fa attraverso il suo lavoro per la pace e il suo coraggio a Gerusalemme, a Damasco, a Cuba, in Marocco, nei diversi continenti portando il messaggio di Dio che vuol vedere i suoi figli uniti nella differenza, lontano dai rancori e dai pregiudizi della storia. Oggi nessuno pu� pi� invocare la guerra in nome della religione perch� il papa Giovanni Paolo II ha fatto notare al mondo che l'essere umano si comporta come se Dio non esistesse. E' stato a Cracovia, nel corso della sua omelia ascoltata cos� attentamente dai fedeli. Egli nota che l'essere umano arriva al punto di sostituirsi a Dio. Egli si arroga il diritto del creatore di interferire nel mistero della vita umana. Ormai quelli che proclamano la guerra possono farlo politicamente lontano dalla fede religiosa, essi non possono pi� servirsi della fede degli uomini grazie a 25 anni di lavoro per la pace di Giovanni Paolo II. Egli � riuscito per volont� di Dio a spiegare il retto cammino che conduce alla pace e alla fede vera. E' per questo che egli ha mantenuto vivo lo spirito di Assisi e ha inviato ogni anno un messaggio ai nostri incontri internazionali per la pace organizzati dalla Comunit� di Sant'Egidio nei quali ci d� la speranza che la societ� di domani � cominciata a nascere. In ogni preghiera di quest'uomo che combatte con la volont� di Dio l'invecchiamento dell'et�, la malattia, gli sconvolgimenti internazionali e risponde a quelli che vogliono sfruttare la religione per la vita materialista. Egli risponde con coraggio: io non abdicher� (non mi dimetter�) resto finch� Dio lo vuole. E' un nuovo vigore. Attraverso un lungo tragitto di sacrificio il papa ci ha insegnato che nella religione non ci sono frontiere, n� grandi n� piccole, la religione � alla portata di tutti: semplici laici, umili preti, uomini e donne d'Europa, Africa, America o Oceania::: Egli ha insegnato al mondo il perdono quando ha perdonato colui che voleva assassinarlo. Non c'era solo il perdono ma anche la carit� quando egli si recava alla prigione del suo nemico e da l� egli apre la porta del Vaticano II a tutti gli esseri umani e d� l'avvio ad Assisi ad un nuovo modo di vivere. Specialmente a quelli nell'umanit�, e la dignit� sembra perduta nel mistero dell'unicit�.(Egli apre specialmente a quelli la cui umanit� sembra perduta, nel mistero dell'unicit�???) E poi Giovanni Paolo II che invita la chiesa a mettere in opera una pastorale della misericordia e una carit� sociale pi� attiva: egli ha condannato la falsa ideologia della libert�, la propaganda rumorosa del liberalismo senza responsabilit�. E da l� fa discendere il programma di un uomo di fede e di giustizia. Mai Roma ha conosciuto un papa come Giovanni Paolo II in meno di un quarto di secolo. Egli ha canonizzato 463 servitori di Dio e ha fatto 1284 beatificazioni. E oggi noi siamo a Aix la Chapelle, il cui nome � associato a una rinascita culturale, intellettuale, morale e religiosa fondata sulla presenza di scuole superiori nei monasteri, dove le parrocchie hanno anche delle scuole elementari dove la gente del popolo pu� imparare a leggere e a scrivere e quindi a pregare attraverso la conoscenza del principio della religione che illumina oggi il nostro cammino perch� Dio ci dia la pace, e allora si capisce perch� siamo qui? Oggi ascoltando l'appello del papa per la pace fra gli uomini si capisce perfettamente il significato dei suoi numerosi viaggi attraverso il mondo. La maggior parte di questi viaggi, per il grande richiamo che esercitano, fanno scoprire la figura del Papa a folle spesso ben lontane dal Vaticano. Con il suo carisma e il suo innegabile talento di predicatore, la sua sagoma bianca, perduta sul podio di imponenti adunate liturgiche o che agita le braccia nella sua papa-mobile, Giovanni Paolo II � la personalit� pi� applaudita e pi� mediatizzata nel mondo in questi ultimi vent'anni. Giovanni Paolo II ha effettuato moltissimi viaggi all'estero e ha visitato 130 paesi (8 volte la Polonia e sei volte la Francia). Il periplo pi� lungo, in Asia nel 1986 e in America Latina nel 1987, sono durati pi� di 13 giorni. In Italia, il papa ha effettuato pi� di 140 visite. Giovanni Paolo II ha spesso sottolineato, specialmente nella sua enciclica Redemptoris Missio, che si pu� affermare la propria identit� molto bene mentre si dialoga. Ma anche che si pu� insieme far progredire l'umanit�. A testimonianza di ci� numerose iniziative che hanno segnato questo pontificato: gli incontri di Assisi del 27 ottobre 1986 e del 10 gennaio 1993, cos� come le conversazioni con i giovani musulmani a Rabat il 9 agosto 1985 o la visita alla sinagoga di Roma il 13 aprile 1986. Il Concilio Vaticano II con il decreto "Nostra Aetate" � entrato nel merito delle relazioni della Chiesa Cattolica con le religioni non cristiane, Giovanni Paolo II gli ha dato un'applicazione concreta che si ritrova tanto nelle sue esortazioni apostoliche, che in numerosi discorsi, che nel corso dei suoi viaggi in Oceania. Egli rinnova questa istanza in occasione di ogni sua visita quando incontra i vescovi dei vari paesi. Noi ci fermeremo qui al livello dei principi generali perch� ci sono aspetti ogni volta diversi: il dialogo con le religioni tradizionali, con l'induismo, il buddismo, col giudaismo e l'Islam devono essere oggetto di studi particolari. Giovanni Paolo tiene conto di ciascuna di queste religioni non cristiane. "La chiesa cattolica auspica di perseguire attraverso il papa Giovanni Paolo II un dialogo inter-religioso sincero e fruttuoso con i membri della fede ebraica e con i discepoli dell'Islam. Per un tale dialogo � dichiara il papa � noi cerchiamo di non imporre le nostre idee agli altri; quello che si esige da ciascuno di noi � che fedeli alle nostre religioni, ci ascoltiamo rispettosamente gli uni gli altri, e che cerchiamo di discernere tutto ci� che c'� di buono e santo in questi insegnamenti reciproci. A Gerusalemme il papa dichiara: "mentre il mondo entra in questo nuovo millennio, deve esserci una coscienza crescente della fraternit� universale di tutti i popoli nell'unica famiglia umana, e una pi� grande cooperazione fra i fedeli delle religioni del mondo nella promozione dei valori spirituali di cui l'umanit� ha pi� che mai bisogno". Egli d� l'esempio di una buona coabitazione e di una tolleranza moderate e dice a questi uomini di fede e agli altri: "Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi chieda ragione della speranza che � in voi, ma che questo avvenga con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza". Attraverso queste parole di San Pietro il papa delinea la regola d'oro per i rapporti e i contatti che il cristiano deve avere con i suoi concittadini che sono di fede diversa. Giovanni Paolo II ha concepito e vive il suo ministero sulla misura di una chiesa universale che non pu� e non deve ripiegarsi su se stessa. I suoi viaggi in tutti i continenti e i sinodi che ne derivano sono altrettante aperture sulle diversit� dei popoli e dei problemi della societ� e della religione che essi rappresentano. Questa attivit� internazionale � considerevole e si manifesta in numerosi settori. Ne citiamo alcuni: ci sono prima di tutto le visite alle grandi organizzazioni internazionali, i messaggi che egli rivolge loro, e le delegazioni che lo rappresentano in occasione delle conferenze internazionali che esse organizzano, ONU, UNESCO, Organizzazione internazionale del lavoro, CERN (Centro Europeo per le Ricerche Nucleari), FAO, Comunit� Europea, etc.. Pi� di ogni altro predecessore egli ha ampliato l'attivit� diplomatica della santa sede tanto nei servizi romani che attraverso l'aumento del numero delle nunziature. Egli ha stabilito numerose relazioni diplomatiche. Egli ha moltiplicato gli incontri con le personalit� politiche le pi� diverse del mondo intero, sia nel corso di visite private e ufficiali al Vaticano, sia nel corso dei suoi viaggi. Noi abbiamo evidenziato qualche fatto significativo, senza peraltro citarli tutti. E noi vorremo cominciare dal punto di vista di Kofi A. Annan, segretario generale della Nazioni Unite: "Il papa Giovanni Paolo II � divenuto la voce pi� autorevole di speranza e di giustizia che noi abbiamo mai udito. Egli ha viaggiato instancabilmente per portare il suo messaggio in ogni angolo della terra. Egli � stato l'amico degli oppressi, dei poveri, dei malati, di quelli che hanno fame. Egli � stato il campione della dignit� e della centralit� di ogni essere umano, ciascuno ugualmente membro della famiglia umana. In un periodo in cui la globalizzazione suscita dei sentimenti profondi che vanno dall'euforia alla costernazione, egli ci ha offerto un concetto alternativo: la globalizzazione della solidariet�" (Discorso all'ONU 18 maggio 2000) Vorrei dirvi, al termine di questa breve relazione, quanto l'azione condotta da sua santit� il Papa Giovanni Paolo II ha segnato la fine del secolo appena trascorso nella storia delle religioni. Il suo accanimento nel compiere i numerosi viaggi attraverso il mondo nonostante il suo stato di salute, la sua tenacia e la sua passione non hanno lasciato nessuno indifferente, perch� la sua sfida coinvolge tutto il mondo e la sua perseveranza suscita ammirazione e fa tacere gli invidiosi. Vi prego di alzarvi e di esprimere individualmente, ciascuno nella sua lingua d'origine, una preghiera a Dio perch� accordi a sua santit� il Papa Giovanni Paolo II buona salute e lunga vita.
|