Antje Heider-Rottwilm
Chiesa evangelica, Germania
Ringrazio cordialmente per l'invito a dare un contributo al tema "le religioni e la grande Europa" , e di poter parlare dei compiti e dei campi d' azione della Chiesa riformata- la Chiesa evangelica tedesca (EKD). Introduzione In Europa, ci troviamo di fronte al compito di capire e preparare la futura convivenza fra gli uomini in questo continente. Il cristianesimo ha plasmato l'Europa - per� l'Europa non � solo il cosiddetto "Occidente cristiano". La storia di questo continente � pi� antica. I valori europei sono stati segnati dai greci ed ebrei, passando per esperienze romane e musulmane, per ricordarne solo alcune. L'Europa non � uno spazio delimitato chiaramente, n� dal punto di vista geografico, n� da quello politico,ne religioso ne culturale. Non � mai esistita un'Europa cristiana omogenea, sia l'Europa attuale che quella futura sar� pluralista. Il sud e il nord dell' Europa hanno unito nell'Unione Europea, soprattutto cattolici e protestanti. L'Europa Centrale e quella Orientale sono state segnate dall'ortodossia. La caduta della cortina di ferro ha aperto la strada,da ormai quattordici anni , questa era la nostra speranza, per la pace e la conciliazione tra l'est ed ovest. In molti paesi ci sono conflitti che rafforzano i contrasti etnici e religiosi. Con l'allargamento dell'Unione Europea, le Chiese devono affrontare nuove e molteplici sfide. Dobbiamo sfruttare tutte le nostre forze di Chiese e comunit� religiose, per una reciproca comprensione,per la fine dei conflitti, per affermare la giustizia, per contribuire alla protezione del creato, in tutta l' Europa, non solo in una Europa agiata e occidentale, ma in tutto il mondo, e non solo in una roccaforte europea. Le Chiese cristiane possono dare un contributo allo sviluppo e al mantenimento della pace e della giustizia in Europa, se ella si pone al centro del suo messaggio, perch� la franchezza e la capacit� di conciliazione vengono da lei. Le Chiese devono, allo stesso tempo, difendersi dall'abuso delle religioni. Caratteristiche dell'operato della Chiesa evangelica in Europa. La Chiesa evangelica nella Germania e le sue chiese accompagnano il processo di integrazione europeo con grande interesse ed impegno. C'� la consapevolezza che ci possono essere delle tendenze contraddittorie nel crescere insieme dell'Europa. "Un crescere insieme sar� solo possibile se c'� rispetto per la sua molteplicit�. Proprio come la comprensione protestante dell' unit� ecumenica viene a mancare nella molteplicit�, cos� anche � concepibile un'unit� politica, capace di rispettare le differenze culturali ed esistenziali. Dove le differenze vengono usate come leva per disuguaglianza economica ed all'esclusione di partecipazione politica, qui nascono conflitti", secondo Pr�ses Manfred Kock, presidenza del EKD (Graz, 9.11.2002.) La Chiesa evangelica da importanza nel processo di integrazione ai seguenti punti: 1) conciliazione e pace per tutto il continente; graduale allargamento dell' Unione Europea. 2) rafforzamento dell'unit� delle comunit� ecclesiali tra le Chiese evangeliche, rafforzamento delle relazioni con le Chiese sorelle nell' Europa Occidentale ed Orientale compresa l'Ortodossia, ampliamento della fratellanza cattolica ecclesiale e cooperazioni a livello nazionale, regionale e locale cos� come una collaborazione internazionale, 3) battersi per i diritti umani, percepire le domande etico-sociali come la parit� sociale, migrazione e fuga, ambiente, politica per sviluppo, bioetica nella luce dell'immagine umana cristiana; 4) la percezione di interessi istituzionali, di cui fanno parte la conservazione dello status di interesse collettivo della Diaconia L'EKD percorre strade diverse a livello europeo per raggiungere i sopraindicati obiettivi. Questo avviene da un lato attraverso relazioni multilaterali, da un'altra parte attraverso la collaborazione in comunit� ecumeniche europee, come anche attraverso relazioni nel campo della politica dell'Unione Europea. 1.1. relazioni multilaterali Le Chiese si coinvolgono nel processo di integrazione europeo, organizzando incontri alla base, nei comuni, in gemellaggi internazionali sul piano europeo, organizzando incontri su ci� che accade e che dovrebbe accadere in Europa. Ma superare i confini significa anche varcare i confini dell'UE e mantenere viva la consapevolezza che l'Europa non si limita ad un'Europa nell'EU. La Chiesa evangelica cura interessi bilaterali. Promuove degli incontri multilaterali, dei convegni e dei congressi. Questi incontri riguardano sempre il nostro incarico comune di testimoniare insieme il messaggio dell'amore di Dio in Ges� Cristo, con parole e fatti. Fatto che viene continuamente oscurato nel corso della storia da sviluppi storici, cambiamenti teologici e interessi di potere politico e culturale. I molteplici rapporti bi- e multi-laterali sono un elemento importante per la comprensione reciproca nello sguardo sul passato e per l'impegno comune per la riconciliazione in Europa, danno l'opportunit� di guardare all'idea e alla realt� europea da diversi punti di vista e consentono di conoscere il bisogno delle Chiese diverse situazioni sociali e religiose, ma anche l'aiuto per gli uomini in difficolt� e la costruzione di strutture sociali. Come Chiesa evangelica tedesca, abbiamo per esempio compiuto passi insieme al consiglio ecumenico polacco e la conferenza episcopale tedesca-romano-cattolica, oltrepassando la futura frontiera dell'Unione Europea per invitare ad una tavola rotonda le Chiese dell'Ucraina, della Bielorussia e della Polonia per comprendere il passato insieme. 1.2. comunit� ecumeniche europee Un altro strumento � la collaborazione e l'impegno di EKD in comunit� differenti ecumeniche a livello europeo. Vorrei presentarvi quelle pi� importanti per quanto riguarda gli obiettivi e i compiti: la conferenza delle Chiese europee, KEK, e la comunit� ecclesiale di Leuenberger , LKG. a) KEK La conferenza delle Chiese europee (KEK) � stata fondata pi� di 40 anni fa a Nyk�bing in Danimarca. La sua fondazione era segno della disponibilit� di riconciliazione delle Chiese europee nel Nord e nel Sud, nell�Est e nell�Ovest dopo il disastro dell'olocausto, la seconda guerra mondiale, le campagne distruttive dell'esercito tedesco e con esso anche il fallimento della Chiesa evangelica tedesca. Il KEK come unione di Chiese anglicane, protestanti ed ortodosse in tutta l'Europa aveva il suo significato particolare di costruire comunit� che superassero varchi politici, soprattutto verso quelle Chiese che si trovavano negli stati al di l� della cortina di ferro di allora. Il KEK � stato inteso come ponte importante nel periodo in cui nasceva il conflitto est-ovest. Lavoro sui diritti umano, sostegno alle deliberazioni dell'OSZE come alle Chiese dell'Europa centrale e orientale del KEK per la libert� di culto, questi sono i campi di azione importanti del KEK oltre al lavoro teologico. Le 127 Chiese cattoliche ed ortodosse protestanti anglicane del KEK vogliono contribuire insieme alla creazione di un accordo sociale di base che porti all'osservanza dei diritti umani ed al sorgere di una societ� democratico, per formare un�Europa come continente tra l'Atlantico e gli Urali, tra il Capo Nord e il mar Mediterraneo, come � scritto nella carta ecumenica e non lasciarlo dissolvere in un ovest integrato e un est non integrato (S.9). Il KEK collabora strettamente col Consiglio delle conferenze episcopali cattolico-romane europee (CCEE). I KEK e CCEE hanno formato per esempio un comitato comune sul tema "Islam in Europa". Il comitato dovrebbe aiutare le Chiese in Europa nell'incontro con i musulmani, e sviluppare il dialogo a livello europeo. b, Leuenberger comunit� ecclesiale La seconda comunit� di cui vorrei parlare � quella di Leuenberger. Nell'unione fanno parte 102 Chiese protestanti che si sono impegnate per una comune Eucarestia e comunit� di pulpito, una comunit� di Chiese, che rispetti la diversit� tra una Chiesa di minoranza di una Chiesa evangelica in Spagna, una Chiesa statale luterana in Danimarca, da una Chiesa di minoranza riformata in Ungheria e una metodista come una ricchezza spirituale e che festeggia l'Eucarestia intorno ad un tavolo e che si impegna in una testimonianza e in un servizio comune. Questo non esclude che ci siano delle diversit� nelle sfide della societ� in Europa. La comunit� ecclesiale"Leuenberger" � favorevole all'allargamento dell'Unione Europea e sostiene lo sviluppo dell'UE ad una comunione di valori. La molteplicit� culturale degli stati membri deve essere salvaguardato. Il LKG si � prefissato l'impegno di apportare nel processo politico d'integrazione anche le prospettive delle Chiese evangeliche. 1.3. relazione all'Unione Europea Le Chiese partecipano con impegno ai dibattiti riguardanti il futuro dell'Unione Europea. La costituzione proposta e l' integrata carta dei diritti fondamentali sono un tentativo di basare l'Unione Europea su valori e obiettivi comuni. L'Europa � pi� che uno spazio per una gara economica. Questo diventa chiaro nel preambolo, in cui il discorso riguarda "tradizioni culturali, religiose ed umanistiche dell'Europa i cui valori sono eredit� sempre viva, e dove sono saldamente ancorate il ruolo centrale dell'uomo e della sua inviolabilit� ed inalienabilit�". Cos� si fa riferimento sull'eredit� religiosa che contrbuisce allo sviluppo dei valori in Europa. Le Chiese mostrano le esigenze presso le istituzioni europee dei popoli che fanno parte dell'EU come di quelli che ancora non ne fanno parte, sia che riguardi l'immigrazione o la politica per il rifugiato, o della sicurezza, o della politica difensiva, o delle richieste del mondo rurale o di bioetica. E naturalmente dobbiamo tenere presente quali conseguenze potranno avere a livello europeo le decisioni sull'impegno e sul ruolo della Chiesa. Deve restare certo anche nello sguardo, quali conseguenze avranno le decisioni sul piano dell�UE per l'impegno ed il ruolo delle Chiese. Le Chiese approvano perci� che il comma 11 del concordato di Amsterdam sia stato incluso nella proposta di una Costituzione europea. In questo cosiddetto "articolo ecclesiale", articolo 51 c'� scritto: (1) l'unione rispetta lo status di cui godono le Chiese e le comunit� religiose e negli stati di membri. (2) l'unione rispetta ugualmente lo status di associazioni ideologiche in modo uguale. (3) l'unione ha un dialogo aperto, frequente e trasparente che riconosce l'identit� ed il contributo particolare di queste Chiese e Comunioni. Verrebbe cos� garantito che non ci si possa intromettere con una legge europea nella formazione di un rapporto fra stato e Chiesa, finch� la libert� di religione individuale e collettiva di tutti gli uomini � rispettata in uno stato. Il paragrafo 3 propone che ci sia un impegno pi� largo dei cittadini.Per questo mantiene un dialogo aperto con la societ� civile e lo sviluppa. Le Chiese e le comunit� religiose apportano a questo dialogo le esperienze fatte a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale che riguardano campi cos� diversi come la politica sociale, la migrazione, la politica dello sviluppo, l'educazione e l'assistenza spirituale. 2. Statuto Oecumenica 2.1. obblighi alla collaborazione delle Chiese Un documento importante per il nostro impegno comune � la Carta Ecumenica. Alla seconda riunione ecumenica europea in Graz 1997 � stato elaborato un documento che traccia le origini comuni della fede e i doveri delle Chiese cristiane in Europa. La Carta � stata firmata a Pasqua 2001, dopo un intenso consulto a Strasburgo del presidente dell'Unione delle Chiese europee ed il presidente del Consiglio della conferenza episcopale europea. Le Chiese tedesche hanno firmato il documento sul �KT a Berlino. La carta esprime l'impegno personale delle Chiese per il rafforzamento del dialogo ecumenico. Conferma che le sfide dell'Europa unita sono responsabilit� degli uomini di tutte le confessioni,compito che le Chiese devono affrontare insieme, sia per quanto riguarda l'Eucarestia, sia la giustizia, sia la riconciliazione. Nella carta le Chiese si impegnano per una responsabilit� comune in Europa e una formazione dell'Europa. Cos� sta scritto nella carta: Le Chiese promuovono una unificazione del continente europeo. Non si pu� raggiungere l�unit� in forma duratura senza valori comuni. Siamo persuasi che l�eredit� spirituale del cristianesimo rappresenti una forza ispiratrice arricchente l�Europa. Sul fondamento della nostra fede cristiana ci impegniamo per un�Europa umana e sociale, in cui si facciano valere i diritti umani ed i valori basilari della pace, della giustizia, della libert�, della tolleranza, della partecipazione e della solidariet�. Insistiamo sul rispetto per la vita, sul valore del matrimonio e della famiglia, sull�opzione prioritaria per i poveri, sulla disponibilit� al perdono ed in ogni caso sulla misericordia. In quanto Chiese e comunit� internazionali dobbiamo contrastare il pericolo che l�Europa si sviluppi in un Ovest integrato ed un Est disintegrato. Anche il divario Nord-Sud deve essere tenuto in conto. Occorre nel contempo evitare ogni forma di eurocentrismo e rafforzare la responsabilit� dell�Europa nei confronti dell�intera umanit�, in particolare verso i poveri di tutto il mondo (III. 7). Da ci�, l'obbligo che ne risulta per i firmatari dello statuto: a resistere ad ogni tentativo di strumentalizzare la religione e la Chiesa a fini etnici o nazionalistici.(III. 7), a contrastare ogni forma di nazionalismo che conduca all�oppressione di altri popoli e di minoranze nazionali ed a ricercare una soluzione non violenta dei conflitti ( III. 8). Nella carta � scritto: ad intenderci tra noi sui contenuti e gli obbiettivi della nostra responsabilit� sociale ed a sostenere il pi� possibile insieme le istanze e la concezione delle Chiese di fronte alle istituzioni civili europee (III. 7). Questo pu� risultare non semplice (la politica per la sicurezza europea, Bioetica,etc.). E' interessante vedere come la non appartenenza alla stessa famiglia confessionale ma il contesto politico e culturale e/o le Chiese a maggioranza o minoranza formano gli argomenti e portano ad alleanze extraconfessionali. 2.2. obbligo al dialogo interreligioso La pluralit� delle convinzioni religiose ed ideologiche e dei diversi modi di vivere sono divenute le caratteristiche della cultura europea. Gli uomini di altre confessioni sono gi� parte della nostra identit� europea. Molti, come per esempio ebrei e musulmani, vivono da generazioni negli stati dell'Europa. Perci� le Chiese dell'Europa sostengono gli sforzi per promuovere il dialogo interreligioso a tutti i livelli della societ�. Noi cristiani siamo consapevole della particolare unione con la comunit� ebraica. E' importante esprimere questa unione profonda tra comunit� ebraica e fedi cristiane. Per questo motivo la carta ecumenica contiene l'impegno di resistere alle forme di anti-semitismo nella Chiesa e nella societ� e di rafforzare a tutti i livelli il dialogo con i nostri fratelli ebrei. Ugualmente il dialogo deve essere intensificato con l'Islam. Devono cadere i pregiudizi e le riserve, affinch� i buoni contatti, che ci sono gi� in molti luoghi tra musulmani e cristiani, possano essere rafforzati. Vogliamo parlare della fede in Dio e la comprensione dei diritti umani. Ma anche le religioni orientali e le nuove comunioni religiose si diffondono in Europa e trovano anche l'interesse di molti cristiane e cristiani. Siamo consapevoli che ci sia un indifferenza sempre pi� grande in uomini che rifiutano la fede cristiana, o che seguono altri credi. La carta chiede che vengano formulate critiche alle Chiese cristiane insieme ad una discussione corretta. Tutte queste dichiarazioni sono credibili solo ricordando che nei primi 2 capitoli della carta si parla del centro delle nostre comuni fedi, � la buona notizia che vogliamo annunciare insieme: la volont� di vivere la comunione visibile delle Chiese in Europa. Questo deve essere il nostro primo e prioritario obiettivo della Chiesa evangelica, altrimenti ogni appello per la riconciliazione o per una disponibilit� di unione degli uomini della Chiesa evangelica, delle regioni, etnie e nazioni in Europa rimarr� inattendibile. Molte grazie!
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