Aachen 2003

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Marted� 9 Settembre 2003 - Eurogress
Scontro o dialogo tra le religioni ?

  
  

Hans Joachim Meyer
Presidente ZDK, Germania
  

Uno degli argomenti pi� importanti dell�attuale dibattito internazionale � la domanda se � possibile un dialogo tra culture o civilt� differenti o se il loro conflitto sia inevitabile. Come chiarisce correttamente il tema del nostro congresso, il centro di questa domanda � se religioni diverse possono incontrarsi nel dialogo o no. E� vero che il carattere degli esseri umani � fortemente determinato dalla cultura in cui essi vengono cresciuti e in cui vivono. Sia gli studi storici che le inchieste comparative interculturali rivelano la grande influenza della cultura sulla nostra mente e sul nostro conportamento. Le culture, tuttavia, hanno il loro fondamento nella religione. Non c�� nessuna cultura o civilt� nella storia umana che possa essere analizzata o spiegata senza far riferimento alle loro fonti religiose. Anche se una societ� afferma di non essere religiosa o di essere ufficialmente collegata ad un�ideologia atea, la sua cultura dimostra tuttavia segni di influenza religiosa sulla storia di quella particolare nazione. Ma per questo � una conseguenza necessaria considerare la differenza tra le religioni come una causa fondamentale dei conflitti culturali e delle guerre tra le nazioni? E perci� le societ� multiculturali emergenti in Europa sono destinate a dar luogo a pericolose tensioni e scontri?

La tradizione cristiana ha una duplice risposta a questa complessa domanda. Da una parte, i cristiani riconoscono l�interdipendenza tra religione e cultura. Infatti, essi mettono in risalto l�enorme impatto del cristianesimo sulle culture nazionali, in particolare nel mondo occidentale, ma anche in Russia e in altri paesi dell�Europa orientale, cos� come su certi elementi della tradizione in Asia Minore e nel Medio Oriente e su paesi non occidentali come l�Etiopia. Allo stesso tempo � una convinzione cristiana che gli insegnamenti di Ges� Cristo possono e devono essere incarnati nelle diverse culture e che, perci�, sarebbe sbagliato assumere un�identit� tra religione e cultura. La realt� dimostra che diverse correnti culturali possono fluire dalla stessa fonte religiosa. Il pensiero cattolico � sempre stato cosciente dell�interrelazione tra identit� e differenza cos� come tra continuit� e cambiamento. Tutte le religioni del mondo vivono nella storia e conoscono le differenze di luogo e di tempo e la loro importanza per la vita umana.

Per la complessit� di questa interrelazione, la situazione religiosa nell�Europa di oggi � un buon esempio. Da una parte l�identit� europea � stata formata nel corso della storia a partire da tre componenti: dall�eredit� delle antiche civilt� greca e romana, dalla spiritualit� ebraica e cristiana e dalle idee dell�illuminismo e delle libert� civili. Dall�altra parte, l�attuale societ� europea mostra chiaramente un carattere multiculturale, in quanto, nella seconda met� dell�ultimo secolo, diverse minoranze etniche e culturali che professano religioni non cristiane e che rappresentano tradizioni culturali non europee hanno formato la base dell�immigrazione in molti paesi europei. Per essere corretti occorre sottolineare che questa immigrazione � stata la conseguenza di una politica europea. Le persone lasciavano i loro paesi d�origine perch� questi erano stati oggetto di colonizzazione da parte delle potenze europee oppure perch� venivano offerte loro migliori prospettive di vita e di lavoro in Europa. Inoltre, la gente veniva in quanto vittima di persecuzioni religiose, razziali e politiche. Ad ogni modo, il carattere multiculturale di molte societ� europee � un fatto che non pu� essere invertito, se non con la forza. Poich� questo � completamente fuori discussione, non c�� altra alternativa che trovare una via per la coesistenza culturale e religiosa attraverso il dialogo. Ma quale potrebbe essere la base di un tale dialogo e quale dovrebbe essere il suo obiettivo?

La prima cosa di cui c�� bisogno per questo dialogo � una prospettiva realistica. Ci sono societ� multiculturali, ma non c�� n� una multicultura n� una qualsiasi religione generale che le includa tutte. Questo esclude la visione di un crogiuolo culturale e religioso. Solo le persone che ignorano le proprie radici culturali e non hanno convinzioni religiose possono aggrapparsi a una tale illusione. Sarebbe allo stesso modo ingenuo ignorare il pericolo potenziale di scontri e conflittti che sorgerebbero dalla stretta vicinanza di persone e comunit� di religioni diverse e di stili di vita diversi. Perci� si devono costruire ponti di conoscenza e comprensione, che richiedono discernimento e saggezza cos� come sforzi pazienti e di lunga durata. Questa � una sfida particolarmente urgente in Europa. Allo stesso modo, � un compito per cui i rappresentanti delle comunit� religiose in Europa hanno una particolare responsabilit�.

Dovrebbe trattarsi di un dialogo culturale o religioso? Nessuno vuole negare l�impatto della cultura, sia che si manifesti nelle tradizioni o nella mentalit�, sulla nostra vita e la nostra personalit�. Ma, se vogliamo arrivare alle radici delle nostre differenze, dobbiamo parlare di fedi religiose. Fondamentalmente, non � la cultura ci� che rende diverse le nostre religioni, ma la verit� in cui esse credono. E� la verit� riguardo Dio e le conseguenze di questa verit� per la vita umana che formano il cuore di ogni religione. Tuttavia, la questione della verit� viene sempre posta nel contesto di una determinata cultura con un determinato sfondo storico, � una questione che riguarda tutti, senza differenza di luogo o di tempo. Da ci� discende una duplice conseguenza: la ricerca della verit� essenziale � all�origine di tutte le religioni. E� nel contenuto di tale verit� che esse differiscono. Quindi, la base del dialogo religioso deve essere la comune ricerca della verit�. Fine realistico del dialogo pu� tuttavia essere soltanto il rispetto e la comprensione per la fede dell�altro.

Ci� non significa rinunciare al fine ultimo, cio� alla ricerca della verit�, oppure negare la nostra capacit� di riconoscere la verit�. E, sicuramente, non significa dover rinunciare alla verit� in cui si crede e che � il cuore della fede. Il rispetto e la comprensione verso la fede dell�altro significa principalmente ed in primo luogo capire il rapporto tra verit� e libert�. I cristiani apprendono dal Vangelo secondo Giovanni che � Dio che ci rende liberi. Essi hanno compreso ci� a prezzo di una lunga storia, amara e sanguinosa; tuttavia quando l�essere umano decide di accettare la verit� di Dio, ci� deve essere un atto di libert�. Ci� significa che questo atto non deve essere il risultato della costrizione fisica o mentale, ma del libero arbitrio dell�essere umano. Nessuno pu� essere reso libero in Dio attraverso la costrizione da parte di uomini. E� un fatto che molte persone hanno professato e professano la loro fede nella verit� di Dio, nonostante fossero perseguitate ed imprigionate a causa della loro convinzione. La determinazione ad agire secondo la propria convinzione pu� essere pi� forte della violenza esercitata da parte di un uomo contro un altro uomo. In questo caso � la forza della fede che rende gli uomini mentalmente liberi. Ma ci� non � un argomento per confutare il principio secondo il quale ognuno deve essere libero da coercizioni o pressioni quando prende decisioni che riguardano le sue convinzioni. Nonostante gli esseri umani possono essere veramente liberi soltanto nello splendore della verit� di Dio, devono essere liberi di decidere se accettare o respingere la verit� di Dio. Esiste una libert� nella societ� ed esiste una libert� in Dio. Senza questa distinzione nessuna societ� libera, la quale porta con s� diversit� di convinzioni e convincimenti, potrebbe condurre un�esistenza pacifica.

E� il riconoscimento di questo rapporto tra la libert� e la religione, il quale, a termine di un lungo sviluppo storico, � diventato la pietra angolare delle fondamenta delle societ� europee ed occidentali. Perci� � il contesto europeo che pu� offrire una buona opportunit� per un dialogo pacifico tra le religioni. Inoltre, la presenza di comunit� religiose differenti in Europa rende questo dialogo una necessit� urgente e, allo stesso tempo, gli fa da sfondo concreto. In una societ� politicamente pluralista e culturalmente eterogenea la gente possiede un�ampia opportunit� di apprendere i vantaggi effettivi della libert�. Come dimostrano alcuni studi, non solo vi � una crescente consapevolezza delle tensioni e degli scontri che possono scaturire da differenze culturali e religiose all�interno della stessa societ�, ma anche una crescente disponibilit� ad impegnarsi nel dialogo per la promozione della conoscenza e della comprensione tra persone di religioni diverse.

Tuttavia, un tale dialogo pu� avere frutto soltanto se non puntiamo ad un�armonia superficiale ma siamo pronti ad affrontare la realt� della differenza e del contrasto. Dobbiamo soprattutto essere consapevoli che una societ� liberale ed il principio, che essa comporta, di un pluralismo religioso e filosofico, possa convincere la gente a rifiutare in blocco la ricerca della verit� e negare il suo senso e la sua necessit�. Ci� non pu� essere il nostro fine. Un dialogo religioso che ignora l�importanza della fede sarebbe una contraddizione in se stesso.

E� per questo motivo che il dialogo tra le religioni in Europa deve perseguire due fini: innnanzitutto, costruire ponti di comprensione, basata sulla conoscenza, e di convivenza pacifica tra persone e comunit� che hanno convinzioni religiose differenti e sono legate ad esse, ma che riconoscono la libert� costituzionale sia come diritto di ogni essere umano che come un comune impegno verso tutta la societ�. In secondo luogo, difendere la ricerca della verit� in quanto sorgente etica per la vita umana e considerare il rispetto per la verit� come base di ogni societ� umana.

 

 

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