Aachen 2003

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Marted� 9 Settembre 2003 - Eurogress
Musulmani e cristiani: come vivere insieme ?

  
  

Cyrille Salim Bustros
Arcivescovo greco cattolico, Libano
  

Nella sua Esortazione Apostolica post-sinodale, Una nuova speranza per il Libano, Giovanni Paolo II invita i cristiani e i musulmani del Libano al dialogo e alla collaborazione. Egli dice:

�Avendo vissuto fianco a fianco per lunghi secoli talora in pace e in collaborazione, talora nello scontro e nei conflitti, i cristiani e i musulmani in Libano devono trovare nel dialogo, rispettoso delle sensibilit� delle persone e delle diverse comunit�, la strada indispensabile all�accoglienza e all�edificazione della societ��.

Poi aggiunge:

�I libanesi non devono dimenticare tale lunga esperienza di relazioni, che essi sono chiamati a riprendere instancabilmente per il bene delle persone e dell�intera nazione. Per uomini di buona volont�, � impensabile che dei membri di una medesima comunit� umana, viventi nella stessa terra, giungano a diffidare gli uni degli altri... (n. 90; Regno-doc. 11,1997,335-36).

Come vivere insieme, musulmani e cristiani in uno stesso Paese?

1. la stima reciproca

La convivialit� tra cristiani e musulmani esige, per riuscire, in primo luogo un�apertura di spirito verso l�altro ed una stima reciproca. Le religioni non possono pi� oggi escludersi l�un l�altra; esse debbono piuttosto vivere nella stima reciproca. �Un vero dialogo fra i credenti delle grandi religioni monoteistiche, precisa l�esortazione apostolica, poggia sulla stima reciproca...� . Questo dialogo, continua il testo, deve continuare a diversi livelli. Anzitutto, nella vita quotidiana, nel lavoro e nella vita della polis, le persone e le famiglie imparano a stimarsi. Le concrete esperienze di solidariet� sono una ricchezza per tutto il popolo e un importante passo avanti sulla via di quella riconciliazione degli spiriti e dei cuori senza la quale nessuna opera comune pu� essere portata avanti per lungo tempo (nn. 89 e 91; Regno-doc. 11,1997,336).

2. il dialogo religioso

Un secondo livello di dialogo � quello del dialogo religioso, che punta a mettere in valore l�esistenza di un patrimonio comune ai cristiani e ai musulmani: la fede in Dio, nella sua Parola, al giudizio finale e alla vita futura, il ruolo dei profeti, la preghiera, la via della santit�. Le divergenze debbono essere considerate come delle vie diverse per arrivare allo stesso Dio. L�Islam e il Cristianesimo possono entrare in dialogo religioso solo se, all�inizio, ogni religione considera l�altra come una altra forma di monoteismo e come una religione di salvezza.

3. l�esperienza spirituale

Un terzo livello di dialogo � quello dell�esperienza spirituale. Cristiani e musulmani sono chiamati a scambiarsi, nel rispetto reciproco, la loro esperienza spirituale che li conduce, bench� attraverso cammini diversi, a vivere alla presenza del Dio unico in questa vita, nell�attesa di contemplare il suo volto in quella futura.

Un solo Dio ci ha creati, e questo stesso Dio ci giudicher� alla fine della nostra vita non sul modo in cui l�avremo compreso, ma �alla fine della vita saremo giudicati sull�amore�, e non sui dogmi.

4. Sul piano morale: un incontro di valori morali in vista della collaborazione per la costruzione di una societ� nella giustizia e nella pace.

Se, da un punto di vista dogmatico, le differenze rimangono grandi, cristiani e musulmani debbono arrivare, da un punto di vista morale, a dei punti comuni, basati sui valori morali, sulla giustizia sociale, la pace e la libert�, la difesa della vita e della famiglia.

Tutto questo esige che i due gruppi superino il fanatismo, si aprano al bene che esiste presso gli altri, non ritengano che tutto il bene � presso di loro e tutto il male presso gli altri, che tutta la verit� � presso di s� e tutto l�errore presso gli altri. L�incontro esige molta umilt� davanti a Dio e davanti alla Verit�. I popoli possono vivere come fratelli solo se le diverse comunit� si accettano invece che escludersi, ed accettano le loro diversit� come una ricchezza nell�espressione della relazione dell�uomo con Dio, e allo stesso tempo si riconoscono unite nei valori essenziali della vita morale.

5. Il fondamentalismo: difficolt� della convivenza islamo-cristiana

La grande difficolt� della convivenza islamo-cristiana � il fondamentalismo, sia cristiano che musulmano. Per i fondamentalisti musulmani , l�Islam non � semplicemente uno spirito, ma prima di tutto uno lettera e una legge. E questa lettera e questa legge sono, secondo loro, rivelate da Dio nel Corano e la tradizione islamica in un modo definitivo e inalterabile fino alla fine dei tempi. Ed � questa lettera e questa legge che essi vogliono imporre a tutti i popoli della terra attraverso le �Costituzioni islamiche�. Che i musulmani reclamino il diritto d�imporre una �Costituzione islamica� in un Paese interamente musulmano �, a rigor di logica, accettabile. Ma che essi vogliano imporre questa Costituzione ai cristiani, sotto il pretesto che essa � rivelata testualmente da Dio, � una ingiustizia flagrante.

6. Uguaglianza sul piano dei diritti dell�uomo

I diritti dell�uomo sono una conquista della storia che pu� costituire un denominatore comune che unisce i cristiani e i musulmani che vivono in uno stesso Paese.

La convivenza tra cristiani aperti alla modernit� e musulmani chiusi nel loro fondamentalismo � impossibile. Il terzo millennio dovr� essere il millennio dell�incontro tra le religioni nel rispetto reciproco, e allo stesso tempo il millennio dell�affermazione universale dei diritti dell�uomo.

Si tratta per i musulmani come per i cristiani di fare il passaggio obbligato da una concezione religiosa legalista dello Stato ad una concezione moderna dello Stato, secondo la quale le relazioni tra le persone umane sono regolate, non da una legge religiosa, ma da uno Stato democratico e uno Stato di diritto, che garantisce a tutti i cittadini l�uguaglianza e la giustizia.

Conclusione

I cristiani e i musulmani hanno fatto la loro prima conversione ognuno per la sua propria religione. E nel corso dei secoli, diverse guerre di religione li hanno opposti, mentre ogni religione cercava di difendere i diritti del suo Dio. E� tempo oggi che gli uni e gli altri facciano una seconda conversione e riconoscano che Dio chiede a tutte le religioni di riconoscere i diritti dell�uomo. Allo stesso tempo in cui difendono i diritti di Dio, compresi in maniera aperta verso le altre religioni, i cristiani e i musulmani debbono aiutarsi vicendevolmente a difendere i diritti dell�uomo, per poter vivere insieme nella pace, una pace fondata sulla giustizia e sull�amore.

 

 

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