Anthony Theodore Lobo
Vescovo cattolico, Pakistan
La vita umana, nel momento in cui � scaturita dalle mani di Dio, era dialogica. Il primo essere umano aveva un dialogo quadruplice; con se stesso, con Dio, con il prossimo e con la natura. Dopo il peccato questo dialogo quadruplice si � spezzato. L�uomo si trov� in conflitto con se stesso, lontano da Dio, estraniato dal prossimo e fuori dall�armonia della natura. I problemi per i popoli che vivono insieme provengono dal danno subito dal quadruplice dialogo. Popoli di casta diversa, di diversa classe, cultura e fede possono vivere insieme in pace soltanto se riscoprono la loro natura dialettica e provano a vivere secondo essa. Quindi, alla domanda: �Possono Cristiani e Musulmani vivere assieme?� si pu� rispondere in generale: �s� purch� tornino alle loro radici ed agiscano secondo la loro natura dialogica. �No� se continuano a vivere in disaccordo con s�, con Dio con il prossimo e la natura. In particolare, cercher� di spiegare come Musulmani e Cristiani possono vivere insieme a seconda di ciascun aspetto della loro quadruplice natura dialogica. DIALOGO CON DIO Un gruppo di cristiani mi ha invitato ad un loro incontro. Il loro carisma � di lavorare per l�unit�. Immaginate la mia sorpresa nel vedere un dibattito tra musulmani, quattro dei quali provenienti dall� Afghanistan, uno dalla provincia del Pakistan confinante con l�Afghanistan e due dal Punjab. Tutti dicevano di essere musulmani e di credere in Allah e nel Corano. Sinceramente vivevano la spiritualit� dell�unit�. Uno di loro era un tipografo ed aveva stampato centinaia di cubi di carta. Su ciascuna delle sei facce aveva stampato un detto su come dobbiamo amare: Sii il primo ad amare Ama gli altri come ami te stesso Ama tutti Ama il tuo nemico Diventa un tutt�uno con l�altro Vedi Dio nell�altro Quindi ha distribuito i cubi a tutti i cristiani presenti. Tutti cominciarono la giornata lanciando il cubo come un dado e mettendo in pratica in quel giorno qualsiasi principio fosse apparso. Ciascuno dei sei musulmani spieg� come la loro vita e quella delle loro famiglie era cambiata mettendo in pratica la spiritualit� dell�unit�. Per costoro Dio � uno ed un hadit del Santo Profeta dice: �Suscitate in voi le qualit� (attributi) di Dio. Questo richiede che ciascuno lavori per l�unit� all�interno di se stesso: tra i pensieri e le parole ed il proprio comportamento e le proprie azioni; tra la vita privata e quella pubblica; tra se stesso e gli altri; tra s� e Dio. La spiritualit� dell�unit� � desiderio dell�unione in Dio,a cui immagine e somiglianza siamo stati creati. Questa spiritualit� rompe le barriere di casta,classe, cultura e fede. DIALOGO CON IL PROSSIMO Come preside di una scuola ho deciso di insegnare a tutti gli alunni delle classi superiori. C�erano tre sezioni. Gli studenti con il migliore Q.I. frequentarono la sezione di Cambridge (esame estero). Il gruppo successivo la sezione scientifica. Coloro che avevano il Q.I. pi� basso frequentarono la sezione umanistica. La scuola aveva studenti ricchi di origine musulmana e studenti cristiani poveri. Immaginate la mia sorpresa quando un giorno gli studenti musulmani del corso umanistico mi invitarono per una festa di Natale per gli studenti cristiani ai quali sarebbero stati consegnati anche i regali di Natale. In precedenza non c�era mai stata una simile festa per gli studenti cristiani durante la quale si consegnassero i doni di Natale. Forse i cristiani erano troppo poveri per ricambiare. Cosa ha spinto gli studenti musulmani ad organizzare questa festa di Natale? La loro religione era differente. Non appartenevano alla stessa classe sociale. Eppure c�era qualcosa che avevano in comune, una ferita: il loro Q.I. non era sufficientemente alto per essere ammessi al corso di Scienze oppure alla sezione di Cambridge. Questa comune ferita ha svelato loro qualcosa di pi� profondo: la comune dignit� che tutti condividevano. Il loro cuore era lo stesso bench� fossero di fedi e condizioni economiche diverse. Nei miei 25 anni di insegnamento questa festa � apparsa come un esempio di dialogo dei cuori. Grazie alla comune ferita, si era operata un�apertura nel cuore di quegli studenti cristiani e musulmani. Le barriere di religione e classe sociale erano cadute per cui potevano organizzare una festa insieme. Questo pu� essere -ed � in effetti- un possibile paradigma per vivere insieme tra cristiani e musulmani. Questo esempio di vita comune riguarda gli studenti di una scuola, ma pu� essere estrapolato ad altre situazioni dove una comune ferita pu� unire i cuori ed abbattere le barriere di casta, di classe, di cultura e di credo. DIALOGO DI ARMONIA CON L�AMBIENTE Il poeta Indo-Bengalese, Rabrinranath Tagore, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura, ha detto che l�amore due persone che si guardano l�un l�altro, ma due persone che guardano nella stessa direzione. Nel villaggio globale dei nostri tempi, c�� bisogno che tutti, non solo cristiani e musulmani, guardino nella stessa direzione, lavorando insieme per risolvere i seri problemi che colpiscono tutti. Uno di questi � il diffuso e crescente degrado ambientale (inquinamento della terra, del mare, dell�aria, il taglio delle foreste e la distruzione degli ecosistemi). Un altro problema � la lotta per i diritti umani delle minoranze, delle donne e dei bambini. Un ulteriore problema � la tendenza dei ricchi a diventare sempre pi� ricchi e dei poveri a diventare sempre pi� poveri. Ancora, c�� il problema della mancanza di accesso allo studio, alle strutture sanitarie, della difficolt� di ottenere un lavoro o un alloggio. Poi c�� la globalizzazione della violenza e della guerra. Assistiamo all�aumento del terrorismo e del fondamentalismo. Questi problemi colpiscono tutti ed invece di discutere delle differenze tra cristiani e musulmani, dobbiamo urgentemente lavorare per salvare il nostro pianeta e tutti i suoi abitanti. Entrambi le nostre religioni ci spingono a puntare a questi fini e cos� a muoverci nella stessa direzione invece di essere l�uno contro l�altro. L�alternativa � darsi la colpa l�un l�altro e ricorrere alla forza per vendicare le ingiustizie con il risultato di produrre violenza, guerra e terrorismo perpetrato da gruppi, da individui, da stati o nazioni. Questo � un circolo vizioso che alla fine pu� distruggere il pianeta. Non c�� alternativa se non fermare la colpevolizzazione reciproca per guardare insieme nella stessa direzione di pace, giustizia, amore ed armonia e lottare per raggiungerle. DIALOGO CON SE STESSI San Luca riassume il Vangelo in un versetto pronunciato da Ges�: �Siate compassionevoli cos� come il Padre vostro � compassionevole� (Lc 6,36). Nell�Islam ogni discorso ed ogni azione comincia con: �nel nome di Allah, il misericordioso e compassionevole�. Cos� entrambe adorano Dio come compassionevole e sia ai cristiani che ai musulmani � richiesto di parlare ed agire in modo compassionevole. Entrambi le religioni riconoscono Abramo come il padre della propria fede. Quando la schiava Agar fu cacciata nel deserto, preg� Dio per avere dell�acqua. La Bibbia dice che Dio diede una sorgente chiamata �acqua del vivente che vede�. Il Corano ne parla come �Zam Zama� Se guardiamo pi� profondamente le nostre radici, troviamo nel nostro cuore una profonda sete per qualcosa che duri, che ci soddisfi pienamente e ci dia una felicit� durevole. Sia i cristiani che i musulmani, riflettendo sulle radici della loro natura, ritrovano nel profondo una sete che non pu� essere calmata dal desiderio di terra, dall�avidit� per le ricchezze, dalla dipendenza da piaceri labili e dalla passione per il potere. La storia delle nazioni e l�esperienza degli uomini prova che prova che nessuno di queste cose dura. La gioia che danno � di breve durata. Invece, quando ciascuno, Musulmani e Cristiani, dialoga con la propria coscienza, conclude che la gioia durevole esiste solo quando si trascende da se stessi; quando i potere � utilizzato per servire gli altri e quando si divide la ricchezza con chi � bisognoso. Il vero se stesso � compassionevole mentre il falso se stesso ha sete del piacere che deriva dal potere e dal possesso.Il dialogo con se stessi pu� risvegliare la nostra coscienza per vivere la compassione di Dio che � l�attributo divino pi� importante sia secondo la teologia cristiana che secondo quella musulmana. CONCLUSIONE Termino con la storia di due comunit� rurale, una cristiana e l�altra musulmana, divise da un canale. Se fosse esistito un ponte sul canale le due comunit� si sarebbero arricchite. Il vescovo parl� ad entrambi le comunit� e tutti furono d�accordo che dovesse essere costruito un ponte, ma n� i cristiani n� i musulmani avevano abbastanza denaro per costruire il ponte. Entrambi le comunit� erano povere. Cos� essi prepararono il sentiero su i due lati del ponte ed il vescovo contatt� un�agenzia tedesca che diede i fondi per costruire il ponte. � simile a quanto ho detto sulla festa organizzata dagli studenti musulmani. La povert� era una ferita per entrambi. Questo ha aperto il cuore l�uno all�altro e li ha portati a lavorare insieme per qualcosa di cui avrebbero beneficiato entrambi. Il ponte non solo ha unito le comunit� rurali musulmana e cristiana ma anche un�organizzazione del primo mondo con un partner appartenente al terzo mondo del Pakistan. � stato un dialogo tra cuori apertosi grazie da una comune ferita. Il ponte � stato anche un dialogo di vita dove un paese del terzo mondo � stato aiutato a svilupparsi e a progredire con l�assistenza di un donatore del primo mondo. Cos� il ponte tra i tedeschi cristiani e i cristiani del Pakistan ha prodotto un ponte tra i cristiani ed i musulmani del Pakistan. Ogni comunit� Ogni comunit� ha lavorato dal proprio lato, a partire dalla propria fede e si � unita all�altro. Il mondo oggi ha bisogno di pi� ponti di questo tipo: tra Cristiani e musulmani, tra primo e terzo mondo. Quando guardiamo la violenza ed il terrorismo che avvelenano le nostre relazioni, diciamo: �Non � possibile�. Ma come la Comunit� di Sant�Egidio, dobbiamo abbandonare la parola �impossibile� dal nostro vocabolario. Cristiani e Musulmani possono veramente vivere insieme e lavorare insieme per la giustizia, la pace e l�armonia.
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