Aachen 2003

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Marted� 9 Settembre 2003 - Eurogress
L�abolizione della pena di morte: un obiettivo per il XXI secolo

  
  

Lance Lindsey
Death Penalty Focus, USA
  

Egregi Signori e Signore, colleghi e amici:

Viel Dank! Molto grazie a! Thank you.

� davvero un onore prendere parte a questa conferenza cos� significativa ed appropriata, in questi tempi cos� difficili che rappresentano una sfida per tutti noi. Nel riflettere su tanti eroici esempi di persone che ogni anno si riuniscono per mettere insieme i propri sforzi di pace e, segnatamente su questo incontro di oggi che vuole discutere degli sforzi da intraprendere per abolire le uccisioni ratificate dallo stato, mi � tornata alla mente una storia una volta raccontata dal Rabbino Leonard Beerman, un membro del consiglio direttivo della mia organizzazione- Death Penalty Focus:

Un mercante che viaggiava di mercato in mercato ogni giorno allo scopo di vendere la sua merce, una volta not� un pover�uomo che sedeva sul tetto di una sinagoga da molti giorni e notti. Decise quindi di andare ad incontrarlo per capire cosa stesse facendo e l�uomo alla sua domanda rispose: "Sto cercando il Messia". "Non deve essere un compito facile per te� disse il mercante. �Beh, la paga � bassa, ma il lavoro � sicuro!!"

Anche il nostro lavoro � sicuro, non manca mai. E per ora la nostra unica paga � sapere che la nostra lotta � l�espressione orgogliosa della parte migliore della parte pi� civilizzata delle nostre societ� e di noi come persone: in questo senso tengo bene impressa nella mente la definizione di civilt� data da H.G. Wells: una gara tra educazione e catastrofe. E proprio come l�uomo sul tetto, anche noi aspettiamo il futuro con speranza e determinazione. Perch� la speranza, come ci ricorda Jim Wallis della Comunit� di Sojourner, "� la vera dinamica della storia, il motore del cambiamento e l�energia di trasformazione � la porta che fa passare da una realt� ad un�altra. La speranza � la fede contro ogni evidenza e la possibilit� di intravedere che l�evidenza cambia. La speranza, se creduta, � la storia nel suo processo di cambiamento."

In realt�, cos� come ci suggerisce il titolo di questo forum, "L�Abolizione della Pena di Morte nel 21� secolo," un futuro senza camere della morte, senza cappio, ago, spada, sedia come strumenti di politica sociale, � pi� vicino di quanto pensiamo. L�opposizione all�omicidio come strumento di giustizia � ora una visone maggioritaria: sono di pi� le nazioni che non praticano la pena di morte di quella che lo fanno; tutte le democrazie occidentali l�hanno abolita; virtualmente tutte le pi� grandi religioni e tutte le organizzazioni per i diritti umani, lottano insieme per sconfiggere la pena di morte. Dichiarazioni internazionali, trattati, alleanze la proibiscono; ed anche all�interno degli USA, pi� dell�85 per cento di tutte le esecuzioni, avviene in un pugno di stati schiavisti del sud, quella che viene chiamata �la cintura della morte� (tristemente chiamata da qualcun altro �la cintura della Bibbia�) dal Texas alla Florida. Forse sarebbe meglio chiamarla la cintura di Bush!

La politica delle esecuzioni � ormai divenuta una strategia della disperazione e dell� isolamento internazionale. I regimi che praticano, giustificano e promuovono la violenza come strumento di giustizia e la pubblica vendetta come �soluzione finale� per risolvere problemi sociali sono sempre di pi� isolati, proprio per queste pratiche che sono ampliamente riconosciute come ingiuste e, secondo qualsiasi standard internazionale, con una logica criminale insita.

Per dirlo semplicemente: la pena di morte � un crimine contro il primo diritto dell�uomo � il diritto alla vita [scusatemi per il mio tedesco pessimo].

(Um es einfach zu sagen: Die Todesstrafe ist ein Verbrechen gegen das erste Menschenrecht - das Recht auf Leben. [Entschuldigen Sie bitte mein schreckliches Deutsch])

Ora pi� che mai dobbiamo opporci a che questo secolo venga per sempre marchiato indelebilmente come il tempo in cui si � tornati indietro alla nostra primitiva condizione per il semplice fatto che � e cito le parole dell�ex governatore di New York Mario Cuomo, "Non siamo stati abbastanza forti, non abbastanza intelligenti, non abbastanza civilizzati, da trovare migliori risposte che rispondere alla violenza con la violenza." Sia in Iraq, a Washington D.C. o in Texas dobbiamo gridare ad una sola voce

Nicht in meinem Namen

Non nel mio nome

Not in my name.

In un recente passato le voci che si sono alzate per la ragione, la pace e la giustizia sono state spesso emarginate o, peggio, raramente ascoltate. L�America in particolare si � lasciata distrarre dalla costruzione dell�impero - un impero di paura - e le voci che predicavano odio, vendetta e morte sono prevalse. Mike Farrell, presidente del consiglio del DPF ha descritto questo stato di cose molto bene in un recente discorso:

"In questo tempo in cui la gente � impaurita e quindi facilmente manipolabile, abbonda la confusione. E nel mezzo della confusione si moltiplicano delle voci; nei media, nelle organizzazioni, in alcune delle nostre chiese, nel business e nel potere politico. Queste voci sono spesso articolate, persuasive ed altamente seducenti ed in maniere molto intelligenti, offrono alla gente una giustificazione all�odio.

Li conoscete. Non bruciano pi� le croci, stanno nel Senato degli USA. Predicano il nome di Ges� e scatenano l�odio settario. A causa di queste voci cos� persuasive e furbe, molti perdono il proprio equilibrio e si affidano a ci� che appare in superficie, a soluzioni rapide e facili. Perdono il senso dei propri valori e di quelli degli altri e con ci� si perde ci� che io considero il potere pi� grande che uno possa mai avere: il coraggio di amare."

Ma ora, dappertutto, ascoltiamo voci che si alzano coraggiose, lentamente ma con sicurezza e senza paura: le vecchie e familiari mai estinte voci della coscienza, della speranza della possibilit� e, s�, anche dell�amore. Non un amore per i propri interessi, ma un amore che lotta, che chiede a chi ha potere di promuovere la dignit� umana e non guerre sante contro di essa.

Un mare di segni di protesta si erge dal movimento abolizionista della pena di morte e cerca di raggiungere coloro che sono stati sedotti dalle voci di odio, paura, violenza: "giustizia senza vendetta," "che le nostre azioni non siano ispirate dal male che deploriamo," "Violenza istiga Violenza," "eseguite la giustizia non la gente," "la giustizia non trarr� mai vantaggio dal sacrificio di vite umane," "non uccidere nel mio nome," e "non nel mio nome." L�amore piange, le cri du Coeur, in nome delle cose che abbiamo pi� care: umanit�, giustizia, vita e speranza, le cose che -se credute- trasformeranno le nostre vite e cambieranno la storia.

Terminer� con un poema:

Non scoraggiarti. Siamo stati fatti proprio per questo tempo, un tempo di sorpresa quasi quotidiana e di lotta dei giusti contro la degradazione di ci� che avviene agli uomini civilizzati e visionari.

Lussurioso ed arrogante, l�uomo agisce contro i bambini, gli anziani, la gente della strada, i poveri, gli indifesi, gli inermi. Tuttavia non sciupare il tuo spirito lamentandosi di questi tempi cos� difficili.

Non perdere speranza, perch�siamo stati fatti proprio per questo tempo. Ci siamo allenati proprio in attesa di fronteggiare i nostri avversari.

Non pensare solo a ci� che � sbagliato. Incontreremo grandi uomini che ci accoglieranno, ci ameranno e guideranno i nostri passi. Il nostro compito non � di riaggiustare il mondo in un colpo solo, ma quello di allungarci fino a toccare e guarire le ferite che sono intorno a noi. Ogni piccola, calma cosa che un uomo pu� fare per aiutare un altro, per assistere una piccola porzione del mondo infinito, sar� di grande sostegno. Non ci � dato di sapere quali azioni o chi riuscir� a trascinare il mondo verso il bene. Sappiamo che non saranno tutti a lottare sulla terra per la giustizia, ma solo un piccolo gruppo risoluto che non si arrender� mai.

Ci saranno sempre dei tempi in cui ci sentiremo scoraggiati. Io stesso mi sono sentito spesso disperato nel corso della mia vita, ma non voglio soffermarmi su quei momenti, non permetter� alla disperazione di mangiare dal mio piatto. � proprio in tempi come questo che dobbiamo sentirci fieri e mostrare misericordia verso tutti. Queste due sentimenti - la fierezza e la misericordia - sono atti di immenso coraggio e di cui c�� grande bisogno.

Sii grato di essere qui in questo tempo e che siamo vicini gli uni agli altri.

Grazie.

 

 

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