Aachen 2003

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Marted� 9 Settembre 2003 - Missio
Le responsabilit� dei cristiani di fronte al caos del mondo

  
  

Winfried Pilz
Presidente di Kindermissionswerk, Germania
  

Cosa capisce un bambino quando noi adulti diciamo �caos�?

E� forse l�urlo della mamma quando va nella camera dei suoi piccoli e vede che, ancora una volta, cento oggetti sono per terra in disordine.? E� la sua paura, ha proprio dei figli disordinati, la sua domanda nascosta �: da chi hanno preso?

Quotidianamente la televisione ci assale con alcune situazioni. L� anno scorso vedemmo l�inondazione che rub� alle famiglie la casa e la vita, e port� via i parchi giochi ai bambini. Caos. Quest�anno abbiamo visto dal vivo un macabro spettacolo pirotecnico su Bagdad, e fino ad oggi ascoltiamo relazioni inquietanti. Caos. Anno dopo anno ci assilla l�incubo delle statistiche, che ci rendono consapevoli delle condizioni di vita �caotiche� di numerosi bambini.

La diagnosi dominante nel nostro mondo � �caos� e sembra trovare mille conferme.Ma in realt�, non sperimentiamo anche e innanzitutto il mondo come il contrario di questo caos, cio� come �cosmo�? Proprio i bambini possono insegnarci di nuovo lo stupore per questo mondo che � bello e avvincente.Il mondo ci mostra i segni della creativita� di Dio e porta le impronte degli uomini che lo hanno organizzato e abitato. E� affascinante pensare a quale perfezione siamo arrivati, eppure proprio questa perfezione diviene minacciosa e funesta.

Che cos�� il caos? In principio c�� il caos biblico su cui il Creatore fa splendere la luce. Quando termin� il cielo e la terra, vide, che � tutto era cosa molto buona�.Perch�, allora il caos ritorna,non c�� pace, e si rimette tutto in discussione e ritorna l�abisso? Questo contro-vortice � un mistero imperscrutabile,.i suoi effetti crescono : quanto pi� c�� ottimismo per il futuro, tanto pi� avvengono catastrofi, quanto pi� fattibilit�, tanto pi� impotenza, quanto pi� progresso tanto pi� abbrutimento dell�uomo. Dolorosamente, dobbiamo riconoscerlo, maggiore � lo zelo religioso, tanto pi� � pericolosa la tendenza all�esasperazione e alla violenza.

�Diavolo� viene chiamato il demonio che volge al contrario, ci� che dovrebbe essere buono. Il mito scopre alla radice del caos, l�antico serpente che, nascosto, porta la morte ed � inafferrabile. Oppure il drago che minaccia di divorare tutto, anche solo la sua vista paralizza ogni azione e reazione.

Ma il mito babilonese conosce la vittoria della luce�.. Nell�annuncio cristiano, questa rappresentazione riceve, fin nell�Apocalisse, dei tratti umani. La luce deve venire nel mondo come un bambino piccolo. La donna che lo dar� alla luce soffrir� le doglie del parto. E c�� gi� il drago che non accetta la novit�.Questa non � pura fantasia e ce lo ha mostrato la storia concreta,nelle contrapposizioni tra est ed ovest.Ma c�� dell�altro: Dio stesso pone le sue mani su quel bambino. Per quella donna il deserto diviene addirittura, un luogo in cui � possibile la salvezza. Il � Regno dei cieli� si � aperto in questo bambino, e �le forze degli inferi non prevarranno�.

Questo lascia dietro di se il mito. Diviene una visione, una prospettiva, che spinge ad agire, incoraggia ed � molto concreta. Lo sguardo al bambino, ai bambini � per noi la chiave di lettura. Noi nel Kindermissionswerk (opera missionaria per i bambini), con gli Stern-singer (cantori delle stelle) siamo convinti e operiamo con la fiducia che i bambini possono produrre qualcosa di importante. Quasi 160 anni fa, una bambina di dodici anni, ad Aachen, voleva iniziare ad aiutare � in piccolo�, ma con ostinazione, dei bambini in Cina ed in Africa. Cos� � iniziata la nostra opera, portata avanti fino ad ora dai bambini. Il motto �:�bambini aiutano bambini�.Poniamo attenzione ed impegno ad aree della terra dove uomini e donne hanno accettato di andare in mezzo al caos dimostrando, per la promessa di Ges�, che il demonio pu� essere sottomesso e la distruzione fermata, e che � possibile sconfiggere il caos dall�interno. Quando cerchiamo di aiutare questi coraggiosi missionari, le persone che aiutano lo sviluppo, insegnati, medici,facciamo nostre le loro difficolt�. Raccogliamo offerte e comunichiamo ad altri come si vive in queste aree, certamente il nostro punto di vista � sicuro e confortevole. A volte una visita dei luoghi ci commuove , e resta un contatto fugace,ma � qualcosa che ci espone. Con la vergogna per l�ospitalit� dei poveri e per la fiducia dei bambini, torniamo ai nostri letti sicuri, Ci� che il demonio non sopporta � la vicinanza durevole tra uomo e uomo,il resistere nelle discariche e nei quartieri poveri, l�amore imperturbabile in mezzo ad una minaccia o in mezzo alla discordia. Perci� sentiamo che in Indonesia, in Pakistan, in Ruanda e altrove, proprio i bambini, in mezzo alla follia, che gli adulti non riescono a dominare, portano alla comprensione e all�amicizia i diversi fronti, tracciano dei solchi attraverso zone impervie e devastate.

Il deserto provoca gi� quei magi, che avevano scoperto una stella sul caos del mondo.Non portavano con s� solo oro, incenso e mirra, ma la conoscenza, la saggezza, e la religiosit� della loro terra. Anche per loro la risposta al �cercare� era un bambino.Divenne chiaro per loro che non dovevano tornare indietro da Erode,nel vicolo cieco della violenza brutale, e neanche nei miopi pregiudizi dello studioso. Questa storia muove fino ad oggi qualcosa.

Solo in Germania, ogni anno, mezzo milione di bambini, seguono i passi di quei re Magi sulle nostre strade e annunciano agli uomini, cantando, la benedizione del cielo.Con i doni, che raccolgono, vengono aiutati molti bambini bisognosi.

Il mio sguardo � caduto tempo fa su un titolo del quotidiano che diceva: �Il caos previsto non si � verificato�. Ma si tratta solo di un modo di scrivere. Se potesse avere un altro significato! Se potessimo sillabare coi bambini un nuovo alfabeto per poter comporre una parola in cui il caos pu� essere vinto!

In occasione del nostro incontro di questi giorni, i bambini di Aachen hanno provato a costruire, simbolicamente, qualcosa in questo senso, lo potete vedere nella chiesa di St. Nikolaus, non lontana da qui.

 

 

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