Aachen 2003

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Marted� 9 Settembre 2003 - Missio
Le responsabilit� dei cristiani di fronte al caos del mondo

  
  

Francisco Whitaker
Commissione Giustizia e Pace, Brasile
  

L�ho gia� detto ieri a un panel, lo vorrei ripetere ora: il Presidente della Repubblica del mio Paese, il Brasile, non ha potuto intervenire a questo incontro a cui gli organizzatori lo avevano invitato, ma mi ha fatto l�onore di designarmi quale suo rappresentante e di farmi portatore di un messaggio per voi. Partecipo tuttavia a questa conferenza a titolo personale. Tutto quello che diro� e� dunque sotto la mia totale responsabilita�.

Il titolo di questo panel e� provocatore: esiste un caos mondiale?

Noi siamo arrivati qui grazie a mezzi di trasporto che hanno funzionato apparentemente bene; siamo giunti in una bellissima citta� i cui abitanti seguono le regole normali della vita sociale e ci accolgono con simpatia; seguiamo qui, in questo incontro che riunisce ospiti provenienti dai quattro angoli della terra, un programma stabilito gia� da molto tempo... si puo� dunque parlare di caos?

Ma sappiamo bene che in molti luoghi del mondo migliaia di persone muoiono di fame, o si uccidono a vicenda in conflitti violenti e interminabili. Vediamo tutti i giorni alla televisione la barbarie delle macchine da guerra che portano molti esseri umani alla sofferenza e alla disperazione. Forse il caos non e� qui, ma in questi altri luoghi? O forse risiede nello strano rapporto fra l�atmosfera pacifica che viviamo qui e quella vissuta da tanti uomini, donne e bambini, poiche� il mondo e� uno solo e per noi che crediamo in Dio tutti i suoi abitanti sono nostri fratelli?

O forse si parla di caos intuendo il suo approssimarsi e considerandolo inevitabile? Infatti, il mondo si e� lasciato coinvolgere in una spirale di violenza che lo spinge a una dinamica assassina di azione e reazione, promossa dalla piu� grande potenza militare del mondo. Certo, c�e� stato un punto di partenza tragico e sconvolgente: alcuni leaders di Paesi dominati da questa potenza hanno fatto penetrare nel suo territorio alcuni militanti politici suicidi, decisi a morire con migliaia di innocenti e ad abbattere i suoi grandi simboli di ricchezza. Ma la spirale e� cresciuta con la reazione dei governanti del paese attaccato, che hanno deciso di uccidere i leaders considerati colpevoli, o almeno di punire in modo esemplare i loro Paesi. Cio� e� avvenuto con una violenza inaudita, altrettanto tragica e sconvolgente, usata incredibilmente in nome di Dio. Decisione, questa, seguita alla lettera, d�altronde, da altri Paesi in conflitto.

Il caos potrebbe essere, allora, una conseguenza di questa dinamica azione-reazione, che potrebbe raggiungere tutta la faccia della terra. Che Dio ce ne scampi. Ma chi fra noi puo� essere assolutamente sicuro che non morira� domani o dopodomani non per il naturale indebolimento del corpo o per un incidente, ma morira� di morte violenta provocata dai nostri stessi fratelli? E� forse folle pensare a questa eventualita�?

Certo, il mondo puo� diventare invivibile � un caos - se coloro che hanno adottato il terrorismo come metodo di azione politica lo prendono in ostaggio. Una delle caratteristiche fondamentali di questo metodo e� l�imprevedibilita� delle azioni.

Io stesso, in quanto membro del Segretariato del Forum Sociale Mondiale, ho sperimentato recentemente una situazione imprevista di questo genere: a Mumbai, la citta� indiana che ospitera� il Forum Sociale Mondiale dal 16 al 21 gennaio 2004, due autobomba hanno ucciso il 25 agosto in due luoghi diversi quasi un centinaio di persone che non si erano schierate da nessuna delle due parti politiche in questo momento in conflitto in India. Tutto lascia dedurre che gli obiettivi degli autori di questi attentati non avevano nulla a che vedere con lo svolgimento del Forum di Mumbai. Allora, che fare? Annullare il Forum a causa dell�insicurezza? Sarebbe incoraggiare l�uso del terrorismo per qualunque obiettivo. Spostarlo da Mumbai a un�altra citta� piu� sicura? Quale citta� potrebbe essere meno pericolosa?

Abbiamo consultato gli organizzatori indiani del Forum. La loro risposta e� stata la sola possibile: malgrado tutto, il Forum Sociale Mondiale �il cui motto e� proprio �un altro mondo e� possibile� si svolgera� a Mumbai nelle date prefissate. Hanno detto: �Fondiamo la nostra fiducia sulla capacita� di ripresa della citta� di Mumbai e sul sostegno incondizionato dei suoi abitanti�. Senza dubbio, come qualunque altra possibile soluzione, non e� una soluzione facile, se si pensa a un evento che chiamera� a raccolta circa centomila persone.

Terrorismo cieco, ma anche crescenti disuguaglianze, persistente ingiustizia, per non parlare delle prospettive ecologiche ne� del traffico di droghe e di esseri umani o del crimine organizzato: il caos comincia forse a insediarsi nel mondo?

Ma il titolo di questo panel ci chiede di parlare delle nostre responsabilita� di cristiani davanti a tutto cio�. Cosa fare adesso, dopo che il nostro messaggio di fraternita�, come quelli di tutte le altre religioni, non e� riuscito a penetrare in tutti i cuori, ed e� piuttosto l�odio a guadagnare terreno?

Questo ci obbliga a raddoppiare con urgenza i nostri sforzi perche� la fraternita� sia vista effettivamente come sola possibilita� per l�avvenire dell�umanita�. In altri termini, dobbiamo riacquisire con forza il senso dell�assoluta necessita� della conversione personale all�amore.

Ma la conversione all�amore non puo� ridursi ai rapporti interpersonali. E� necessario riprendere con forza, proprio in virtu� dell�amore per il prossimo, l�azione trasformatrice delle strutture economiche e politiche che fino a oggi l�umanita� ha costruito, e che si situano fra le cause della tragedia attuale. Quando ero giovane, la mia chiesa ci incoraggiava molto a pensare all�ingiustizia sociale. Si discuteva se era piu� importante dedicarsi alla trasformazione delle strutture perverse che conducevano a queste ingiustizie o all�azione per il superamento dei comportamenti egoisti individuali. E� divenuto sempre piu� chiaro che o le trasformazioni delle strutture dei comportamenti vanno di pari passo, o nessuna delle due condurra� a una nuova realta� sociale.

Sono necessarie tanto delle strutture economiche e politiche favorevoli all�esercizio della fraternita� quanto l�impegno personale di ciascuno a abbracciare un nuovo spirito affinche� il denaro diventi solo uno strumento per facilitare gli scambi; affinche� la Dignita� e la Pace siano anteposte a tutto come valori assoluti, il conformismo ceda il posto alla necessaria indignazione contro tutte le violazioni della Dignita� e contro tutti gli attentati alla Pace; affinche� la competizione sia sostituita dalla cooperazione e dalla solidarieta�; affinche� noi trasformiamo il nostro rapporto con la natura e i nostri stessi modi di consumo.

Perche� questo succeda dobbiamo associarci in modo solidale con tutti gli esseri umani di buona volonta� che cercano di cambiare il mondo, che siano guidati dalla fede in Dio o dalla fede nell�umanita�.

In tutto il mondo ci sono migliaia di iniziative di ogni tipo, dimensione e livello promosse da persone che si impegnano generosamente in azioni di resistenza o di costruzione di un mondo nuovo. Milioni di esseri umani lavorano senza tregua affinche� la dignita� umana sia rispettata dappertutto. Noi non sentiamo neanche parlare di loro. D�altra parte, un mondo davvero nuovo non sara� solido se non viene preso in carico da tutta la societa�, a partire dalle sue stesse basi.

Oggi esistono numerose possibilita� di associarsi, su scala locale e mondiale, con altre persone e organizzazioni coinvolte negli stessi processi. Il Forum Sociale Mondiale, di cui ho gia� parlato, e� una di queste possibilita�, e sta guadagnando un peso crescente. Si tratta fondamentalmente di uno spazio, di un�occasione di formazione aperta a tutti coloro che sono interessati a una convivialita� davvero democratica, al rispetto della diversita�, allo scambio orizzontale delle conoscenze e delle esperienze di azione trasformatrice, alla ricerca di nuovi modi di azione politica senza reclutamenti forzati, imposizioni autoritarie, manipolazione, �pensieri unici� illuminati, uso delle armi e della violenza per prendere il potere. La partecipazione di tutti coloro che credono in Dio a questa iniziativa, che unisce tutte le attuali forze di lotta per un mondo nuovo, e� essenziale per dare forza e profondita� a quelle scoperte che i militanti politici di tutto il mondo fanno in occasione di questi incontri.

Internet e� un altro dei nuovi strumenti di cui l�umanita� dispone. Esso apre possibilita� insperate ed enormi per la comunicazione orizzontale fra persone e popoli, in direzione di una co-responsabilizzazione di fronte al futuro del mondo. Per fare solo due esempi concreti, si sa che e� stato il passaparola attraverso Internet a condurre milioni di persone a rispondere all�appello per le manifestazioni di piazza dello scorso 15 febbraio per la pace e contro la guerra in Irak. Altrettanto, cominciamo ad assistere a nuove prese di coscienza, anche all�interno degli Stati Uniti, sulla realta� dell�occupazione militare dell� Irak da parte degli americani, per il semplice fatto che la tecnologia di Internet puo� essere utilizzata dai soldati che comunicano in tempo reale con le loro famiglie, al di la� di tutte le frontiere e tutti i controlli.

Questa immensa forza collettiva potrebbe farci sognare di far sparire la fame dal mondo, la� dove affonda le sue radici la spirale di azione e reazione violenta, e dunque il caos. Tuttavia, per bloccare questa spirale non possiamo contare solo sull�azione frammantata di tanti esseri umani, benche� diffusa su tutta la terra. Questa lotta va davvero controcorrente, perche� il potere visto di fronte, molto piu� grande e concentrato, mantiene il suo dominio anche attraverso un controllo ideologico dei dominati. Questa lotta e� dunque forzatamente lenta. La lotta per contenere il caos e� una lotta contro il tempo.

E� allora assolutamente urgente agire anche a livello dei grandi responsabili politici. La strada puo� essere la riorganizzazione delle Nazioni Unite: la loro crisi attuale puo� diventare una spinta perche� riprendano pienamente il loro ruolo. L�attentato di Bagdad, che le ha colpite al cuore, mostra bene la trappola in cui e� stata fatta cadere. Sarebbe necessario istituire al piu� presto un organismo non intergovernativo ma della societa� civile �contando sul fermo sostegno di tutte le religioni mondiali � volto specificatamente al salvataggio dell�ONU. Questo organismo dovrebbe stabilire immediatamente un dialogo con la direzione delle Nazioni Unite e con i governi dei Paesi piu� potenti del mondo per prendere delle iniziative chiare e precise affinche� sia adottato da tutte le nazioni un grande compromesso per la pace basato sulla giustizia.

Ma vorrei concludere il mio intervento parlando della speranza. Ecco un ruolo essenziale che i cristiani potrebbero assumere fino in fondo.

Secondo il grande poeta francese Charles Peguy, Dio ci dice:

�La fede, no, non mi stupisce.

Non e� sorprendente.

....

La carita�, dice Dio, non mi stupisce.

Non e� sorprendente.

.....

Ma la speranza, dice Dio, ecco cosa mi stupisce.

Cosa stupisce anche me.

Questo e� sorprendente.

Quello che mi stupisce, dice Dio, e� la speranza.

E non so darmene ragione

Questa piccola speranza, che non sembra proprio niente di speciale.

Questa speranza bambina

immortale�

Vorrei dire allora che la nostra piu� grande responsabilita�, come cristiani, e� forse quella di mantenere viva la speranza, la piu� sorprendente delle virtu� anche per Dio, secondo quanto scrive Peguy. Sapendo che e� immortale, bisogna tenerla viva. Questo sara� il nostro contributo principale affinche� il caos non si insedi completamente nel nostro piccolo pianeta Terra.

 

 

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