Jonas Jonson
Vescovo luterano, Svezia
Nel ventesimo secolo, sono stati fatti dei tentativi per esaudire i sogni religiosi ed escatologici dell�umanit� con mezzi politici e ideologici. Questi tentativi fallirono tutti, fossero essi fascisti o marxisti. Poco � rimasto delle ideologie utopistiche, che ebbero il loro apice nell�era della modernit�. Ora la religione sta nuovamente rivendicando i cuori e i sogni delle persone, in particolare nel mondo musulmano, cristiano e induista. Molti martiri cristiani del ventesimo secolo furono vittime del conflitto tra le ideologie secolari e un convincimento religioso. I testimoni della fede del XXI secolo possono ben essere le vittime di un conflitto emergente tra una religione corrotta dal potere politico e un�autentica e umile testimonianza del Cristo, incarnato tra i poveri e gli impotenti. Il ventesimo secolo � stato contraddittorio e ambiguo. � stato contrassegnato dalla fiducia nell�occidente e dal progresso scientifico e dalle dichiarazioni dei diritti umani. Ma � stato un secolo disilluso dalle guerre mondiali, dai regimi totalitari e da tremende ingiustizie. Reclamava democrazia e libert�, ma nutriva l' oppressione, il razzismo e la pulizia etnica. Le chiese si sono affidate ecumenicamente l�una all�altra e alla solidariet� con i poveri, ma non hanno ottenuto quasi nulla per la causa dell�unit�, della pace e della giustizia. Il �secolo cristiano� che fu annunciato prima della Prima guerra mondiale, divenne un secolo di martiri. I credenti furono coinvolti in una lotta globale tra le utopie del mondo e il regno di Dio. Essi furono lacerati tra una chiesa istituzionale (talvolta) sleale e un impegno fedele a una vita con Ges� secondo la tradizione apostolica. Il martirio fu generato da situazioni molto complesse ed ebbe molte dimensioni. Siamo noi che chiamiamo i martiri in questo modo e non essi stessi. Siamo noi a fare di essi modelli di vita cristiana esemplare, mentre essi furono coinvolti nelle circostanze storiche ed ebbero poca scelta. Li chiamiamo testimoni e martiri, consapevoli dell�ambiguit� del nostro esercizio e consci del fatto che solo Dio conosce i veri testimoni della fede. Eppure le migliaia di martiri cristiani hanno lasciato un�eredit� senza prezzo per il ventunesimo secolo. Il sacrificio espiatorio di Cristo per la salvezza del mondo, � al centro della confessione di fede cristiana. Appartiene al mistero della fede che la Chiesa, come corpo di Cristo, partecipi continuamente alla sofferenza di Cristo a beneficio della salvezza del mondo. Tale partecipazione � in alcuni momenti molto visibile, in altri � una condivisione nella croce pi� nascosta. Quando trionfarono idee politiche anticristiane, il martirio del popolo di Dio divenne una testimonianza convincente e fedele del Cristo dinanzi al mondo. Laddove la chiesa stessa aveva ceduto all�arroganza del potere, i martiri umilmente le rammentarono che cosa significasse essere battezzati nel corpo di Cristo. Nella chiesa primitiva, si diceva che il sangue dei martiri fosse il seme della chiesa. Ci� � ancora vero e spetta a noi veder maturare i frutti del martirio del ventesimo secolo. Il martirio � una condivisione della sofferenza e morte di Cristo, e in tal modo della riconciliazione e della pace che Egli dona. Come San Paolo, la Chiesa dovrebbe rallegrarsi nella sofferenza in vista della riconciliazione, completando �quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo� (Col 1, 24) Il ventesimo secolo ha significato una riscoperta del significato ultimo del battesimo e della vocazione cristiana, non attraverso la riflessione teologica ma attraverso l'esperienza vera dei martiri cristiani. Questa � un�eredit� spirituale, che non pu� non segnare la comprensione stessa dell'essere chiesa. Le implicazioni ecclesiologiche non sono ancora esplorate, ma i martiri rammentano criticamente alle autosufficienti istituzioni della Chiesa che l�autentico cristianesimo significa una vita insicura sull�orlo del disastro. Cristo non offre altra via verso la vita nuova se non attraverso la morte e il definitivo annullamento. I martiri sono stati macinati in farina e hanno prodotto il pane per il mondo. Questa � la vocazione della chiesa. I martiri appartengono alla chiesa di Cristo intera. Essi provengono da tutte le tradizioni. Hanno vissuto le proprie vite come ortodossi, cattolici o protestanti. Sono stati fedeli alla fede che avevano ereditato. Battezzati nel corpo dell�unico Cristo, hanno condiviso una morte simile alla sua e in tal modo sono diventati testimoni dell�unit� visibile della chiesa. Non possono essere rivendicati da nessuna singola tradizione, n� devono essere ricordati e celebrati solamente dal loro proprio popolo. Appartengono alla chiesa intera attraverso i secoli. I martiri sono infatti il segno pi� potente dell' unit� cristiana che noi abbiamo visto. Una comunit� cristiana, che accoglie persone che danno questa testimonianza estrema al Signore, non pu� essere disprezzata dalle altre chiese. La nostra comunione, sebbene reale, � ancora incompleta ma implica il riconoscimento dell�autenticit� degli altri. La comunione dei santi e dei martiri � sia reale che completa e dovrebbe essere una fonte permanente di gratitudine e di ispirazione per tutti noi. Ricordiamo le centinaia di migliaia di martiri cristiani, e abbiamo iniziato a esplorare che cosa la loro vita e la loro morte significano per noi e per la chiesa nel suo insieme. Ma dobbiamo anche ricordare persone di altre fedi e convinzioni, che sono state distrutte dal male e che hanno dato le loro vite per il bene dell�umanit� nel ventesimo secolo. Per un cristiano, la morte di Cristo � lo specchio per interpretare la morte come una dimensione integrale della fede. Questo ci fornisce una pi� profonda comprensione della vita cristiana. Non ci spiega comunque il mistero del male, n� pone un cristiano in alcuna posizione privilegiata n� rende la sua testimonianza un contributo maggiore al corso della storia umana che la testimonianza di fede di qualsiasi altra persona. Il martirio cristiano aguzza il nostro occhio alla nostra propria tradizione, ma dovrebbe anche aprire i nostri cuori agli altri che hanno condiviso l�umana sofferenza per il bene dell�amore, della giustizia e della pace. L�eredit� dei martiri del ventesimo secolo ci aiuta a diventare pi� umani e dunque pi� cristiani. Noi commemoriamo i testimoni della fede non per escludere gli altri, ma al fine di collocare la riconciliazione e la dignit� umana al centro della nostra vocazione.
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