Aachen 2003

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Marted� 9 Settembre 2003 - Missio
Le responsabilit� dei cristiani di fronte al caos del mondo

  
  

Stanislav Hocevar
Arcivescovo cattolico, Serbia e Montenegro
  

Esprimendo la mia pi� profonda gioia per il fatto di quest� incontro e salutando tutti i partecipanti da parte della Chiesa cattolica di Serbia e Montenegro, vorrei subito entrare in medias res.

1. Complessit� della storia e delle religioni nei Balcani.

Non mi addentro per nulla nelle spiegazioni della complessit� della storia ma si dovr� sempre tener conto di questo. Poich� di solito si comincia con l�impero romano sarebbe sufficiente ricordarci:

- del suo grande influsso su quasi tutte le regioni balcaniche

- del fatto che il termine �Europa� si � cominciato ad utilizzare proprio qui cominciando dalla Grecia antica

- della presenza di non pochi personaggi di primissimo piano (per es. Constantino il Grande) su questo territorio (l' inno "Te Deum laudamus" proviene di qua)

- del confine tra l�Oriente ed l�Occidente (Bosnia, Serbia: i fiumi: Drina, Sava, Danubio)

- del grandissimo influsso dell�Impero Ottomano

- degli innumerevoli scontri tra l�Occidente ed l�Oriente

- della frontiera di divisione nel cristianesimo tra Oriente ed Occidente che � coevo alla nascita degli Stati nazionali fioriti poi in una forma intensissima e pericolosissima.

- del grande influsso dei vari totalitarismi del ventesimo secolo

- di una certa lotta politica tra vari continenti e forze politiche mondiali per poter esercitare l�influsso su quest�area strategica.

2. La mancanza del dialogo interno

Secondo il mio punto di vista, o se preferite la mia intuizione, l�elemento pi� tragico per i popoli dei Balcani � la mancanza di un dialogo interno:

a) dentro le religioni

b) dentro il continente europeo

Ad a) Dentro le religioni; in altre parole: dentro le Chiese, dentro le comunit� religiose o dentro le religioni per usare un�espressione pi� generale. Per la Chiesa cattolica ci� ha avuto inizio ufficialmente con periodo del grande dialogo all�interno di se stessa e con il mondo a partire dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Con questo Concilio la Chiesa cattolica ha dato inizio ad un nuovo periodo di dialogo ecumenico e di dialogo interreligioso. Da quel periodo si avverte una maggiore unit� nella Chiesa e negli incontri con altre religioni.

A mio umile parere non � possibile autenticamente entrare in dialogo con gli altri fino a quando non esista un forte, autentico e continuo dialogo ad intra. E ci vuole un certo tempo d�esperienza, di studio, d�analisi e di sintesi per capire un vero dialogo.

Forse qualche volta negli ultimi tempi dialoghiamo di pi� con le varie religioni che dentro alle stesse religioni.

Avverto in me una forte sollecitazione ad un dialogo organico ed equilibrato tra ad intra ed ad extra. Soltanto i soggetti con piena coscienza di s� possono dialogare.

Nei riguardi della Chiesa Cattolica nei Balcani si dovrebbe cercare di pi� la collaborazione tra le varie Conferenze Episcopali, ma si devono ancora sviluppare dei meccanismi adeguati a tale scopo.

Ad b) Lo stesso vale per il dialogo ad intra a livello del Continente Europeo. Questo dialogo europeo interno � cominciato e si � intensificato proprio in questi ultimi tempi. Mi pare che c�� ancora troppa paura in questo dialogo, troppe poche strategie e troppi pochi mezzi per promuovere un dialogo europeo pi� intenso e creativo sui Balcani.

3. L�urgenza di un nuovo incontro tra le religioni e la societ�

Nei Balcani si avverte il grande impatto/influsso che le religioni offrono alla vita concreta. Si sente anche tutta la variet�/diversit� tra �l�anima orientale� e �l�anima occidentale�, a tale realt� si aggiungono poi taluni �scontri� tra Nord e Sud.

Le religioni e la Comunit� Europea devono assicurare proprio qui un nuovo ed autentico centro di�incontro: centro di studio approfondito, del dialogo concreto, per una nuova strategia culturale, spirituale, sociale e materiale. Questo �centro� non deve essere prima di tutto una �istituzione� imposta dal di fuori, ma deve crescere organicamente col dialogo aperto tra le Comunit� religiose e la societ�. Il ruolo dell�Europa e delle Comunit� religiose si d� proprio in questo sforzo di assicurare la liberta di tutti i partners e l�autogestione dei partecipanti a detto dialogo.

Si dovr� vedere se l�Europa Occidentale � e specialmente l�Europa secolarizzata � pu� dare i criteri autentici per il dialogo proposto o dobbiamo cercare i criteri arricchiti dalla cultura e dalla spiritualit� orientale.

Ci vuole veramente una nuova antropologia, un nuovo �umanesimo integrale� per poter portare la ricchezza spirituale dell�uomo e dell�umanit�.

 

 

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