Luned� 6 Settembre 2004
Hotel Marriott, Sala Manzoni
La cura dell�AIDS in Africa: una sfida per un nuovo umanesimo

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M. Concepcion Valls
Direttrice Centro di Salute, Mozambico
  

Penso prima di tutto di dovermi presentare: sono nata a Barcellona, in Spagna, sono medico, specialista in Pediatria e Salute Pubblica, ho lavorato per 14 anni in Honduras (Centroamerica) e sono da 20 anni in Mozambico.

10 anni fa, ho fondato una ONG spagnola, ASIDH (Associazione per la salute integrale e lo sviluppo umano) che attualmente dirigo e che si dedica alla promozione della salute e dello sviluppo dei paesi e delle comunit� pi� bisognose.

Uno dei progetti principali della nostra ONG � quello del Centro di Salute del Polana Cani�o di Maputo in Mozambico, dove ci occupiamo di una popolazione di scarse possibilit� economiche di circa 400mila abitanti, e dove portiamo avanti il Programma DREAM della Comunit� di Sant�Egidio. Questo sviluppo del Programma � stata possibile grazie all�accordo di collaborazione tra la nostra ONG ASIDH e la Comunit� di Sant�Egidio, che ha rappresentato l�inizio di un lavoro congiunto alquanto produttivo e molto efficace grazie alla unione delle risorse e degli sforzi di entrambe le organizzazioni.

Questa fruttuosa esperienza potr� essere un esempio da seguire per creare reti di lavoro congiunto con molte altre organizzazioni che hanno la stessa vocazione di promozione della salute e della vita.

Ho il privilegio di lavorare da oltre 20 anni in un paese africano afflitto da gravi carenze, ma non privo di importanti ricchezze...

Sto parlando del Mozambico, questo paese meraviglioso che, come ogni altro, pu� contare sul maggior valore esistente, i suoi abitanti! Si tratta di tutti quegli uomini e donne che hanno avuto il coraggio di affrontare con determinazione le peggiori calamit� naturali, siccit� e inondazioni che si presentano improvvisamente, e che sono riusciti a riprendersi dopo un lunghissimo conflitto, che ha distrutto le sue infrastrutture e la parte migliore delle sue risorse naturali, e che, con l�arrivo della pace, hanno dimostrato di saper perdonare e dimenticare� con lo sguardo verso il futuro.

Ma questo �futuro�, senza che loro ne fossero al corrente, aveva cominciato da molto tempo ad essere messo in pericolo da un �nemico silenzioso�, che lavorava nell�ombra, contagiando una persona dopo l�altra apparentemente senza lasciare traccia �

E� proprio di questa gente, di chi si � ammalato senza saperlo, che vorrei parlarvi oggi. Delle migliaia di uomini e donne che vedono la propria vita accorciarsi irrimediabilmente... fino a spegnersi, quasi sempre nel pieno della giovinezza.

Queste persone nelle statistiche mondiali non sono che un numero in pi�, ma che per noi medici, per gli infermieri e per tutto il personale sanitario che si prende cura di loro giornalmente essi hanno un volto, un�identit�, una vita piena di speranze che non giungeranno mai a realizzarsi� se non lottiamo per loro, se non offriamo loro una possibilit� di curarsi. Una possibilit� di curarsi reale!

Non voglio citare troppi dati statistici, che provochino in voi stanchezza o confusione� ma vi dir� che il 15 % della popolazione mozambicana (18.7 milioni) � sieropositiva. Parliamo di 2.805.000 persone, una cifra che, alla velocit� di trasmissione attuale di 500 persone al giorno, arriver� presto a 3 milioni... se non li abbiamo gi� superati....

Di loro 1.500.000 sono gi� malati di Aids! ......

1.500.000 persone condannate irrimediabilmente....se non si offre loro la grande speranza di essere curati! (...e ricordate che sto parlando di un paese solo).

Tutti questi malati hanno bisogno di ricevere urgentemente le cure e un trattamento antiretrovirale che garantisca la loro sopravivenza e una qualit� di vita normale�

Ora sappiamo che questa cura esiste e che dipende anche da tutti noi il fatto che arrivi a tutti coloro che ne hanno bisogno, ora sappiamo che � possibile salvare queste vite!

Per molto anni, rispetto all�Aids si � parlato solamente di prevenzione, ma l�informazione sistematica, le campagne educative e tutto lo sforzo per cambiare usi e costumi della popolazione non hanno avuto i risultati sperati, il numero attuale di contagiati ce lo dimostra. Forse ci dimentichiamo che per cambiare usi e costume della gente ci vogliono molti, molti anni e a volte � necessario che passi pi� di una generazione�

Nessuno dubita del fatto che � necessario insistere con la prevenzione, ma per favore! Non abbandoniamo tutti coloro che non hanno compreso il messaggio preventivo, che forse non � nemmeno giunto alle loro orecchie, che probabilmente non hanno avuto n� la capacit�, n� la possibilit� di decidere di proteggersi nel momento del contagio.

Questa � la situazione della maggior parte delle donne africane, sottomesse alla volont� del marito, ma anche il caso dei bambini nati gi� sieropositivi, o dei giovani che si sono contagiati nei loro primi giochi senza conoscere i rischi a cui andavano incontro � e tanti altri casi....

Anni fa, un�unica idea sembrava dominare nei pensieri della maggior parte dei responsabili di programmi di salute nel mondo intero, sia in Occidente che tra gli stessi africani: si sosteneva che curare i milioni di persone infettate dal virus dell�HIV in Africa, fosse impossibile� e questo a causa degli elevati costi dei medicinali. I costi calcolati per poter trattare i malati erano di gran lunga superiori ai gi� di per s� limitati budget per la sanit� dei paesi africani.

Ma nessuno aveva riflettuto sul fatto che era questo il punto chiave su cui bisognava incidere, che questo era il punto cruciale! Questa era la lotta da intraprendere per ottenere la diminuzione dei costi e riuscire cos� a curare tutti coloro che ne avessero bisogno�

E ci si � riusciti! L�impensabile si � reso possibile! Al costo di meno di un dollaro al giorno per paziente era possibile salvare la vita di milioni di esseri umani.

La Comunit� di Sant�Egidio ha messo in moto il Programma DREAM per la cura dei malati di AIDS in Africa, e tale iniziativa potr� tra breve giungere in molti altri paesi che come il Mozambico potranno beneficiare dello stesso programma e offrire speranza e salute ai loro abitanti.

Vivo in Mozambico, paese che considero la mia seconda patria, e lavoro nel Centro di Salute del Polana Cani�o, dove ci prendiamo cura di una numerosa popolazione (oltre 300.000 abitanti) con scarse risorse economiche alla periferia della citt� di Maputo. Alla fine del 2002 abbiamo avuto la felice opportunit� di unirci al programma DREAM della Comunit� di Sant�Egidio per la cura con antiretrovirali dei malati di HIV/SIDA. Da allora collaboriamo con grande entusiasmo e dedizione alla crescita del programma.

Ora possiamo offrire salute, benessere e la speranza di una vita normale, felice e produttiva a tutti i malati di AIDS che vengono al nostro centro di Salute. Ma prima, fino a solo 2 anni fa, era terribilmente doloroso quando ci trovavamo costretti a comunicare a qualcuno che era sieropositivo: potevamo fare solo questo: dar la terribile notizia, senza poter offrire alcuna speranza, solo alcuni consigli, attenzioni igieniche, e tutto il calore umano di cui eravamo capaci� ma questo non poteva salvargli la vita� e ogni giorno era lo stesso, con l�impotenza e la frustrazione di non poter fare nulla per aiutare queste persone. E i bambini? Che fare con le vittime pi� vulnerabili di questo male, che in precedenza morivano ancor prima che potessimo capire� e questo ci poneva nella dolorosa condizione di dare due terribili notizie alle loro madri: quella della malattia del bambino e della loro�

Ma ora � cambiato tutto; durante questi due anni di lavoro all�interno del programma DREAM, siamo passati dall�angoscia di diagnosticare dei casi e dare la notizia senza speranze, al comunicare la diagnosi al paziente, ma dandogli da subito la speranza di un recupero totale perch� abbiamo le medicine adeguate per questo, e l�accompagnamento, la vigilanza e l�appoggio perch� le sue condizioni di salute si mantengano stabili. Tutto ci�, senza alcun costo per il paziente.

Perch� � anche vero che il malato di Aids non ha bisogno solamente delle medicine; quando viene da noi normalmente ha perso qualcosa in pi� della salute, probabilmente ha perduto il suo impiego, o la sua maniera di guadagnarsi da vivere, forse � stato abbandonato/a dal suo partner, o dai suoi familiari, forse ha sofferto il rifiuto e il disprezzo della sua comunit�: ogni caso � diverso, ma tutti racchiudono una lunga lista di �perdite� che hanno sicuramente fatto tanti danni, forse ancor pi� della malattia stessa.

Per questo il trattamento integrale di un malato di Aids deve prevedere tutte queste condizioni: in primo luogo l�alimentazione, perch� quando � presente la malnutrizione essa non permette il recupero del malato nonostante venga curato con gli antiretrovirali; ma egli deve ricevere anche un sostegno e un accompagnamento umano, sociale, psicologico e spirituale. Solo in questo modo otterremo un recupero della salute, dell�autostima e della dignit� perdute.

Il Programma DREAM comprende tutti questi aspetti, poich� non si tratta solo di curare la malattia ma di restituire la salute e il benessere perduto a tutti questi malati, perch� al di sopra di tutto quello che conta � l�essere umano.

L�esperienza che abbiamo avuto nel corso di questi anni ci ha dimostrato che tutto questo � possibile, che non � pi� solo un sogno, che � gi� una realt�, e questa realt� pu� e deve essere offerta a tutti coloro che ne hanno bisogno, li dove si trovano.

E� arrivato il momento di estendere questa iniziativa affinch� tutti i paesi che soffrono per questa terribile epidemia possano beneficiare di un Programma come il Programma DREAM, il cui obiettivo � preservare il maggior bene dell�uomo, LA VITA.