Luned� 6 Settembre 2004
Hotel Marriott, Sala Foscolo
Pace e guerra in Irlanda del Nord: la voce dei credenti

Previous page
Home page

 

Michael Jackson
Vescovo anglicano, Regno Unito
  

Amici, fratelli e sorelle, Membri della Comunit� di Sant�Egidio, esponenti della comunit� internazionale riunita per la pace, vi saluto da parte dell�Irlanda e del popolo irlandese. Siamo un paese di profonda ambiguit�: aperto e amichevole, amaro e diviso. Entrambi i vescovi, Richard Clarke ed io, abbiamo il privilegio di essere tra voi, tra amici, e portiamo con noi l�affetto del popolo della Chiesa irlandese alla Comunit� e a tutto il suo lavoro. Le nostre preghiere si uniscono alle preghiere di tutti noi per quella che consentitemi di chiamare la Pentecoste di Fede universale per la Pace.

Il nostro tema � il nostro obiettivo comune: la pace del mondo come una visione, una speranza e un bisogno di tutta la gente di fede. In questo lavoro la Comunit� di Sant�Egidio ha raccolto questa visione e la sostiene ogni giorno con la preghiera, la fede, la generosit� e l�azione. Da quando molti di noi sono stati ospiti della Comunit� a Roma, nel febbraio di quest�anno, si sono create molte situazioni umane nel mondo che ancora reclamano la pace. Quotidianamente il bisogno di pace del mondo sfida gli operatori delle chiese ad essere artefici di giustizia per essere costruttori di pace, artigiani di comunit�. Il singolo e le istituzioni sono chiamati sempre pi� ad annunciare l�instaurarsi del Regno di Dio. I singoli da soli non hanno abbastanza forza. Le istituzioni dal canto loro sono troppo forti per fare il loro stesso bene. Sono necessarie tensione e fiducia tra di loro.

Il Regno � in parte rivelato, in parte nascosto � � l�energia del Vangelo, nel nostro tempo come in quello di Ges�. Il Figlio e lo Spirito si uniscono al Padre per spingere tutti alla pace nel rispetto della vita umana, che non conosce confini ma riconosce lucidamente gli ostacoli della cupidigia e della crudelt�, dell�odio e della paura e, particolarmente oggi in Irlanda, del settarismo e del razzismo. Il rispetto della vita umana � allo stesso tempo forte e fragile. I deboli ci insegnano cosa bisogna dare quando siamo nel bisogno. I poveri ci insegnano cosa bisogna condividere quando siamo nella sofferenza. Dio sta accanto a queste persone come nessuna istituzione pu� fare e cos� dobbiamo fare noi, chiunque essi siano, ovunque si trovino, in qualsiasi momento. Questa � la nostra chiamata in quanto comunit� internazionale di pace nella giustizia e di pace nell�amore.

Le parole dell�Arcivescovo Rowan Williams rivolte recentemente al popolo delle Isole Salomone sono parole che tutti noi possiamo portarci nel cuore, sia personalmente che nella nostra fede e religione: � Una storia di sofferenza e divisione non deve insegnarci ad essere amari; possiamo lasciare che Dio la usi in modo che sia una guarigione. Ogni volta che portiamo la nostra croce, quando accettiamo e usiamo la nostra sofferenza per la gloria di Dio per fare pace con gli altri, allora il mondo comincia a cambiare� (Molti riconosceranno l�istintivo agostinismo di questa argomentazione per il buon uso di ci� che � male/bene uti malo. Queste parole sono una sfida particolarmente per le genti cristiane d�Irlanda, dove le sensibilit� umane sono state appannate da una sovraesposizione alla religiosit� e alla ripetuta erosione di autorit� provocata dall�assunzione del potere politico e religioso.

E� un grande piacere per me sedere a questa tavola rotonda con il mio amico Dr David Porter, un pioniere nel portare al primo posto nella vita sociale e politica in Irlanda del Nord i valori del Regno di Dio e la generosit� del Vangelo di Dio. David ha lavorato egli stesso instancabilmente per definire l�urgenza del pensiero e dell�azione che pressa le chiese d�Irlanda sollecitandoci a rivolgerci ad un mondo post-bellico, post-cristiano e postmoderno. Ho trovato particolarmente utile questa triplice distinzione nella lettura della geografia religiosa di una paese relativamente piccolo, di non pi� di 5,5 milioni di abitanti, un paese allo stesso tempo profondamente cristiano, profondamente confessionale e politicamente conflittuale.

L�eredit� storica cristiana dell�Irlanda � internazionalmente riconosciuta. Il problema rilevante oggi � proprio che le chiese sono viste sempre pi� come �parte del problema�. La sempre maggiore irrilevanza per cos� tante persone del cristianesimo formale non pu� essere tutta attribuita ad una secolarizzazione sfrenata. Un cristianesimo in disaccordo nel suo stesso ambito, diviso nelle denominazioni in modo che sia poco evidente il rispetto reciproco tra le varie confessioni, dopo secoli di programmazione senza il dovuto riconoscimento della sua vocazione all�unit� in Cristo, trova da valicare una ripida pendenza se vuole guadagnare e mantenersi il rispetto di molti dei propri aderenti e di quelli che non sono membri delle chiese ma membri della societ�. Il cristianesimo in Irlanda � stato troppo a lungo recepito in termini di denominazioni indipendenti e che si escludevano a vicenda piuttosto che in termini di un esperimento umano nell�espressione dell�unit� divina. L�antagonismo politico poi rende pi� intricata la definizione religiosa di chi sono le persone e impedisce che diventino quello che un giorno potrebbero essere (1Gv 3.2).

La terra di confine tra l�Irlanda del nord e la Repubblica d�Irlanda, dove � situata la mia diocesi e dove si svolge la maggior parte del mio lavoro, presenta particolari sfide, difficolt� e opportunit�. Queste sono ampiamente dimenticate dalle persone che prendono decisioni strategiche per il futuro dell�Irlanda del Nord e della Repubblica d�Irlanda. Le zone di confine � come sapete bene nei vostri paesi � sono spesso interessanti e allo stesso tempo problematiche. L�identit� � meno sicura e tuttavia pi� difesa che nel caso in cui i singoli e le comunit� si sentono appartenenti ad una sicura espressione di un�identit� culturale e politica. In Irlanda la domanda di base non � ancora �Chi � il mio prossimo?� (Lc 10,29) ma: �chi sono io?� Ci sono molte identit� disparate e incoerenti. Le terre di frontiera hanno anche conosciuto l�intimidazione, l�aggressione, la tragedia umana vissute in successive generazioni nella storia dell�Irlanda moderna. Questo impedisce di prevedere qualsiasi relazione benevola che gi� da s� fornirebbe alla gente fiducia l�una nell�altra. In un simile scenario, l�intima conoscenza che comunit� che vivono vicine hanno l�una dell�altra paradossalmente impedisce, pi� che stimolare, l�armonia e la solidariet�.

Quando divenni vescovo della diocesi di Clogher nel 2002, parlai del mio desiderio di condividere il Vangelo della speranza in uno scenario di paura. Quella paura � reale, tuttavia la speranza rimane forte. La pace non � facile. La politica locale � stagnante. Il morale � basso. La maggior parte della gente pi� a sud non pu� conoscere i nostri problemi e diventa sempre pi� frustrata nella propria incomprensione. Pensando alla pace nel mondo, � normale considerare l�Irlanda un luogo che ha bisogno di pace. Resta un�emergenza cinque anni dopo l�Accordo. Abbiamo ricevuto molto aiuto ed abbiamo imparato molto nel ricevere questo aiuto. E� facile dire che abbiamo concluso poco. E� troppo cinico uno sguardo che considera gli odi profondi, le immaturit� della societ� e le memorie senza perdono che abbondano nelle societ� insulari. Quale aiuto, mi chiedo, possiamo dare? Cosa abbiamo imparato che possiamo offrire agli altri?

Alcune cose si rivelano di importanza nodale nella ricerca irlandese della pace. Sono di rilevanza internazionale, di larga utilit�:

1. metti continuamente in discussione i pregiudizi negativi su di s� e sugli altri. In un mondo che combina fanatismo e apatia con una allarmante genialit� non permettere che il negativo prevalga e non lasciare ad altri la definizione di chi sei.

2. la persona non conosce vera completezza se non � parte della comunit�. E� nostra esperienza che la costruzione di una comunit� pu� non essere completa per mancanza di un�aspirazione all�ecumenismo cristiano e all�incontro interreligioso. Tuttavia � molto meglio della distruzione della comunit�.

3. Trai forza dalla visione pi� ampia e tienila sempre davanti a te. In Irlanda del Nord manca un vero interesse ad un�appartenenza emotiva all�Europa. Questo crea una grande differenza nella fiducia in se stesso del popolo in confronto con il popolo della Repubblica d�Irlanda.

4. Il nord ha bisogno del sud e il sud ha bisogno del nord. Continua a far fluire il flusso di amicizia e di informazione. Il tuo paese non deve smettere di conoscere se stesso.

5. Affronta il passato, non nasconderlo sotto il tappeto. Altrimenti ritorner� pi� sporco che mai.

Infine vi offro un piccolo esempio di speranza nel futuro tratto dal passato. Quasi due secoli fa, nel 1814, il Reverendo Thomas Rafferty, parroco di Coneen (in Irlanda, il luogo dei conigli), nella Diocesi di Clogher si spost� in un�altra parrocchia della diocesi dopo aver prestato un servizio importante riconosciuto da tutti. Fu presentato con un ringraziamento pubblico da parte di tutti i membri della Comunit�. Nelle sue parole troviamo la speranza viva che in Irlanda oggi la pace e l�armonia, la solidariet� e la comunit� possono essere riscoperte da quello che c�� gi� e non c�� bisogno che sia sempre inventato dal nulla. Concludo citando il discorso di ringraziamento: �Signore, l�adempimento fedele e benevolo dei suoi compiti da prelato, e il modo mite e conciliante che ha contraddistinto la sua condotta nella vita privata durante il lungo soggiorno tra di noi ha meritatamente conquistato il nostro apprezzamento. Profondamente colpiti da questi sentimenti non possiamo lasciare che lei parta senza il pubblico riconoscimento del dispiacere che noi, protestanti come cattolici romani, proviamo per il suo trasferimento, e dei nostri migliori auguri per la sua futura felicit� e prosperit��. Speriamo che questo spirito soffi ancora una volta.