Luned� 6 Settembre 2004
Universit� Cattolica del Sacro Cuore, Aula Magna
Laici e credenti in dialogo

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Javier Moctezuma
Ambasciatore del Messico
  

Ringrazio per l�invito che mi ha rivolto la Comunit� di Sant�Egidio a partecipare a questo importante incontro internazionale su �Religioni e Culture: il coraggio di un nuovo umanesimo�.

Sono molto lieto di condividere con tutti voi alcune riflessioni sull�importanza del dialogo interreligioso all�interno dello Stato laico. Come punto di partenza, reputo che questo dialogo sia fondamentale giacch� contribuisce in modo significativo alla promozione della pace e alla stabilit� sociale.

Le societ� moderne sono sempre pi� complesse e interdipendenti. Formano, cio�, un insieme di comunit� multietniche e multiculturali, in cui convivono e interagiscono giorno dopo giorno milioni di persone di diverse razze, culture, fedi e lingue. Inoltre i grandi flussi migratori accentuano questa tendenza.

La globalizzazione costituisce un ampio spazio che apre enormi opportunit� per l�arricchimento culturale e lo scambio di idee e valori. In questo processo di interazione, le differenze religiose, etniche o di qualsiasi altra natura non devono essere motivo di conflitto, di discordia o di discriminazione tra le persone o i gruppi sociali.

Purtroppo, spesso osserviamo molteplici conflitti politici e sociali in diverse latitudini del mondo, molti dei quali contengono elementi cosiddetti religiosi che cercano di legittimare azioni disumane, e allo stesso tempo di limitare le libert� degli individui o delle minoranze.

Si tratta di situazioni che dobbiamo affrontare con misure che, pur continuando a riconoscere l�importanza della fede di ogni persona, assicurino la libert� e il rispetto verso gli altri in uno Stato di Diritto.

In questo senso, lo Stato laico svolge un ruolo fondamentale nell�ottenere la protezione dei diritti di tutti e promuovere il dialogo con e tra le culture e le religioni, che porti a una convivenza armonica in cui prevalga il bene comune, che � il fondamento della pace. Lo Stato, pertanto, ha l�obbligo di mantenere la pace come un bene della societ�, formata da credenti e non credenti; questo compito � condiviso con le diverse istituzioni religiose, che sono chiamate a collaborare attivamente a questo scopo attraverso il dialogo ecumenico e interreligioso.

Come indica bene il Papa Giovanni Paolo II nella sua lettera apostolica Novo Millennio Ineunte: �Nella condizione di pi� spiccato pluralismo culturale e religioso, quale si va prospettando nella societ� del nuovo millennio, tale dialogo [interreligioso] � importante anche per mettere un sicuro presupposto di pace e allontanare lo spettro funesto delle guerre di religione che hanno rigato di sangue tanti periodi nella storia dell'umanit�.� (n.55)

Infatti, le enormi sfide che si pongono attualmente devono essere affrontate con un rinnovato impegno da parte delle diverse fedi e religioni del mondo e di tutti gli attori sociali e politici. Non c�� dubbio che risulta sempre pi� irrinunciabile l�approfondimento del dialogo tra religioni e culture, dato che questo dialogo favorisce lo sviluppo di un processo di globalizzazione umanistica, basato principalmente sulla solidariet�, la convivenza pacifica e la giustizia.

L�impegno del Papa Giovanni Paolo II per ritrovare l�unit� delle chiese cristiane e progredire nel dialogo con i non cristiani e i non credenti �, in questo senso, di importanza fondamentale.

Il dialogo interreligioso fruttifica in un ambiente di pieno rispetto dei diritti umani, particolarmente quello della libert� religiosa, che occupa un posto fondamentale nella scala dei principi accettati universalmente; per questo � responsabilit� dello Stato costruire le condizioni necessarie affinch� detta libert� sia pienamente esercitata.

Il carattere laico dello Stato permette l�azione effettiva delle istituzioni pubbliche per proteggere, garantire e favorire l�esercizio della libert� di fede e di culto, senza privilegiare nessuna fede o religione particolare.

La missione dei governanti consiste nel difendere i diritti di tutti i cittadini e vegliare affinch� non si abusi di essi; ogni libert� ha come limiti i diritti dei terzi e dev�essere in armonia con altre libert�. Ecco la delicata funzione dello Stato.

Lo Stato deve anche promuovere la tolleranza tra i gruppi religiosi al fine di preservare la pace sociale. Da parte loro le religioni, sempre dotate di un profondo contenuto umanistico, hanno molto da apportare alla costruzione della cultura della tolleranza, che significa il pieno rispetto del credo o del non credo dell�altro.

Ora mi permetter� di affrontare il caso del Messico, paese in cui si percorre questa strada e si promuovono attivamente la tolleranza e il dialogo interreligioso attraverso azioni concrete basate su una legislazione rinnovata.

Come sappiamo, la tolleranza e la libert�, sono principi essenziali di un sistema democratico, emanazioni del pluralismo e allo stesso tempo loro base. E� il pluralismo che mantiene la vitalit� del paese. In Messico esiste un�ampia gamma di posizioni politiche, filosofiche, culturali e religiose, che rafforzano la nostra identit�.

In questo contesto, le relazioni tra le chiese e lo Stato si sviluppano nell�ambito di un dialogo rispettoso, portatore di un fecondo scambio di esperienze.

Come il Papa Giovanni Paolo II ha affermato recentemente davanti al Corpo Diplomatico: �Un sano dialogo tra lo Stato e le Chiese (�) pu�, senza alcun dubbio, favorire lo sviluppo integrale della persona umana e l'armonia della societ��. (Discorso al Corpo Diplomatico, 12/01/2004)

E� questo dialogo creativo che permette allo Stato messicano di partecipare agli incontri promossi dalle associazioni religiose, quando i temi da trattare riguardano questioni in cui lo Stato ha una funzione specifica da compiere.

In Messico, la laicit� � la condizione indispensabile per lo sviluppo di una societ� aperta; i rappresentanti degli organismi governativi hanno il compito di proteggere e soprattutto di garantire l�esercizio della libert� di fede, senza favorire nessuna istituzione religiosa in particolare. Questo � ci� che succede in una societ� democratica. A partire dai governi Federali e statali, il Congresso, la Corte Suprema di Giustizia e la stessa societ� civile, � stata intrapresa una battaglia frontale volta ad eliminare le pratiche contrarie ai principi che fondano uno stato democratico.

Ci sono stati progressi nella vita giuridica a partire dalla Costituzione, con la recente riforma del suo articolo 1 sulla non discriminazione; la promulgazione della legislazione secondaria come la Legge Federale per Prevenire ed Eliminare la Discriminazione, pubblicata nel giugno 2003 e la creazione di regolamenti, come il Regolamento della Legge delle Associazioni Religiose e di Culto Pubblico, emesso dal presidente Vicente Fox nel novembre 2003.

Nel primo caso, la Costituzione proibisce categoricamente ogni discriminazione per motivi di origine etnica, di nazionalit�, di religione o �di qualunque cosa che attenti alla dignit� umana e abbia come proposito annullare o ridurre i diritti e le libert� delle persone�.

A sua volta, la legge Federale per Prevenire e Eliminare la Discriminazione, considera condotte discriminatorie: �limitare la libera espressione delle idee, impedire la libert� di pensiero, coscienza o religione o di pratiche o abitudini religiose�.

Per quanto riguarda il Regolamento della Legge delle Associazioni Religiose e Culto Pubblico, l�obbiettivo � stato quello di sanare il vuoto normativo che � esistito in materia per pi� di un decennio, a partire dall�approvazione della Legge delle Associazioni Religiose in Messico, che ha concesso personalit� giuridica alle chiese.

Questo importante regolamento, oltre a rispondere alle legittime richieste delle associazioni religiose, fa dei significativi passi avanti verso una maggiore cooperazione tra lo Stato e le chiese, in particolare riguardo all�intervento delle autorit� per garantire il diritto di tutti ad esercitare la libert� religiosa. In questo senso il suo articolo 32 stabilisce che: �Le autorit� svolgeranno le attivit� necessarie che tendano a promuovere un clima favorevole alla coesistenza pacifica tra individui e gruppi delle diverse religioni e fedi presenti nel paese, in particolare favoriranno il dialogo e la convivenza interreligiosa�. In modo complementare, l�articolo 37 stabilisce che: �nell�attenzione ai conflitti causati dall�intolleranza religiosa, si privileger� la via del dialogo e la conciliazione tra le parti, facendo in modo che si rispettino gli usi e i costumi comunitari finch� questi non pregiudichino i diritti umani fondamentali�.

Tuttavia, non � sufficiente aggiornare l�aspetto legale. E� necessario anche mettere in pratica il dialogo, cos� come le raccomandazioni che sorgono da esso e che riguardano le diverse regioni del paese, soprattutto quelle che necessitano di maggiore attenzione.

Voglio qui sottolineare che, fin dall�inizio degli anni novanta, � stato costituito il Consiglio Interreligioso del Messico come associazione fraterna di raggruppamenti religiosi di carattere storico, che contano su una presenza riconosciuta nel paese. Questo Consiglio � stato un fattore molto importante di coesione sociale e dialogo, cos� come di stimolo a una profonda comprensione delle tradizioni religiose esistenti in Messico.

Il Consiglio, formato da rappresentanti delle principali fedi e istituzioni religiose, � presieduto dall'arcivescovo Primate del Messico, Cardinale Norberto Rivera Carrera, che ha svolto un lavoro prezioso.

A partire dal successo di tale Consiglio interreligioso, � iniziata la creazione di consigli interreligiosi nelle principali regioni del Messico, che attualmente favoriscono un dialogo pi� efficace e vicino alle diverse comunit�.

Come sostegno a queste iniziative, il Governo Federale ha promosso la creazione di uffici locali e contatti che si occupino di questioni religiose negli stati che formano la Repubblica Messicana. Questo fatto positivo � stato riconosciuto in ambito internazionale come indicativo di maggiore libert� religiosa nel paese. (Rapporto sulla Libert� Religiosa nel Mondo, 2004 � ACS).

In Messico l�esperienza � di arricchimento, il dialogo fluido e la presenza governativa, quando � richiesta, � sempre utile e, attraverso di essa, si lanciano importanti campagne a livello nazionale e locale a favore della tolleranza e della libert� religiosa.

In conclusione, la convergenza di percorsi che favoriscono la pace, spinge a continuare questo prezioso lavoro dello Stato e delle istituzioni religiose, che agiscono, nella propria sfera di competenza, per il bene della societ�.