Luned� 6 Settembre 2004
Casa Ildefonso Schuster, Sala Pio XII
La fragilit� della democrazia

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Christian Wiyghan Tumi
Cardinale, Arcivescovo di Douala, Cameroun
  

Per cominciare, diciamo che l�Africa da sempre ha conosciuto, prima della tratta dei negri e della colonizzazione, delle tradizioni fortemente democratiche. Tale fu il caso, per esempio, dell�impero Mandingo (Mali) in cui si pu� leggere, nella carta del Mand�: �Il Mand� fu fondato sull�apertura e la concordia, sulla libert� e la fraternit��. Queste sono le prime parole di un celebre testo scritto nel XIII secolo da Soundjata K��ta, il fondatore dell�impero Mandingo e proclamato per la prima volta il giorno della sua intronizzazione, verso la fine del 1222 (cfr. La Carta del Mand� e altre tradizioni del Mali, Calligrafie di Aboubakar Fofana, di Youssouf Tata Ciss�, Albin Michel, 2003).

Il primo tentativo di indebolimento della democrazia in Africa ed il suo perdurare per secoli, risale all�arrivo ed all�insediamento della colonizzazione. Gli occupanti stessi hanno distrutto senza scrupoli le basi democratiche che esistevano da secoli, comprando la coscienza dei piccoli sovrani e dei capi locali in cambio della polvere da sparo e del suolo � Incontriamo oggi una delle maglie pi� destrutturate della democrazia: la corruzione ed il ricatto che sfociano nel colpo di Stato sostenuto da qualche paese occidentale. Qualche secolo pi� tardi, questo modo di fare sar� seguito dagli africani che sostituiranno i colonizzatori all�indomani dell�indipendenza.

Nella sua Esortazione apostolica post-sinodale �Ecclesia in Africa�, il Papa Giovanni Paolo ha espresso questa tragedia in termini memorabili quando scriveva:

"I Padri del Sinodo sono stati unanimi nel riconoscere che la pi� grande sfida per realizzare la giustizia e la pace in Africa consiste nel gestire bene gli affari pubblici nei due campi, tra loro connessi, della politica e dell'economia. [�] Ma l'Assemblea sinodale ha riconosciuto che molte problematiche del continente sono la conseguenza di un modo di governare sovente inquinato dalla corruzione. �� (N� 110).

Questa constatazione per quanto meno forte non impedisce al Papa di aggiungere: �Debbo constatare con grande tristezza che non poche nazioni africane soffrono ancora sotto regimi autoritari e oppressivi, che negano ai sudditi la libert� personale e i diritti umani fondamentali, in particolar modo la libert� di associazione e di espressione politica, e il diritto di scegliere i propri governanti mediante libere ed eque elezioni. Tali ingiustizie politiche provocano tensioni che sovente degenerano in conflitti armati e in guerre interne, recando con s� gravi conseguenze, quali carestie, epidemie, distruzioni, per non parlare degli stermini, dello scandalo e della tragedia dei rifugiati. Per questo motivo, il Sinodo ha sostenuto con ragione che un'autentica democrazia, nel rispetto del pluralismo, � � una delle vie principali sulle quali la Chiesa cammina con il popolo. �� (N� 112). Non lo si pu� esprimere meglio!

In queste citazioni troviamo le cause principali della fragilit� della democrazia in Africa:

� Cattiva gestione degli affari pubblici,

� Corruzione,

� Dittatura (regimi autoritari),

� Oppressione,

� Violazione dei diritti umani,

� Violazione della libert� d�espressione e di associazione,

� Interdizione di altre espressioni politiche,

� Elezioni non trasparenti

� Sottrazione di beni pubblici�

Il potere � monopolizzato per gli interessi meschini di un individuo e di un gruppo di individui (Etnia, clan, �) a discapito di tutto un popolo. Non ci pu� essere una democrazia autentica dove non esiste una nazione autentica. Ora, in Africa, sono stati creati da ogni singolo pezzo degli Stati dove una nazione ancora non esisteva. La legge del pi� forte si � imposta come regola di governo. Tutto ci� non avrebbe funzionato a lungo, se non fosse esistito l�appoggio delle potenze occidentali ad alcuni governanti corrotti e venali. La complicit� delle potenze straniere che sostengono i dirigenti che non amano il loro popolo ed il benessere di tutti, indebolisce sempre di pi� la democrazia anche quando le migliori volont� del mondo la vorrebbero instaurare.

IL CASO DEL CAMERUN

Da ci� che ho appena detto si pu� capire la situazione della maggior parte dei paesi africani, in particolar modo del Camerun. Il termine democrazia esiste nel vocabolario dei dirigenti e del popolo camerunese da qualche anno, ma siamo lontani dalla realt�. Perch� parlando di �democrazia moderata� in Camerun, si presume che essa nasconda dei problemi che non vengono chiamati con il loro nome! I partiti politici esistono, ma i loro margini di manovra sono estremamente limitati e deboli. Quindi, in termini democratici non si pu� non denunciare la democrazia di facciata che esiste molto pi� per piacere all�esterno che per la promozione delle libert� individuali e collettive. La prova ne sono i brogli elettorali.

Sappiamo che le elezioni liberali democratiche risalgono ad Atene antica ed ai �demos� che si riunivano sulla piazza pubblica. Il multipartitismo che riappariva in Camerun nel 1990 non � un fatto nuovo, inedito. Ha conosciuto un notevole dinamismo tra la fine degli anni 40 e l�anno 1966 nel corso del quale fu istituito di fatto il partito unico, attraverso la fusione, dopo l�interdizione dell�UPC (Unione delle Popolazioni del Camerun) diventata clandestina nel 1955, delle principali formazioni politiche del momento in una sola: UNC (Unione Nazionale Camerunese) diventata RDPC (Raggruppamento Del Popolo Camerunese) nel 1985 alla conclusione del Congresso di Bamenda. L�avvento del multipartitismo nel 1990 non � quindi fortuito. E� il prodotto di rivendicazioni e contestazioni interne ed ancor di pi� di pressioni esterne specialmente con il discorso della Baule dello scomparso presidente francese Fran�ois Mitterand. Ma questo multipartitismo � di facciata. La realt� � tutt�altra se pensiamo [?] alle loro manipolazioni delle urne ad ogni incontro elettorale.

La fragilit� della democrazia viene da questi imbrogli di un partito politico per la sua persistenza al potere a scapito di altri partiti e dell�alternanza.

Il processo democratico iniziato nel 1990 ha visto lo svolgersi di 6 consultazioni elettorali popolari; ha conosciuto esiti diversi, ma non ha registrato progressi notevoli n� avanzate significative nella direzione della trasparenza, della regolarit�, dell�integrit� del processo elettorale; con, in tutte queste consultazioni, condizioni contestate e imparziali di scrutinio. Tanti sbarramenti alla pretesa democratica del potere autocratico in Camerun sono caratterizzati da manovre che possono cos� riassumersi:

- Regole del gioco non consensuali;

- Iscrizioni selettive e multiple sulle liste elettorali, seguite da una distribuzione approssimativa delle tessere elettorali;

- Annullamento e rigetto abusivo di alcune candidature;

- Superamento ed estorsione di campagna elettorale: utilizzo abusivo di mezzi di Stato da parte del partito al potere;

- Accesso disuguale di tutti i candidati ai media di servizio pubblici;

- Notoria mancata preparazione delle scadenze elettorali;

- Assenza di rappresentanti dei partiti politici dell�opposizione nei numerosi seggi elettorali, cosa che favorisce frodi ed irregolarit�;

- Voti multipli (anche persone gi� morte!);

- Numerose contestazioni e accuse di frode;

- Preparazione caotica;

- Carenze organizzative;

- Risultati contestati ed un interminabile contenzioso �.

Continuiamo a sperare che con una vigilanza internazionale e la tenacia dei cittadini camerunesi per avere una democrazia autentica degna di questo nome, la democrazia cesser� di essere fragile per diventare un basamento sul quale le generazioni future potranno contare.

Vi ringrazio.