Luned� 6 Settembre 2004
Universit� Cattolica del Sacro Cuore, Aula Vito
L�abolizione della pena di morte: appuntamento per un nuovo umanesimo

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Paul Lacey
Presidente American Friends Service Committe, USA
  

Sono qui come Presidente del Consiglio d�Amministrazione del American Friend Service Committee, un�organizzazione quacchera che lavora in molte parti del mondo per l�aiuto umanitario, contro la guerra e a favore della pace e della giustizia. Forse conoscerete la Religious Society of Friends, (Quaccheri), una delle comunit� religiose i cui principi pacifisti derivano da una lettura letterale del Sermone della Montagna di Ges� e dal primo capitolo del Vangelo di Giovanni. La comprensione della nostra missione nella vita e la nostra comprensione della possibilit� per l�uomo, derivano dall�affermazione che ogni persona viene nel mondo illuminata dalla Luce di Cristo, ed � quindi capace di farsi attrarre da questa Luce, di essere trasformato dall�opera di Ges� all�interno dell�anima, ed � prezioso agli occhi di Dio.

E� estremamente gratificante parlare durante quest�incontro, poich� la Comunit� di Sant�Egidio � testimone fedele ed eloquente contro la pena di morte. Quando vari colleghi Quaccheri ed io siamo stati a Roma, nello scorso mese di novembre, abbiamo partecipato ad una riunione contro la pena di morte, patrocinata dalla Comunit� di Sant�Egidio, al Colosseo, e siamo stati rincuorati dal vedere quante persone provenienti da vari percorsi di vita, si erano riunite per chiedere risposte pi� umane alla violenza dell�omicidio. Quindi sono contento di essere qui, in sintonia tra cos� tanti fratelli e sorelle, ma il mio non sar� un grande risultato se parler� con simpatia solo a quelli che sono gi� convinti. La mia grande sfida, la nostra grande sfida, � capire perch� la gente di fede e di buona volont� negli Stati Uniti si senta cos� vulnerabile ed indifesa senza la pena di morte, e quindi cercare di rispondere con rispetto e con fantasia morale alle loro paure. Perch�, diciamolo con chiarezza, abolire la pena di morte � una preoccupazione mondiale, ma � prima di tutto un problema americano da risolvere. Non � facile determinare come il resto del mondo ci possa aiutare.

La pena capitale � da una parte profondamente radicata nella nostra cultura politica e sociale, e dall�altra � connessa a come percepiamo il nostro ruolo come unico Grande Potere nel mondo odierno. Il nostro governo federale, i nostri militari, e 38 dei nostri 50 stati ancora applicano la pena capitale. Negli Stati Uniti ci sono attualmente 3.700 detenuti nei bracci della morte.

Fin dal 1973, almeno 160 minorenni sono stati condannati a morte negli Stati Uniti, 21 di loro sono stati eseguiti per reati commessi quand�erano minorenni. 81 persone che al momento del reato erano imputati minorenni sono attualmente nei bracci della morte, e 52 di loro sono persone di colore. Nel 2002, il pi� alto numero di imputati minorenni nei bracci della morte erano in: Texas (28); Alabama (14); Louisiana (6); and Mississippi (6).

Nell�attuale clima politico, i politici non hanno paura di perdere voti sostenendo la pena di morte. Infatti, durante le presidenziali del 2000, George W. Bush firm� degli ordini di esecuzione in Texas; proprio durante la sua prima campagna presidenziale, Bill Clinton ritorn� da un comizio elettorale in Arkansas semplicemente per firmare una condanna a morte per un uomo mentalmente ritardato. Come parte della guerra contro il terrorismo, il Presidente George W. Bush ha chiesto che la pena di morte federale sia allargata. John Kerry, noto come oppositore alla pena di morte, ha recentemente espresso alcune eccezioni a questa posizione.

Quando John Lee Malvo, il giovane cecchino sospettato degli assassini di Washington, stava per essere accusato d�omicidio, il Procuratore Generale degli Stati Uniti fece delle pressioni perch� fosse processato in Virginia proprio per il fatto che in Virginia sono ammesse le esecuzioni dei giovani. Quando la giuria di Malvo lo condann� all�ergastolo senza appello, alcuni funzionari di governo espressero il loro disappunto ed il desiderio di riprovare in un�altra giurisdizione nella quale avrebbe potuto essere condannato a morte.

Quando una corte federale condann� Terry Nichols per complicit� nei disordini di Oklahoma City e lo condann� all�ergastolo senza possibilit� di appello, gli accusatori di Oklahoma insistettero per farlo giudicare nuovamente da una corte statale, sperando di ottenere una condanna alla pena capitale. Dopo aver speso molti milioni di dollari (23 milioni, credo) in questo tentativo, e dopo aver fallito nell�ottenere una condanna a morte, i funzionari statali erano sicuri che la loro fosse una decisione saggia. L�Oklahoma non � uno stato ricco, ma non importa quanto fosse a corto di soldi per le scuole e per altri servizi essenziali, essi erano convinti che valeva la pena spendere cos� tanto per ottenere �un risarcimento�, cio� una retribuzione, per le famiglie di coloro che erano morti nel bombardamento.

Per favore non mi fraintendete: John Lee Malvo e Terry Nichols furono giudicati colpevoli di assassini terribili, brutali, multipli, ed � un segno di compassione che ad ognuno di loro fu risparmiata l�esecuzione. Sostenere la pena capitale attraverso un processo spettacolo, un evento mediatico, � un modo facile per qualsiasi candidato o funzionario dir mostrare le proprie credenziali positive di "legge ed ordine".

I motivi per cui gli Stati Uniti sono stati cos� determinati nel conservare la pena di morte sono molti, interconnessi e non sempre chiari. Sicuramente c�� sempre stato un profondo aspetto moralista nella nostra cultura, che di solito s�identifica con le comunit� pi� conservatrici della fede Cristiana, che sostengono delle sanzioni penali aspre per chi viola la legge, come fossero norme del Vecchio Testamento, occhio per occhio, dente per dente, vita per vita. Loro hanno una condotta nobile e rigorosa, e credono che ognuno possa e debba tenersi agli stessi livelli. Molti quindi sostengono la pena capitale perch� credono che sia un obbligo teologico della loro fede.

Questo � ci� che il teologo Walter Wink descrive come il mito della violenza redentrice.

Inoltre � diventata opinione politica diffusa il fatto che la pena di morte sia un deterrente per i crimini violenti, in quanto parte di una politica pi� larga volta a imporre sentenze carcerarie pi� dure. Il tasso di omicidi negli Stati Uniti � attualmente di 5.7 per 100.000 abitanti. (Questo � tre volte il tasso di alcuni paesi Europei).

Di conseguenza, la pena capitale � stata considerata parte della soluzione al problema molto reale di un alto livello di violenza nella societ� Americana.

I sostenitori affermano che la minaccia della pena di morte � stata efficace nel negoziare dichiarazioni di colpevolezza su capi d�imputazione minori, o nell�aiutare a determinare sentenze di patteggiamento con pene all�ergastolo e rinuncia all�appello.

Negli ultimi 35 anni, le cause radicali dei disordini sociali, tra cui la povert�, il vagabondaggio, la distruzione della vita familiare, la diffusione dell�abuso di droga e di alcool e dei crimini violenti, sono aumentate e si sono rinforzate a vicenda, producendo ancora pi� disordine e pi� alti livelli di crimini violenti. Soprattutto nelle grandi aree urbane, la gente, a ragione, � diventata pi� preoccupata per la propria sicurezza. La gente ha cercato dei capri espiatori a cui dare la colpa della propria paura. La maggioranza della popolazione ha la tendenza ad incolpare coloro che sono diversi da s�, gente di colore, immigrati o altre minoranze, quali agenti principali dei crimini violenti. Certamente, come dimostrano le statistiche che ho citato, una percentuale sproporzionatamente alta di gente di colore, soprattutto giovani uomini di colore, sono attualmente nei bracci della morte. Profondi pregiudizi razziali, etnici e sociali influenzano prepotentemente le decisioni su chi sar� condannato a morte.

C'� anche una forte spinta per imporre la pena di morte come modo per aiutare i membri della famiglia e gli altri superstiti ad ottenere una forma di risarcimento o riparazione per il danno che � stato fatto loro. In alcuni stati, le leggi di �risarcimento della vittima " cercano di aiutare i superstiti a superare il loro dolore ed anche le effettive perdite sopravvenute con una morte violenta ed improvvisa. Molti stati hanno delle leggi che permettono le "dichiarazioni di impatto sulla vittima" da parte dei parenti delle vittime di un assassinio, che possono essere inserite tra le prove al momento della sentenza di un processo. Dietro a questa tendenza c�� il forte credo filosofico e teologico che tale �risarcimento� ai superstiti della famiglia sia inerente al concetto di giustizia.

Dobbiamo comprendere la paura, la rabbia ed il dolore da cui queste convinzioni provengono.

Mentre stavo scrivendo questo discorso, ho ripensato alle vittime di morte violenta che io ho conosciuto personalmente: un uomo che conoscevo fin dal primo anno di scuola, assassinato mentre faceva il suo lavoro come ministro e lavoratore sociale; un altro che io avevo conosciuto all� universit�, un professore, ucciso in macchina da un colpo d�arma da fuoco; una brava vicina di casa che era stata brutalmente violentata e poi uccisa. E ci sono delle persone che conoscevo meno bene -studenti all'universit� dove ho insegnato; i bambini di conoscenti lontani e vicini. La mia � stata una vita sicura, eppure anch�io posso enumerare un certo numero di assassini che hanno toccato la mia vita e che mi impongono di farmi carico seriamente di una restituzione reale, ma non un risarcimento.

Queste due visioni separate e piuttosto contraddittorie, che la pena di morte possa essere un deterrente contro i crimini violenti e che si dovrebbe usare per vendicare le famiglie delle vittime di un assassinio, scorrono molto profondamente nella cultura degli Stati Uniti. La violenza genera sempre grandi serbatoi di persistente e prolungata sofferenza, a lenta guarigione, e anche persone della pi� grande bont� si aggrapperanno a qualsiasi cosa credano li possa aiutare ad alleviare il loro dolore.

Il cambiamento politico, se verr�, scaturir� dai cambiamenti culturali e spirituali lentamente accumulati nella societ� americana.

Alcuni eventi recenti stanno alimentando una revisione della pena capitale negli Stati Uniti. Forse la pi� significativa statistica da considerare � questa: dal 1973, 115 persone che erano in attesa dell�esecuzione nei bracci della morte sono stati scagionati e sono stati rilasciati. Ci sono stati cos� tanti proscioglimenti dell'ultimo minuto, sulla base di nuove prove, che i governatori di due stati, Illinois e Maryland, hanno imposto una moratoria su ogni ulteriore esecuzione, fino a che non sia stato portato a termine un ripensamento dell�equit� del sistema giudiziario. Altri Stati stanno considerando tale moratoria, e l'American Bar Association, la potente organizzazione professionale degli avvocati americani ha richiesto una moratoria su scala nazionale.

Nel passato, i sostenitori pi� veementi della pena capitale si sono lamentati che di regola gli appelli ripetuti prolungano, in media, di pi� di dieci anni il tempo che separa la condanna dall�esecuzione e molti politici orientati a politiche di legge ed ordine hanno lottato per permettere le prove del DNA nei processi d�appello. Abbiamo fortissimi motivi per essere grati di quei ritardi, poich� � stata principalmente

La prova del DNA che ha stabilito con assoluta accuratezza scientifica che cos� tante persone erano state condannate erroneamente. Ventisette stati adesso garantiscono ai prigionieri condannati il diritto di richiedere la prova del DNA sulla scena del delitto, che potrebbe portare al proscioglimento.

E� stato sottoposto al Congresso un disegno di legge, sostenuto da circa un terzo del Senato e pi� di met� del Parlamento, teso a garantire l�accesso alla prova del DNA ed a migliorare la difesa legale di coloro che potrebbero essere condannati a morte.

Di recente un giudice federale ha dichiarato incostituzionale la pena di morte, sulla base del fatto che il rischio di errore � chiaramente troppo grande e che quindi compie violazioni sostanziali del giusto processo.Tale decisione potrebbe diventare parte delle sentenze della Corte Suprema degli Stati Uniti.

Ci sono altri argomenti processuali correlati alla pena di morte.

Lo studio di una Facolt� di Legge ha trovato errori gravi nel giusto processo nei due terzi dei casi studiati.

In anni recenti un numero considerevole di giurati in casi di pena capitale hanno ammesso di non aver pienamente compreso le loro responsabilit� o le istruzioni ricevute, o concetti cos� semplici, ma cruciali come l�attenuante.

Un piccolo numero di giurati ha ammesso di aver votato per la pena di morte perch� non sapeva che la condanna all�ergastolo senza possibilit� di appello fosse un�alternativa.

Il Dipartimento di Giustizia ha richiesto la pena di morte tre volte di pi� nei casi di imputati neri accusati di aver ucciso bianchi, rispetto ai casi di neri accusati di aver ucciso non bianchi. Se si affronta l�ampio tema della giustizia in questo modo, altre prove dimostrano che non solo gli errori, ma anche pregiudizi deliberati condizionano l�applicazione della pena. Tutte queste prove portano a dubitare della convinzione fondamentale che la pena di morte possa essere morale o giusta.

La Corte Suprema degli Stati Uniti che aveva definito la pena di morte incostituzionale una generazione fa, sulla base del fatto che costituisce una �punizione crudele ed insolita�, ha poi invertito quel giudizio. Ecco un�altra dimostrazione del principio che il cambiamento culturale deve avvenire ed essere sostenuto se vogliamo che duri il cambiamento politico. In anni recenti la Corte, in maniera non unanime, ha emanato sentenze che hanno limitato l�applicazione della pena di morte. Nel 2002 ha decretato incostituzionale l�esecuzione dei ritardati mentali, lasciando ad ogni stato la definizione di ritardo e la sua valutazione. Inoltre, nel Giugno 2002, ha deciso che solo una giuria ha il potere di imporre la pena di morte, regola che riguarda nove dei trentotto stati con la pena di morte.

Attualmente sono in giudizio due appelli di minorenni condannati alla pena capitale. Noi dell� American Friends Service Committee ci siamo uniti a numerosi gruppi religiosi, organizzazioni sindacali, gruppi civili ed associazioni di avvocati nel sostenere amicus curiae questi casi. Sar� una vittoria se la Corte dichiarer� incostituzionale la pena di morte per persone che al momento del reato erano minorenni, anche se questo contribuir� a sostenere la costituzionalit� della pena di morte stessa. Possiamo solo sperare che queste piccole rettifiche portino a mutamenti degli atteggiamenti culturali che rendono la pena di morte sempre pi� insostenibile. Il numero delle sentenze capitali negli ultimi anni sia in calo, da 381 nel 1996, 278 nel 1997, a 155 nel 2001, 159 nel 2002, e 139 nel 2003.

Questi verdetti riflettono le decisioni dei procuratori di non inseguire ad ogni costo la pena di morte e quelle delle giurie di scegliere �la condanna a vita senza possibilit� di appello� invece della pena di morte. Queste prove portano il mio collega Eric Moon ad affermare che �la realt� culturale sia pi� saggia e meno assetata di sangue della retorica politica�.

Il nostro lavoro si basa sul fatto di credere che quando persone di buona volont� scopriranno la verit� sulla pena di morte, i loro pensieri e i loro cuori cambieranno. Quando sapranno, per esempio, che il tasso di omicidi negli Stati Uniti � pi� alto che in Canada e nei paesi dell�Unione Europea, che hanno eliminato la pena di morte, riconsidereranno il tema della deterrenza. Quando vedranno quanti condannati sono stati poi prosciolti ed immagineranno quanti innocenti potrebbero essere stati giustiziati, e quando vedranno le prove dei pregiudizi contro i poveri e le minoranze, metteranno in discussione l�equit� e la moralit� della pena di morte.

Il nostro compito � pertanto, prima di tutto, di attirare l�immaginazione morale di coloro a cui l�esperienza della violenza nella nostra societ�, la paura e la rabbia hanno fatto sostenere la pena di morte. I fatti parlano da soli e mettono in discussione le convinzioni sull�equit� e l�efficacia della pena di morte e ci ripropongono la questione fondamentale che � quella della moralit� del prendere la vita umana.

L�American Friends Service Committee ha dei progetti che si focalizzano sulla riforma carceraria, sui diritti delle vittime, sui diritti dei prigionieri e sull�abolire la pena di morte. Il nostro programma di Giustizia Criminale ha personale e volontari che lavorano in cinque delle nostre nove regioni. Impegno principale del lavoro a livello nazionale � stato il Progetto di Associazione Religiosa contro la pena di morte (Religious Organizing Against the Death Penalty Project (ROADP)), che fornisce supporto e assistenza finanziaria a progetti religiosi che lavorino per trovare alternative alla pena di morte e per dare sostegno autentico e prolungato alle famiglie ed ai familiari di coloro che sono stati vittime della violenza.

Abolire la pena di morte negli Stati Uniti richiede un cambiamento culturale profondo in direzione di quello che � stato chiamato �lo sviluppo degli standard di dignit��, che si realizzer� solo da un testimone che ascolta davvero e che parla con compassione a coloro che hanno sofferto per l�omicidio dei propri cari, che ascolta davvero coloro che sostengono la pena di morte al di l� delle convinzioni religiose e si rapporta a loro con rispetto. La nostra testimonianza deve essere ascoltare le paure fondate e le ferventi convinzioni che la violenza pu� essere ridotta dalla pena di morte e mostrare con gentilezza quelle prove che possono portar loro a cambiare idee e coscienze.

Che ruolo possiamo giocare nel cambiamento culturale incontrandoci qui? Certamente dovremmo spingere per l�abolizione della pena di morte ovunque essa esista nel mondo, ma non sentimentalizzare l�assassino per salvare la sua vita, n� parlare sprezzantemente de haut en bas, per quanto sdegnati possiamo essere del fatto che gli Stati Uniti, che vogliono essere il baluardo dei diritti umani, mettono ancora a morte delle persone. Uno degli attivisti pi� attivi dell�American Friends Service Committee�s, Eric Moon della California, mi ha scritto: �Quello che I cittadini comuni dei nostri 38 stati che hanno la pena di morte devono udire dagli europei non � che �gli Stati Uniti sono una nazione cattiva perch� uccidono i loro prigionieri�, ma che �gli Stati Uniti sono una nazione troppo buona per persistere in simile follia�. Non �abolite le vostre condanne a morte cosi potrete essere moralmente superiori come siamo noi�, ma �che � sicuro abolire la pena di morte perch� gente ordinaria, peccatrice come noi ha dimostrato che si pu� vivere senza�. Credo che il mio collega abbia parlato con saggezza. Dobbiamo parlare alla parte migliore degli altri, in quanto peccatori tra I peccatori, spingendoci l�un l�altro a trovare le vie migliori.