Luned� 6 Settembre 2004
Casa Ildefonso Schuster, Sala Panighi
Essere cristiani nella globalizzazione: cattolici e ortodossi a confronto

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Seraphim
Arcivescovo ortodosso, Patriarcato di Alessandria
  

La globalizzazione � un fenomeno che lega inesorabilmente la gente attraverso

il mondo e ci offre grandi opportunit� per mostrare un fronte compatto e trasmettere informazioni che dimostrano che riconosciamo la pluralit� delle culture e delle tradizioni in evoluzione da cui deriviamo.

Tutti confessiamo un unico Dio e Padre ed una unica Fede ed ancora occasionalmente apparentemente siamo divisi da questioni politiche ed etiche. Vi � necessit� di ristabilire la sovranit� di Dio e della diakonia e di generare nuove reti di cooperazione inter-religiosa utilizzando l�esperienza dei settori socio-economici, politici e scientifici.

Siamo tutti responsabili quando l�ingiustizia si verifica contro il suo simile. Le questioni etiche devono essere sollevate quando la gente diventa vittima della globalizzazione e questo accade soprattutto quando dobbiamo stare saldamente insieme e incoraggiare in maniera vigorosa il dibattito ed il dialogo con coloro che stanno nelle stanze del potere, sia che si trovino nelle multinazionali, nei governi o nelle istituzioni finanziarie.

La natura della globalizzazione deve essere analizzata con pi� attenzione cos� come il nostro ruolo nel mettere in discussione la logica dei mercati globali. A questo proposito dobbiamo sostenere a pieno i governi che sono realmente interessati alla difficile situazione delle masse ed indurre tutti i gruppi che si oppongono agli eccessi della globalizzazione a presentare un fronte unito contro l�ingiustizia in tutte le sue forme ed aspetti.

Dobbiamo esplorare nuove vie mentre collaboriamo pi� uniti nel servire l'umanit� e dobbiamo riconoscerci l�un l�altro come Comunit� di Fede che servono Ges� Cristo ed affrontare di petto le questioni che dividono e generano disunit� nel Corpo di Cristo. Dio ci genera in un'unit� mentre ci chiama per proclamare la Sua Parola mentre condividiamo il Suo Vangelo. Siamo tutti una Comunit� di discepoli di Cristo e servi dell�umanit�, che guidano la nostra moltitudine all'unione mistica con Dio. Siamo chiamati per proclamare l�annuncio vivificante di Ges� Cristo. Proclamiamo questo annuncio attraverso la predicazione (kerygma), il servizio (diakonia), la liturgia (Leiturgua), l�insegnamento (didaskalia) ed la testimonianza (martyria) e soprattutto con la sequela nel suo nome (koinonia). Tutti diffondiamo l�Annuncio di nuova vita in Cristo Ges� e siamo obbligati a stare vicino a coloro che ne sono esclusi e sono disprezzati nelle societ� di tutto il mondo.

Dobbiamo riaffermare un punto di vista comune e testimoniare ed obbedire ai comandamenti di Ges� e lavarci i piedi l�un l�altro come il Nostro Signore ha lavato i piedi dei Suoi Apostoli.

La globalizzazione � chiaramente evidente nel nuovo mondo della tecnologia dell'informazione e questo pu� portarci a nuovi percorsi di interazione inter-religiosa e dialogo e ci presenta nuove occasioni di sfida per comunicare la Parola di Dio all�umanit� in modi nuovi e creativi. Il successo pu� soltanto essere il nostro se presentiamo un fronte unito in un mondo che � spaccato dall�etniticit� e da una miriade di gruppi religiosi. Gruppi che si ritengono isolati ed emarginati e coloro che sono piegati dal fondamentalismo manipoleranno sicuramente il loro ambiente ed � nostro dovere rispondere alle loro urla.

La globalizzazione cos� com�� sfida la missione della Chiesa mentre ci sforziamo di vivere nel mondo il Vangelo di Ges� Cristo. Le Chiese per la loro stessa missione e per la loro natura sono coinvolte socialmente nel mondo e operano in molti ambiti differenti. Affrontiamo grandi sfide mentre usiamo il dialogo per rivalutare il nostro rapporto con i nostri vicini e per cercare una forte cooperazione, l'armonia ed il miglioramento reciproco. Dobbiamo unire insieme le mani in tutte le lotte che esistono ed offrire una forte resistenza a qualunque cosa minimizzi la vita umana e sminuisce la dignit� umana.

Dobbiamo sforzarci di essere gente di Dio in tutta la creazione di Dio e fare ci� in uno spirito di fratellanza e di amore Cristiano. Dobbiamo aumentare il nostro amore e desiderio per una reciproca comprensione e cooperazione.

Come cristiani abbiamo il potere di liberare o rendere schiavi gli esseri umani e dobbiamo quindi procedere con attenzione per non offendere la dignit� umana, ma piuttosto dobbiamo introdurre l'integrit� nella vita della gente. Non dobbiamo nemmeno trascurare le religioni del mondo, ma anche imparare da queste e capire come ispirare la gente a servire Cristo.

Se, nel villaggio globale, ci sforziamo di imparare di pi� l�uno dell�altro, potremo costruire nuovi ponti di unit� che getteranno un ponte sui baratri che dividono le religioni. Dobbiamo essere molto vigilanti e molto interessati alle culture emergenti che sono il risultato della globalizzazione e che promuovono l'idea che tutto quello che conta nella vita sia la ricchezza ed il potere a tutti i costi, indipendentemente da quanto degradiamo il nostro pianeta dal punto di vista ambientale.

Dobbiamo affermare che il Dio uno e trino guarisce/sana e rende un tutt�uno, mentre la societ� con le sue numerose fazioni e gruppi differenti rende le masse pi� povere e le rende incapaci di levarsi in piedi contro le forze diaboliche del mondo moderno. Il nostro lavoro deve guarire le Comunit� in tutti i luoghi e testimoniare la fondamentale verit� che il Vangelo di Ges� Cristo guarisce e rinnova e fornisce la vera giustizia, mentre afferma la vita sia in comunit� provinciali o in aree cosmopolite metropolitane.

La globalizzazione quindi attraverso i suoi collegamenti, ci offre opportunit� uniche di condividere conoscenze e idee e ci permette di condividere le risorse materiali. Inoltre ci permette di comunicare con persone di varie culture e come tale la globalizzazione ci fornisce anche le possibilit� per eccellenti opportunit� di sviluppo sociale. Dobbiamo ancora imparare come usare la globalizzazione per aiutarci mentre interagiamo nella societ� e l�uno con l�altro.

La globalizzazione, per sua vera natura, genera due mondi, uno dove i ricchi diventano pi� ricchi ed un altro dove i poveri diventano pi� poveri. Questo crescente divario � una sfida seria al lavoro della Chiesa.

La globalizzazione, inoltre, promuove una unica cultura del mondo e questo � altamente nocivo, infatti molte culture indigene sono ignorate e sono sempre pi� emarginate. Questa � davvero una situazione insoddisfacente.

Poich� la globalizzazione con i suoi rapidi sviluppi tecnologici particolarmente nei campi della comunicazione ed anche nell�economia ha un enorme potenziale per incoraggiare le nazioni ed le religioni ad interagire in stimolanti e nuove vie, essa ha anche l'effetto devastante di dividere ulteriormente le culture e le religioni.

Se al mondo d�oggi vi � una crisi economica a New York essa � percepita a Londra, Parigi, Roma e Johannesburg. Se accade un cambiamento climatico importante anche esso � avvertito su scala globale. Il commercio nel mondo � pi� globale che mai dal momento che le merci attraversano i confini continuamente. Riguardo alla mobilit�, alcune persone possono muoversi soltanto da un posto ad un altro a piedi come nella maggior parte dell'Africa, mentre all'altra estremit� della scala sociale la gente pu� essere a Milano ora ed in Nuova Zelanda tra circa 11 ore. Tutto sta muovendosi ad un passo pi� veloce e questo genera dilemmi etici immensi. Ci� accade perch� devono passare le generazioni affinch� cambino i comportamenti della gente e perch� i loro sistemi di valori siano modificati in maniera adeguata. Oltre a ci�, la gente diventa confusa mentre sempre pi� persone attraversano i confini ed incontrano invariabilmente sistemi di valori che differiscono considerevolmente dai loro.

Nella chiesa dobbiamo renderci conto che il mondo globalizzato genera occasioni cos� come problemi e dobbiamo usare saggiamente le occasioni per aiutare in modo energico l'eliminazione dei problemi prima che accadano.

I problemi quali una maggiore confusione, l�instabilit� politica, la degradazione ambientale, molto meno solidariet� e un divario sempre crescente fra il ricco ed i povero genera una instabilit� globale enorme. � nostro dovere come servitori dell�Altissimo accettare queste sfide e provare a neutralizzare i loro effetti in uno spirito di fratellanza cristiana universale.

Dobbiamo sostenere l'idea di sistemi di sicurezza sociale in contesti in cui la maggior parte della gente � lasciata semplicemente �ai bordi della strada�. Trasformiamoci in �buoni Samaritani�, prendendo in considerazione la Verit� che nessuna parte della nostra vita pu� essere esclusa dalla nostra responsabilit� verso il nostro Padre Celeste. Usiamo la globalizzazione per promuovere la Verit�.

Parlando in generale riguardo alle responsabilit� dei Cristiani nella societ� universale, vorrei suggerire che le responsabilit� di ogni persona religiosa nella societ� in cui viviamo oggi sono enormi ed importanti e conseguentemente Cristiane.

Queste responsabilit� sono associate con la posizione della nostra vita, in primo luogo, nel nostro ambiente pi� prossimo come sono la famiglia, la scuola, l'universit�, il nostro luogo di lavoro, la nostra partecipazione alle funzioni sociali e culturali locali. Con la nostra presenza nella Comunit� locale influenziamo il nostro simile e noi a loro volta siamo influenzati da lui. Tanto pi� siamo coerenti e fedeli ai nostri principi religiosi, tanto pi� andiamo verso una societ� locale migliore e pi� umana.

Se i cristiani desiderano essere fedeli alle parole della Sacra Scrittura devono ritenersi responsabili per qualunque problema stia affrontando la loro comunit� locale. La responsabilit� dei cristiani non dovrebbe essere limitata soltanto ad un evitare di creare problemi, ma anche in una loro forte partecipazione al confronto ed alla migliore risoluzione dei problemi che sono affrontati nella loro societ� locale. la La partecipazione � la resistenza basata sulla parola del Vangelo agli attuali problemi a nome dei Cristiani.

La sensibilit� e l'ansia che un Cristiano prova per la sua Comunit� locale devono essere una preparazione e una sensibilit� per la sua partecipazione nell�affrontare i problemi sociali del suo paese. In questo modo, le responsabilit� del Cristiano, oltre che verso la sua societ� locale limitata, dovrebbero essere estese alla societ� pi� vasta del suo paese.

L'interesse del Cristiano a livello nazionale verso i problemi del suo paese lo prepara a realizzare le sue responsabilit� verso i suoi paesi limitrofi ed inoltre verso l'intera societ� globale.

Di conseguenza, quando oggi ci riferiamo alle responsabilit� dei cristiani nella societ� globale, capiamo che ci� dipende dal nostro atteggiamento responsabile e costante nella vita quotidiana. Il nostro successo negli ambiti familiari, professionali, sociali e politici presuppone la nostra presenza nell�ambiente sociale pi� ampio.

La presenza dei cristiani in una societ� globale pu� verificarsi in molti modi. Pu� avvenire attraverso la registrazione in un libro dei problemi che sono affrontati dall'umanit� e delle proposte per nuovi metodi per trattarli e delle soluzioni. Pu� anche avvenire con la sua partecipazione alle Organizzazioni Internazionali e ad altre Organizzazioni Non Governative in grado di contribuire alle questioni relative alla coesistenza pacifica delle nazioni.

Tuttavia, anche se ci sono molti cristiani, milioni di persone che desiderano lavorare per la pace del mondo, sono assenti dalla societ� globale gli agenti che potrebbero coordinare un tal sforzo. Le divisioni fra i cristiani inoltre indeboliscono l'efficacia delle loro comuni azioni. Molte sono le volte in cui, quando sono presenti a incontri, i Leaders dei cristiani, ed in modo particolare i Leaders della Chiesa, sottolineano le loro differenze piuttosto che i loro punti in comune. La nostra distanza dalla comune volont� di Dio, che � salvezza per tutte le persone, ci isola nella rivendicazione e nell'imposizione della nostra volont� personale come forma di egoismo legato al mantenimento degli insani ed egoistici vantaggi contro i vantaggi di tutti gli altri.

Oggi, quando ci riferiamo ai rapporti fra Chiesa orientale e Chiesa occidentale, ed in modo particolare alle loro differenze, non intendiamo l�area geografica come nel passato, ma il diverso approccio dottrinale dei Cristiani che possono persino vivere nella stessa area geografica. Inoltre le loro differenti dottrine conducono con approcci morali differenti alle domande fondamentali della vita. Vi � distanza fra i cristiani. Il successo del dialogo per l�unit� fra le Chiese Cristiane porter� i cristiani insieme a cambiare il mondo. Questo dialogo sta continuando molto lentamente e senza la partecipazione della gente.

Non sono sicuro che la responsabilit� degli ostacoli nel dialogo per l�unit� delle chiese appartenga ai loro Leaders o ai loro rappresentanti che partecipano al dialogo. Una cosa che tutti sappiamo � che tutti i cristiani hanno come loro fondamento la persona di Cristo e lo Spirito Santo. Di conseguenza, qualcuno potrebbe dirci che il nostro insuccesso nell�essere insieme per una comune azione nell�affrontare i problemi che l�umanit� sta affrontando, � il risultato del nostro insuccesso nel rispondere con senso di responsabilit� ai comandamenti di Cristo e nel vivere i comandamenti della Sacra Scrittura.

La cooperazione dei Cristiani delle Chiese Orientali ed Occidentali dipende dal positivo risultato del dialogo ecclesiastico fra le nostre Chiese. Oltre alle nostre preghiere per un positivo risultato del dialogo ecclesiastico, come persone responsabili che sono preoccupate per il nostro futuro, dobbiamo interrogarci anche circa la struttura di questo dialogo ecclesiastico. Senza dubitare delle buone intenzioni dei Leaders delle nostre Chiese, o di coloro che stanno partecipando a questo dialogo, per l�unit� dei Cristiani, noi dobbiamo anche esprimere le nostre preoccupazioni per il lento passo con cui il dialogo sta procedendo, e persino domandarci responsabilmente perch� non sta progredendo favorevolmente e chiederci che cosa pu� essere fatto per aiutarci a lavorare vantaggiosamente per la societ� globale.

Tutti sappiamo che, a parte alcune eccezioni, i governi dei pi� grandi paesi sono isolati nella protezione dei loro vantaggi finanziari, militari e politici. I diritti dell'uomo relativi alle nazioni sono molto spesso ignorati.

Questa indifferenza per i diritti delle nazioni porta alla generazione di violenza e terrorismo ed insicurezza che a loro volta generano problemi enormi per gli incolpevoli cittadini. La cooperazione ed il dialogo fra la Chiesa e lo Stato sono importanti ed utili per la soluzione di questi problemi. Soltanto in questo modo saremo capaci di far fronte reciprocamente agli attuali problemi nella nostra societ�. Il dialogo che sta avvenendo nella Comunit� di Sant�Egidio contribuisce a questo. Per questo motivo ci congratuliamo con gli organizzatori di questo incontro, chiedendo che i messaggi delle conferenze influenzino i centri dove sono prese le decisioni sul nostro pianeta in modo da poter sperare in un mondo migliore e pacifico.

Tuttavia, un effettivo dialogo fra le religioni ed i governi, deve essere preceduto da un dialogo di cooperazione fra Cristiani e fra fedi. La Comunit� di Sant�Egidio sta , di nuovo, contribuendo considerevolmente a questo scopo con l�aiuto di Dio.