Marted� 7 Settembre 2004
Hotel Marriott, Sala C
Il dialogo tra le religioni in un mondo in guerra

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Mohammad Abdus Sabur
Segretario del Asian Muslim Action Network, Tailandia
  

Presidente, insigni delegati e organizzatori, che la pace vi accompagni.

Da parte della Asian Muslim Action Network (AMAN) vorrei ringraziare gli organizzatori per il gentile invito a questo importante evento ed estendere i miei saluti e il mio augurio di pace a tutti gli insigni delegati.

Prima di entrare nel vivo del mio intervento, permettetemi di dire qualche parola a proposito di AMAN. AMAN � nata nell�ottobre del 1990 a Chiang Mai, in Tailandia, quando un gruppo di studiosi e operatori sociali di idee simili si incontrarono nel corso di una Asian Consultation. Oggi vi sono dei membri di AMAN in tutti gli stati asiatici.

Si tratta di una rete di musulmani progressisti asiatici che cercano di rispondere, nel loro piccolo, alle numerose sfide in corso in questa regione, fra cui la povert� di massa, la corruzione delle �lite, gli stili di vita materialistici, i crescenti conflitti etnici, religiosi e sociali, la violenza contro le donne e i bambini, l�HIV/AIDS e il degrado ambientale.

L�Islam incarna valori e principi eterni, quali la Verit�, la Giustizia, l�Eguaglianza: � giusto dunque che i musulmani cerchino nella propria religione una guida che li aiuti a raccogliere le sfide del proprio tempo. Al tempo stesso, AMAN cerca la collaborazione attiva con altre comunit� di credenti, per promuovere la dignit� umana e la giustizia sociale per tutti.

Obiettivi:

� Promuovere un approccio progressista e illuminato all�Islam che rifletta la vera essenza di questa religione.

� Contribuire a creare una comunit� di amicizia e solidariet� fra musulmani asiatici progressisti e �illuminati�.

� Collaborare attivamente con altre comunit� di credenti per la nascita di una societ� giusta e compassionevole in Asia, che possa garantire la dignit� di tutta la popolazione del continente, e anche al di fuori di esso.

Programmi:

Scuola di Studi sulla pace e Gestione di conflitti:

La scuola offre corsi brevi centrati sugli �studi sulla pace�, formazione dei formatori per l�educazione alla pace e supporto a programmi di educazione alla pace a scala locale.

Dialogo interreligioso, scambi e Forum sulla pace:

AMAN promuove il dialogo interreligioso, scambi e Forum sulla pace per aiutare la conoscenza, la cooperazione e la pace.

Arricchimento delle competenze (EMPOWERMENT):

Formazione delle donne e dei giovani tramite training e scambi nell�ambito della ricerca religiosa, della spiritualit� e dello sviluppo delle risorse. Formazione a un tipo di amministrazione attenta allo sradicamento della povert�, a una politica e un�economia alternativa, alla protezione dell�ambiente e a un buon governo.

Borse di studio sull�Islam nel Sud-Est asiatico:

La borsa di studio viene attribuita a giovani studiosi musulmani per lo svolgimento di ricerche innovative su temi riguardanti i cambiamenti socio-politici e culturali nelle diverse comunit� musulmane del Sud-Est asiatico.

AMAN Watch- L�organismo di difesa ei Diritti umani di AMAN:

Costituito con lo scopo di costruire una coscienza comune, di coinvolgere pi� largamente le comunit� musulmane e di fornire loro strumenti affinch� abbiano un ruolo pi� attivo nella promozione dei diritti umani, con un�attenzione particolare ai diritti delle donne, dei bambini, delle minoranze etniche e religiose.

Servizi nell�ambito dell�educazione, della sanit�, dell�HIV/AIDS e delle calamit� naturali.

Dialogo interreligioso in un mondo di fronte alla guerra

Affrontando ora il tema di questo intervento, vorrei osservare che oggi le parole �religione� e �guerra� sono nella mente di tutti, occupano ambiti interni e esterni, spazi privati e pubblici. I giornali, la televisione e internet mostrano immagini di esecuzioni compiute in nome della religione. Case, scuole, ospedali, luoghi di culto vengono distrutti ogni giorno dalle armi.

A casa, al mercato, prima e dopo dei pasti e le preghiere la gente parla di uccisioni, distruzione, di guerra a scala mondiale contro il terrorismo. Le religioni in generale, i leader religiosi, gli abiti religiosi e lo stile di vita religioso sono messi sotto esame.

E� vero che il mondo e l�umanit� sono di fronte alla guerra, ma ci dobbiamo ricordare che esistono diversi aspetti della guerra: guerra economica, civile, settaria, etnica, di conquista. Ci sono poi molte possibili cause di guerra, e non mancano le analisi e i tentativi di individuare le radici di tale violenza.

In qualit� di rappresentanti di comunit� di credenti, noi abbiamo la responsabilit� di guidare la riflessione su questo tema, dal momento che la violenza viene esercitata in nome della religione. Bisogna ricordare che le religioni non sono gli unici soggetti coinvolti (attori o �stakeholders�): vi sono altri soggetti potenti, come le multinazionali, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, il WTO, i politici, i governi, le Nazioni Unite, le organizzazioni o alleanze territoriali come l�Unione Europea, la NATO e soprattutto l�unica superpotenza, gli Stati Uniti.

In questa sede, dunque, dovremmo parlare del nostro ruolo, ma anche del ruolo degli altri attori. Non dobbiamo confinare la discussione all�ambito della religione, ma estenderla anche ad altre importanti fonti d�influenza

Dialogo fra le religioni

�Islam, musulmani e terrorismo� stanno diventando sinonimi. La sfida per le societ� musulmane � quella di stabilire dei modi per ridefinire l�immagine dell�Islam come religione di pace. Dobbiamo ammettere che esistono, nel mondo musulmano, elementi che stanno assumendo posizioni estreme e stanno scegliendo mezzi violenti.

Questo � comprensibile in situazioni disperate come l�occupazione e l�ingiusta guerra in Irak, in una costante frizione con gli standard delle societ� occidentali imperialiste, poich� l�Islam consente la resistenza all�occupazione. L�Islam, in ogni caso, non permette l�uccisione di innocenti. Fino ad oggi i mezzi violenti non hanno n� diminuito la sofferenza della gente, n� posto fine all�occupazione.

L�Asia contiene in s� diverse religioni e culture: in un Paese, chi ha una particolare fede o religione pu� rappresentare la maggioranza, mentre in un altro Paese pu� essere una minoranza. Purtroppo le minoranze sono soggette a un forte sciovinismo.

La guerra silenziosa che la maggioranza dei poveri sta affrontando in Asia � quella contro la povert�, la disoccupazione, la discriminazione, lo spossessamento, lo sfruttamento e le malattie, fra cui l�HIV/AIDS.

In questa guerra ci si � organizzati per far sentire la propria voce e affermare i propri diritti. Le comunit� religiose, le ONG e le organizzazioni e reti della societ� civile hanno esteso il loro supporto nel processo di coscientizzazione e aiuto a donne, bambini, Dalit, lavoratori sfruttati, migranti, rifugiati e comunit� etniche.

Ma dobbiamo ammettere che alcune istituzioni religiose, sia in passato che oggi, continuano a stare dalla parte della dittatura e di un sistema economico e sociale basto sullo sfruttamento.

Stiamo assistendo alla presa di posizioni estreme da parte di alcuni gruppi in nome della religione: questo provoca violenza interreligiosa, attacchi ai luoghi di culto e uccisioni. C�� bisogno di tessere un dialogo interreligioso. Dal momento che tutte le religioni predicano la pace, la compassione, l�amore e il perdono, siamo posti di fronte alla sfida di approfondire la conoscenza e di diffondere il messaggio fra i leader religiosi, la gente e i giovani.

L�ultima assemblea di AMAN ha concluso che �in questo momento storico in cui la divisione e la disperazione, l�intolleranza e l�odio, l�avidit� e il consumismo, la povert� degradante e l�accumulazione di potere e di ricchezza sono cos� dominanti, � della massima importanza la ricerca di un paradigma alternativo per una pace radicata nelle diverse religioni e culture. La non-violenza, gli stili di vita semplici, l�unit� nella diversit�, il rispetto reciproco, la condivisione delle risorse e il giusto governo dovrebbero essere diffusi dalle scritture e dalla costituzione e essere praticati nella vita di ogni giorno, perch� c�� bisogno di intensi e sistematici sforzi per la pace�.

Dialogo fra comunit� religiose in un mondo diviso

Sotto l�autorit� di Dio, gruppi e comunit� diversi devono riconoscersi gli uni con gli altri e vivere in pace e armonia. Ma purtroppo questo regno � attraversato da molte divisioni: i ricchi e i poveri, i neri e i bianchi, l�occidente civilizzato e il sud non civilizzato.

Alcuni esperti di scienze sociali sostengono che la situazione attuale nel Sud del mondo � stata causata da chi vi abita; ma alcuni la attribuiscono al passato coloniale e all�egemonia del potere attuale. Altri pensano che sia conseguenza di entrambe i fattori, e aggiungono che con il passaggio del tempo e i cambiamenti di orizzonti, i paesi del Sud e i loro capi non sono cambiati, non sono stati capaci di governare il loro paese in modo intelligente e onesto e di far s� che la popolazione fosse capace di rispondere alle sfide emergenti.

Il potere emergente dell�unit� e della solidariet�

Malgrado tutto, attraverso il dialogo fra le comunit� di credenti, gli scambi fra movimenti e gruppi, la condivisione di risorse e di solidariet� attraverso i confini e nelle diverse regioni, possiamo vedere e sentire quell�unit� e quella comprensione emergenti che stanno conducendo verso un nuovo regno di Dio. Questi segni sono un�indicazione di grande importanza per raggiungere un�unit� basata sull�eguaglianza, il rispetto reciproco e il riconoscimento della diversit�. Questo si riflette in grandi proteste e dimostrazioni contro l�egemonia e la politica di guerra degli Stati Uniti, contro la globalizzazione e le istituzioni multilaterali come la World Bank, il fondo Monetario Internazionale e il WTO.

In conclusione, le comunit� dei credenti devono estendere il dialogo al di l� delle religioni e lavorare perch� si giunga a pi� vaste alleanze, sfidando cos� gli estremismi interni.