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Renata Sciach�
Comunit� di Sant�Egidio
E� per me un onore introdurre questo incontro dal significativo titolo �La bellezza salver� il mondo�, e ringraziare tutti per la loro partecipazione. In questi giorni guardiamo insieme da diverse sensibilit� e culture l�orizzonte del mondo, per scorgere le tracce di un nuovo umanesimo e ci poniamo con passione alla ricerca della pace e del bene. Ma quale pu� essere il contributo di chi �crea bellezza� in un tempo di difficile transizione come il nostro? Un tempo in cui tante vite innocenti sono travolte ed � tanto frequentemente violata la bellezza, propria di ogni essere umano creato ad �immagine e somiglianza di Dio�. E� significativo che siedano oggi a parlarne esponenti dell�oriente e dell�occidente, dei mondi ebraico, cristiano e islamico, mondi che hanno dell�arte, soprattutto di quella figurativa, idee molto diverse. Ma non abbiamo paura delle diversit�, anzi il dialogo ci fa scoprire che le diversit� sono fonte di arricchimento per ciascuno. Come, dunque, la Bellezza pu� esprimere oggi un nuovo umanesimo che salvi il mondo? Certo non si tratta di qualsiasi bellezza, perch� la bellezza soffre molte ambiguit�. Vorrei dire, innanzitutto, che in tutte le religioni la �bellezza� � attributo di Dio. Recita il salmo 45, inno alle nozze del Messia con il suo popolo: �Tu sei il pi� bello tra i figli dell�uomo�. Nell�Islam, i 99 nomi di Dio sono preceduti da queste parole: �Ad Allah appartengono i nomi pi� belli: invocateLo con quelli�. Ed i primi nomi pi� belli sono: Allah, Il Clemente, Il Misericordioso, Il Re, Il Santo, La Pace, Il Fedele. E, come sapete, nella traduzione greca della Bibbia, detta dei LXX, i termini kal�s, bello e agath�s, buono sono a tal punto intimamente legati da aver dato vita ad un nuovo termine che li fonde, kalogakath�a. La vera bellezza � il bene. Nella Cabala ebraica, saggia tradizione di lettura del mondo e della Bibbia, nella sefir� ad essa dedicata, Tiferet, cio� la Bellezza, � costituita proprio dall�armonia tra le diversit�, cio� dal coesistere insieme di tanti colori, di tante tonalit� e caratteri diversi. E la Bellezza si rivela nella compassione, capace di lodare, ma anche di correggere, se necessario perch� il bene vinca il male. Nel corpo umano si trova al centro del cuore. Non ha bisogno proprio di questa bellezza che tocca il cuore, di questa bellezza del coesistere di tante tonalit�, colori e caratteri diversi il nostro mondo lacerato da troppe divisioni? Non ha bisogno di accogliere l�armonia del bello e della compassione al centro del cuore? E non pu� essere proprio l�espressione artistica della bellezza ad accompagnare fino alla soglia dell�incontro con il mistero, con la bellezza-bont� di Dio? Ma tutto questo, si potrebbe dire, ha a che fare pi� con l�etica che con l�arte. Mentre pensavo a questo nostro incontro, mi � tornato alla mente un magnifico mosaico pavimentale, espressione artistica di grande livello, formato di migliaia e migliaia di frammenti, che adorna da quasi mille anni la cattedrale di Otranto, una citt� dell�Italia meridionale. Tanti frammenti compongono un�immagine assai articolata del cosmo, della storia della salvezza e della storia di quel tempo, ricca di immagini bibliche, mitologiche e di personaggi allora attuali. Ma le tante vicende di un mondo, non meno complesso n� pi� facile del nostro, trovano armonia in un�unica immagine: l�albero della vita. Un albero che poggia sulla terra, ma ha le sue radici in cielo. Anche nella tradizione ebraica l'Albero della Vita � la "scala di Giacobbe" (Genesi 28), la cui base � appoggiata sulla terra, e la cui cima tocca il cielo, lungo la quale salgono e scendono gli angeli e portano le invocazioni di coloro che cercano Dio. E� la porta del cielo attraverso la quale l'intero creato, in tutte le sue diversit�, pu� ritornare all'unit� del "grembo del Creatore". E il tronco centrale che lo sostiene tra il Bene e la Forza, di nuovo � la Compassione. Per i cristiani la compassione � Cristo stesso, la cui immagine nell�icona dell�albero della vita � al centro, come la vite che sostiene i tralci. La bellezza pu� esprimere in modo eloquente la radice divino-umana dell�uomo, come afferma la spiritualit� ortodossa. Nella Sura XXIV - An-N�r (La Luce) del Corano leggiamo: (35.) �Allah � la luce dei cieli e della terra. La Sua luce � come quella di una nicchia in cui si trova una lampada, � il suo combustibile viene da un albero benedetto, un olivo n� orientale n� occidentale, il cui olio sembra illuminare senza neppure essere toccato dal fuoco.�. Davvero non � n� banale n� scontato ritrovare la luce, ritrovare la radice di ciascuno e di tutti nelle diversit� delle culture e dei popoli in alto, in cielo, in un mistero di amore. Forse vediamo solo frammenti e occorre coraggio e grande pazienza per ricomporli in un�immagine armoniosa. Ma ci� pu� costituire un tratto di un umanesimo nuovo nel nostro tempo in cui si esalta la radice che ognuno, singolo o collettivit�, ha solo in se stesso. �La bellezza salver� il mondo�, il nostro titolo, riprende la domanda che Dostoevskij, nel suo celebre romanzo, L�idiota, pone sulle labbra dell�ateo Ippolit al principe Myskin: �E� vero, principe, che voi diceste un giorno che il mondo lo salver� la bellezza? Signori � grid� forte a tutti �, il principe afferma che il mondo sar� salvato dalla bellezza � Quale bellezza salver� il mondo?�. Il silenzio del principe, che non risponde, ma sta accanto ad un giovane morente, lascia a noi ancora oggi la responsabilit� di dare la nostra risposta. Questo compito non facile ma certamente affascinante � affidato oggi ai relatori a cui volentieri cedo la parola.
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