Marted� 7 Settembre 2004
Hotel Marriott, Sala Foscolo
"La bellezza salver� il mondo"

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Nadir Mohamed Aziza
"Acad�mie Mondiale de Po�sie", Francia
  

Quando mi hanno proposto di trattare il tema �la bellezza salver� il modo�, in questa nostra presente tavola rotonda, la mia prima reazione � stata quella di accettare con ardore, con riconoscenza, questo invito che ha fatto esultare il poeta che � in me.

Eppure sono stato assalito, rapidamente, da un dubbio. L�aspetto troppo affermativo dell�asserzione mi ha reso perplesso ed interrogativo.

Potevamo enunciare un postulato che domanda di essere verificato, senza l�aggiunta di uno, o pi� punti interrogativi?

Potevamo, sul piano metodologico, collegare due diverse categorie che si riferiscano l�una ad una valutazione estetica, l�altra alla scommessa metafisica nel senso pascaliano?

Potevamo trascurare le lezioni crudeli della storia che ci hanno pi� volte insegnato che la bellezza di una tradizione, di un patrimonio o di una cultura non poteva sempre costituire un baluardo davanti alle cavalcate barbare dei cavaliere dell�Apocalisse, come � successo, in diverse occasioni, nel passato e nel presente?

Si potevano nascondere i paradossi con i quali la bellezza stessa ama travestirsi?

Nietzsche faceva notare, con umorismo, che il padre della filosofia, Socrate, l�eraldo del bello, era stato, nella realt� storica, un uomo la cui bruttezza fisica era attestata.

Facezie della natura o lezione di relativismo?

Nel bel film di Milos Forman �Amadeus�, il musicista Salieri apostrofa Dio e lo rimprovera di aver scelto un adolescente impertinente - Mozart - come depositario della sua ispirazione, piuttosto che scegliere lui, un musicista onorato, per essere il trasmettitore accordato della melodia celeste. In fondo si trattava , potremmo dire, di un errore di casting, secondo Salieri. In ogni caso, di una disgraziata alleanza fra una bellezza la pi� pura e la buffoneria di un rozzo adolescente.

In un altro campo artistico, � dalla mano di un habitu� di bevute con ragazzacci -il Caravaggio- che nasceranno bei quadri che emanano una grande spiritualit�, come l�ammirevole �Conversione di San Paolo�.

In un celebre pezzo del �Cyrano de Bergerac�, Edmond Rostand cancella la disgrazia fisica del suo eroe rivelando le sue doti di poeta e la bellezza morale del suo canto.

Questi paradossi di bellezza sono palesati nell�immaginario collettivo attraverso alcuni racconti come �La Bella e la Bestia� dove la bellezza sembra prigioniera di una bruttezza che solo l�amore pu� far esplodere, come narra sontuosamente il bel film di Jean Cocteau.

Questi paradossi della Bellezza travestita si esaltano in due esempi estremi.

Si tratta, in primo luogo, dell�inversione della coppia normativa. �Bello-Buono� nei racconti che celebrano �La Bellezza del Diavolo�

Le seduzioni del Maligno sono numerose presso tutte le tradizioni artistiche.

Dall�Antico Testamento ai romanzi sulla vita del conte Dracula, dal Mefisto di Faust ai visitatori satanici del Teorema di Pasolini, il diavolo si � sempre rivestito dei suoi ornamenti pi� belli, del suo fascino.

Il secondo esempio-limite sui paradossi del Bello risiede nel capovolgimento ancora pi� radicale dove il brutto diviene bello.

Baudelaire � il maestro incontestato di questi inni alla bruttezza, magnificata e sublimata nelle cose che diventano, presso di lui, una galleria di � squisiti cadaveri� quando decanta una bruttina tisica o, allo stesso tempo, una carogna in decomposizione.

Andr� Berton e i surrealisti codificheranno pi� tardi, questa esaltazione del brutto nella formula de �la bellezza convulsiva�.

II

Pertanto noi sentiamo bene, anche se in maniera intuitiva, che la bellezza non � estranea alla preoccupazione morale, che la buona azione � spesso bella e che l�estetica non � separata dall�etica.

Sono i creatori, fabbricanti di bellezza, che la proclamano, per primi.

Nel suo romanzo �Hyperion�, H�lderlin narra una avventura disperata che all�inizio porter� il suo eroe a credere �il Nulla sia sovrano dei nostri destini� prima di rendersi conto che solo la Bellezza pu� �dissolvere il nulla e salvare il mondo�.

Aldil� del nulla sorge la poesia che porta la Bellezza, la poesia, fondamento dell�essere, mediatrice tra il Sacro e gli uomini, come lo precisa Heidegger nel suo saggio �Approccio a H�lderlin�

Meno perentoria ma sempre affermativa, Margherite Yourcenar scrive, nel suo romanzo �Anna Soror�: �Tutto ci� che � buono, si illumina di Dio�.

E in un altro dei suoi scritti, �Memorie di Adriano�, fa dire a l�imperatore-filosofo: �Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo� (poich�) tutta l�iniquit� � stata una falsa nota nell�armonia delle sfere.

III

Da un punto di vista filosofico � nella corrente neoplatonica che il legame dell�estetica e dell�etica � stabilito nella maniera pi� esplicita.

Per Plotino, la Bellezza non � una categoria a parte, che risiede nell�Olimpo platonico delle Idee, separate dalle apparenze concrete del mondo fisico immanente.

La bellezza si imprime nella materia come ritrascrizione di una forma ideale concretizzata dallo scalpellino dello scultore nella massa tangibile del suo blocco di marmo.

Essa si incarna. La bellezza diviene allora la concretizzazione fisica e tangibile dello slancio trascendente verso il Bene e la Verit�.

I filosofi del Rinascimento riprendono questo approccio per stabilire le basi di un umanesimo che fa scendere la trascendenza dei cieli lontani delle rappresentazioni anteriori per donarle, con le finestre di Giotto ed i paesaggi del Quattrocento, un humus terrestre dove tradurre le sue sentenze.

Oggi , noi ci troviamo in una situazione che in qualche modo ci ricorda questa uscita dal Medioevo.

La nostra epoca � disorientata a causa di un�immensa crisi di senso che si riflette su tutti gli ambiti della vita individuale e sociale, e persino in ci� che riguarda l�estetica. I dibattiti sull�arte concettuale sono, a questo riguardo, illuminanti.

Non c�� dubbio che nell�ambito della ricerca di un nuovo umanesimo per i nostri tempi incerti, la questione dell�estetica sia una parte avvincente.

IV

Da sola, la Bellezza non salver� il mondo. Ma essa potr� parteciparvi enormemente.

Non solo una bellezza circoscritta da alcuni canoni accademici o esiliata nel silenzio dei musei o dei libri.

Ma una bellezza sparsa, come un polline, nei petali della vita, nei gesti e nelle attitudini, negli sguardi e nelle parole, nel trascorrere incessante della vita quotidiana. Una bellezza incarnata!

�E� poeticamente che bisogna vivere!�

Ecco l�ingiunzione di H�lderlin che dona senso e potenza alla Bellezza. Come trasfigurazione dei nostri lavori e delle nostre giornate, come l�incanto della clessidra.

Permettetemi di concludere la mia proposta con una storia vissuta che riassume quest�arte di vivere insieme cosparsa dalla bellezza che potrebbe aiutarci ad inventare un nuovo umanesimo per illuminare le nostre tenebre.