Domenica 5 Settembre 2004
Teatro degli Arcimboldi
Assemblea d�Inaugurazione

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Yona Metzger
Rabbino capo d'Israele
  

Illustri ospiti e colleghi,

Sono convinto che questa conferenza sia di grande importanza, non solo per l�opportunit� e il piacere di conoscere leader illustri come voi, ma soprattutto � importante per le iniziative umanitarie che potranno scaturire da quest�incontro di leader delle religioni di tutto il mondo.

Come sapete, ho avuto l�onore di incontrare Papa Giovanni Paolo II pochi mesi fa. � stato un incontro affascinante, trasmesso in tutto il mondo. Il Papa si � rivolto a noi Rabbini Capo chiamandoci �fratelli maggiori�, dimostrando cos� come senta profondamente che le radici della sua fede sono nell�Ebraismo ed esprimendo il suo rispetto ed il suo affetto per il popolo Ebraico.

Poco dopo quest�incontro � venuto a visitarmi un rabbino che vive ed opera in Germania. Mi ha detto che il prete decano della sua citt� gli aveva chiesto di incontrarlo e gli aveva detto quanto era rimasto colpito alla notizia dell�incontro tra i Rabbini Capo e il Papa. Era rimasto profondamente toccato dalla richiesta dei Rabbini di fare in modo che il rapporto tra il Vaticano e il Capo Rabbinato d�Israele crescesse ben oltre le belle parole, per quanto esse siano importanti; chiedevano di portare una testimonianza concreta, ad esempio con la restituzione di qualche antico oggetto religioso al popolo Ebraico.

Il Papa aveva promesso di interessarsene, ma il prete aveva detto al rabbino tedesco che lui desiderava essere il primo a restituire un antico oggetto sacro significativo dal punto di vista religioso al popolo Ebraico. Gli ho domandato � diceva questo rabbino � Che vuoi dire? E il prete mi ha risposto: �Sessant�anni fa, quando il presidente della congregazione Ebraica della nostra citt� fu deportato in un campo di concentramento, lasci� a me un sacro rotolo della Torah. Me lo affid� con la speranza che un giorno potesse tornare dal campo e venire a riprenderlo. Ma non � mai tornato, e quindi non l�ho mai restituito a nessuno. � rimasto nella cantina della chiesa per tutto questo tempo. Ora, per�, ho l�occasione di esaudire il desiderio del Papa e vorrei restituire il rotolo alla comunit� Ebraica�.

Insieme, il prete e il rabbino, hanno organizzato una cerimonia, solenne e toccante, per celebrare il ritorno di quel sacro rotolo della Torah, che per gli Ebrei � l�oggetto di culto pi� sacro, alla comunit� Ebraica della citt�.

La seconda storia � molto pi� umana, dal momento che non riguarda gli oggetti di culto, ma delle persone.

Il Rabbino Capo della Polonia mi ha riferito che dopo il nostro incontro con il Papa aveva ricevuto decine di telefonate. Una delle persone che avevano chiamato ha chiesto anche di incontrarlo. Incontratisi, l�uomo ha raccontato al rabbino che durante l�Olocausto lui aveva undici anni, ma ricordava bene che suo zio, il fratello della madre, era tornato a casa in permesso dall�esercito nel bel mezzo della guerra, con la pistola e accompagnato da un altro soldato, un amico tedesco. Per impressionare quelli rimasti a casa con le loro abilit� di tiro radunarono una cinquantina di ebrei tirandoli fuori dalle loro case, poi cominciarono a sparargli, e li ammazzarono solo perch� erano Ebrei. Da bambino non capivo il significato di tutto ci� � aveva continuato l�uomo � e li ho persino aiutati a trascinare i corpi in un fosso ai lati della strada. Abbiamo buttato l� i corpi e poi li abbiamo ricoperti con la terra per evitare il cattivo odore. Non avevo mai sentito il bisogno di raccontare quello che � successo sessant�anni fa, ero convinto che gli ebrei non avessero alcun valore. Ma quando ho visto il mio Papa che accoglieva i Rabbini Capo Ebrei e l�ho sentito chiamarli �fratelli maggiori� mi sono reso conto che Dio davvero vi ama e che io ho sbagliato. Sono venuto a chiedere perdono e a mostrare dove sono stati portati i corpi, perch� sono l�unico che conosce il posto. Forse se recupero i corpi e gli do adeguata sepoltura in un cimitero Ebraico potr� espiare ci� che ho fatto.

Questo � davvero un esempio forte di vero umanesimo che nasce da un semplice incontro di leader religiosi.

Questi incontri interreligiosi offrono anche occasioni pratiche per alleviare il dolore.

A seguito di un incontro di questo genere in Kazakhistan sono riuscito, con l�aiuto del Presidente del Kazakhistan e di altri, a negoziare con i leader religiosi per permettere la restituzione dei corpi degli �uccisi in azione� pi� di vent�anni prima, perch� fossero portati oltre il confine con il Libano per la sepoltura e perch� le madri potessero piangere sulle tombe dei loro figli e avere un posto per onorare la loro memoria. Un altro esempio del ruolo umanitario che i leader religiosi possono e devono rivestire.

Le situazioni in cui leader religiosi sono stati in grado di aiutare delle comunit� in difficolt� sono particolarmente illuminanti. In questo senso ricordo il successo di un prete cattolico nel persuadere dei criminali a rilasciare i prigionieri dopo i fallimenti della polizia e dei leader politici.

Tuttavia, se i leader religiosi possono avere una forte influenza sugli individui, come in questi esempi, la nostra responsabilit� principale resta la societ�. Oggi ci troviamo di fronte alle pi� terribili minacce che l�umanit� abbia mai affrontato: le armi di distruzione di massa, divenute facilmente accessibili soprattutto per elementi estremisti o terroristi. Purtroppo, ed � tragico, nel nostro mondo molti conflitti si svolgono in una cornice di differenze religiose in cui la religione viene utilizzata a scopi violenti. � il caso del Medio Oriente, dove il conflitto in cui noi ci troviamo � usato come scusa per incitare all�uso di idee religiose e promesse di ricompensa nell�ad di l� per provocare atti di omicidio. In questo modo la leadership religiosa incoraggia le persone a sacrificare la propria vita per uccidere.

Per questo motivo, da quando ho questo incarico, mi sono impegnato per incontrare i leader religiosi, soprattutto coloro che vedono Abramo come nostro Padre comune.

Penso al dolore che prova nel cuore il nostro padre comune nel vedere i suoi figli uccidersi a vicenda! Soprattutto, tale comportamento � un offesa al Padre di tutta la creazione, il Santo, che sia Benedetto, colui che ha creato tutti gli uomini a Sua Immagine.

Quindi, i nostri saggi del Midrash insegnano che qualsiasi offesa recata ad un altro essere umano � un offesa a Dio. Inoltre, i saggi del Midrash ci insegnano che il motivo per cui Adamo, il primo uomo, fu creato da solo e non immediatamente come parte di una coppia, come tutte le altre creature, � per insegnarci che ogni essere umano � in s� un mondo intero e distruggere una persona equivale a distruggere il mondo intero, come � vero che salvare anche una sola persona significa salvare tutto il mondo.

Noi leader religiosi dobbiamo trasmettere questo valore di santit� della vita umana alle nostre comunit� in questo tempo.

Ma, come ho detto prima, i leader religiosi possono anche giocare un ruolo concreto di fondamentale importanza attraverso la �diplomazia religiosa�, ricercando un umanesimo religioso attraverso la risoluzione dei conflitti. La Comunit� di Sant�Egidio dimostra che questa via � praticabile, ma sono convinto che ci� va fatto in maniera pi� sistematica.

Dovremmo formare un�Assemblea permanente di leader religiosi, proprio come l�Assemblea Generale delle Nazioni Unite per i rapporti internazionali, politici e diplomatici, e dovrebbe avere il suo centro permanente a Gerusalemme, nella Citt� Santa. Questo darebbe un grande contributo in termini di fraternit� concreta e di cooperazione tra le religioni.

In conclusione, desidero ringraziare di tutto cuore la Comunit� di Sant�Egidio e l�Arcidiocesi di Milano per aver ospitato questo importante incontro. Che queste assemblee possano far crescere un umanesimo grande e concreto, per amarci l�un l�altro e imitare l�illimitato amore di Dio per ciascuno di noi � e possa Lui donare a tutti noi ogni cosa buona e la sua benedizione per il benessere fisico e spirituale di ciascuno di noi,

Amen.