E' una giornata particolarmente emozionante quella di oggi che ha visto la presenza di papa Benedetto XVI a Napoli. Un'emozione che si coglie negli occhi tra tutti noi, tra i tanti giovani, tra i tanti napoletani che hanno partecipato a questo importante meeting voluto dal cardinale Crescenzio Sepe a cui va dato atto di aver saputo trasmettere la sua straordinaria umanit� in questo evento. Illustri rappresentanti delle religioni mondiali convenuti a Napoli per l'incontro "Per un mondo senza violenza. Religioni e culture in dialogo", cari amici, vi esprimo il saluto della Provincia di Napoli.
I cittadini della provincia e dei 91 comuni che io oggi rappresento sono grati all'arcivescovo e alla comunit� di Sant'Egidio per queste giornate che cominciano oggi.
Dobbiamo dire tutti insieme no all'intolleranza, no allo scontro di civilt�, no agli estremismi, no al terrorismo, no alla guerra. E dire con atti concreti tutti i giorni un grande s� alla pace. Un tema questo che il pontefice, seguendo il suo predecessore papa Giovanni Paolo II, ha pi� volte sottoposto all'attenzione dei cosiddetti grandi del pianeta. Un appello che, per�, � rimasto troppo a lungo inascoltato se � vero che in ogni zona del pianeta vediamo proliferare nuove guerre.
Oggi qui di fronte a tanti giovani e ai rappresentanti delle religioni che si affacciano sul Mediterraneo dobbiamo rilanciare l'appello alla pace e al dialogo perch� torni ad essere un mare di scambio, di confronto, di tolleranza e non pi� un mare dove annegano nel dolore le speranze e i sogni di un mondo migliore.
Vivere insieme � oggi sempre pi� un dato ineludibile, gi� viviamo gli uni accanto agli altri, dobbiamo per� imparare a "convivere". L'accoglienza, la cordiale ospitalit� fanno parte dell'identit� stessa della gente di queste terre. Dobbiamo apprendere ed affinare l'arte del dialogo. Per questo vi siamo grati per la vostra presenza, uomini e donne di religione che ci aiutino ad imparare l'arte del dialogo.
Oggi dobbiamo tutti imparare una lingua per muoverci meglio nel mondo contemporaneo. Ma la vera lingua del futuro � la lingua del dialogo, che tutti dobbiamo imparare e insegnare ai nostri figli.
In conclusione, sentiamo che quello che si apre oggi non � solo un prestigioso evento religioso e culturale, crediamo sia una porta aperta verso il futuro della nostra citt�, del Mediterraneo, del mondo.
Grazie