Comunità di S.Egidio


Patriarcado
de Lisboa


Mosteiro dos Jeronimos, Lisbona, 24.9.2000
Saluto della Comunit� di Sant'Egidio 
ai rappresentanti delle diverse Chiese cristiane 
presenti al XIII Meeting internazionale Uomini e Religioni

 

Sono particolarmente contenta di esprimere oggi, a nome della Comunit� di Sant'Egidio, la gioia di essere qui, assieme alla Chiesa che � in Lisbona, al suo Patriarca, che ringrazio di cuore per questa esperienza di fraternit� e di lavoro comune. Con loro, sono particolarmente lieta di salutare e ringraziare per la loro presenza le nostre sorelle e i nostri fratelli, rappresentanti di tante Chiese cristiane, provenienti da ogni parte del mondo.

Non accade ogni giorno di potere essere insieme, in un vincolo di mutuo amore e di fraternit�, per pregare e lavorare insieme per la pace.

E' un cammino di preghiera, amicizia e dialogo, quello che ci ha portato qui.

E' un cammino che affonda le sue radici nella storica Giornata mondiale di preghiera per la Pace convocata da Giovanni Paolo II, quattordici anni fa, ad Assisi.

Da allora la Comunit� di Sant'Egidio ha sentito la responsabilit� e la gioia di continuare quello "spirito di Assisi", che si � ampliato e ha attraversato l'Europa da Bruxelles a Milano, da Venezia a Varsavia, da Roma a Malta e a Bucarest, e oggi a Lisbona. Il mondo, attraverso di voi, oggi � qui, con le sue attese e le sue domande.

Siamo tutti pellegrini in cerca di pace. Il nostro � un cammino ecumenico che, come Giovanni Paolo II ha detto pi� volte, "� irreversibile".

E', questa, una responsabilit� che non possiamo eludere di fronte al mondo, mentre entriamo nel Terzo Millennio.

"Oceani di pace, religioni e culture in dialogo." E' questo il titolo impegnativo sotto il quale ci riuniamo per pregare, per costruire assieme un mondo pi� umano. La Comunit� di Sant'Egidio � volentieri impegnata, senza riserve, in questo cammino.

Possa la nostra preghiera e la nostra amicizia diventare l'impegno di ogni giorno nelle nostre comunit�: perch� si realizzi, un tempo non lontano, la speranza di pregare insieme attorno a un unico calice e a un unico altare.

Chiara Turrini