Comunità di S.Egidio


Patriarcado
de Lisboa


25 settembre 2000 - ore 9.00
Centro Cultural de Bel�m -
Sala Laman
Tavola Rotonda
Quale contributo delle religioni alla pace?

Hanns Kerner 
Gottesdienst Institut in Bayern, Germania

 

Schema dei problemi.

"Benedetti gli operatori di pace". Benedetti sono coloro che lavorano per la pace, benedetti sono coloro che sono strumenti di pace e benedetti sono coloro che vivono in pace. Il cuore della fede cristiana contiene un messaggio di pace, un appello per la pace. Ma, ciononostante, il Cristianesimo - come la maggior parte delle altre religioni mondiali, fra parentesi - non viene considerato esattamente una religione di pace. L'uomo occidentale moderno associa il Cristianesimo alle crociate ed alla persecuzione degli ebrei. E molti cristiani associano altre religioni alle persecuzioni dei cristiani. Se noi consideriamo il contributo delle religioni mondiali alla causa della pace, allora dobbiamo osservarle da una prospettiva storica come da quella contemporanea. E', infatti, anche una questione di credibilit� e di fiducia, di analizzare e accettare vecchie ferite, rivedere i concetti tradizionali, chi sono i nostri nemici e interpretare la storia, specialmente se il nostro scopo � quello di stabilire la pace.

Il fatto che le persone evitino, escludano, opprimano e addirittura perseguitino gli altri in alcuni periodi, in base alla loro appartenenza religiosa, � un problema che va di pari passo con la storia dell'umanit� in tutto il mondo. I cristiani sono sempre stati toccati da questo e sono stati anche responsabili di questo. Le fedi religiose sono anche il terreno fertile per conflitti, che sorgono sempre, e per atti di violenza. Perch� avviene questo?

In primo luogo vi � una disastrosa rivendicazione, da parte di ogni religione, in merito alla validit� assoluta. E' la propria religione che fornisce il parametro con il quale tutto viene misurato. In particolare nei paesi dove la religione ufficiale � in combutta con il regime politico, sorge una situazione pericolosa per coloro che hanno una fede diversa. E allora, chiaramente, un credente � danneggiato se la sua fede � soppressa, sottoposta a sanzioni o non pu� essere praticata per niente. C'� un limite a tutto ci� che una persona pu� accettare, specialmente nelle sfere fondamentali della vita. Nel momento in cui la gente sente il bisogno di difendere la propria fede, abbiamo a che fare con una questione delicata.

Non voglio qui dipingere un ritratto falso. Se consideriamo i conflitti nel mondo, il punto cruciale di pi� di cento conflitti armati, che stanno avendo luogo attualmente, non � religioso. Sappiamo anche che i conflitti raramente hanno un'unica causa, ma che � necessario che si accumulino una serie di fattori prima che una guerra o una battaglia scoppino. Tuttavia, il Cristianesimo � coinvolto in questo genere di conflitti, malgrado il suo messaggio centrale sia di pace. Diamo uno sguardo pi� ravvicinato a questo messaggio.

La pace � il messaggio centrale del Cristianesimo.

Quando la Bibbia parla di pace, non si riferisce all'assenza di guerra. Ma, piuttosto, la Bibbia parla di uno dei fenomeni della vita che opera su diversi livelli e ne tocca tutti gli aspetti. In primo luogo, la pace ha qualcosa a che fare con Dio: con il modo con il quale Egli rivel� se stesso in Ges� Cristo. Egli � la sorgente della nostra pace. Forse possiamo realizzare meglio quanto � comprensivo il concetto di pace se guardiamo alle varie forme di benedizione che vengono date al momento del distacco (dell'addio) nella Bibbia. La benedizione "Va' in pace" in San Marco (5, 34), oppure "Andatevene in pace" ("Possa Dio andare con voi") nella lettera di Giacomo (2,16) e l'espressione "Camminate nella salvezza di Dio" significano tutte esattamente la stessa cosa.

Il vivere in pace implica il vivere con Dio, il camminare nella Sua salvezza. Da ragazzo io non riuscivo mai a capire perch� Ges� avesse detto nel Suo sermone sulla montagna: "Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare a giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringer� a fare un miglio, tu fanne con lui due" (Matteo 5, 39-41). Non riuscivo proprio a capire tutto questo. Qualcosa si ribellava in me, dato che questi versetti erano opposti al mio istinto naturale di difendermi e di esigere il rispetto dei miei diritti. Cos� mi sentivo allora, e mi succede ancora in alcune occasioni. Ma, nel frattempo, sono arrivato a comprendere le parole di Ges� come parole di benedizione. Ci� che Ges� chiarisce in questi versetti � che la benedizione, la vita, la gioia e la contentezza vi sono, se il circolo vizioso della violenza � rotto e la gente vive in pace. Credo che queste parole in qualche modo provocatorie di Ges�: "Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra" potrebbero essere una spina nel fianco dell'individuo come anche in quello delle varie denominazioni cristiane. Infatti, come per la benedizione per gli operatori di pace in San Matteo, cap. 5, versetto 9, queste parole non sono rivolte solo all'individuo, ma anche ai politici ed agli uomini di stato. Se prendiamo queste parole sul serio, allora non possiamo n� accettare la guerra, le ostilit� e le discordie, n� considerarle normali, lasciare che aggiungano benzina alle fiamme.

La pace, la salvezza e la benedizione sono ovviamente in stretta relazione l'una con l'altra. Nella seconda lettera di Paolo ai Tessalonicesi, cap. 3, versetto 16, apprendiamo che la pace � un dono di Dio: "Il Signore della pace (l'Eminente, che possiede il ricco dono della salvezza) vi dia Egli stesso la pace sempre e in ogni modo". Anche la pace e la fede vanno mano nella mano. La fede di una persona in Dio dovrebbe mostrarsi in modo speciale attraverso i suoi rapporti con gli altri. Ges� ricorda questo ai suoi discepoli, per esempio, quando in San Marco, cap. 9, versetto 50, Egli parla di loro come sale della Terra: "Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri". La quantit� di possibilit� abbracciate nel Nuovo Testamento da esortazioni come queste e come l'appello alla tranquillit� ed alla concordia � straordinaria (confrontate la prima lettera di Paolo ai Corinzi 14,33 e la lettera di Giacomo, 3, 14-17). In maniera chiara una sfera umana cos� delicata viene richiamata al fatto che queste continue esortazioni e questi consigli correttivi per il nostro comportamento sono necessari. Non possediamo la pace e non sappiamo conservarla. Ma all'interno della propria sfera personale, ognuno di noi affronta ricorrenti sfide a lavorare per la pace. In modo analogo, ogni generazione deve riflettere di nuovo sulla chiamata di Dio a lavorare per stabilire, proteggere e preservare la pace. Sto pensando qui alle diverse denominazioni cristiane minori, come i Quaccheri o gli Amish, che danno priorit� assoluta nella loro vita religiosa al cammino per la pace delineato nel sermone sulla montagna - come memento alle denominazioni maggiori che, per quanto riguarda la pace, hanno spesso agito in maniera pragmatica e non sempre negli interessi della pace.

A questo proposito, vorrei dare anche un rapido sguardo al rapporto fra pace e verit�. Possiamo parlare di pace in senso comprensivo solo se ambedue, pensiero e azione, sono veritieri. Nella Bibbia, la pace � concepita come una vita vissuta nella verit� che ci libera dall'inganno e dalla colpa. Nel nome della verit�, molti disastri si sono abbattuti su persone che apparentemente non avevano visto la luce. La verit� biblica � il cammino verso la pace, quindi.

Riassumendo, la Bibbia ci dice:

1. Dio ci d� la Sua pace, che garantisce salvezza e benedizione.

2. E' la fede in Dio che permette alla persone di rimanere sulla via della pace, anche se i loro sforzi per stabilire la pace sono frammentari o non arrivano a niente.

3. Dobbiamo tornare continuamente alla parola di Dio per avere rapporti pacifici con gli altri.

La complessit� della pace.

La pace comprende numerose dimensioni della nostra vita umana e influenza tutte le nostre diverse relazioni. Di conseguenza, distinguiamo fra la pace dell'individuo, la pace nei nostri rapporti stretti con gli altri, la pace ad un livello socio-politico e la pace con Dio. Queste forme diverse di pace sono tutte in relazione fra di loro, a volte strettamente intrecciate, a volte parallele le une alle altre. Chiaramente, per un individuo non � possibile vivere in pace se la guerra infuria tutto intorno a lui. Ma, ciononostante, la pace interiore di un individuo � il pre-requisito per la pace all'interno della comunit� e fra le nazioni.

La pace di ogni individuo � descritta nella Bibbia come pace con Dio e, come abbiamo sentito, come dono di Dio. Possiamo aiutare a preservarla e rinnovarla da capo attraverso il silenzio e la preghiera - anche attraverso una continua attenzione alle parole della Bibbia. Riguardo alla pace, la Sacra Scrittura contiene un numero considerevole di sentimenti e di comportamenti. Se meditiamo continuamente di nuovo sulla Bibbia, si riveleranno a noi le varie dimensioni della pace. La pace comprende cos� tante verit�, rilevanti per la nostra vita e la nostra fede, sebbene questa vita sia troppo corta per comprenderle tutte.

La pace interiore, la pace con Dio, � il pre-requisito per tutte le altre forme di pace. Ma la pace vuole, deve rivelarsi veramente nella nostra vita quotidiana in pace con gli altri. La Bibbia spesso ci ricorda questo. Rispetto a questo ci sono una serie di provvedimenti che ogni individuo pu� prendere. Anche se alcuni di questi richiedono uno sforzo, ne vale la pena. E' particolarmente importante venire in contatto con coloro che sono diversi, con coloro che hanno una formazione culturale diversa o con coloro che hanno una fede diversa, e poi coltivare questi contatti. Coloro che hanno problemi con la violenza, per esempio coloro che tendono ad esplodere in atteggiamenti violenti - siano essi verbali o fisici - dovrebbero frequentare un centro di consulenza per la soluzione pacifica dei conflitti. La causa della pace esige anche iniziative personali. In molti casi, la fede cristiana e gli insegnamenti cristiani possono essere utilizzati specificatamente per promuovere condizioni favorevoli per stabilire la pace. In questo modo pu� essere dato un contributo tendente al raggiungimento della giustizia, alla promozione della condivisione, alla protezione degli altri dal dolore e dalla violenza, facendo della libert� e dell'uguaglianza una realt� e puntando sull'abuso del potere.

La pace interiore e la pratica continua della coesistenza pacifica sono i pre-requisiti per la pace politica. Come cittadini normali, possiamo fare ben poco per influenzare le maggiori decisioni politiche, che garantiscono la pace o la fanno finire. Ma possiamo rafforzare e sostenere coloro che lavorano per la pace politica nel proprio paese e nelle aree di conflitto di tutto il mondo. E, dove sorgono conflitti nella sfera politica, possiamo indicare il messaggio centrale della Bibbia e denunciare le deviazioni da esso. Deve essere chiaro che, nella sua vera essenza, il Cristianesimo � una religione di pace - nelle parole come nei fatti. Quando abbiamo fatto la nostra parte, allora non sta pi� a noi se la pace viene veramente stabilita o no. E' nelle mani di Colui che � la sorgente di tutte le forme di pace: nelle mani di Dio.