Comunità di S.Egidio


Patriarcado
de Lisboa


25 settembre 2000 - ore 16.00
Centro Cultural de Bel�m - Qued�
Tavola Rotonda
Autocritica delle religioni

Mohammed Sammak 
Co-Presidente del Comitato Dialogo Islamo-Cristiano, Libano

 

La religione � la parola di Dio. Dio � la verit� completa ed assoluta. Ci� che viene da Dio � la conoscenza completa ed assoluta. Dio ha insegnato all'essere umano e lo ha preferito a tutte le creature, addirittura agli angeli. Per questo motivo la conoscenza dell'uomo � parziale: vuol dire che � parte della conoscenza totale di Dio. La parte non pu� concorrere con il tutto, e non pu� includerlo, e non pu� capirlo pienamente, cos� come pu� criticarlo?
Quando l'uomo tenta, con la sua conoscenza parziale, di interpretare - o di spiegare - le scritture - la parola di Dio (la Torah, la Bibbia, il Corano), questa interpretazione - o spiegazione - � e deve essere soggetta ai ruoli comuni della critica, come ogni altro testo umano. Dato che la comprensione umana � aperta ad essere giusta o sbagliata, di conseguenza, il fatto di criticare questa comprensione e di criticare il comportamento umano che ne deriva, � una sorta di correzione di ci� che si pensa sia sbagliato e un riadattamento di ci� che � considerato improprio. La critica � qui di grande importanza, perch� l'intenzione � quella di riadattare l'interpretazione delle parole di Dio a quello che si spera essere pi� vicino alla verit� intera incarnata in queste parole di Dio.
Da qui in poi abbiamo a che fare con la comprensione umana e non con la religione in s�, abbiamo cio� a che fare con il rapporto umano con le scritture religiose, e non con l'intera e completa verit� delle parole di Dio. La critica qui, e l'autocritica, apre la porta al processo di trascendenza continua su ci� che � umano e su ci� che � pi� vicino a Dio.
Le scritture religiose (le parole di Dio) sono:
- sacre
- permanenti
- assolute
Ma l'interpretazione delle scritture, come processo umano, � come ogni altro pensiero umano, ed �:
- non sacro
- mutevole
- relativo
E' sempre possibile non comprendere il significato delle scritture e, di conseguenza, � sempre possibile comportarsi in maniera scorretta dal punto di vista religioso. Il primo passo verso la correzione delle incomprensioni e del comportamento errato, � rivedere e riconsiderare l'interpretazione delle scritture e questo, in se stesso, richiede un processo di critica continua e di autocritica nei confronti dell'interpretazione. Nell'Islam questa � una delle missioni dell'innovazione.
Attraverso l'innovazione, la comprensione delle scritture religiose � soggetta ad un processo di evoluzione attraverso il quale la religione pu�, e dovrebbe, andare di pari passo con il cambiamento e con le priorit� personali e sociali e con lo sviluppo.
I leaders religiosi musulmani di un tempo praticavano l'autocritica religiosa apertamente. Qui mi riferir� a due casi. Il primo � il caso del primo Califfo Abo-Baker Siddik. Egli confess� che aveva commesso tre errori:
a. Il fatto di accettare di essere nominato Califfo. Ma io non sono sicuro che questo sia ci� che il profeta Mohamed volesse veramente. Il profeta diceva "chiedete a me prima di mancare a me", non glielo abbiamo chiesto.
b. Ho condannato un assassino che doveva essere bruciato vivo. Solo Dio pu� punire con il fuoco.
c. Ho disposto una quota di un'eredit� di famiglia per un nipote, pi� piccola di quello che gli spettava. Mi sarei dovuto correggere e disporre per lui una quota uguale a quella del padre.
Qui vediamo che il Califfo praticava l'autocritica su tre temi:
a. in politica (il suo diritto al potere)
b. nella giustizia, come giudice
c. nell'interpretare un testo religioso, come studioso
Il secondo caso tratta del Califfo Omar che era conosciuto per essere giusto e per la sua autostima e la fiducia nelle proprie capacit�.
Omar stava tenendo una conferenza in una moschea sulle conseguenze socialmente negative degli alti oneri economici del matrimonio. Diceva che un uomo non deve pagare pi� di mille diram (la moneta corrente in quel tempo) alla sposa. Una donna intervenne dall'assemblea dicendo: sig. Califfo (sig. Presidente), ci� che lei ha appena detto � la sua opinione personale. Il Corano dice qualcosa di diverso. E cit� un versetto del Corano che non mette limiti alle donazioni date alla donna da sposare. Qui Omar disse: Perdonami Dio: la signora � nel giusto, ma Omar ha torto.
La critica religiosa si � fondata dopo questo su due principi maggiori. Il primo principio dice:
Il mio punto di vista � giusto, ma potrebbe essere sbagliato. E il punto di vista dell'altro � sbagliato, ma potrebbe essere giusto. Ci� vuol dire:
a. Che ogni punto di vista (ogni interpretazione delle scritture religiose) � aperta ad essere giusta o sbagliata.
b. Nessuno ha il diritto di proclamare che egli possiede o che conosce tutta la verit�.
c. Nessuno ha il diritto di escludere un punto di vista diverso dal suo, considerandolo completamente e assolutamente falso e sbagliato.
d. La ricerca della verit� richiede un dialogo con l'altro, che ha un punto di vista diverso. O per convincerlo o per essere convinto da lui. Se questo non avviene, allora non c'� altro modo che accettare e rispettare l'altro come �, con le sue convinzioni, e come vuole essere.
Il secondo principio dice:
Colui che innova, se ha ragione merita due ricompense da Dio. Una ricompensa per la sua innovazione, l'altra per avere ragione. E colui che innova a torna ad avere torto, merita una ricompensa sola per l'innovazione e non verr� punito per avere torto. Questo vuol dire:
a. Che l'innovazione � un dovere.
b. Un incoraggiamento all'innovazione per via della ricompensa di Dio e del fatto che non punisce nemmeno in caso si sia - con buone intenzioni - nel torto.
c. L'innovazione � aperta al giusto o al torto. La scoperta della verit� richiede la critica. Un tipo di critica � apertura ai diversi punti di vista degli altri, cio� al dialogo con gli altri in base al fatto che l'arte del dialogo � cercare la verit� nel punto di vista dell'altro.
Vorrei concludere facendo riferimento alle seguenti annotazioni:
a) L'innovazione nell'Islam � un processo di interpretazione delle scritture religiose. Non � un testo religioso sacro, cio� non tratta dei principi della dottrina della fede, per cambiare questa dottrina completamente o parzialmente.
b) La critica al materiale d'innovazione � una critica al contributo umano, non alle parole di Dio. Anche la critica agli studiosi stessi � una critica agli esseri umani, non sovrumani. Ma, come sapete, l'autocritica o l'accettazione della critica dell'altro con uno spirito sportivo, non � un valore umano comune. E' ancora meno comune quando ha a che fare con studiosi religiosi.
c) A volte le scritture religiose e l'interpretazione umana di queste scritture sono considerate, in maniera confusa, sacre allo stesso livello. La vera distanza tra la sacralit� delle prime e la non sacralit� della seconda, � distrutta da credenti semplici ed innocenti. Queste persone diventano fedeli seguaci di certi studiosi. E si comportano come se parteggiassero con questi studiosi - parteggiando con il male. Ho paura che questo sia l'inizio della manipolazione della religione. Questo � un'altro argomento che merita anche esso un'attenzione particolare.