Comunità di S.Egidio


Patriarcado
de Lisboa


26 settembre 2000 - ore 9.00
Centro Cultural de Bel�m - Sala Qued�
Tavola Rotonda
Unit� fra i cristiani, pace fra i popoli

Innokentij Vasil'ev
Vescovo Ortodosso, Patriarcato di Mosca

 

Fin dall'inizio della sua esistenza storica la Chiesa Ortodossa Russa, seguendo l'antica tradizione della venerazione dei santi, conserva l'elenco dei testimoni della fede in Cristo e degli uomini di preghiera intercessori davanti a Dio e vi aggiunge sempre nomi nuovi. In occasione del Giubileo per il secondo millennio dalla nascita di Cristo a questo elenco di santi la Chiesa Ortodossa Russa ha aggiunto centinaia di nuovi nomi di martiri e di confessori della fede russi vissuti nel XX secolo. La nostra Chiesa guarda oggi al martirio con amore e venerazione. I cristiani ortodossi trovano nel cammino di vita dei nuovi martiri, pieno di sofferenze e tribolazioni, l'esempio di un amore verso Dio e il prossimo che si fa sacrificio e trovano in esso sostegno nelle prove della vita di ogni giorno. Oggi nessuno � in grado di dare una risposta esatta alla domanda: quanti sacerdoti e laici della Chiesa Ortodossa Russa hanno sofferto nel XX secolo, al tempo della persecuzione della fede?
La persecuzione della nostra Chiesa e' cominciata nel 1917, ha assunto un carattere di massa, e' diventata violenta gi� nel 1918 ed ha raggiunto il suo culmine nel 1937-1938. Secondo i soli dati della commissione del Governo della Federazione Russa sulla riabilitazione delle vittime delle repressioni politiche, nel 1937 furono arrestati 136.900 sacerdoti ortodossi e ministri del culto, di essi 21.500 furono fucilati. Sappiamo in realt� che i credenti che hanno subito persecuzioni da parte del potere senza Dio sono molti di piu': i loro nomi non si trovano negli elenchi degli uomini, ma solo nel Libro della Vita, presso Dio.
In preparazione del Concilio Giubilare, la Commissione del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa per la canonizzazione dei santi ha studiato i dossier personali di 860 martiri e confessori della fede, che sono stati poi presi in considerazione dal Concilio dei vescovi, che ha avuto luogo a Mosca dal 13 al 16 agosto scorso.
Accanto ai santi la cui vita e' stata oggetto di studio, e' stato proposto di canonizzare tutti i nuovi martiri e i confessori della fede russi del XX secolo che hanno sofferto per Cristo e che, se sono ancora sconosciuti agli uomini, sono conosciuti da Dio. La canonizzazione collettiva dei martiri anonimi appartiene alla tradizione della Chiesa fin dai tempi antichi. I martiri anonimi sono ricordati nel calendario ortodosso in almeno settanta giorni dell'anno. Per questo noi crediamo che non esistano ostacoli canonici e liturgici alla canonizzazione dei martiri anonimi, che hanno sofferto per Cristo in unione con la Chiesa.
Nell'agosto di quest'anno, dunque, il Concilio Giubilare dei vescovi, ha preso le seguenti decisioni.
1. Canonizzare tutti i nuovi martiri e confessori della fede russi del XX secolo, quelli di cui si conoscono i nomi, come anche quelli il cui nome solo il Signore Dio conosce.
2. Inserire i nomi dei nuovi martiri, canonizzati in precedenza per la venerazione locale, nell'elenco dei martiri venerati da tutta la Chiesa.
3. Canonizzare gli 860 martiri e confessori della fede la cui vita, il cui servizio e il cui martirio sono stati oggetto di studio da parte del Santo Sinodo.
I santi corpi dei martiri e dei confessori della fede, dopo la loro canonizzazione, vengono tradizionalmente venerati come reliquie. Ma i corpi di quasi tutti i martiri che hanno dato la vita negli anni della persecuzione sono deposti in tombe sconosciute, oppure hanno avuto sepolture di massa nei luoghi delle fucilazioni: e' praticamente impossibile riconoscerli tra i sepolti. Inoltre, nei luoghi dove sono state effettuate sepolture di massa, spesso sono stati costruiti quartieri di abitazione o altri edifici. In questi casi la questione delle reliquie dei santi � lasciata alla volont� di Dio.

Dopo la canonizzazione di quelli che hanno sofferto per la fede e per la Chiesa negli anni della persecuzione, dovremo continuare il lavoro per raccogliere notizie su tutti quelli che non sono ancora ricordati nell'elenco dei martiri e dei confessori della fede russi, per poter aggiungere i loro nomi nel calendario della Chiesa.
Prima di inviare alla Commissione del Santo Sinodo per la canonizzazione dei santi i materiali sul loro martirio, bisogner� studiare attentamente le circostanze della loro vita e soprattutto della loro morte. Cos� anche le opere teologiche o altre opere letterarie di quelli che vengono canonizzati come martiri e confessori della fede devono essere oggetto di uno studio attento. Vorrei sottolineare che la canonizzazione di un martire o di un confessore della fede attira sempre l'attenzione dei lettori pi� devoti sulle sue opere, ma la canonizzazione di una persona non vuol dire certo la "canonizzazione" di tutto il suo patrimonio teologico.

Il maggior numero di domande sono state suscitate dalla canonizzazione dell'ultimo imperatore russo Nikolaj II e dei membri della sua famiglia, fucilati con lui nel luglio del 1918. Molti si sono detti contrari e hanno trovato ostacoli alla canonizzazione in fatti legati alla politica statale ed ecclesiale dell' ultimo governatore dell' impero russo.
Ma tra i credenti delle nostra Chiesa esiste, ed e' sempre esistita una venerazione particolare per i martiri della famiglia reale. Il Santissimo Patriarca Alessio II, il Santo Sinodo e la Commissione del Sinodo per la canonizzazione dei santi, hanno ricevuto innumerevoli lettere da parte di arcivescovi, membri del clero e laici della Chiesa Ortodossa russa che approvavano le conclusioni cui la Commissione per la canonizzazione dei santi era giunta nell'ottobre 1996 riguardo alla famiglia regale.
Di grande valore appaiono le pubblicazioni ecclesiali e gli appelli alla Commissione e alle altre istanze della Chiesa: si trovano in essi le testimonianze di miracoli e di aiuto della grazia divina ricevute in seguito alle preghiere rivolte, negli ultimi tempi, ai martiri della famiglia reale.

La Commissione ha inteso come suo compito principale, a questo proposito, esaminare oggettivamente tutte le circostanze di vita dei membri della famiglia reale nel contesto degli eventi storici e della loro interpretazione ecclesiale, al di fuori degli stereotipi ideologici dominanti nel nostro paese durante i decenni passati. La Commissione e' stata guidata dalla preoccupazione pastorale che la canonizzazione della famiglia reale non dia motivi e argomenti per la lotta politica o le contrapposizioni secolari, ma invece favorisca l'unione del popolo di Dio nella fede e nella devozione.
La Commissione, dopo aver preso attentamente in esame le circostanze della morte della famiglia reale, ha proposto di canonizzare i suoi membri come "santi che hanno sofferto con pazienza la passione". Nella letteratura liturgica e agiografica della Chiesa ortodossa russa la definizione "quello che ha sofferto con pazienza la passione" viene usata parlando di quei santi russi che, imitando Cristo, hanno sopportato con pazienza le sofferenze fisiche e morali e perfino la morte dalle mani degli avversari politici.
Sembra necessario sottolineare, a questo punto, che la canonizzazione di un monarca non e' legata alla ideologia monarchica e tanto meno significa una "canonizzazione" della forma monarchica di governo, davanti alla quale si possono avere atteggiamenti diversi. Canonizzando un santo, la Chiesa non persegue fini politici, che non le sono propri per sua natura, ma testimonia davanti al popolo di Dio, che gi� lo venera, che il santo che viene canonizzato � veramente gradito a Dio e intercede per noi davanti al trono di Dio, qualsiasi sia stata la sua posizione nella vita terrena.

La vera grandezza della famiglia zarista canonizzata dalla nostra Chiesa non viene dalla sua dignit� reale, ma dalla sorprendente altezza morale che ha piano piano raggiunto.
La religiosit� profonda ha distinto la famiglia reale dall'aristocrazia del suo tempo; tutta l'educazione dei figli e' stata penetrata dallo spirito religioso, tutti i suoi membri hanno vissuto nella tradizione della devozione ortodossa.
La religiosit� personale dell'imperatore e di sua moglie non riguardava il semplice seguire la tradizione. Come politico e uomo di stato l'ultimo imperatore russo ha agito secondo i suoi principi religiosi e morali.
Dal momento della sua cacciata dal trono non solo gli eventi esterni, ma soprattutto lo stato interiore dell'imperatore attirano la nostra attenzione. Nella famiglia reale prigioniera vediamo persone che con sincerit� cercavano di realizzare nella loro vita i comandamenti del Vangelo.
Nelle sofferenze sopportate dalla famiglia reale nella prigionia, con umilt�, pazienza e mitezza, e poi ro martirio si � rivelata la luce della fede in Cristo che vince il male, quella stessa luce che si e' accesa nella vita e nella morte di milioni di cristiani ortodossi che hanno sofferto le persecuzioni per Cristo nel XX secolo.
Proprio pensando a questo martirio il Concilio dei vescovi ha ritenuto di canonizzare l'imperatore Nikolaj II, l'imperatrice Alessandra, il principe Alessio, le principesse Olga, Tatiana, Maria e Anastasia come nuovi martiri e confessori della fede, come chi ha sofferto la passione.

La canonizzazione di tutti i nuovi martiri e confessori della fede russi e' stato un grande evento spirituale nella storia della nostra Chiesa, e testimonia l'ininterrotta azione dello Spirito Santo nella Chiesa di Cristo, l'unione in Cristo di quelli che vivono adesso con i loro santi predecessori. La Provvidenza divina porta ogni persona alla conoscenza della Verit�, al cambiamento, alla trasfigurazione attraverso il lasciare le "vie dell'ingiustizia". Rivolgendoci a un numero cos� grande di santi che pregano per noi nei cieli, che con la loro vita hanno testimoniato la loro fedelt� a Dio, noi tutti osiamo chiedere al Signore la remissione dei nostri peccati, il sostegno della Sua grazia per una vita giusta e devota a Dio.
Nelle persone dei nuovi martiri e confessori della fede canonizzati dalla Chiesa russa tutta l'umanit� ha acquistato nel Cielo migliaia e migliaia di nuovi santi che pregano per la causa della trasfigurazione del mondo e di tutto il genere umano sulle vie della Verit� Divina. E quindi questo evento della canonizzazione dei nuovi santi nella chiesa ortodossa russa non e' una cosa interna alla nostra chiesa, ma ha un carattere veramente universale e le conseguenze di tale evento avranno una grande importanza per tutto il mondo.