Mentre entriamo nel Terzo Millennio, donne e uomini di
religioni diverse provenienti da tante parti del mondo, ci siamo riuniti a
Lisbona per invocare da Dio il grande dono della pace. Abbiamo camminato
assieme, e da questo Oceano abbiamo accolto meglio le attese di pace e di
giustizia del mondo. Il dialogo, l'amicizia, il rispetto reciproco hanno fatto
emergere le differenze e le ricchezze di ognuno: questo non ci ha allontanato,
anzi ci ha resi pi� vicini, pi� impegnati nel comune lavoro per rendere pi�
umano e vivibile il nostro pianeta.
Siamo stati raggiunti dalle domande dei poveri, dei prigionieri della guerra,
della paura e dell'odio. Abbiamo negli occhi e nel cuore le sofferenze
dell'Africa e dei popoli poveri della Terra. Abbiamo visto da vicino le
conseguenze inumane dello sfruttamento insensato del pianeta. Sappiamo le
possibilit� immense e i rischi della globalizzazione, se senza anima.
Siamo scesi nel profondo delle nostre tradizioni religiose e della memoria. Per
questo, con forza, affermiamo ancora pi� solennemente di ieri: le religioni
non giustificano mai l'odio e la violenza. La pace � un bene indivisibile,
viene da Dio e appartiene all'intera umanit�. Parlare di guerra di religione
� un'assurdit� e contraddice il nome pi� bello di Dio, che � pace.
La via per superare la diffidenza e i conflitti � il dialogo. Il dialogo non
indebolisce l'identit� di nessuno, ma provoca ogni uomo e ogni donna a vedere
il meglio dell'altro e a radicarsi nel meglio di s�. Nulla � mai perduto con
il dialogo. Tutto � possibile con il dialogo. Il dialogo - lo ripetiamo - �
la medicina che cura le ferite della divisione e rigenera in profondit� la
nostra vita, mentre radica ognuno nella verit�, nella testimonianza reciproca,
nella carit� e nell'amicizia.
Siamo venuti a Lisbona come cercatori di pace e abbiamo visto crescere in
questi giorni una comunit� di cui il mondo ha bisogno, la comunit� dei
cercatori di pace. E' una comunit� fatta di religioni, di storie, lingue,
sensibilit� diverse. E' la nostra ricchezza, e il nostro futuro.In questa
comunit� di cercatori di pace, � depositato il seme che aiuta a essere pi�
umani e pi� credenti. Chi si unisce ad essa impara meglio a vivere senza
nemici. Ci impegniamo ad allargare, con i nostri fratelli e sorelle, questo
spazio del dialogo con l'arte dell'incontro.
Non abbiamo potenza, ma solo la forza debole della fede, della preghiera e
dell'amicizia. La preghiera e l'amicizia purificano il nostro cuore e ci
aiutano a dire l'un l'altro la parola difficile e impegnativa del perdono.
Mai pi�, allora, la guerra.
Conceda Dio al mondo intero e a ciascun uomo e a ciascuna donna il meraviglioso
dono della pace!
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