Carissime sorelle e fratelli,

Questo centro storico di Lisbona, dove noi oggi ci abbracciamo fraternamente, fu in passato teatro di violenze intollerabili contro il popolo ebreo. Non dobbiamo mai dimenticare la triste sorte dei "Crist�os Novos": le pressioni perch� si convertissero; le aggressioni popolari, i sospetti, le delazioni, i processi dell'Inquisizione.

Come comunit� maggioritaria in questa citt� per quasi mille anni, la Chiesa Cattolica riconosce che la sua memoria � profondamente macchiata da queste parole e da questi fatti, tante volte compiuti in suo nome, che sono indegni della persona umana e del Vangelo che ella annuncia.

In un atteggiamento di conversione, che � al tempo stesso personale ed espressione della mia comunit�, ripeto solennemente oggi, davanti a Dio e a tutti voi, il richiamo del Concilio Vaticano II:

La Chiesa Cattolica di Lisbona "esecra, come contraria alla volont� di Cristo, qualsiasi discriminazione tra gli uomini e persecuzione perpetrata per motivi di razza e di colore, di condizione sociale o di religione. E ... ardentemente scongiura [i suoi membri] ... perch�, per quanto da loro dipende, stiano in pace con tutti gli uomini (cfr Rom 12,18), affinch� siano realmente figli del Padre che � nei cieli (cf. Mt 5,45)." (Nostra Aetate, 5).

+ Jos�, Patriarca de Lisboa