Abbasso il grigio! 2008

 

Sogno un mondo per tutti

Parole e immagini per un futuro senza conflitti

 

OPERE DI ARTISTI DISABILI

26 settembre - 5 ottobre 2008, Museo di Roma in Trastevere

 

“Sogno un mondo per tutti”: 150 artisti disabili propongono la propria analisi di una società che fa fatica a vivere insieme e suggeriscono la visione di un mondo senza conflitti. L’arte, quella delle immagini e quella delle parole, è la modalità attraverso la quale queste persone si sono confrontate con una sfida che viene posta quasi quotidianamente dall’attualità e sulla quale si gioca il futuro delle nostre società ricche e dell’umanità nel suo complesso. 

 

Ci sono mondi che sembrano distanti anche quando si incontrano – nello stesso palazzo, nel quartiere o nelle città – e mondi che sembrano lontani per lingua, cultura, religione o geografia. L’edizione 2008/20099 della mostra li  esplora in un percorso alla ricerca della coabitazione nel quale gli artisti raccontano e rappresentano vissuto, storie e volti di immigrati, rom, anziani, gente comune. La sensibilità dei disabili descrive in modo tutto particolare una Società stratificata (come la definisce Gianpaolo Pitzolu nella sua opera realizzata con acrilici e gesso su compensato), non priva di contraddizioni, ma anche ricca di opportunità da cogliere.

 

Mediterraneo
Mediterraneo

Alcune opere sono dedicate ai Rom,  “popolo piccolo libero senza papà” - come lo definisce Sonia Sospirato in uno dei testi poetici esposti –  cui tanto poco spazio e così poca considerazione sono di solito concessi nelle nostre città. Non mancano riferimenti alla storia della persecuzione nazista di Sinti e Rom che sfociò nei campi di concentramento, come nell’opera di Antonio Padula Il triangolo marrone - quello che distingueva i detenuti Rom nei lager. Ai Rom è dedicato il video artistico di Dan.Rec. dal titolo….. Quello de Gli Amici è uno sguardo partecipe che, con Adriana Ciciliani, si chiede: “ dove è finita l’umanità?

 

Opere come La tonnara dei clandestini di Pino Vomero o Mediterraneo di Alessandro Ricci, Flavia Massimi, Marco Ciucciarelli e Alessandro D’Angeli raccontano i viaggi della speranza che gli immigrati intraprendono per raggiungere le nostre coste e cercare un futuro migliore. Il confronto con chi è (o appare) diverso è un tratto costante della nostra storia e se oggi è il nostro Paese ad aver bisogno di immigrati, fino a pochi anni fa sono stati gli italiani a lasciare la propria terra in cerca di lavoro – come ricorda l’opera di Roberto Mizzon Fuoco a Marcinelle che racconta la tragedia in cui trovarono la morte oltre 250 nostri connazionali nelle miniere del Belgio.
Gli artisti si sono interrogati sul tema della coabitazione, dell’ integrazione e della convivenza in maniera profonda ponendosi anche domande di carattere religioso come in Chi è il mio prossimo? di Simona Di Masi, Simona Occhipinti e Raffaella Papetti o sottolineando, come nell’opera di Luca Piermattei, che la radice primaria di un mondo per tutti è quel Dio che fa sorgere il suo sole sopra i giusti e sopra gli ingiusti.

 

Struttura di un nuovo pernsiero
Struttura di un nuovo pernsiero

Dall’esposizione emerge con forza anche l’invito ad un pensiero nuovo sulla disabilità. È una domanda che viene posta in forma esplicita da alcune opere, come la tela Siamo tutti uguali perché tutti strani o l’ installazione Struttura di un nuovo pensiero, realizzata con gli elementi smontati di 3 carrozzine, ridipinti e liberamente riassemblati. La mostra, fatta di parole ed immagini, è un grande invito all’ascolto: un appello a prendere  sul serio la voce di persone, come i disabili mentali, spesso impossibilitate ad una comunicazione verbale compiuta. L’arte si rivela non solo come esperienza artistica, ma anche quale canale espressivo capace di liberare la loro grande ricchezza interiore.

 

La mostra aiuta a comprendere i disabili ed i disabili aiutano a comprendere il mondo. Dalle loro opere emerge infatti un’analisi acuta della società in cui viviamo, che non tace i problemi e non teme di indicare alcune prospettive. E’ uno sguardo su alcune fra le sfide più impegnative della contemporaneità che stupisce per la lucidità e perché giunge da dove non te lo aspetti. E’, in ultima analisi, un contributo al dibattito culturale in corso nel nostro Paese.

 

L’esposizione è il frutto del lavoro della Comunità di Sant'Egidio, che da decenni è impegnata a fianco di persone con disabilità mentale e che ha dato vita al movimento “Gli Amici”, che raccoglie in numerose città europee, migliaia di persone disabili, insieme ai loro familiari ed amici, e che promuove la mostra “Abbasso il grigio!”.

 

Nei laboratori artistici sperimentali della Comunità di Sant'Egidio centinaia di disabili utilizzano tecniche e materiali diversi, che si adattano alla manualità ed all’espressività di ciascuno; si confrontano durante l’anno sui temi dell’arte e dell’attualità; lavorano alla realizzazione delle opere che vengono poi esposte nella Mostra    giunta alla dodicesima edizione.

 

Nel corso degli anni si è arricchita della collaborazione di realtà autorevoli del mondo dell’arte, come il MLAC-Museo Laboratorio della Sapienza Università di Roma, che nella persona di Simonetta Lux ha collaborato nel 2007 alla redazione del volume “Con l’arte, da disabile a persona”. Anche quest’anno la mostra ha ricevuto sostegni importanti: quello dell’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Roma, della società Zetema, delle banche Popolare di Verona, Popolare di Lodi e Credito Bergamasco.

 

Non solo arte, ma solidarietà: molti degli artisti hanno scelto di mettere in vendita le loro opere per sostenere DREAM, un programma di lotta all’AIDS e alla malnutrizione in Africa della Comunità di Sant’Egidio.

Hai stampato una pagina del sito www.santegidio.org