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16 Novembre 2011

Andrea Riccardi, ministro della Cooperazione "Un laico immerso nel mondo cattolico"

Con la nomina del fondatore della Comunità di Sant'Egidio a ministro della cooperazione e dell'integrazione un nuovo dicastero (senza portafoglio) che, a prima vista potrebbe assumere un maggior peso, rispetto al rango di direzione generale del ministero degli Esteri che aveva prima questo settore. Un docente universitario di Storia contemporanea prestato alla politica

 
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ROMA - Andrea Riccardi, 61 anni, riminese e capo-fondatore di quella che molti definiscono l'Onu di Trastevere, cioè la Comunità di Sant'Egidio, aveva trascorso i giorni immediatamente precedenti ad oggi, nella convinzione di essere il prossimo ministro dei Beni Culturali. Il presidente del Consiglio Monti lo ha invece spiazzato all'ultimo momento, affidandogli la guida di un ministero (senza portafoglio) mai esistito prima: quello per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione. Un dicastero nuovo, dunque, che assegna agli aiuti umanitari, sia d'emergenza, che per lo sviluppo, uno status  -  almeno apparentemente  -  più importante.


"Una sorpresa anche per me". E' quanto ha subito detto Andrea Riccardi, "una responsabilità in più e mi sembra un segnale molto significativo della qualità del nuovo governo. Nuovo non solo perché appena annunciato e presto insediato, ma perché innovativo nella struttura e nei compiti che si dà. Cooperazione Internazionale e Integrazione: mi sembra che si dia centralità a qualcosa di importante  e che finora è stato ritenuto accessorio, un lusso, qualcosa di non necessario. Mi sembra un segno di speranza per tutti, nella giusta direzione".


La parola omessa nel giuramento. Durante il giuramento al Quirinale, Riccardi ha saltato una parola della formula che tutti i ministri sono chiamati a leggere prima

di apporre la propria firma. Non ha pronunciato la parola 'esclusivo' nella frase di rito "giuro di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione". Qualcuno ha ipotizzato un collegamento tra questa omissione e la profonda fede cattolica del neoministro. Il professore è stato costretto a spiegare: "Nessuna dietrologia: non è stata una scelta intenzionale ma una banale distrazione: ho alzato gli occhi per guardare il presidente della Repubblica Napolitano, quando li ho riabbassati ho perso il filo e senza accorgermene ho saltato una parola".


Tra i maggiori esperti della Chiesa d'oggi. La figura di Andrea Riccardi è indissolubilmente legata alla Comunità di Sant'Egidio, un'organizzazione d'ispirazione prettamente cattolica, che nel tempo ha acquisito una forza tale da renderla promotrice e protagonista di incontri per il dialogo e la pace, assumendo ruoli anche assai vicini a quelli della diplomazia ufficiale. Nonostante l'attiguità con il mondo cattolico, il neo ministro è da più parti considerato uno dei laici più autorevoli nel panorama religioso. Professore universitario di Storia contemporanea, prima a Bari e attualmente presso l'Ateneo di Roma Tre, Riccardi è autore di numerosi saggi, ultimo dei quali dedicato a Giovanni Paolo II. I suoi amici e colleghi lo considerano uno dei maggiori esperti della Chiesa contemporanea e del dialogo tra religioni e culture, oltre che esperto del pensiero umanistico contemporaneo, voce autorevole del panorama internazionale come testimoniano le lauree honoris causa che ne hanno accompagnato il percorso scientifico, dall'Università di Lovanio alla Georgetown University.


I successi diplomatici. "Un laico che si trova a casa sua anche negli altri mondi", si sente dire di lui. A casa, da ragazzo, ha avuto tutta la collezione de Il Mondo di Pannunzio, raccontano, "un uomo di visione"sempre con la battuta pronta, ma che detesta essere considerato "tuttologo". Con l'idea fissa di cucire "strappi" fin da ragazzo, quando a vent'anni è già a Istanbul per i primi rapporti col Patriarcato Ortodosso di Costantinopoli. Per poi iniziare, con aiuti di emergenza, a "bucare" il muro del Mozambico indipendente marxista leninista, fino a costruire quella rete di rapporti che porta il 4 ottobre 1992 alla firma dell'accordo di pace costruito a Sant'Egidio in 26 mesi di trattative e che mette fine ad una guerra civile che vede un bilancio di un milione di vittime e tre milioni di profughi.


I progetti della comunità. La fondazione della Comunità di Sant'Egidio è datata 1968, oggi una realtà diffusa in 73 paesi del mondo, con una larga presenza in Africa e America Latina, con progetti innovativi anche nel campo della cooperazione internazionale, riconosciuta come uno dei soggetti più efficaci a livello mondiale nel campo della pace e della riconciliazione in diversi paesi: in Mozambico, in Guatemala, nella  riunificazione della Costa d'Avorio; ma anche la "pace preventiva" costruita in Niger e Guinea Conakry, sono solo alcune delle pagine più rilevanti. I programmi Dream, per l'accesso gratuito alla terapia anti-AIDS nell'Africa Sub-Sahariana e il progetto Bravo Per la registrazione anagrafica dei bambini invisibili nel Sud del mondo, sono esempi di eccellenza di questa capacità di inculturazione e innovazione nel campo della cooperazione internazionale, espressi, tra gli altri, dalla Comunità di Sant'Egidio.

 

 

"Un eroe moderno" secondo Time. La rivista "Time" nel 2003  ha inserito Riccardi nell'elenco dei  trentasei "eroi moderni" d'Europa, coloro che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario. Andrea Riccardi è stato insignito il 18 novembre 2004, dalla Fondazione Internazionale Premio Balzan, del Premio Balzan 2004 per l'umanità, la pace e la fratellanza fra i popoli. Lo stesso Premio che ricevette Papa Giovanni XXIII nel 1963: "Per l'impegno nel rilanciare nel mondo la convivenza pacifica tra gruppi di etnia diversa e nel promuovere, indipendentemente dal credo religioso, l'azione umanitaria, di pace e di fratellanza fra i popoli e in particolare per la realizzazione del programma Dream di lotta all'AIDS e alla malnutrizione che si sta realizzando in Mozambico, modello concreto per altri paesi africani in difficoltà".

 


I riconoscimenti attribuiti.
Il 21 maggio 2009 è stato insignito del Premio Carlo Magno (KarlPreis), che viene attribuito a persone e istituzioni che si sono particolarmente distinte nella promozione di una Europa unita e nella diffusione di una cultura di pace e di dialogo. In questi anni sono stati premiati soprattutto statisti europei come Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer, Winston Churchill, Robert Schuman, Carlo Azeglio Ciampi e Angela Merkel. E' tra i pochi non politici ad avere ottenuto il premio. Si legge nella motivazione: "Per onorare un esempio straordinario di impegno civile in favore di un'Europa più umana e solidale all'interno e all'esterno delle sue frontiere, per la comprensione tra i popoli, le religioni e le culture, per un mondo più pacifico e giusto". Per la sua attività internazionale, soprattutto in Africa, Andrea Riccardi ha ricevuto il Premio UNESCO per la pace Houphuet Boigny


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