NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale -  Moratoria 2000

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Notizie dal mondo - Aprile 1999
Il simbolo croce.gif (887 byte) indicher� le notizie relative ad una esecuzione

SVIZZERA / ONU - COMMISSIONE DIRITTI UMANI: GLI INTERVENTI DI SANT'EGIDIO E NESSUNO TOCCHI CAINO - 28 APR '99
SVIZZERA / ONU - STORICO RISULTATO: COMM. DIRITTI UMANI APPROVA RISOLUZIONE UE - 28 APR '99 - 28 APR '99
croce.gif (887 byte) U.S.A. / MISSOURI – ESECUZIONE CON INIEZIONE LETALE - 28 APR '99
U.S.A /CALIFORNIA – IMMINENTE ESECUZIONE - 26 APR '99
RUSSIA – COMMUTATE ENTRO MAGGIO TUTTE LE CONDANNE A MORTE - 23 APR '99
croce.gif (887 byte) ARABIA SAUDITA – ESEGUITA CONDANNA A MORTE - 23 APR '99
croce.gif (887 byte) CINA – GIUSTIZIATI DUE GIOVANI - 22 APR '99
ITALIA – NOBEL RIUNITI A ROMA CHIEDONO IMPEGNO PER ABOLIZIONE DELL PENA DI MORTE - 22 APR '99 - 22 APR '99
croce.gif (887 byte) U.S.A. /VIRGINIA – GIUSTIZIATO MINORATO MENTALE IN VIRGINIA - 21 APR '99
SVIZZERA – GINEVRA: CRESCE CONSENSO PER ABOLIZIONE - 20 APR '99
U.S.A./OKLAHOMA PROVA DNA SCAGIONA CONDANNATO A MORTE - 15 APR '99
ITALIA:CANCELLATA DALLA COSTITUZIONE OGNI IPOTESI DI PENA MORTE -14 APR '99
croce.gif (887 byte) U.S.A./Virginia – NUOVA ESECUZIONE - 14 APR '99
croce.gif (887 byte) ARABIA SAUDITA -  DECIMA ESECUZIONE DALL’INIZIO DELL’ANNO - 13 APR '99
ONU/COMMISSIONE DIRITTI UMANI - 13 APR '99
croce.gif (887 byte) FILIPPINE TRE ESECUZIONI A GIUGNO? - 12 APR '99
IRAN - LIBERATO TEDESCO CONDANNATO A MORTE - 11 APR '99
IRAN - LIBERO SU CAUZIONE TEDESCO CONDANNATO A MORTE - 8 APR '99
U.S.A. / California - 6 APR '99
croce.gif (887 byte) U.S.A./ NEVADA - GIUSTIZIATO UN FILIPPINO - 6 APR '99
croce.gif (887 byte) IRAQ: IMPICCATE QUATTRO PERSONE PER UCCISIONE AYATOLLAH - 6 APR '99
EGITTO: CONDANNA  A MORTE - 4 APR '99
OMAN: PENA DI MORTE PER TRAFFICO STUPEFACENTI - 3 APR '99
U.S.A.: DOCUMENTO VESCOVI CONTRO PENA DI MORTE - 3 APR '99
USA - Consiglio di Amministrazione della Conferenza Episcopale Cattolica - Appello del Venerd� Santo per porre fine alla pena capitale - 2 APR '99
SINGAPORE: PRIMA AL MONDO PER ESECUZIONI CAPITALI - 1 APR '99

SVIZZERA / ONU - COMMISSIONE DIRITTI UMANI (2): gli interventi di Sant’Egidio e Nessuno Tocchi Caino
28 APR – A Ginevra erano presenti anche 'Nessuno tocchi Caino' e la Comunita' di Sant'Egidio. Mario Marazziti, a nome di Sant’Egidio, ha parlato della ''grande e piena sinergia, negli ultimi due anni, con 'Nessuno tocchi Caino', come pure, negli Stati Uniti, con 'M-2000', Sister Heleen Prejean (la suora del film 'That man walking'), e Amnesty International''. ''Noi abbiamo lavorato congiuntamente - ha aggiunto Marazziti - per conquistare alle ragioni, almeno, della moratoria delle esecuzioni, e dell'abolizione alcuni paesi che prima erano a favore della pena di morte, e quindi ci sembra che ci sia stato un primo spostamento di fronte''. ''All'interno della campagna mondiale - ha detto Marazziti - la Comunita' si e' assunta un ruolo verso l'opinione pubblica, con le prime 500 mila firma raccolte in tutto il mondo e contiamo di presentarne un milione per l'Assemblea dell'Onu in autunno, e siamo impegnati a costruire un fronte interreligioso contro la pena di morte''. All'iniziativa della Comunita' di Sant'Egidio, ha detto Marazziti, hanno gia' aderito gran parte degli episcopati cattolici, tutte le grandi congregazioni cattoliche, il primate anglicano Carey e tutti gli anglicani, compresi gli episcopaliani americani, l'alleanza metodista mondiale e gli ambienti buddhisti e shinto.

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SVIZZERA / ONU  - STORICO RISULTATO: COMMISSIONE DIRITTI UMANI APPROVA RISOLUZIONE UE
28 APR - La Commissione dell'Onu per i diritti umani ha approvato oggi a Ginevra la risoluzione della Unione europea (Ue) per l'abolizione della pena di morte e per una moratoria internazionale delle condanne capitali. La risoluzione Ue, presentata dalla Germania per conto dell'Ue e sostenuta dal capo della delegazione italiana ambasciatore Claudio Moreno, ha avuto 30 voti favorevoli, 11 contrari (tra cui Giappone, Bangladesh, Usa, Cina e Indonesia) e 12 astensioni (tra cui Cuba, Guatemala, Filippine, Repubblica democratica del Congo e India). Per manifestare il netto appoggio dell'Italia in Commissione era presente anche una delegazione del Senato guidata dalla sen. Ersilia Salvato (Ds) e composta dai sen. Francesca Scopelliti, Giovanni Russo Spena, Athos De Luca, e Piero Milio. La risoluzione esclude che la pena di morte possa essere comminata ai minori di 18 anni, alle donne incinte e alle persone che soffrono di disturbi mentali e invita i governi ''a rifiutare l'estradizione quando l'accusa puo' comportare la pena capitale, in assenza di effettive garanzie delle autorita' dello stato richiedente che la condanna non sara' applicata''.

La risoluzione � stata adottata con una votazione che ha visto 30 favorevoli, 11 contro e 12 astenuti.

"La Commissione richiama gli Stati che ancora mantengono la pena capitale:

Riportiamo la sintesi delle dichiarazioni di voto di alcuni delegati.

CLAUDIO MORENO (Italia) parlando della proposta di risoluzione sulla pena di morte, ha detto che l’Italia da tempo sta combattendo per l’abolizione della pena capitale e, ringraziando la delegazione tedesca che ha lavorato per assicurare che la risoluzione venisse adottata, ha notato con soddisfazione come il dibattito sulla moratoria si sia svolto in un grande spirito di cooperazione e di apertura e alla fine si sia giunti ad un accordo.

VICTOR LAGOS PIZZATI (El Salvador) ha affermato che la proposta � un’iniziativa estremamente positiva, poich� riguarda il diritto alla dignit� di ciascun individuo, il diritto alla vita, il rispetto della vita, il dovere dello Stato di rispettare questi diritti e di proteggerli.

H. K. SINGH (India) ha affermato di aver partecipato alla discussione e di essersi dispiaciuto perch� il dibattito non � stato aperto e ci� non ha consentito di avere delle modifiche al testo. Secondo il delegato indiano, � chiaro che la comunit� internazionale non ha ancora raggiunto un pieno consenso e si deve riconoscere che tale accordo potr� essere raggiunto solo progressivamente. In India la pena capitale viene applicata solo in casi eccezionali e da tempo non viene applicato nel caso di donne incinte e minorenni.

NANCY RUBIN (Stati Uniti) ha dichiarato che avrebbe votato contro la risoluzione, poich� la pena capitale non � n� contro le leggi nazionali, n� contro quelle internazionali, se viene applicata dopo un processo regolare. Occorre riconoscere – ha proseguito il delegato statunitense – che molti Stati sono contrari alla pena di morte, come del resto anche molti cittadini statunitensi. Comunque la maggioranza dei cittadini degli Stati Uniti sono a favore della pena di morte nel caso di crimini particolarmente efferati. Quando tale situazione cambier�, anche la legge verr� cambiata.

WILHELM HOYNCK (Germania) ha fatto rilevare come tutti i punti della risoluzione siano stati attentamente vagliati e scritti con il preciso intento di non interferire sulla sovranit� di ciascuna nazione. La Germania vota a favore. 

DENIS LEPATAN (Filippine) ha dichiarato che si sarebbe astenuto, vista la mancanza di una posizione comune rispetto alla risoluzione sulla pena di morte.

KAMEL MORJANE (Tunisia) ha affermato che la pena di morte in Tunisia � stata abolita de facto, o quanto meno applicata molto raramente solo per crimini molto gravi. Perci� ha detto che si sarebbe astenuto dal voto.

KINGA SINGYE (Bhutan) ha dichiarato che il suo Paese si sarebbe astenuto, vista la mancanza di un consenso sulla risoluzione.

HASSAN WIRAJUDA (Indonesia) ha detto che il suo Paese si sarebbe dissociato dalla risoluzione n.91, poich� non si � creato alcun consenso internazionale sulla necessit� di abolire la pena di morte. Il tema della pena capitale – secondo il delegato indonesiano – � stato spesso individuato come un problema di diritti umani, ma sempre alla luce del diritto alla vita dei criminali. D’altronde si dovrebbe prendere in considerazione anche il diritto alla vita delle vittime. La questione se abolire o meno la pena di morte deve essere presa dai singoli Stati, tenendo presente le opinioni dei cittadini e dell’impatto sul crimine.

IFTEKHAR CHOWDHURY (Bangladesh), rispetto alla risoluzione 91, ha detto di votare contro, dal momento che la pena di morte � ancora legale in Bangladesh, sebbene essa venga applicata molto raramente. Qualora il testo venisse emendato nel futuro, il Bangladesh potrebbe comunque votare a favore.

 

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croce.gif (887 byte) U.S.A. / MISSOURI – ESECUZIONE CON INIEZIONE LETALE
28 APR - Un ex assicuratore che 13 anni fa aveva ucciso sua moglie e' stato messo a morte stamane in Missouri con un'iniezione letale. Ralph Davis, 61 anni, e' morto alla mezzanotte locale nel Centro correzionale di Potosi. Il corpo della moglie non fu mai trovato ma il tribunale lo ritenne comunque colpevole di omicidio e di occultamento di cadavere.

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U.S.A /CALIFORNIA – IMMINENTE ESECUZIONE
26 APR - E' stata la guerra in Vietnam, e non il condannato a morte Manuel Babbitt, a uccidere Leah Schendel, l'anziana signora morta di infarto nel 1980 dopo essere stata brutalmente assalita durante una rapina dall' ex-marine di colore. Questa e' la teoria dei sostenitori di Babbitt, che giovedi' sono scesi in piazza guidati da David Kaczynski, il fratello dell' Unabomber, per chiedere la grazia al governatore Gray Davis - anch' egli un veterano del Vietnam - e annullare l'esecuzione prevista per il 4 maggio. La California e' profondamente divisa sul destino di Manuel Babbitt, che fu insignito di una medaglia al valor militare in carcere. I famigliari della signora Schendel insistono che l'assalitore e' un assassino di professione, un uomo che finge il pentimento e che si aggrappa alle esperienze passate per scusare la propensione al crimine violento. Ma il comitato di difesa di Babbitt ritiene che il 50enne eroe di guerra e' la tipica vittima di un sistema giudiziario razzista, un uomo che non si e' potuto permettere un bravo avvocato difensore capace di far pesare tutte le attenuanti del suo caso per ottenere almeno l'ergastolo anziche' la pena di morte. Manuel Babbitt inoltre - affermano i suoi difensori - ha alle sue spalle un'infanzia traumatica, un padre alcolizzato che non era in grado di mantenere la famiglia e lo picchiava regolarmente. Ma e' stato il trauma del Vietnam a lasciare un segno indelebile sulla sua psiche. Babbitt fu uno dei soldati americani che all'eta' di 18 anni combatte' nell'assedio di Khe San del 1968, un assedio durato 77 giorni in condizioni disumane. Fu congedato nel 1970 per ''instabilita' mentale'' e al suo ritorno non riusci' piu' a reintegrarsi. La sera di nebbia in cui attacco' e tento' di violentare la signora Schendel, dicono i suoi avvocati, un Babbitt drogato e ubriaco era convinto di essere sul campo di battaglia, e cio' spiega la brutalita' dell'assalto. Babbitt non ricorda nulla dell'episodio.

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RUSSIA COMMUTATE ENTRO MAGGIO TUTTE LE CONDANNE A MORTE
23 APR - I circa 300 russi nei 'bracci della morte' in attesa di esecuzione capitale si vedranno tutti commutare la pena entro maggio. All'inizio di giugno, una apposita conferenza a Mosca studiera' come arrivare all'abolizione anche formale della pena di morte in Russia. Secondo quanto ha riferito oggi il servizio stampa del Cremlino, le due iniziative vengono direttamente dal presidente Boris Ieltsin, che nel 1996, al momento dell'adesione della Russia al Consiglio d'Europa, si era impegnato ad eliminare entro tre anni la pena capitale dall'ordinamento giuridico del paese. Da allora, in effetti, non sono piu' state eseguite sentenze di morte, anche se i tribunali hanno continuato fino allo scorso febbraio a pronunciarle. Si tratta ora di commutare (a seconda dei casi, in ergastolo o pene detentive minori) le condanne capitali pronunciate ma non eseguite e di procedere a rimuovere la pena di morte dal codice penale. Su quest'ultimo problema, vi e' in Russia una forte ostilita' da parte dell'opinione pubblica e dei parlamentari della Duma che la rappresentano.

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croce.gif (887 byte) ARABIA SAUDITA – ESEGUITA CONDANNA A MORTE
23 APR – Nella citta' saudita di Mecca e' stata eseguita la condanna a morte emessa da un tribunale saudita contro un pachistano giudicato colpevole di traffico di stupefacenti. Lo riferisce l'agenzia saudita 'Spa', secondo cui il condannato, Ghulam Abbas Ali Nawaz, aveva introdotto nel regno un quantitativo imprecisato di eroina. Dall'inizio dell'anno, secondo un conto non ufficiale, sono state eseguite in Arabia Saudita una decina di condanne a morte. Lo scorso anno sono state 29. In Arabia Saudita vige la Sharia (legge coranica), in base alla quale reati come l'omicidio, lo stupro e il traffico di stupefacenti sono puniti con la pena capitale. Le esecuzioni vengono generalmente eseguite mediante decapitazione, a colpi di scimitarra, il venerdi, davanti alle moschee dopo la preghiera settimanale.

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croce.gif (887 byte) CINA – GIUSTIZIATI DUE GIOVANI
22 APR - Due giovani di 19 anni sono stati giustiziati dalle autorita' cinesi per avere ucciso la madre di uno di loro. Il giornale di Pechino, da cui la notizia � tratta, non precisa quando e con quale metodo Zhu Ding, 19 anni, e il suo amico Cui Nanmi, siano stati giustiziati, ma in genere le esecuzioni avvengono poco tempo dopo il processo, mediante fucilazione nella schiena o mediante iniezione letale.

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ITALIA NOBEL RIUNITI A ROMA CHIEDONO IMPEGNO PER ABOLIZIONE DELL PENA DI MORTE
22 apr. - I premi Nobel per la pace riunitisi hanno espresso il loro impegno per l'abolizione della pena di morte. Il premio Nobel Mikhail Gorbaciov, ex presidente russo, si e' detto esplicitamente contrario alla pena capitale. In Russia la pena capitale non viene applicata grazie alla posizione contraria del capo di Stato, Boris Eltsin, in contrasto con la Duma che, invece, vorrebbe applicarla.
L'appello per l'abolizione della pena di morte, firmato da Betty Williams -che ha definito la pena capitale un crimine di stato- Rigoberta Menchu, Rita Levi di Montalcini ed altri premi Nobel presenti a Roma, e' giunto a Ginevra e consegnato a Ginevra all'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Mary Robinson.

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croce.gif (887 byte) U.S.A. /VIRGINIAGIUSTIZIATO MINORATO MENTALE IN VIRGINIA
21 APR - Un uomo di 29 anni, Arthur Ray Jenkins, che i periti avevano considerato come un minorato mentale, e' stato messo a morte nel carcere statale di Greensville, a Jarratt, nella Virginia, perche' riconosciuto responsabile dell'uccisione di uno zio e di un'altra persona durante una rapina compiuta nel 1990. Jenkins e' la sesta persona che subisce la pena capitale nello stato americano nel corso di quest' anno. Prima dell’esecuzione Jenkins ha pronunciato solo poche parole: 'Perdonatemi per i miei crimini''. Gia' in carcere all' eta' di 16 anni, Jenkins era stato vittima di abusi psichici e sessuali quando ancora era un bambino. I suoi difensori avevano puntato proprio sulla deficienza mentale provocata da quegli abusi, per sollecitare una revisione del processo o una concessione della grazia. Ma sia i giudici sia il governatore della Virginia, James Gilmore, hanno respinto le loro istanze.

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SVIZZERA GINEVRA: CRESCE CONSENSO PER ABOLIZIONE
20 APR - Le organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani sono al lavoro a Ginevra affinche' alla Commissione dell'Onu per i diritti umani cresca il consenso per l'abolizione della pena di morte. In preparazione del voto del 28 aprile sulla risoluzione dell'Unione europea per l'abolizione della pena di morte, Mario Giro, della Comunita' di Sant'Egidio e Sergio d'Elia, segretario di ''Nessuno tocchi Caino', hanno partecipato a un dibattito con organizzazioni non governative (ong) di 70 paesi, insieme con il dissidente cinese Harry Wu e l'avvocatessa statunitense Melodee Smith, che e' anche reverendo della Chiesa Luterana. La Smith e' intervenuta davanti alle 53 delegazioni dei paesi membri della Commissione Onu per testimoniare l'esperienza di assistenza spirituale ai condannati a morte negli Usa, mentre Wu dovrebbe parlare domani in Commissione per denunciare il traffico di organi espiantati ai condannati a morte in Cina.

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U.S.A./OKLAHOMA PROVA DNA SCAGIONA CONDANNATO A MORTE
15 APR '99 - La prova del Dna ha scagionato un altro condannato a morte negli Stati Uniti: Ronald Williamson, 46 anni, e' oggi un uomo libero , dopo aver trascorso 12 anni in prigione in Oklahoma - nove dei quali nel braccio della morte - ed essere arrivato a solo cinque giorni dall'appuntamento col boia. E' stato scagionato anche l'uomo ritenuto il suo complice: il Dna trovato sulla scena del delitto non era compatibili neanche con quello di Dennis Fritz, 49 anni, condannato all'ergastolo. Ad interessarsi del loro caso e' stato Barry Scheck, l'esperto del Dna diventato famoso per aver fatto parte del 'dream team' di avvocati che difesero, con successo, l'ex-campione del football, O.J.Simpson dall'accusa di aver massacrato a coltellate la moglie Nicole e un amico di lei. Williamson e Fritz furono condannato nel 1987 per lo stupro e omicidio di Debra Sue Carter, 21 anni. In tutti questi anni Williamson ha sempre proclamato la propria innocenza. Ma, come dice lui, ''e' difficile farsi ascoltare quando si e' nel braccio della morte''. I due furono inchiodati al processo dagli stessi campioni di sperma e 17 capelli raccolti sulla scena del delitto. Ma con i metodi usati allora, sembravano combaciare con le caratteristiche di quelli dei due imputati. Il caso di Oklahoma e' l'ultima di una serie in cui il test del Dna ha provato l'innocenza di un condannato a morte.

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ITALIA : CANCELLATA DALLA COSTITUZIONE OGNI IPOTESI DI PENA MORTE ROMA
14 APR '99 - Quasi all' unanimita' (362 voti a favore 1 voto contrario e 4 astensioni) la Camera ha approvato la legge costituzionale che cancella dalla carta fondamentale ogni riferimento alla pena di morte, anche come eventualita' che puo' essere prevista dalle leggi militari di guerra. La proposta di legge costituzionale e' stata presentataa da 150 deputati di tutti i partiti. Come tutte le modifiche alla Costituzione, dopo il voto del Senato, e dopo un intervallo di tre mesi dovra' essere nuovamente votata da entrambi i rami del Parlamento. Nel 1994 con legge ordinaria era stata abolita la pena di morte dal codice militare di guerra e dalle leggi militari di guerra.

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croce.gif (887 byte) U.S.A./Virginia – NUOVA ESECUZIONE
14 APR '99 - Carl Hamilton Chichester, di 36 anni, condannato a morte per aver ucciso nel 1991, Timothy Rigney, il direttore di un negozio durante una rapina, e' stato giustiziato per mezzo dell'iniezione letale nel carcere di Jarratt. Il governatore della Virginia, James Gilmore, ha respinto l'ultima richiesta di clemenza presentata dagli avvocati del condannato. ''Amo mia moglie ed i miei bambini'', ha detto Chichester prima che gli venisse iniettata la pozione chimica letale

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croce.gif (887 byte) ARABIA SAUDITA: DECIMA ESECUZIONE DALL’INIZIO DELL’ANNO
13 APR '99 - Un uomo condannato a morte per omicidio e' stato giustiziato oggi. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno saudita precisando che Mohammed al Harbi era stato condannato a morte per aver ucciso a coltellate Darwish Khodor, a seguito di una violenta discussione. Salgono cosi' a dieci le esecuzioni compiute dall'inizio dell'anno in Arabia Saudita.

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ONU/COMMISSIONE DIRITTI UMANI
13 APR '99 - L'Unione Europea presentera' la settimana prossima la risoluzione per la moratoria delle esecuzioni presso la Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani. E' la prima volta che i Quindici Paesi dell'Ue si muovono unanimemente per l'abolizione della pena di morte in sede Onu. L'obiettivo e' quello di allargare il numero dei Paesi che aderiscono alla richiesta di moratoria e di quelli che votano a favore. L'anno scorso sulla risoluzione presentata dall'Italia i favorevoli erano stati 26 ed i contrari 13, gli astenuti 12. La risoluzione presentata dalla Germania contiene anche un punto, contrastato da alcuni Paesi anche abolizionisti, relativo al divieto di estradizione in casi capitali. Se passera' la risoluzione Ue, il prossimo appuntamento dovra' essere l'Assemblea Generale dell'Onu tra ottobre e novembre di quest'anno.

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croce.gif (887 byte) FILIPPINE TRE ESECUZIONI A GIUGNO?
12 APR '99 - Tre uomini giudicati colpevoli di aver violentato ed ucciso nel 1995 una maestra di scuola saranno messi a morte a giugno tramite una iniezione letale, a quanto ha annunciato oggi il ministro della giustizia Serafin Cuevas. A meno di una grazia da parte del presidente filippino Joseph Estrada, le esecuzioni dei condannati avverranno in tre giorni diversi: Jurry Andal entera' nella ''stanza della morte'' il 16 giugno, suo fratello Ricardo il 17 ed il loro complice Edwin Mendoza il 18. Dopo averla abolita, le Filippine - unico paese asiatico a maggioranza cattolica - hanno ripristinato la pena di morte, mettendo a morte lo scorso febbraio Leo Echegaray, trovato colpevole di aver violentato la figliastra di 12 anni

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IRAN - LIBERATO TEDESCO CONDANNATO A MORTE
11 APR '99 - Helmut Hofer, il tedesco condannato a morte in Iran per presunte relazioni extraconiugali con una musulmana e' stato liberato su cauzione ma non potra' lasciare il Paese prima del suo secondo processo in appello, la cui data non e' stata resa nota. Lo ha annunciato oggi il capo delle pubbliche relazioni del potere giudiziario iraniano, Fotowat Nassiri Savadkuhi, citato dall'agenzia governativa 'Irna'. Il rilascio di Hofer, detenuto dal settembre 1997, e' avvenuto la notte scorsa e coincide con la visita a Teheran per ''incontri politici'' del ministro tedesco alla cancelleria, Bodo Hombach. Il tedesco, un commerciante di 57 anni, era stato condannato a morte nel gennaio 1988 sulla base della 'sharia' (legge islamica), che vieta i rapporti sessuali tra un non musulmano e una musulmana, ma ha sempre negato ogni addebito. La sentenza era stata in un primo tempo confermata dalla Corte suprema, ma due mesi fa era stata revocata e il caso e' stato rinviato ad un tribunale di seconda istanza. La fonte ha precisato che Hofer ha pagato una cauzione di 500 milioni di Rial, circa 300 milioni di lire. La presunta amante di Hofer, una studentessa iraniana di 27 anni, avrebbe confessato e avrebbe scontato una condanna alla flagellazione, secondo fonti giudiziarie iraniane.

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IRAN - LIBERO SU CAUZIONE TEDESCO CONDANNATO A MORTE
8 APR '99 - Le autorita' iraniane hanno concesso la liberta' provvisoria su cauzione a Helmut Hofer, il cittadino tedesco condannato a morte dalla giustizia degli ayatollah per aver avuto rapporti sessuali con una donna musulmana, cosa questa severamente proibita dalle leggi islamiche. Helmut Hofer (57 anni), imprenditore tedesco operante in Iran, era stato condannato in prima istanza nel gennaio 1998 da un tribunale di Teheran alla pena di morte per aver violato la legge islamica che vieta in maniera assoluta rapporti sessuali tra un non musulmano e una donna musulmana. La sua partner - una studentessa iraniana di 27 anni - era stata per questo condannata a un centinaio di frustate. Nei mesi scorsi, la Corte suprema aveva sanzionato l'annullamento di tale sentenza annunciando un nuovo procedimento. La difesa aveva sempre sostenuto che Hofer si era convertito all'Islam prima della relazione con la giovane musulmana.

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U.S.A. / California
6 APR '99 - Ci e' voluto l'intervento della Corte Suprema degli Stati Uniti per consentire al triplice omicida Horace Kelly, con gravissimi problemi psichici, di evitare l'esecuzione capitale e addirittura ottenere il riesame del processo e quindi della condanna. I legali di Kelly, che da anni borbotta frasi senza senso e passa le sue giornate seduto su una sedia rifiutando di lavarsi, avevano richiesto alla corte d'appello della California di risparmiargli l'esecuzione per evidente infermita' di mente. Ma la richiesta era stata respinta in quanto � stato ritenuto che l’imputato fosse perfettamente sano, quando commise l’omicidio di due donne ed un bambino, nel 1984. La difesa sostiene anche che al momento dell’arresto la polizia riusc� ad estorcere all’uomo una falsa confessione.

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 croce.gif (887 byte) U.S.A./ NEVADA - GIUSTIZIATO UN FILIPPINO
./ NEVADA - GIUSTIZIATO UN FILIPPINO
6 APR '99 – Alle ore 21.00 locali � stato giustiziato con un’iniezione letale il filippino Alvaro Calambro, 25 anni, condannato a morte per aver ucciso due persone nel corso di una rapina compiuta nel ’94. I legali di Calambro avevano presentato una istanza di grazia, documentando una evidente schizofrenia.

Nonostante l’intervento di una delegazione guidata dal sottosegretario agli esteri Banjamin Domingo a presentare personalmente ieri l'istanza di grazia, il governatore del Nevada Kenny Guinn non ha ritenuto accogliere l’istanza di grazia, ricordando che, secondo il parere della Corte Suprema, "al di la' degli apparenti problemi psichici, Calambro era in grado e aveva il diritto di decidere del proprio destino".

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croce.gif (887 byte) IRAQ: IMPICCATE QUATTRO PERSONE PER UCCISIONE AYATOLLAH
6 APR '99 - L'Iraq ha annunciato oggi che quattro persone accusate dell'uccisione del grande ayatollah sciita Mohammad Sadek al-Sadr sono state impiccate. L'ayatollah al-Sadr venne ucciso lo scorso 19 febbraio nella citta' meridionale irachena di Najaf insieme con due suoi figli. Secondo quanto ha riferito l'agenzia ufficiale 'Ina', ''l'Alto Direttorato per la sicurezza ha annunciato che i criminali che uccisero Mohammad Sadek al-Sadr e i suoi figli sono stati giustiziati''. L'agenzia precisa i nomi dei quattro condannati: Abdul Bassan al-Kofi, Ali Khadom Mahman, Ahmad Mustpha Hassan Ardebelli e Heider Ali Hussein. Il mese scorso, la Tv di Stato irachena trasmise le immagini di quattro persone che confessavano di aver ucciso il religioso sciita. La morte di al-Sadr, secondo fonti dell'opposizione, aveva scatenato nel sud del Paese e nei sobborghi della capitale violente proteste dei musulmani sciiti iracheni (55 per cento degli abitanti dell'Iraq), smentite pero' dal governo di Baghdad, bersaglio spesso di dure critiche da parte del defunto leader religioso. Scontri sanguinosi, con decine di morti, sarebbero avvenuti in particolare a Najaf, 150 chilometri a Sud di Baghdad, la citta' santa degli sciiti nella cui moschea Al-Sadr era dal 1992 la massima autorita' religiosa, e a Nasiriya, 300 chilometri a Sud della capitale

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EGITTO: CONDANNA A MORTE
4 APR '99 - Un tribunale egiziano ha condannato a morte un uomo di 27 anni, giudicato colpevole di aver violentato  una bambina di tre anni. La piccola, Mariam Essam, era stata rapita dall'uomo piu' di due mesi fa mentre giocava davanti alla sua abitazione, nella periferia del Cairo.

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OMAN: PENA DI MORTE PER TRAFFICO STUPEFACENTI - 3 APR '99
Il sultanato dell'Oman ha introdotto la pena di morte per produttori e trafficanti di stupefacenti. Lo ha riferito l'agenzia di stampa dell'Oman 'Ona' ricevuta a Beirut, citando dichiarazioni del capo della polizia, generale Hilal bin Khaled al-Maawali, secondo cui la decisione di introdurre la nuova legge, adottata per decreto reale e gia' pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, e' venuta in seguito ad una serie di episodi di traffico di stupefacenti registratisi di recente nel territorio dell'Oman. Oltre alla sentenza capitale per i reati piu' gravi, le pene previste per reati connessi al traffico di stupefacenti - ha aggiunto al-Maawali - variano da multe sino a 25.000 'rials' (circa 110 milioni di lire italiane) a condanne detentive che possono arrivare al carcere a vita. Sino ad oggi nell'Oman - il cui sistema legale si basa sulla 'Sharia' (la legge islamica) - la pena capitale era riservata soltanto ai responsabili di omicidio premeditato.

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 U.S.A.: DOCUMENTO VESCOVI CONTRO PENA DI MORTE
3 APR '99 - I vescovi americani, per la prima volta in quasi 20 anni, hanno sottoscritto una dichiarazione esclusivamente dedicata alla condanna della pena di morte negli Stati Uniti. Il documento, emesso a nome della Conferenza Nazionale dei Vescovi USA, esorta ''tutte le persone di buona volonta', e in modo speciale i cattolici'' a lottare per por fine alle esecuzioni negli Stati Uniti. ''Nei vari stati oltre 3500 prigionieri sono in attesa di morire - afferma il documento - Sono cifre inquietanti. Il ritmo delle esecuzioni e' traumatico. La scoperta di condannati innocenti nei bracci della morte e' spaventosa''. I vescovi sottolineano che la pena capitale negli USA e' ''spesso applicata in modo non equo e con criteri condizionati dalla razza degli accusati''. Era dal 1980 che la conferenza dei vescovi USA non sottoscriveva un documento esclusivamente dedicato alla condanna della pena capitale. Le accorate parole del papa contro la pena di morte nel corso della sua visita negli Stati Uniti nel gennaio scorso hanno dato indubbiamente nuovo impulso alla conferenza dei vescovi. Un appello personale del papa al governatore del Missouri a favore di un condannato aveva portato alla commutazione della esecuzione nel carcere a vita per Darrell Meese.

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    Stati Uniti - APPELLO DEL VENERDI' SANTO PER PORRE FINE ALLA PENA CAPITALE - Dichiarazione del Consiglio di Amministrazione della Conferenza Episcopale Cattolica - 2 aprile 1999

La nuova evangelizzazione esige seguaci di Cristo che siano incondizionatamente a favore della vita: che proclamino, celebrino e servano il Vangelo della vita in tutte le situazioni.

"Un segnale di speranza � il crescente riconoscimento che la dignit� della vita umana non pu� mai essere soppressa, anche nel caso in cui qualcuno abbia commesso gravi crimini. La societ� moderna ha mezzi sufficienti per proteggere s� stessa senza dover negare ai criminali la possibilit� di riabilitarsi. Rinnovo l’appello che ho fatto recentemente in occasione del Natale affinch� si trovi un accordo per porre fine alla pena di morte, che � crudele ed inutile allo stesso tempo ".

Giovanni Paolo II, 27 Gennaio 1999, St. Louis, Missouri.

Per oltre venticinque anni I Vescovi Cattolici degli Stati Uniti hanno chiesto che venga posto termine alla pena di morte nella nostra terra. Tuttavia, tristemente, la pena capitale e le esecuzioni nel nostro paese proseguono con ritmo crescente. In alcuni stati le esecuzioni sono talmente numerose che solo raramente viene loro data ancora attenzione dai media.

In questo Venerd� santo, un giorno in cui si rievoca l’esecuzione capitale del nostro Salvatore, rivolgiamo il nostro appello a tutte le persone di buona volont� e, soprattutto, ai cattolici, affinch� si adoperino perch� venga soppressa la pena capitale.

Avvicinandoci al prossimo millennio, ci troviamo di fronte alla sfida dell’evoluzione della dottrina cattolica su questo argomento e siamo incoraggiati da nuovi e crescenti sforzi che si fanno in ogni parte del mondo per porre termine alle esecuzioni capitali.

Attraverso la potente enciclica "Il Vangelo della Vita" (Evangelium Vitae), Papa Giovanni Paolo II ha chiesto ai Governi di porre termine all’uso della pena capitale come massima pena. Il Santo Padre sottolinea come i casi in cui la sua applicazione si rende necessaria al fine di proteggere la societ� sono diventati "molto rari, se non praticamente del tutto inesistenti." Nel Gennaio 1999, il nostro Santo Padre ha portato negli Stati uniti il suo richiamo profetico a porre termine alla pena capitale, ponendoci chiaramente di fronte alla sfida di "porre termine alla pena capitale, che � allo stesso tempo, crudele e non necessaria." Il nostro Santo Padre ci ha chiamati, con nuova urgenza, a prendere posizione contro la pena di morte.

Purtroppo, molti americani, compresi numerosi cattolici, sono ancora a favore della pena di morte, dovuto al comprensibile timore del crimine ed all’orrore di fronte alla perdita di tante vite innocenti a causa della violenza criminale. Ci auguriamo che tutte queste persone si rendano presto conto, come � stato per noi, che la risposta non sta in una violenza maggiore.

Tuttavia, sono molti nell’ambito della comunit� cattolica che si trovano all’avanguardia nello sforzo di porre termine alla pena capitale, sia nei singoli stati che a livello nazionale. Ci sono cattolici che si radunano in preghiera per testimoniare contro la pena di morte. Vorremmo persuadere ed educare i nostri concittadini a rendersi conto che spesso la pena di morte viene inflitta ingiustamente e per motivi di prevenzione razziale. Siamo dunque schierati contro qualsiasi legge di stato che permetta la pena capitale e qualsiasi legge federale che ne permetta l’espansione.

Incoraggiamo vivamente tutti i membri della comunit� cattolica a sostenere le vittime dei crimini e le loro famiglie. Ci� pu� essere una risposta compassionevole al terribile dolore ed alla ribellione provocati dal ferimento o dall’uccisione di una persona amata. La nostra comunit� di fede deve essere accanto a queste persone che soffrono nel momento in cui lottano per superare la loro terribile perdita, aiutandoli a trovare in qualche modo la pace.

Noi sosteniamo ed incoraggiamo pienamente tutti questi sforzi, ed ogni altro ancora, mirati a sostenere la dignit� della vita umana in tutte le sue espressioni. Le azioni dei cattolici che coerentemente e pienamente si oppongono alla pena di morte sono un riflesso al richiamo della dichiarazione dei nostri Vescovi "Vivere il Vangelo della Vita: una sfida per i cattolici americani", che recita: "La nostra testimonianza di rispetto della vita brilla maggiormente allorch� chiediamo che ogni vita umana venga rispettata, compresa quella di coloro che non rispettano gli altri. L’amore � l’antidoto alla violenza, non gi� una maggiore violenza."

Il rispetto della vita umana in tutte le sue espressioni e l’opposizione alla violenza nella societ� contemporanea sono da lungo tempo alla base della nostra presa di posizione contro la pena di morte. Consideriamo la pena capitale come il perpetuarsi di una spirale di violenza e la promozione di un senso di vendetta nella nostra cultura. Come gi� abbiamo detto nel documento ‘Cultura della Violenza a Confronto’: " Non si pu� insegnare a non uccidere, uccidendo".

Siamo contrari alla pena capitale non solo per ci� che procura a coloro che si sono macchiati di orribili crimini ma per ci� che causa a tutti noi come societ�.

Il crescente affidamento alla pena di morte ci fa diminuire tutti ed � segno di una crescente mancanza di rispetto per la vita umana. Non possiamo sconfiggere la criminalit� semplicemente ammazzando i criminali, e neppure potremo riportare in vita coloro che sono stati innocentemente uccisi togliendo la vita a coloro che sono detenuti per gli omicidi commessi. La pena di morte offre la tragica illusione che possiamo difendere la vita togliendo la vita.

Ci rendiamo conto con dolore che sta crescendo il numero delle esecuzioni capitali in molti stati del nostro paese.

Da quando la pena di morte � stata reintrodotta nel 1976, pi� di 500 esecuzioni sono avvenute, mentre settantaquattro condanne a morte sono state commutate all’ultimo momento. In tutti gli Stati Uniti oltre 3,500 detenuti attendono la loro morte. Tali cifre angosciano profondamente. Il ritmo delle esecuzioni � sconcertante. La scoperta di coloro che sono rinchiusi nel braccio della morte e sono innocenti � spaventosa.

Nello spirito dell’imminente giubileo biblico, ci uniamo al nostro Santo Padre e, ancora una volta, chiediamo l’abolizione della pena di morte. Esortiamo tutte le persone di buona volont�, particolarmente i cattolici, a lavorare per l’eliminazione della pena capitale. Chiediamo ai pastori ed agli insegnanti di usare le opportunit� propizie per predicare ed insegnare rispettivamente il rispetto della vita in tutte le sue espressioni e la necessit� di eliminare la pena di morte. Attraverso l’insegnamento, la perorazione e attraverso la preghiera e la contemplazione della vita di Ges�, dobbiamo impegnarci a testimoniare con perseveranza , ispirandoci ai principi, contro la pena di morte, contro la cultura della morte, a favore del Vangelo della Vita.

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    1. Papa Giovanni Paolo II, S. Messa a St. Louis. MO, (27 Gennaio, 1999)
    2. Papa Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae (Il Vangelo della Vita), par. 56. Conferenza Cattolica degli Stati Uniti. (1995)
    3. Papa Giovanni Paolo II, Messa a St. Louis, MO, (27 Gennaio 1999)
    4. The Death Penalty Information Center, La Pena di Morte in Bianco e Nero , Chi Muore, Chi Decide, (Giugno 1998)
    5. Conferenza Cattolica degli Starti Uniti, (3 Dicembre 1998)
    6. Conferenza Cattolica degli Stati Uniti, La Cultura della Violenza a Confronto: Un Contesto di Azione Cattolico, (1994).

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SINGAPORE: PRIMA AL MONDO PER ESECUZIONI CAPITALI
1 APR '99 - Con appena tre milioni di abitanti, Singapore detiene proporzionalmente il triste primato mondiale delle esecuzioni capitali, a quanto denuncia Amnesty International. Soltanto nei primi tre mesi di quest'anno sono finite sulla forca almeno 11 persone, ma il numero potrebbe essere superiore perche' il governo non sempre rende note le esecuzioni. Dal 1994, a Singapore e' stato impiccato mediamente un condannato ogni nove giorni, ovvero 40 esecuzioni l'anno. Nel 1994, i boia singaporeani hanno battuto finanche quelli degli Stati Uniti, con una popolazione di 265 milioni di abitanti. In quell'anno infatti a Singapore ci sono state 76 esecuzioni capitali, contro le 31 degli Stati Uniti. A finire sulla forca nell'isola-stato sono in genere stranieri, in prevalenza malaysiani e thailandesi trovati colpevoli di traffico di droga. Per essere condannati a morte basta essere trovati in possesso di mezzo kg di marjuana o pochi grammi di eroina o cocaina. Secondo Amnesty International, l'80 per cento delle esecuzioni capitali del mondo avvengono in Asia, con in testa la Cina che manda a morte 2 mila persone l'anno

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