NO alla Pena di Morte
Campagna Internazionale -  Moratoria 2000

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Notizie dal mondo - Giugno 1999
Il simbolo croce.gif (887 byte) indicher� le notizie relative ad una esecuzione

TURCHIA: IL CAPO DEL PKK OCALAN CONDANNATO A MORTE - 29 GIU '99
UZBEKISTAN: FALLITO ATTENTATO PRESIDENTE, 6 CONDANNE A MORTE - 28 GIU '99
croce.gif (887 byte) CINA - MESSE A MORTE OLTRE CENTO PERSONE PER TRAFFICO DI STUPEFACENTI, PER "FESTEGGIARE LA GIORNATA DELL’ONU CONTRO LA DROGA" - 26 GIU '99
croce.gif (887 byte) FILIPPINE – NUOVA ESECUZIONE - 25 GIU '99
CUBA: PENA MORTE, UE PREOCCUPATA PER AUMENTO ESECUZIONI - 25 GIU '99
ITALIA-CINA -  ROMA - DETENUTO CINESE, SE ESTRADATO RISCHIA PENA CAPITALE -  25 GIU '99
croce.gif (887 byte) FILIPPINE: GIUSTIZIATO UN UOMO - 25 GIU '99

CUBA- UNIONE EUROPEA PREOCCUPATA PER AUMENTO ESECUZIONI - 25 GIU '99

ITALIA - PRESENTATO IL LIBRO "NON UCCIDERE" NEL CARCERE ROMANO DI REBIBBIA. RACCOLTE 15.000 FIRME CONTRO LA PENA DI MORTE NEI CARCERI ITALIANI. - 22 GIU '99
croce.gif (887 byte) U.S.A. /TEXAS - CORTE SUPREMA NEGA CLEMENZA A CANADESE: GIUSTIZIATO - 18 GIU '99
croce.gif (887 byte) ALABAMA, GIUSTIZIATO SULLA SEDIA ELETTRICA - 18 GIU '99

U.S.A. / VIRGINIA - CORTE SUPREMA BLOCCA - 17 GIU '99

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U.S.A./ARIZONA - AVEVA AVUTO RINVIO, GIUSTIZIATO - 17 GIU '99

croce.gif (887 byte) U.S.A./MISSOURI E ARIZONA - 2 ESECUZIONI - 17 GIU '99
AMNESTY -  OLTRE 1600 ESECUZIONI IN UN ANNO NEL MONDO -16 GIU '99
U.S.A. 2000: GORE LANCIA LA SUA CANDIDATURA  - 'FORTE SOSTEGNO ALLA PENA DI MORTE' - 16 GIU '99
GEORGIA ADERISCE A PROTOCOLLO CONSIGLIO EUROPA SU PENA DI MORTE - 16 GIU '99
FILIPPINE - UNA DONNA VERSO IL PATIBOLO - 14 GIU '99
FILIPPINE - UOMO SI UCCIDE DOPO LA CONDANNA A MORTE - 9 GIU '99
croce.gif (887 byte) TRINIDAD E TOBAGO - NOVE ESECUZIONI IN TRE GIORNI - 8 GIU '99
croce.gif (887 byte) GIORDANIA: ESEGUITE DUE CONDANNE A MORTE - - 8 GIU '99
U.S.A./Illinois ASSOLTI AGENTI CHE INCASTRARONO INNOCENTE - 6 GIU '99
croce.gif (887 byte) YEMEN – ESEGUITA CONDANNA A MORTE PER CROCIFISSIONE - 5 GIU '99
croce.gif (887 byte) CUBA - GIUSTIZIATI ASSASSINI TURISTI ITALIANI - - 5 GIU '99
croce.gif (887 byte) U.S.A./OKLAHOMA - GIUSTIZIATO SCOTTY MOORE, IGNORATO ANCHE L'APPELLO DEL PAPA - 3 GIU '99
RUANDA: DUE CONDANNE A MORTE PER IL GENOCIDIO DEL '94 - 3 GIU '99
RUSSIA - ELTSIN: 'NON CI SONO PIU' CONDANNATI A MORTE' - 3 GIU '99
croce.gif (887 byte) U.S.A./TEXAS -13a CONDANNA ESEGUITA NELL'ANNO - - 2 GIU '99
ITALIA/USA - RICK HALPERIN (Amnesty International-USA) A ROMA - 2 GIU '99
NEPAL - ABOLITA PENA MORTE   - 2 GIU '99

TURCHIA: IL CAPO DEL PKK OCALAN CONDANNATO A MORTE
29 GIU - Il presidente della corte turca per la sicurezza dello stato (Dgm) turco ha annunciato stamane la condanna a morte del leader curdo Abdullah Ocalan sulla base dell'articolo 125 per ''tradimento''. Il presidente ha sottolineato che Ocalan era a capo del Pkk e voleva separare la Turchia e continua ad essere pericoloso per il paese e quindi non e' possibile concedergli le attenuanti in base all'articolo 59 che contempla la commutazione della sentenza nell'ergastolo. Il giudice ha rinviato il giudizio alla corte suprema. All'annuncio della sentenza le famiglie delle vittime per la guerriglia scatenata dai curdi hanno cantato l'inno nazionale.

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UZBEKISTAN: FALLITO ATTENTATO PRESIDENTE, 6 CONDANNE A MORTE
28 GIU - Sei persone sono state condannate a morte e altre 16 a pesanti pene detentive in relazione al fallito attentato contro il presidente della repubblica ex sovietica asiatica dell'Uzbekistan, Islam Karimov, avvenuto nel febbraio di quest'anno e attribuito a un gruppo terrorrista islamico. La sentenza e' stata resa nota oggi dalla Corte suprema uzbeka, riferisce l'agenzia russa Itar-Tass. Karimov sfuggi' miracolosamente all'esplosione di una mezza dozzine di autobombe collocate a Tashkent lungo il percorso del corteo presidenziale il 16 febbraio scorso: un'azione che causo' la morte di 16 persone, il ferimento di piu' di cento e la distruzione di numerosi edifici. Gli attentatori sono uzbeki, ma secondo l'accusa sono collegati con organizzazioni fondamentaliste straniere.

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croce.gif (887 byte) CINA - MESSE A MORTE OLTRE CENTO PERSONE PER TRAFFICO DI STUPEFACENTI, PER "FESTEGGIARE LA GIORNATA DELL’ONU CONTRO LA DROGA"
26 GIU - Oltre cento persone sono state messe a morte in questi ultimi giorni, nell'ondata di esecuzioni che la Cina fa ogni anno in occasione della giornata dell'Onu contro la droga. Lo riferisce la stampa ufficiale. Le condanne - a Canton, Pechino, Shanghai, Fujian, Sichuan, Hunan e Shaanxi - sono state annunciate in raduni di migliaia di persone, ma le esecuzioni, con un colpo di pistola alla nuca, non sono pubbliche. In Cina, alla fine del 1998 erano 'registrati' 596.000 tossicodipendenti, ma la cifra reale, scrive oggi il 'Quotidiano della pubblica sicurezza' e' ''di molto superiore''. La meta' sono giovani tra i 18 e i 25 anni. Il 67,5% dei 12.639 portatori del virus dell'Aids finora accertati sono tossicodipendenti. 140.000 drogati sono stati curati nei circa mille centri di disintossicazione. Nel 1998, sono state fermate 230.000 persone per traffico o uso di stupefacenti e sono state sequestrate 7,3 tonnellate di eroina, un incremento del 34,3% rispetto al 1997, 1,6 tonnellate di 'ice', un aumento del 20,5%, e 5,1 tonnellate di marijuana, un aumento del 137%.

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croce.gif (887 byte) FILIPPINE – NUOVA ESECUZIONE
25 GIU - Le Filippine hanno eseguito oggi la seconda sentenza capitale in quattro mesi mettendo a morte con una iniezione letale Eduardo Agbayani, 46 anni, trovato colpevole di aver violentato una delle sue figlie adolescenti. Il presidente Joseph Estrada ha rifiutato la grazia e la sentenza e' stata eseguita alle 15,00 locali (le 09,00 italiane). Agbayani era stato trovato colpevole di aver violentato la figlia 14/nne a casa mentre gli altri membri della famiglia dormivano in un'altra stanza. La violenza e' avvenuta nel 1994, dopo che Agbayani, arrestato con l'accusa di aver violentato altre due delle sue cinque figlie, era stato scarcerato quando le giovani avevano ritirato le denunce contro il padre. Secondo funzionari della prigione di Manila dove e' avvenuta l'esecuzione, il condannato ieri sera non ha toccato cibo ed ha trascorso la notte scorsa in preghiera.

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CUBA: PENA MORTE, UE PREOCCUPATA PER AUMENTO ESECUZIONI
25 GIU - L'Unione Europea si e' detta oggi preoccupata per il crescente numero di esecuzioni capitali a Cuba. In una dichiarazione diffusa a Bonn dalla presidenza tedesca dell'Ue si sottolinea come dall'inizio dell'anno siano stati almeno sette i cittadini cubani messi a morte. ''Alcune di tali esecuzioni sono avvenute nella massima segretezza'', si afferma fra l'altro nella presa di posizione della presidenza europea. La dichiarazione rivolge un appello quindi alle autorita' dell'Avana a sospendere quantomeno le esecuzioni capitali e a aderire al Patto Internazionale sui diritti politici e civili, che prevede la pena di morte solo in caso di delitti molto gravi.

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ITALIA-CINA: DETENUTO CINESE IN ITALIA, SE ESTRADATO RISCHIA PENA CAPITALE
25 GIU. - Un caso Pietro Venezia cinese. Arrestato nel novembre dello scorso anno, Song Zhicai, e' detenuto a regina Coeli, in attesa della decisione della Corte d'appello di Roma sulla richiesta di estradizione presentata dalla Cina per il reato di truffa. La Corte d'appello dovrebbe pronunciarsi il 15 luglio prossimo sull'estradizione, ma Song in Cina rischia la pena di morte, come la rischiava anche Pietro Venezia, reo di aver assassinato nello stato della Florida un esattore delle tasse. Proprio grazie al caso Venezia, l'Italia non puo' estradare detenuti italiani o stranieri in un paese dove viene applicata la pena di morte. Song si trova in Italia dal 1995 ed al momento dell'arresto era vice direttore del giornale in lingua cinese ''Il tempo Europa Cina'' ed aveva un regolare permesso di soggiorno, scaduto ed in corso di rinnovo.
In Cina, Song era il presidente di una finanziaria, la ''Harbin Dadi International Group'', aveva dichiarato al momento dell'arresto di aver assunto false generalita' solo per evitare la cattura e sottrarsi alla condanna a morte. Song si dichiara innocente ed e' fuggito dal suo paese perche' ingiustamente accusato e come oppositore politico il suo arresto potrebbe anche essere oggetto di iniziative strumentali da parte delle autorita' cinesi. Nella lettera del 30 novembre 1998 inviata dalle autorita' cinesi, su richiesta del ministero di Grazia e Giustizia, il ministero della Pubblica Sicurezza cinese descrive sommariamente le accuse ed afferma che il reato di truffa contestato a Song e' punito dall'art 192 del codice penale cinese e che la pena massima e' di 20 anni. In realta', l'articolo 192 prevede come pena massima l'ergastolo, ma anche la pena di morte, nel caso di somme molto alte.

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croce.gif (887 byte) FILIPPINE: GIUSTIZIATO UN UOMO
25 GIU - Le Filippine hanno eseguito oggi la seconda sentenza capitale in quattro mesi mettendo a morte con una iniezione letale Eduardo Agbayani, 46 anni, trovato colpevole di aver violentato una delle sue figlie adolescenti. Il presidente Joseph Estrada ha dapprima rifiutato la grazia e la sentenza e' stata eseguita alle 15,00 locali (le 09,00 italiane). Secondo funzionari della prigione di Manila dove e' avvenuta l'esecuzione, il condannato ieri sera non ha toccato cibo ed ha trascorso la notte scorsa in preghiera. Ma stamane a colazione ha mangiato riso, uova bollite e pollo fritto. Le Filippine, unico paese asiatico a maggioranza cattolica, avevano abolito la pena di morte nel nel 1987 ma l'hanno reintrodotta nel 1994. Secondo fonti governative il presidente filippino Joseph Estrada ha invano cercato di fermare l’esecuzione, convinto in extremis a rinviare l'esecuzione dall'influente vescovo cattolico Jerry Barican. Pare che il presidente abbia in effetti telefonato al direttore del penitenziario per fermare la mano del boia, ma quando Agbayani era gia' morto.

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CUBA: UNIONE EUROPEA PREOCCUPATA PER AUMENTO ESECUZIONI
25 GIU - L'Unione Europea si e' detta oggi preoccupata per il crescente numero di esecuzioni capitali a Cuba. In una dichiarazione diffusa a Bonn dalla presidenza tedesca dell'Ue si sottolinea come dall'inizio dell'anno siano stati almeno sette i cittadini cubani messi a morte. ''Alcune di tali esecuzioni sono avvenute nella massima segretezza'', si afferma fra l'altro nella presa di posizione della presidenza europea. La dichiarazione rivolge un appello quindi alle autorita' dell'Avana a sospendere quantomeno le esecuzioni capitali e a aderire al Patto Internazionale sui diritti politici e civili, che prevede la pena di morte solo in caso di delitti molto gravi.

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ITALIA - Presentato il libro "Non uccidere" nel carcere romano di Rebibbia.
Raccolte 15.000 firme contro la pena di morte nei carceri italiani.
22 Giu. -
Nel carcere romano di Rebibbia si � svolto oggi un 'incontro assai singolare: Mario Marazziti ha presentato il libro "Non uccidere", di fronte ad un centinaio di detenuti del Nuovo Complesso maschile, nel teatro all'interno del penitenziario romano.
Di seguito riportiamo il testo dell'articolo di Alberto Mattone, apparso su Repubblica del 23 giugno.

Rebibbia contro la pena capitale
Raccolta di firme anche tra i detenuti.
di ALBERTO MATTONE

REBIBBIA avamposto della battaglia contro la pena di morte. Rebibbia che raccoglie fondi per pagare l'avvocato di un uomo condannato al patibolo negli Stati Uniti. Dal chiuso di un carcere, dai "reietti' della societ� parte una battaglia di civilt� per abolire l'orrore della vendetta di Stato. Duemila sono i detenuti del penitenziario, ma gi� in mille hanno firmato il documento per la richiesta di moratoria della pena di morte nel mondo entro il Duemila, che la comunit� di Sant'Egidio presenter� a novembre al Segretario generale delle Nazioni Uriite, Koli Annan. L'Onu di Trastevere, insieme ad altre importanti organizzazioni umanitarie, ha gi� raccolto in Italia e nel mondo 900mila adesioni alla campagna contro il patibolo e l'iniziativa si estende a macchia d'olio in molte carceri italiane (hanno gi� firmato 15 mila detenuti). Ora approda anche a Rebibbia, dove ieri pomeriggio � stato presentato il libro 'Non uccidere"(Editore Guerini e Associati) un pamphlet contro la pena capitale scritto tra gli altri da Norberto Bobbio, Sister Helen Prejean, Amnesty International, Pierre San� e curato da Mario Marazziti, della Comunit� di Sant'Egid�o. I proventi del volume sono interamente devoluti alla causa di Dominique Green-El, giovane di colore detenuto nel braccio della morte di Huntsville, e serviranno per pagare i suoi avvocati. L'appuntamento � alle 16 al teatro del penitenziario insieme al direttore del carcere Massimo Di Rienzo: � una sala attenta, composta da detenuti e guardie, che vede il video di un servizio del Tg2 sulla storia di Dominique, un "dcad man walking" rinchiuso nel carcere di Huntsville e in tanti si accorgono che, anche se Rebibbia non � il paradiso, ha poco a che vedere con la tortura di chi vive contando i giorni che lo separano dall'esecuzione. "Vorremmo entrare nel terzo millennio senza questo orrore - dice Marazziti - la pena di morte non � giustizia, ma vendetta che non restituisce la vita a nessuno e aggiunge solo un morto in pi�. Non � vero che il patibolo funziona da deterrente contro il crimine, si vede negli Stati Uniti, dove gli omicidi non sono diminuiti dopo la reintroduzione della pena capitale". Il dibattito che segue � una domanda di giustizia da parte di chi ammette le proprie colpe, ma pure vuole cambiare, a dispetto di ogni condanna senza appello. In molti acquistano il libro, firmano la moratoria, qualcuno chiede di entrare in corrispondenza con un condannato. "La pena di morte � una tortura -dice Giuseppe, a Rebibbia da tre anni - una cosa che non serve a migliorare la societ�".
"Quando costruisce un patibolo - aggiunge Stefano - lo Stato diventa un assassino, proprio come l'omicida. Il 50 per cento dei condannati a morte sono giovani, questo dovrebbe far riflettere".
Un'impresa impossibile? No, dice Marazziti, che ricorda il recente pronunciamento dell'ONU contro il patibolo e la scelta della Russia di commutare in ergastoli le pene capitali. Quindi legge, sempre dal libro "Non uccidere", gli ultimi minuti del detenuto Patrick Sonnier uccisio su una sedia elettrica. Poi conclude: "Vi ringrazio, avete cominciato a lavorare per un mondo migliore". E un detenuto, commosso, aggiunge: "No, la violenza non si combatte con altra violenza. Nessun crimine giustifica la pena di morte".

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croce.gif (887 byte) U.S.A. /TEXAS - CORTE SUPREMA NEGA CLEMENZA A CANADESE: GIUSTIZIATO
18 GIU - La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto l'appello dell'ultima ora presentato dagli avvocati del cittadino canadese Stanley Faluder in attesa di essere messo a morte in Texas. Nella sentenza diffusa dal massimo organo giuridico americano non si spiega perche' sia stata respinta l'istanza d'appello per Faulder, condannato nel 1975 per l'omicidio di un'anziana che aveva tentato di derubare dopo essersi introdotto nel suo appartamento di Gladewater, a quasi 200 chilometri da Dallas. Il caso di Faulder, che prima di finire la vittima l'aveva legata a una sedia e picchiata con uno sfollagente conficcandole infine un coltello nel petto, ha avuto negli anni ampia eco internazionale, soprattutto per le proteste provenienti dal Canada dove la pena di morte e' stata abolita nel 1976.
Joseph Stanley Faulder e' stato messo a morte nel carcere texano di Huntsville con un'iniezione letale. L'esecuzione, stando a fonti del carcere, e' avvenuta alle ore 01:00 italiane. Il suo caso ha avuto negli anni ampia eco internazionale, soprattutto per le proteste provenienti dal Canada dove la pena di morte e' stata abolita nel 1976 e dove anche esponenti del governo hanno fatto pressioni su Washington, lamentando che a suo tempo le autorita' di Ottawa non erano state informate della detenzione di Faulder, come prevedono gli accordi bilaterali. Su questa base persino la segretario di stato Madeleine Albright aveva chiesto la sospenzione dell'esecuzione. Come ha fatto di recente in occasione di ogni esecuzione capitale, anche l'Alto commissario per i diritti umani dell'Onu Mary Robinson aveva chiesto al governo americano di risparmiare la vita di Faulder.

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croce.gif (887 byte) ALABAMA, GIUSTIZIATO SULLA SEDIA ELETTRICA
18 GIU - Brian Baldwin, un nero di 40 anni accusato di aver ucciso una ragazza bianca di 16 anni, e' stato messo a morte oggi sulla sedia elettrica in Alabama, nonostante gli appelli in suo favore lanciati dall'ex presidente Jimmy Carter e da Coretta Scott King. Tutte le istanze giudiziarie americane, dalla corte d'appello alla corte suprema, hanno respinto gli ultimi appelli presentati dai difensori e alle 00:29 (le 7:29 italiane) Baldwin e' stato giustiziato. In una lettera al governatore dell'Alabama Don Siegelman Carter ha scritto che ''senza dubbio il pregiudizio razziale e' stato un fattore significativo sia nello svolgimento del processo che nella condanna a morte''. Per la vedova di Martin Luther King ''questo caso diventera' un esempio lampante di ingiustizia razziale''. Baldwin fu condannato a morte insieme ad Ed Horsley nel 1977 per l'omicidio di Naomi Rolon. Horsley ando' sulla sedia elettrica nel 1996 e prima di morire confesso' di aver ucciso da solo la ragazza proclamando l'innocenza di Baldwin.

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U.S.A. / VIRGINIA - CORTE SUPREMA BLOCCA
17 GIU - Quasi a ridosso dell'ora X, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha ordinato in serata la sospensione dell'esecuzione di un giovane detenuto nel braccio della morte del carcere di Jarrat, in Virginia, per un duplice omicidio che avrebbe commesso quando era minorenne. La messa a morte di Douglas Christopher Thomas, in nome del quale anche l'Alto commissario per i diritti umani dell'Onu Mary Robinson ha chiesto clemenza al governatore dello Stato alla luce di recenti novita' emerse sul caso, avrebbe dovuto avvenire con un'iniezione letale alle ore 03:00 italiane. La Corte Suprema ha pero' deciso di accogliere un'istanza dell'ultima ora presentata dai difensori di Thomas. Questi si sono rivolti anche al governatore chiedendo una revisione del caso e sostenendo che a suo tempo, quando il loro cliente era stato assicurato alla giustizia, la polizia non aveva notificato l'arresto ai genitori. Nel 1991 Thomas era stato condannato per l'omicidio occorso nel 1990 di James Baxter Wiseman e Kathy Wiseman, padre e madre della fidanzata Jessica che aveva allora 14 anni e che ha ammesso di aver ordito con lui il delitto. Nell'ultima istanza di clemenza, due donne detenute con Jessica Wiseman nel carcere minorile dello Stato hanno dichiarato che la giovane ha confessato loro di essere l'autrice materiale del doppio delitto, sebbene assistita da Thomas.

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croce.gif (887 byte) U.S.A./ARIZONA - AVEVA AVUTO RINVIO, GIUSTIZIATO
17 GIU - Riconosciuto assolutamente in possesso di tutte le sue facolta' psichiche, un uomo di 59 anni, Michael Poland, che lo scorso anno aveva ottenuto un rinvio dell' esecuzione della pena capitale in attesa di accertamenti sul suo stato mentale, e' stato giustiziato nel carcere di Florence, in Arizona. Poco prima dell' esecuzione, la Corte Suprema aveva respinto un ultimo ricorso dei difensori contro la pena di morte. Nell' aprile dello scorso anno, Poland aveva ottenuto un rinvio in extremis dell' esecuzione, solo quattro ore prima dell' ora fissata, in quanto era stata accolta la richiesta dei suoi legali di sottoporlo ad una serie di test psicologici per accertarne il pieno possesso delle facolta' mentali. La legge infatti prevede che non possa essere messo a morte chi non abbia tutto le capacita' mentali. Ma, gli esperti avevano sentenziato che i comportamenti 'bizzarri' messi in atto dal detenuto nel 'braccio della morte' erano in realta' solo 'sceneggiate' da lui escogitate per evitare la condanna a morte. Poland e' la 18ma persona giustiziata da quando nel 1992 e' stata ripristinata in Arizona la pena di morte.

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croce.gif (887 byte) U.S.A./MISSOURI E ARIZONA - 2 ESECUZIONI
17 giu. Due esecuzioni capitali negli Stati Uniti. Si tratta di Bruce Gilmore, sottoposto a iniezione letale in Missouri e di Micheal Poland giustiziato in Arizona. Il primo, 38 anni, era stato riconosciuto colpevole dell'omicidio di una donna. Il secondo era stato condannato a morte per avere, insieme al fratello assassinato alcune guardie di vigilanza, occultandone i corpi in un lago.
Infatti proprio nelle stesse ore in cui il boia tornava in azione in Missouri, il governatore dell'Arizona dava il via libera alla sesta esecuzione dell'anno nel suo stato, sorpassando il 'tetto' delle cinque condanne eseguite nel '43. A morire e' stato il sessantenne Michael Poland, che con suo fratello rapino' un furgone valori e uccise due guardie giurate vent' anni fa. Anche nel caso di Poland, le polemiche non sono mancate. I suoi legali sostengono che egli era ormai incapace d' intendere e volere e che per questo l' esecuzione avrebbe dovuto essere sospesa. Gli stessi testimoni dell' esecuzione raccontano che egli non s' e' reso ben conto di cio' che accadeva e si e' limitato solo a ripetere in modo iroso che era molto affamato. Tra il 'pubblico' del macabro spettacolo vi erano 16 parenti delle due vittime, che avevano firmato una petizione per convincere il governatore a non salvare la vita a Poland. Il fratello potrebbe essere mandato a morte gia' quest'anno. Un cavillo giuridico ha invece salvato all' ultimo momento il ventiseienne della Virginia, Douglas Thomas. Quando uccise i genitori della fidanzata aveva 17 anni e il suo arresto non fu notificato a entrambi i genitori, come richiesto dalla legge. In settembre, il tribunale rivedra' il suo caso e intanto decine di altri minorenni sperano nel suo precedente. Thomas aveva addirittura gia' scelto il 'menu' dell' ultimo pasto.

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AMNESTY, OLTRE 1600 ESECUZIONI IN UN ANNO NEL MONDO
16 GIU - Ci sono progressi per quanto riguarda la pressione dell'opinione pubblica contro la pena capitale, secondo quanto ha detto stamane Riccardo Noury, responsabile del coordinamento pena di morte di Amnesty International, il quale ha tuttavia deunciato che, a quanto risulta all'organizzazione, le sentenze eseguite lo scorso anno sono state 1.625 e 4000 le condanne pronunciate e che tali cifre sono certamente approssimate per difetto. Nella azione per l' abolizione della pena capitale, lo sforzo per una moratoria delle esecuzioni entro il 2000 e' un primo obiettivo concreto, secondo Amnesty. Gia' ora ''la abolizione - ha sottolineato Noury - sta diventando una precondizione per l' ammissione a organismi internazionali, soprattutto in Europa.'' Positivo anche che in Russia un recente decreto abbia commutato ben 700 pene capitali. In controtendenza l' introduzione e l'applicazione della pena di morte da parte dell' Autorita' nazionale palestinese. Oggi secondo Amnesty, sono 68 i paesi che hanno abolito la pena capitale, di cui 14 la mantengono per reati eccezionali e 23 non la applicano da 10 anni.
Con dieci esecuzioni di pene capitali inflitte a persone minorenni all'epoca del reato (contro le nove del resto del mondo) gli Stati Uniti,''confermano la loro leadership mondiale nelle esecuzioni di criminali minorenni''. Lo afferma il capitolo sugli Stati Uniti del rapporto annuale di Amnesty International ricordando che piu' di 3.550 persone sono tuttora nel braccio della morte. L' ultima esecuzione di un minore e' stata, lo scorso febbraio quella di Sean Sellers, condannato a morte per un reato commesso a sedici anni. Tre persone minorenni all' epoca del reato, tutte con problemi di salute mentale e pesanti situazioni di degrado alle spalle, erano state messe a morte lo scorso anno. In tutto le senzenze capitali eseguite in 18 stati degli Usa sono state lo scorso anno 68, alle quali se ne sono aggiunte 30 nei primi tre mesi del '89. Nel capitolo sugli Stati Uniti il rapporto cita anche le ''continue denunce di torture e maltrattamenti da parte della polizia e dei funzionari delle prigioni ,''le sparatoria da parte della polizia in circostanze controverse''. Alla pena di morte negli Stati Uniti, Amnesty dedica oltre al capitolo nel rapporto annuale, una intera pubblicazione della sezione italiana, dal titolo ''Un errore capitale'', diffusa oggi assieme al rapporto.

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U.S.A. 2000: GORE LANCIA LA SUA CANDIDATURA  - 'FORTE SOSTEGNO ALLA PENA DI MORTE'
16 giu.- Il vicepresidente americano Al Gore ha lanciato la sua candidatura per le elezioni presidenziali del novembre del 2000 con un discorso pronunciato, nel Tennessee. Gore, candidato del Partito democratico, ha ricordato i successi economici e sociali dell'amministrazione Clinton. ''L'America ha ora l'economia piu' forte della storia degli Stati Uniti" - ha detto Gore, circondato dalla famiglia ed ha toccato, nel suo primo discorso da candidato alla presidenza, i temi della scuola, della droga e delle armi, dell'integrazione razziale e sociale, dell'ambiente, del terrorismo delle armi di distruzione di massa, della sicurezza delle citta' e strade d'America, confermando il suo ''forte sostegno'' alla pena capitale. ''Vi meritate un leader che e' stato sperimentato -ha concluso Gore. E l'America deve incamminarsi nel 21esimo secolo verso un ''nuovo orizzonte''.
Cos� Gore prova a contrastare l’ascesa dell’altro candidato Bush, acerrimo sostenitore della pena di morte.

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GEORGIA ADERISCE A PROTOCOLLO CONSIGLIO EUROPA SU PENA DI MORTE
16 GIU - La Georgia ha aderito oggi al protocollo numero sei della convenzione europea dei diritti umani sull'abolizione della pena di morte. Il protocollo, gia' ratificato da 32 paesi europei, fra cui l'Italia, prevede la messa al bando definitiva della pena capitale in tempo di pace. Cinque paesi, la Russia, l'Ucraina, Cipro, la Lituania e la Bulgaria, l'hanno firmato ma non ancora ratificato. In aprile la Georgia ha aderito al Consiglio d'Europa e alla convenzione europea dei diritti umani.

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FILIPPINE - UNA DONNA VERSO IL PATIBOLO
14 GIU - Entro qualche mese Josefina Esparas potrebbe essere la prima donna a finire sul patibolo nelle Filippine. Nonostante le battaglie condotte negli ultimi tempi per salvare diversi filippini condannati a morte all'estero, a Manila e' stata ripristinata da qualche anno la pena capitale che era stata abolita alla fine degli anni settanta. La prima esecuzione, quella di un pittore edile condannato per lo stupro della figliastra, e' avvenuta lo scorso febbraio. Esparas e' ora la prima donna la cui condanna a morte sia stata confermata dalla Corte suprema del maggior paese cattolico dell'Asia. I giudici dovranno decidere la data dell'esecuzione che, tranne il caso di una grazia del capo dello stato Joseph Estrada, avverra' tra agosto e febbraio. La condanna capitale e' stata inflitta a Esparas nel 1995 per traffico di stupefacenti: una ventina di chili di un prodotto per la preparazione di un'anfetamina che e' nota come 'ice' ed e' la droga piu' diffusa nelle Filippine. La condannata continua pero' a proclamarsi innocente: ''Dio sa che nulla avevo che fare con contrabbandi di metanfetamina da Hong Kong'', ha detto all'agenzia britannica 'Reuters', ''non possono farmi questo... l'importante e' avere fede, perche' e' il solo modo di non perdere la speranza''.
Il Governo filippino crede, attraverso la pena capitale, di poter combattere il traffico di stupefacenti, che ha ormai raggiunto nel Paese un valore di migliaia di miliardi di lire. Le esecuzioni avvenivano un tempo mediante impiccagione, che ora e' stata sostituita da un'iniezione letale. Esparas e' una delle 18 donne che figurano tra il migliaio di condannati alla pena capitale. Nel 'braccio della morte' del penitenziario femminile di Manila c'e' anche una detenuta di 57 anni di nome Adoracion Sevilla: ha una forma avanzata di tumore e chiede che le sia consentito soltanto di non chiudere gli occhi in carcere ma a casa, circondata dai sei figli. La direttrice del penitenziario, Rachel Ruelo, e' una strenua oppositrice delle esecuzioni e incoraggia le condannate a battersi con coraggio ricorrendo a tutte le istanze possibili. Fra le sue detenute vi sono anche due sorelle dichiarate colpevoli di un assassinio. La maggioranza delle condanne a morte di donne nelle Filippine e' stata pronunciata finora per omicidio o per rapimento di bambini, ma c'e' anche un caso di rapina a mano armata.

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FILIPPINE, UOMO SI UCCIDE DOPO LA CONDANNA A MORTE
9 giu. - Un uomo di 49 anni si e' tolto la vita dopo che un tribunale lo ha condannato a morte per mezzo di iniezione letale, per aver violentato la propria figlia di 15 anni. Carlos Pardilla si e' gettato dal quinto ed ultimo piano della City Hall di Manila: l'uomo si trovava in un cella in attesa della sentenza, emessa poi dal giudice Perfecto Laguio. La polizia filippina ha riferito che Pardilla, condannato per aver violentato al figlia due volte nel 1995 e nel 1997, ha rotto il vetro della finestra e si e' gettato. Circa 40 guardie sorvegliano oltre mille detenuti in attesa della sentenza.

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croce.gif (887 byte) TRINIDAD E TOBAGO Nove esecuzioni in tre giorni
8 Giu. - Sino a poco tempo fa, di Trinidad e Tobago si poteva parlare per un buon motivo. I diplomatici di questo paese sono stati infatti tra i piu' attivi in favore del tribunale penale internazionale, la corte dicui si e' discusso a Roma l'estate scorsa, e quello di Trinidad e Tobago e' stato il secondo parlamento a ratificarne lo statuto. In pratica, le autorita' di questo piccolo paese americano hanno mostrato un forte impegno in favore della giustizia internazionale. Ma la loro idea di giustizia sembrerebbe avere ben poco a che fare con il rispetto dei diritti umani. Tra venerdi' e lunedi' scorsi, in questo paese sono state impiccate nove persone. Avevano commesso un crimine terribile, uccidendo moglie, marito e due loro figlioletti. Osmond, il figlio sopravvissuto, ha dichiarato che l'esecuzione degli assassini della sua famiglia non avrebbe alleviato il suo dolore. Un gran numero di personalita', tra cui cinque premi Nobel per la pace, avevano chiesto al presidente del paese di sospendere le esecuzioni, e al governo di predisporre un progetto di legge che modificasse l'attuale codice penale, che impone la pena di morte per ogni crimine di omicidio. Non sono state ascoltate. Nei bracci della morte di Trinidad e Tobago si trovano attualmente oltre cento persone. Quale esempio si appresta a dare questo paese al resto del mondo? (comunicato di Amnesty Interational)

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croce.gif (887 byte) GIORDANIA: ESEGUITE DUE CONDANNE A MORTE
8 GIU - Sono state eseguite stamani all'alba le condanne a morte per impiccagione di due uomini di 20 e 21 anni giudicati colpevoli di omicidio rispettivamente due e tre anni fa, all'eta' di 18 anni. Lo hanno riferito all'ANSA funzionari della prigione di Swaga, dove i due erano detenuti. Ahmad Khader, condannato nel 1997 per l'omicidio di una pensionata di 80 anni alla quale aveva rubato 65 dinari (162.500 lire circa), e Rami Mohammad, condannato nel 1996 per l'omicidio di un uomo di 60 anni al quale aveva rubato 1.000 dinari (2,5 milioni di lire), sono il terzo e quarto condannato a morte a essere giustiziati quest'anno in Giordania. Domenica scorsa era stato giustiziato un omicida reo-confesso di 20 anni. L'anno scorso in Giordania sono state eseguite le condanne a morte di 13 persone, due delle quali donne. L'organizzazione per i diritti umani 'Amnesty International' sostiene che, a parte l'Iraq per cui non vi e' accesso ai dati, il Paese arabo in cui vengono eseguite piu' condanne a morte e' l'Arabia Saudita

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U.S.A./Illinois ASSOLTI AGENTI CHE INCASTRARONO INNOCENTE
6 GIU - Testimoniando il falso avevano incastrato un uomo facendogli passare dieci anni nel braccio della morte di Chicago: ora gli agenti sono stati assolti dall'accusa di cospirazione. Il caso di Rolando Cruz e' oggi al centro di riflessioni dei commentatori che si chiedono cosa possa insegnare quest'ennesima vicenda di vittima della macchina della giustizia, spinta sull'orlo dell'esecuzione capitale, la 12/ma da quando lo stato dell'Illinois ha reintrodotto la pena di morte negli anni Settanta. Cruz, che oggi ha 38 anni, era stato condannato una prima volta nel 1985 con un presunto complice, Alejandro Hernandez, per l'omicidio di Jeanine Nicarico, una bambina di dieci anni soppressa dopo essere stata rapita vicino a casa nel sobborgo di Naperville e aver subito abusi sessuali. A determinare la condanna erano state le deposizioni di un ex procuratore e di quattro vice sceriffi i quali avevano detto di aver raccolto la confessione di Cruz e affermato che questi aveva raccontato di aver sognato il delitto, rivelando particolari di cui poteva essere a conoscenza solo l'omicida. Dopo due ricorsi in appello Cruz era stato assolto. Chiudendo un processo durato 28 giorni, una giuria ha ora assolto l'ex procuratore Thomas Knight e i vice sceriffi James Montesano, Thomas Vosburgh e Dennis Kurzawa. Rimane pero' il fatto che le loro testimonianze erano costruite e che Vosburgh e Kurzawa in particolare avevano dichiarato il falso, portando Cruz ad un passo dal patibolo.

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croce.gif (887 byte) YEMEN – ESEGUITA CONDANNA A MORTE PER CROCIFISSIONE
5 GIU - Un uomo condannato a morte per un duplice omicidio e' stato fucilato e poi crocifisso nello Yemen. Lo ha riferito il quotidiano ''Al Thawra'' precisando che la fucilazione e' avvenuta nella pubblica piazza della citta' di Taiz, nel nord del Paese e la salma e' stata poi legata su una croce e posta dove egli ha commesso l'omicidio

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croce.gif (887 byte) CUBA - GIUSTIZIATI ASSASSINI TURISTI ITALIANI
5 GIU - Due cittadini cubani, condannati a morte per l'omicidio di quattro turisti stranieri tra cui due italiani, sono stati giustiziati la settimana scorsa tramite fucilazione. Lo si e' appreso oggi all'Avana da fonti della dissidenza. I due, Sergio Antonio Duarte Scull e Carlos Rafael Pelaez, erano stati condannati alla pena di morte nel gennaio scorso dopo che un tribunale li aveva riconosciuti colpevoli di aver ucciso nel 1997 una turista tedesca e nel 1998 un canadese e due italiani, Fabio Usubelli e Michele Niccolai, originari rispettivamente delle province di Bergamo e di Pisa. Secondo l'agenzia indipendente 'Cuba press' (illegale) sono salite a 12 le condanne a morte eseguite dall'inizio dell'anno a Cuba.

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croce.gif (887 byte)   U.S.A./OKLAHOMA GIUSTIZIATO SCOTTY MOORE, IGNORATO ANCHE L'APPELLO DEL PAPA
3 GIU - Non ha avuto pieta' per Sean Sellers, non ha avuto pieta' per Scotty Moore: per la seconda volta in un anno il governatore repubblicano dell'Oklahoma Frank Keating ha ignorato gli appelli internazionali per la grazia a un condannato a morte e ha dato luce verde ieri notte all'esecuzione del pellirossa il cui destino aveva mobilitato anche il Papa. L'appello del pontefice era stato trasmesso in extremis dal nunzio apostolico a Washington Gabriel Montalvo ma non e' servito a salvare Moore, un uomo di 42 anni, condannato alla pena capitale per aver ucciso nel 1984 Alex Fernandez, il portiere di notte dell'albergo a ore dove lavorava assieme alla cugina-amante Vicky Caster. Ma Keating, il governatore di ferro di uno degli stati della 'cintura della Bibbia', non ha ascoltato ragioni ne' piu' ne meno come aveva fatto in febbraio quando l'arcivescovo sudafricano premio Nobel per la pace Desmond Tutu e l'alto commissario Onu per i diritti umani Mary Robinson si erano mobilitati per la salvezza di Sellars, un cristiano 'rinato' finito nel braccio della morte per tre omicidi commessi quando era minorenne. Prima di andarsene Scotty non ha fatto dichiarazioni. Non ha voluto neanche consumare l'ultimo pasto. ''Sono un essere umano, non una causa'', ha continuato a proclamare, attraverso il suo sito Internet, fino all'ultimo. A far di lui il sedicesimo detenuto giustiziato in Oklahoma da quando nel 1990 lo stato ha ripristinato la pena capitale, erano stati la mancanza di soldi necessari per pagarsi un avvocato e la testimonianza di Vicki, la cugina amante, che per sua stessa ammissione aveva partecipato al delitto. Secondo i parenti comuni Vicki e' sempre stata una bugiarda patologica. Si sarebbe convinta ad accusare Scotty dell'assassinio di Fernandez dopo esser stata messa dal pubblico ministero di fronte a un aut aut: o testimoniava contro di lui o sarebbe finita lei nel braccio della morte. Vicky non ha avuto dubbi. ''Ma non ci sono altre prove che accusino Moore del delitto al di la' di ogni ragionevole dubbio: solo la voce di una donna la cui testimonianza e' stata evidentemente forzata'', aveva senza successo dichiarato Leslie Delk, l'ultima avvocatessa del condannato.

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RUANDA: DUE CONDANNE A MORTE PER IL GENOCIDIO DEL '94
3 GIU - La Corte militare del Ruanda ha condannato a morte il maggiore ruandese Anne-Marieb Nyirahakizimana e il pastore della Chiesa Episcopale del Ruanda Anastase Nigirinshuti, per genocidio, omicidio e associazione criminale. Lo ha detto oggi la Radio. E' la prima volta che un ufficiale di cosl alto rango dell'ex forza armata ruandese viene condannato da un tribunale ruandese per il genocidio del 1994 che ha causato tra i 500.000 e gli 800.000 morti tra tutsi e hutu moderati.

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RUSSIA - ELTSIN: 'NON CI SONO PIU' CONDANNATI A MORTE'
3 GIU - Il presidente Boris Ieltsin ha annunciato oggi che ''in Russia non vi sono piu' condannati a morte''. In un messaggio di saluto a una conferenza in corso a Mosca sull'abolizione anche formale della pena capitale - prevista dagli accordi conclusi nel 1996 tra la Russia e il Consiglio d'Europa - Ieltsin ha detto di aver ''firmato la commutazione dell'ultima condanna'' pronunciata dai tribunali. Del messaggio di Ielstin alla conferenza, ha dato lettura il consigliere presidenziale per la grazia Robert Tsivilyov, senza fornire altri particolari. Dopo la sua adesione al Consiglio d'Europa, la Russia avrebbe dovuto formalmente depennare la pena di morte dal suo codice penale entro il febbraio di quest'anno, cosa che non e' ancora avvenuta per l'ostilita' del parlamento e dell'opinione pubblica. Nel frattempo, comunque, le condanne pronunciate dai tribunali non sono piu' state eseguite (l'ultima esecuzione risale al 2 settembre del 1996) in base a una temporanea 'moratoria' imposta da Ieltsin. Dal gennaio scorso, inoltre, anche i tribunali non possono piu' emettere sentenze di morte in base a una decisione della Corte costituzionale di Mosca. Delle 710 persone circa in attesa nei 'bracci della morte' delle prigione russe, alcune sono stati nel frattempo graziate, altre hanno visto la loro pena commutata. Nei giorni scorsi, Tsivilyov aveva parlato del destino di due o trecento persone ancora da decidere e preannunciato che Ieltsin avrebbe firmato i relativi decreti ''entro pochi giorni''.

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ITALIA/USA - RICK HALPERIN (Amnesty International-USA) A ROMA
2 giu. (Adnkronos) - E' stato presentato oggi il rapporto redatto da Amnesty International sulla pena di morte ed i diritti umani negli Stati Uniti. ''Democrazia e diritti violati. Il caso Stati Uniti'' vuole mostrare l'altra faccia dell'America, quella meno conosciuta, ma altrettanto vera. Alla presentazione ha parteicpato anche Rick Halperin (Coordinatore per la pena di morte di Amnesty International-Texas), il quale ha lanciato un allarme inquietante: ''Vi assicuro che il problema e' molto piu' grave di quello che si pensi: gli Stati Uniti stanno in realta' sterminando la gente, una ad una, e' un assassinio premeditato di individui''. Halperin ha poi sottolineato che la pena di morte e' una delle istituzioni piu' vecchie esistente negli Stati Uniti: ''La lotta e' contro un retaggio secolare durissimo, considerato che la pena capitale ha quattro secoli di vita''. Halperin ha evidenziato inoltre che la pena di morte viene utilizzata come arma di discriminazione nei confronti di neri, indiani, o altri membri di minoranze etniche, e come strumento politico. ''E' abitudine quindi ricorrere alla legge, che prevede l'uso della pena di morte, perche' persone, esseri umani possano essere eliminati -ha concluso Halperin- e nessun politico americano, ne' repubblicano ne' democratico, uomo o donna che sia, puo' candidarsi e considerare di vincere senza essere favorevole alla pena capitale: parlare di compassione sarebbe perverso''. L'americano ha poi mostrato un documento, un ''certificato di morte'' che viene redatto dagli uffici competenti quando una persona viene giustiziata. In un angolo del foglio si puo' notare un piccolo riquadro, ha spiegato Halperin, nel quale viene chiesto di specificare quale e' la causa della morte e la crocetta viene posta sulla parola "omicidio".
''Come vedete � proprio un omicidio in nome della legge. Ma allora la democrazia e' veramente sinonimo di tutela dei diritti umani? E ancora: Gli Stati Uniti rappresentano ancora il mito della liberta'?'' ha concluso Halperin.

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NEPAL- ABOLITA PENA MORTE
2 GIU - L'abolizione della pena di morte decisa negli ultimi giorni dal Nepal e' un nuovo passo avanti verso una moratoria universale delle esecuzioni capitali: lo ha sottolineato questa sera l' Ue in una nota diffusa dalla presidenza tedesca dei Quindici. Secondo l'Unione europea l'abolizione della pena di morte ''contribuisce al progressivo riconoscimento della dignita' della persona e allo sviluppo dei diritti umani''. Dall'anno scorso l'Ue considera l'obiettivo di una moratoria universale delle esecuzioni capitali come una delle sue principali priorita' di politica estera. Al plauso dei Quindici per la decisione del Nepal si sono affiancati oggi, sottolinea la nota, anche i paesi dell'Europa centrale ed orientale associati all'unione europea.

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croce.gif (887 byte) U.S.A./TEXAS -13a condanna eseguita dall'inizio dell'anno
2 GIU - Un americano di 38 anni, condannato alla pena capitale per aver violentato e accoltellato a morte una donna nel 1983 e' stato giustiziato oggi nel penitenziario di Hunstville con una iniezione letale. William Little e' stato il 13/o ospite del braccio della morte a venire giustiziato in Texas quest'anno e il 177� dal 1982, quando nello stato americano venne reintrodotta la pena di morte.

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