Comunità di S.Egidio


 

9 maggio 2000

Santa Messa celebrata dal Cardinale Francis Arinze alla presenza della Comunit� di Sant'Egidio
La forza travolgente degli anziani: in tremila nella basilica di San Paolo

 

Piegata sotto il peso degli anni e della vita, Anna si trascina sotto la Porta Santa, sorretta da una giovane ragazza che l'assiste e aiutata da un esile bastone. Bacia con profonda devozione l'immagine raffigurante il mosaico dell'abside di Santa Maria in Trastevere che Cristina le dona in ricordo di questo giorno, e cammina lentamente verso il suo posto, lungo la navata centrale della basilica di san Paolo. Inizia cos� il Giubileo di Anna e dei tantissimi amici della Comunit� di Sant'Egidio, arrivati a Roma in occasione del Congresso Internazionale del Movimento "Viva gli anziani": il bacio all'Evangelario nell'atrio della basilica ostiense, il passaggio della Porta Santa e, oltre quella soglia, l'abbraccio affettuoso di Cristina Marazzi e Marco Impagliazzo, che salutano ad uno ad uno gli anziani pellegrini al loro arrivo in basilica.

"Oggi, a san Paolo, siamo circa tremilaseicento persone: e quasi tremila sono anziani - spiega Silvia Marangoni, coordinatrice del servizio anziani della comunit� di Sant'Egidio e rappresentante del Movimento Internazionale "Viva gli anziani" -. Siamo qui all'insegna del ringraziamento, della lode a Dio per i lunghi anni che sono stati donati.. .� tra l'altro, un'occasione per preparare il Grande Giubileo degli Anziani, che sar� celebrato dal Santo Padre, a San Pietro, il diciassette settembre".

Sui cartelli che aprono la strada ai vari gruppi di cui si compone questo movimento, si leggono i nomi di citt� italiane, europee, sudamericane. "Sono presenti delegazioni sia dall'Europa, sia dall'America Latina: El Salvador, Guatemala, Argentina.., paesi nei quali la crescita della popolazione anziana � un fenomeno recente, e che nei prossimi decenni, rappresenter� un problema piuttosto vivo, in ambienti gi� molto provati dalla povert� e dal degrado", continua la rappresentante del Movimento. "E poi rappresentanze europee, sia dai paesi dell'Est, come l'Ungheria, la Repubblica Ceca, l'Ucraina, Mosca, sia dall'Europa occidentale, dalla Francia, dalla Germania, dall'Irlanda e, soprattutto, dall'Italia". Tra tutti, una grande solidariet�: "Per gli anziani provenienti dai paesi pi� poveri, questa � davvero l'unica possibilit� di celebrare il Giubileo a Roma: chiaramente sono state fatte delle sottoscrizioni per consentire la partecipazione di questi anziani pi� poveri. Ed � stato molto bello, perch� gli anziani europei si sono fatti carico di coprire le spese dei loro coetanei che provengono da paesi bisognosi", commenta Silvia Marangoni, sottolineando i frutti di questa iniziativa. "E occuparci dei movimenti pi� poveri, non ha significato dimenticare i paesi poveri: come segno concreto di questo pellegrinaggio che si sta compiendo, sono state raccolte delle offerte per il Mozambico, recentemente colpito da una tremenda alluvione, che ha causato danni le cui conseguenze si ripercuoteranno per tanto tempo".

La generosit�, la gioia, l'importanza dell'anziano nella societ� e nella Chiesa, sono stati i temi affrontati nell'omelia dal Cardinale Francis Arinze, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, che ha presieduto la celebrazione: "Ges� Cristo: ieri, oggi, sempre. � nel suo nome che siamo raccolti per questo Giubileo del Movimento "Viva gli anziani": gli anziani varcano la Porta Santa. Giubileo vuol dire anche la gioia caratteristica di questa celebrazione: � la nostra gioia perch� il Signore ci d� la possibilit� di partecipare in modo tutto speciale, ai frutti della redenzione, che Cristo ha guadagnato per noi", esordisce il Cardinale, rivolgendosi ai fedeli che affollano la basilica.

"Fratelli e sorelle, chiediamoci perch� gli anziani devono essere gioiosi. Innanzi tutto perch� Ges� Cristo, Figlio di Dio, � il nostro salvatore: Egli ha dato la vita per noi. Morto e risorto il terzo giorno, Ges� ci allieta con il dono di essere Figli di Dio, come dice la Chiesa nella preghiera di apertura di questa messa. Siamo figli di Dio, perci� siamo gioiosi (...)".

"La Chiesa, la societ�, i giovani, attendono molto dagli anziani. Nella Bibbia, anche solo nel Nuovo Testamento, vediamo alcuni anziani che sono come modelli: Simeone, che attendeva da anni l'arrivo del Salvatore. Quando Maria e Giuseppe portano il bambino Ges� nel tempio, Simeone era contento, ha dato lode a Dio, ha detto al Signore: puoi anche chiamarmi, adesso, sono contento. Anna aveva circa ottant'anni, pregava nel tempio, digiunava, ha dato testimonianza. Zaccaria ed Elisabetta avevano una certa et� quando il Signore fa il miracolo di dare loro un bambino, Giovanni Battista, per preparare la via al Signore".

"Poniamoci una seconda domanda", continua il Porporato, "quale contributo si aspettano la societ�, la Chiesa, i giovani, dagli anziani? La risposta �: molto. Per prima cosa: la preghiera, che � una forza reale, non � qualcosa che noi facciamo quando non possiamo fare nient'altro. Gli anziani forse qualche volta hanno un po' pi� di tempo dei giovani, per mettersi in contatto con il Signore. I giovani hanno molto da fare, o dicono di aver molto da fare, o pensano di avere molto da fare. Gli anziani, con pi� equilibrio, possono vedere pi� chiaramente che bisogna dare pi� tempo al Signore, alla preghiera".

"E poi gli anziani, a causa della loro esperienza di anni, a causa anche della loro sofferenza di anni, perch� la sofferenza � la scuola pi� grande... gli anziani hanno pi� saggezza da trasmettere ai giovani", prosegue il Porporato, ricordando l'importanza dell'anziano per la societ�. "Gli anziani possono ispirare ai giovani come comportarsi, quando le cose non vanno come vogliamo, e le cose non vanno sempre come le vogliamo: a volte ci sono contrattempi, a volte abbiamo qualcosa da soffrire: ma chiunque ha qualcosa da soffrire ha anche qualcosa da offrire".

LUCIANA CORETTO