Comunità di S.Egidio


 

06/04/2001

VIAGGIO IN UNO DEI PAESI PI� POVERI DEL MONDO
Mozambico. Il miracolo impossibile?

 

REPORTAGE

Sembra l'ultima spiaggia di un mondo in disfacimento. � il porto dei pescatori di Beira, nel centro del Mozambico. Le barche sono tornate da poco a riva e si vende ancora il pesce appena pescato.

Prima un conflitto civile durato pi� di 15 anni. Poi una serie di sciagure naturali. E quest'anno ancora un'alluvione. Non basta: l'aids decima la popolazione e non ci sono n� medici, n� strutture sanitarie adeguate. Ma ci sono ancora speranze? S�, perch� il terreno � fertile come nessun altro in Africa. Il governo gode di appoggi internazionali importanti. E, soprattutto, nessuno vuole pi� la guerra.

Sembra niente, due centimetri al giorno. Ma in un mese fanno 60 centimetri e in due mesi pi� di un metro. Di tanto sono cresciute le acque nei distretti di Morrumbala, Mopeia e Chinde, Mozambico centrale, dal momento dello straripamento dello Zambesi, alla fine di gennaio. Le capanne che prima erano semisommerse ora hanno il tetto sotto il pelo dell'acqua. Viste dall'alto sembrano l'irreale scenario di un film-catastrofe. E in trasparenza si vedono anche le piantagioni di canna da zucchero e di mais, mentre le palme e i manghi spuntano dall'acqua con i loro ciuffi di foglie e i loro grappoli di frutti inutili. � impossibile fare rifluire l'alluvione. Perch� 4 delle 8 chiuse della diga di Cahora Bassa, presso la frontiera con lo Zambia, continuano a riversare 8 mila metri cubi d'acqua al secondo nel fiume. Una necessit�: altrimenti sotto la pressione dell'invaso, grande come il lago Maggiore, la diga potrebbe crollare. Lo straripamento dello Zambesi ha provocato la morte di un centinaio di persone. Nulla di paragonabile con l'alluvione dello scorso anno nel Sud del paese, che aveva ucciso almeno 700 persone.

Scarsi abitanti e una terra ricca

Popolazione
19 milioni di abitanti
Superficie
801.590 kmq
Reddito pro capite
Circa 1.000 $ annui
Speranza di vita
Attuale: 44 anni
Previsione 2010: 35 anni
Risorse naturali
Agricoltura: prodotti tropicali e subtropicali.
Carbone, titanio, gas.

Il Mozambico, uno dei paesi pi� poveri del mondo, sembra quasi rassegnato ai disastri che lo colpiscono con sinistra regolarit�. Agli inizi del 2000, dopo l'alluvione e il ciclone che si era scatenato proprio nelle zone allagate, era esploso il colera che aveva falcidiato numerose altre vittime. Poi, conseguenza degli allagamenti, le zanzare della malaria si erano moltiplicate, trasmettendo la malattia soprattutto a bambini e vecchi. Com'era gi� successo lo scorso anno, le popolazioni vittime dell'alluvione non hanno abbandonato la zona dei loro villaggi. Si sono spostate in terre un po' pi� alte. Con fango e cannucce hanno edificato villaggi improvvisati, le cui capanne sono ricoperte con teloni di plastica nera forniti dalla Croce rossa. Questa gente ha perduto tutto. La loro sopravvivenza dipende dagli aiuti internazionali. Tutti vogliono tornare ai loro villaggi sulla riva del grande fiume. Un fiume che tutti considerano amico. Perch� � vero che straripa mediamente ogni due anni, ma mai come questa volta. E quando le sue acque si ritirano, sul terreno rimane un limo che rende la terra fertile e facile da coltivare.

Ma i cambiamenti climatici e l'abbondanza delle precipitazioni in questa stagione delle piogge hanno sconvolto la situazione che i contadini conoscevano dalla notte dei tempi. Pochi immaginano che soltanto a fine giugno lo Zambesi incomincer� a riprendersi le sue acque, facendo perdere due semine e due raccolti. Questo significa che ancora per circa un anno le popolazioni di questa regione dipenderanno dagli aiuti internazionali.

Il Mozambico ha per� un grande capitale di stima nel mondo. Forse perch� il suo governo � meno corrotto di tanti altri in Africa; forse perch� i suoi dirigenti hanno sempre cercato di rispettare le decisioni o i suggerimenti di organismi come il Fondo monetario, la Banca mondiale o il Club di Roma (paesi donatori). Sta di fatto che, proporzionalmente alla sua popolazione (19 milioni di abitanti per una superficie grande quasi tre volte l'Italia), il Mozambico � uno dei paesi in Africa che ricevono i maggiori aiuti. Il presidente Joaquim Chissano ha fatto di tutto per ingraziarsi i paesi occidentali. Solo caso al mondo, il paese che non � mai stato colonia o protettorato inglese, ma piuttosto, per cinque secoli, colonia portoghese, � entrato a far parte del Commonwealth. Anche se l'unico aspetto �british� della vita mozambicana consiste nel fatto che sulle strade si guida a sinistra. Ancora: pur avendo come lingua ufficiale il portoghese, Maputo fa parte della Federazione dei paesi francofoni, cui Parigi dedica particolare attenzione, anche economica, e amicizia.

Dopo la pace, priorit� allo sviluppo
La Comunit� di Sant'Egidio
in Mozambico

La Comunit� di Sant'Egidio, che � stata all'origine della pace in Mozambico, nel '92, dopo una guerra civile durata pi� di 15 anni, � naturalmente presente nel paese con una serie di iniziative umanitarie che vengono portate avanti soprattutto da aderenti mozambicani della Comunit�. Una di queste attivit� consiste, a Maputo, nella distribuzione, ogni gioved� sera, di pasti caldi (riso, fagioli e carne) a 250 poveri della citt�, tra i quali molti malati di aids abbandonati dalle famiglie.

Non basta: il Mozambico ha un rapporto privilegiato anche, se non soprattutto, con l'Italia. � una storia vecchia di pi� di trent'anni. Tra la fine degli anni 60 e gli inizi degli anni 70 il Frelimo (Fronte di liberazione del Mozambico, al potere a Maputo dal momento dell'indipendenza, 1975) combatteva la sua guerra di liberazione contro il colonialismo portoghese da pi� di 10 anni. E come molti altri movimenti di liberazione del mondo, era di casa a Roma: presso le organizzazioni politiche e sindacali. Fu in quell'epoca che il Fronte cominci� a essere �portato� da alcuni settori del governo italiano. E quando il 25 aprile 1974 avvenne a Lisbona il colpo di stato dei �capitani progressisti�, fu quasi naturale che l'Italia appoggiasse con forza il progetto di indipendenza del nuovo stato dell'Africa australe. Ma l'indipendenza non signific� la pace. La guerra riprese. Contro la Renamo (Resistenza nazionale mozambicana), un movimento che si diceva fosse finanziato dall'Africa del Sud dell'apartheid, ma che, si scopr� in seguito, aveva un forte seguito popolare soprattutto nel Centro e nel Nord del paese. La guerra civile fu atroce, provoc� centinaia di migliaia di morti dall'una e dall'altra parte. E per molti versi era una guerra dimenticata. Il Mozambico sembrava, e in gran parte era, uno dei paesi pi� sfortunati del mondo.

In quella situazione, in quella tragedia umanitaria, la Comunit� di Sant'Egidio prese l'iniziativa di promuovere la pace tra Frelimo e Renamo. Sembrava un sogno assurdo in quell'inizio degli anni 90, dopo oltre trent'anni di guerra, tra quella di liberazione e quella civile. Ma la cocciuta determinazione degli uomini di Sant'Egidio ebbe ragione delle resistenze, degli odi, delle incomprensioni. La pace fu raggiunta nel 1992, ci vollero altri due anni per applicarla. Ma serv� come un potente vaccino per il popolo mozambicano. Afonso Dhlakama, presidente della Renamo, dice a Panorama: �Abbiamo molte cose da rimproverare al Frelimo, soprattutto le sue frodi elettorali che gli permettono di arroccarsi al potere. Ma per nessuna ragione al mondo potremmo pensare di prendere nuovamente le armi�. Stessa campana al Frelimo. Dice il segretario generale Manuel Tom�: �Se perderemo le prossime elezioni siamo pronti ad andare all'opposizione. Non cercheremmo certo di contestare il risultato con la ripresa della guerra. Il popolo mozambicano non ci seguirebbe�.

Interventi in prigione

La vita nelle carceri mozambicane � durissima: lo dice anche un rapporto dell'ONU. E' per questa ragione che la Comunit� di Sant'Egidio interviene in varie prigioni, a Pemba, a Beira, a Maputo, per alleviare la vita dei detenuti.
Organizzando i pasti di Natale o promuovendo corsi di alfabetizzazione per i prigionieri (nella foto quello di Beira).

Il popolo mozambicano � oppresso da troppi altri problemi per ritornare a una situazione da incubo: perch� questo era stata la guerra. Questo paese sembra essere la sintesi di tutte le piaghe dell'Africa. Oltre a catastrofi naturali e grandi epidemie, secondo i dati ufficiali il 14 per cento della popolazione � affetto da aids. Secondo il dottor Leonardo Emberti, che per la Cooperazione italiana sta realizzando un progetto di prevenzione e di cure di base contro la sindrome, i malati sono molti di pi�: �Nei villaggi molta gente muore senza neppure sapere di essere affetta dall'aids. Si muore di tubercolosi, di polmonite, di malattie intestinali, ma non si sa che si muore di aids. Si tratta delle cosiddette malattie opportunistiche, che colpiscono l'organismo ormai senza difese immunitarie�.

La malattia, come tutte le malattie gravi in Africa, � circondata da aloni di superstizioni, di misteri, di maledizioni. Chi ne � colpito ne attribuisce le cause al malocchio gettato da qualche nemico sulla sua famiglia. E i �curandeiros�, personaggi strani, rispettati e temuti, conoscitori degli effetti sull'uomo delle erbe e delle radici che si trovano sul posto e mezzo stregoni, confortano queste credenze ataviche. � anche un facile modo per non prendersi troppe responsabilit� in caso di fallimento delle �cure�.

Sta di fatto che la maggior parte delle persone affette da aids, soprattutto fuori dalle citt�, si rivolge ai curandeiros. I quali, accompagnati da musiche suonate su strumenti primordiali, imbastiscono riti oscuri, dicendosi ispirati da forze superiori. Il risultato � quasi sempre fallimentare, ma naturalmente viene attribuito alla potenza del malocchio gettato sul povero paziente. Con quale risultato? La famiglia si sente minacciata dalla maledizione che colpisce uno dei suoi membri, che, cos�, viene espulso dalla sua comunit�. E che alla fine muore da solo, evitato da tutti.

Cure mediche

In una situazione disastrosa sul piano della sanit� (400 medici per l'intero Mozambico nelle strutture pubbliche) la Comunit� di Sant'Egidio porta soccorso con i suoi medici volontari, che si recano in missione nel paese, alle persone malate. E soprattutto ai bambini (foto). Gli interventi avvengono nelle principali citt� mozambicane e in particolare a Maputo, la capitale.

Anche quando i malati finiscono negli ospedali, la loro sorte non � molto migliore. Mancano le medicine, troppo care perch� gli organismi sanitari del paese possano permettersele. � il dramma di tutta l'Africa. E, dopo la recente decisione del Wto (Organizzazione mondiale del commercio) che vieta la fabbricazione libera di medicine sotto brevetto, quindi a prezzi decine di volte inferiori rispetto a quelli attuali (tra i 10 e i 20 mila dollari all'anno per malato), non si vede quale possa essere la soluzione. Le conseguenze sociali ed economiche dell'aids in Mozambico sono devastanti. La malattia colpisce tutti gli strati sociali. Gli insegnanti nelle scuole, gli operai delle fabbriche diminuiscono drammaticamente. Gli orfani di genitori morti di aids aumentano in modo esponenziale. Molti di loro sono portatori dell'hiv e sono destinati a morire entro i 5 anni. I pi� grandi finiscono nelle strade vivendo in piccole comunit�, spesso rubano per sopravvivere. Ed �, quello degli orfani, uno dei grandi drammi del Mozambico. Senza contare che, secondo uno studio recente del ministero della Sanit� di Maputo, a causa dell'aids la popolazione attiva del paese diminuir� da 12,4 a 10,8 milioni di persone entro il 2010. Il dato pi� allarmante riguarda la speranza di vita che passer� dagli attuali 44 anni a poco pi� di 35, sempre entro il 2010.

Al di l� della corruzione che, se non � al livello di altri paesi africani, ha comunque creato una classe di privilegiati che ha sottratto grandi risorse al Mozambico, una delle priorit� di Maputo deve essere quella del rispetto dei diritti umani. Un recente rapporto dell'Onu ha messo l'accento su questo tema, sulle esazioni di una polizia corrotta e violenta, sulle incarcerazioni abusive, anche di oppositori politici. Le condizioni dei prigionieri sono spaventose. Nella �Cadeia provincial� di Pemba, nel Nord, potrebbero essere ospitati non pi� di 70 prigionieri. Ce ne sono 220, ammassati in due grandi celle. All'esterno, la temperatura all'ombra oscilla intorno ai 38 gradi, l'umidit� supera il 90 per cento. In fondo a uno degli stanzoni-cella c'� una latrina con i suoi miasmi. Il cibo � costituito da una sorta di polenta fatta con crusca di mais e da un mestolo di fagioli bolliti senza condimento. Chi ha soldi, con l'equivalente di 100 lire pu� comprarsi al momento del pasto un piccolo pesce salato.

Dopo l'alluvione

L'alluvione dello scorso anno, seguita da un devastante ciclone, provoc� la morte di circa 700 persone nella regione di Chibuto, a sud di Maputo. Dopo quel disastro la Comunit� di Sant'Egidio intervenne per soccorrere i sinistrati. I risultati sono visibili in questi giorni: la costruzione appena ultimata di 70 case in grado di ospitare almeno 400 persone.

Al di l� di tutto ci�, � il sistema carcerario che ha aspetti di mostruosit�. Si pu� venire arrestati e rimanere in carcere per mesi, senza conoscere le ragioni dell'arresto. E quando si � scontata la totalit� della pena (per un furto, 3 anni) si dovranno pagare le spese processuali con un'ulteriore detenzione che pu� andare fino a 6-7 mesi. Il direttore del carcere di Pemba vorrebbe cambiare le cose, dice, ma non gli vengono forniti i mezzi.

Un paese in perdizione, allora, il Mozambico? No. Le sue terre coltivabili e si tratta di milioni di ettari, sono tra le pi� fertili dell'Africa. Con le ricette fornite dalla comunit� internazionale che hanno portato alla privatizzazione della quasi totalit� delle industrie di stato, la crescita del pil � stata, dal '95-96, del 10 per cento annuo, una delle pi� alte al mondo.

Attraverso la diga di Cahora Bassa il Mozambico produce energia che vende ai suoi vicini. La sua rete stradale e ferroviaria, che deve essere totalmente modernizzata, rappresenta un'infrastruttura di primaria importanza anche in considerazione della posizione geografica del Mozambico, un paese in riva all'Oceano Indiano che serve come apertura marittima ad altri paesi ricchi, Zambia e Zimbabwe in particolare. Insomma, il Mozambico potrebbe diventare un �paese di servizio� e gli investimenti stranieri in questo settore non mancherebbero. Ma dovr� essere in grado di risolvere almeno una parte dei suoi numerosi problemi.

Bruno Crimi