Comunità di S.Egidio


 

13/02/2003

Boston, 13 febbraio 2003
Presentati i primi risultati del progetto DREAM , realizzato in Mozambico.
Crolla la mortalit�, migliora sensibilmente la qualit� di vita

 

Mortalit� ridotta sensibilmente , carica virale abbassata in poche settimane e nel 90% dei pazienti che assumono la terapia , virus sotto le 500 copie.

Sono questi risultati , clamorosi, realizzati dal progetto Dream della Comunit� di Sant'Egidio in Mozambico, uno dei paesi piu' poveri al mondo.

I risultati vengono presentati per la prima volta alla decima Conferenza Internazionale sui Retrovirus e le infezioni opportunistiche in corso a Boston fino al 14 febbraio.

"Si tratta di una delle due presentazioni orali affidate agli italiani - spiega Leonardo Palombi, professore di Epidemiologia presso l'universit� di Tor Vergata , a sottolineare l'interesse scientifico e sociale verso questo progetto in collaborazione con l'istituto Superiore di Sanit� , lo Spallanzani e Tor Vergata.

Il progetto Dream e' partito nel settembre 2001 ed e' diventato operativo nel febbraio 2002. Si pone l'obiettivo di introdurre la terapia antiretrovirale in persone colpite da HIV per valutare l'incremento di sopravvivenza e il diminuito rischio di morte.

Sono state coinvolte 440 sieropositivi con particolare approccio alle donne gravide anche per valutare gli effetti della terapia sulla trasmissione materno - fetale. Di queste 240 hanno iniziato a seguire la terapia standard usata in occidente." altre caratteristiche che rendono unico il progetto e' che e' completamente gratuito, si svolge in centri governativi e nell�intero territorio nazionale del Mozambico.

I risultati presentati a Boston non lasciano dubbi: il modello funziona, la mortalit� si abbassa, la qualit� di vita dei pazienti migliora notevolmente, la carica virale si abbassa sensibilmente. E sopratutti si conferma la buona aderenza alla terapia, punto considerato a rischio per iniziative del genere in paesi terzi come il Mozambico.

L'interesse degli scienziati alla conferenza � forte perch� da un lato non esistono analoghe esperienze cos� strutturate e scientificamente inattaccabili,dall'altro perch� si dimostra che anche in nazioni con sistemi sanitari poco adatti e' possibile sperimentare un modello terapeutico capace di incidere in maniera significativa sulla progressione dell'infezione da HIV.