Comunità di S.Egidio


 

21/03/2003


Artisti nelle case di Pulcinella

 

Si fanno chiamare �gli artisti dell�amicizia�. Una scelta per sottolineare la loro capacit� tanto particolare quanto inaspettata di far festa, di sprigionare forti cariche affettive e di coinvolgere gli altri nell�allegria: �Quando si parla di handicap, soprattutto mentale, si tende ad erigere muri di resistenza psicologica, ad associarlo inevitabilmente alla tristezza. Poi, al primo contatto, ti accorgi che in realt� sono loro, i cosiddetti disabili, ad accoglierti, con una gioia e una sensibilit� senza limiti che ti arricchisce in umanit� e ti aiuta a maturare una visione della vita pi� larga e profonda�, dice Franco Sbrizzi (nella foto, al centro con Salvatore e Flora), 42 anni, sposato, tre figli, infermiere professionale al Monaldi - con dieci anni di esperienza in una cooperativa di assistenza a persone handicappate gravi - e volontario della Comunit� di S. Egidio, il movimento laico di ispirazione cristiana nato nel �68 a Roma e da allora cresciuto ovunque, nel mondo, radicandosi in tutti i territori alla frontiera del disagio sociale.

L�handicap � uno di questi, nonostante il 2003 sia stato dichiarato l�anno europeo del disabile: in Italia gli invalidi �confinati�, cio� non autosufficienti, sono pi� di un milione. In 300mila sono reclusi, in istituto o in casa. A Napoli le loro difficolt� si moltiplicano, per le barriere architettoniche ma anche sociali (sono ancora in molti a vergognarsi dell�handicap, tendendo a nasconderlo). Ma dal 21 marzo 1999 mille di loro, con persone care e familiari, hanno trovato una rete di solidariet� che ha trasformato il loro ostacolo iniziale in un�opportunit� per star bene con gli altri: si chiama il Movimento degli Amici, ed � nato in seno alla Comunit� di S. Egidio con un�articolata serie di iniziative realizzate tra l�altro nelle �Case di Pulcinella�, centri pomeridiani di aggregazione, incontro, attivit� artistico-artigianali e di formazione. �Il nostro percorso � iniziato con dieci �amici� e sei volontari a Secondigliano, nel novembre �87�, ricorda Franco. Nel �90, il trasferimento nel quartiere San Lorenzo, dove tra Largo Regina Coeli 8 e vico S. Nicola a Nilo 4 a Franco si affiancano anche Maria Teresa Terreri, 28 anni, impiegata con esperienze in centri di riabilitazione, Ricardo Muscher�, 36 anni, medico geriatra, ma anche Raffaella, insegnante, e Leonardo, amministrativo del Monaldi, tutti impegnati a seguire nel loro cammino verso l�autonomia, la creativit� e la comunicazione �ragazzi� dai 18 ai 56 anni.

I pi� gravi (una quarantina) vengono seguiti a casa, con contatti individuali; un altro gruppo di quattro volontari opera invece presso la chiesa di S. Giovanni Battista sul corso San Giovanni, lavorando con una decina di disabili dagli 8 ai 50 anni. Si incontrano il mercoled� dalle 17 alle 19.30 e la domenica dalle 10.30 alle 11.30, per condividere anche il percorso della fede. Dalle loro scuole di pittura sono usciti quadri ipercromatici che hanno arricchito la mostra annuale organizzata ogni settembre a Roma, i cui proventi sostengono un ospedale gestito dalla Comunit� di S. Egidio in Guinea-Bissau. L�anno scorso furono esposte 500 opere. Molto belle. Come l�esperienza, a Roma, della �Trattoria degli amici�, finita sul Gambero Rosso come migliore ristorante dell�anno 2002. E scusate se � poco.