Comunità di S.Egidio


 

24/01/2004

SOLIDARIET� Il virus che falcidia un continente e spegne il futuro del Mozambico, l�intervento sanitario ideato da Sant�Egidio, un reportage fotografico: in mostra a Roma i volti del male e della speranza
Africa, sogna: l'Aids si vince
Il flagello dell�Aids minaccia il futuro dell�Africa. Il Mozambico non fa certo eccezione: un abitante su sette � infatti colpito dal virus Nel Paese l�aspettativa media di vita � di 39 anni: senza Aids, si calcola che sarebbe arrivata almeno a 50

 

E' un bianco e nero che parla di uno scontro lacerante, quello di �Mozambico, il futuro � possibile�, la mostra di foto che si � aperta ieri all'Auditorium Parco della musica di Roma. Uno scontro fra incubi e sogni. Gli incubi sono per la precisione quelli di un popolo che, uscito miracolosamente dalla guerra civile dieci anni fa, cresciuto economicamente negli anni '90 con percentuali a due cifre, ha visto paradossalmente ridursi la speranza di vita a meno di quarant'anni: meno della met� di una donna italiana.

Il problema numero uno ha un nome noto: il virus Hiv. E i dati parlano chiaro: una persona su otto � gi� toccata dalla malattia, su cinque persone infette una � un bambino. La curva dell'epidemia scender� alla fine del 2010, ma per una contrazione drastica della popolazione a rischio, per il calo di ragazzi e giovani adulti in grado di propagare il virus. Tragedia di un Paese e di un continente: si calcola che due malati su tre di Aids al mondo vivano oggi in Africa. Dove 25 milioni di persone fronteggiano la malattia senza medicine e senza la speranza di riceverne in tempo utile.

I sogni, invece, sono quelli di chi, quando la comunit� internazionale giudicava irrealizzabile un intervento terapeutico di massa per i costi proibitivi e le infrastrutture sanitarie allo sfascio, ha scommesso su un'ipotesi contraria. Ideando �Dream� (acronimo che sta per �Drug resource enhacement against Aids in Mozambique�, Espansione dei farmaci contro l'Aids in Mozambico), un progetto pensato e realizzato dalla Comunit� di Sant'Egidio, e che si presenta come la sfida pi� articolata e audace al flagello dell'Aids nell'Africa australe. Partito nel 2001 e sostenuto dal finanziamento di Unidea, la Fondazione di Unicredito, consiste in un attacco al problema Aids su due fronti: la prevenzione, ma soprattutto la terapia attiva, una via considerata fino a ieri pressoch� utopica. L'intervento parte dall'alimentazione dei malati e dei familiari, ma affianca agli interventi "di base" la presenza di laboratori avanzati di microbiologia e di personale medico specializzato proveniente dall'Europa. Il tutto per formare medici e infermieri locali alla complessa gestione della malattia.

L'impegno in questo campo, unito alla sperimentazione di nuovi farmaci generici - che hanno permesso di portare il costo delle cure a 500 dollari pro-capite, rispetto ai 15 mila stimati fino a oggi - hanno permesso quello che a Sant'Egidio non chiamano pi� un sogno, ma una serie quotidiana di miracoli: la ripresa per moltissimi infetti di una vita normale, con una buona speranza di sopravvivenza, e la possibilit� per ogni figlio di madre sieropositiva di nascere sano.

�Un'iniziativa splendida - ha commentato il cardinale Raffaele Martino all'inaugurazione - che dopo quella per la conclusione della guerra civile dieci anni fa, pu� finalmente portare a questo Paese africano una nuova e vera speranza di vita�.

Andrea Galli