Comunità di S.Egidio


 

15/04/2004


Lotta all'Aids, premio a Sant'Egidio

 

Non solo riconoscimenti umanitari. Da ieri la comunit� di Sant'Egidio registra un nuovo alloro: non un premio per la pace questa volta, non il grazie per un atto di solidariet�, ma un segno di apprezzamento verso uomini - medici, ricercatori, esperti - che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro l'Aids. Hanno scelto l'Africa, il Mozambico, hanno scelto la comunit� di Sant'Egidio ed insieme il progetto Dream (Drug Resource Enhancement against Aids and Malnutrition).

E l'universit� dell'Aquila ha scelto loro, con assegnazione di un importante premio scientifico per l'impegno sanitario nel mondo. Un ateneo che preferisce invertire la rotta, opta per il sud del mondo, lancia una provocazione ai pi� blasonati atenei italiani, boccia il protocollo �ripetitivo� dell'Erasmus. L'obiettivo: occuparsi di Aids, un terreno difficile, una pandemia di carattere globale, che investe il pianeta con tassi di mortalit� impressionanti. L'Aids agisce con un trend lento, ma sicuramente pervasivo, infiltrando societ� diverse con connotati differenti. Ed � certamente frutto, seppure sgradito, della mondializzazione di questo nostro secolo. Mentre per l'America e l'Occidente ormai l'Hiv altro non � che �una scomoda malattia cronica�, riferisce Mario Marazziti, portavoce della comunit� di Sant'Egidio, �per i 30 milioni di africani infetti � la speranza di vita che scende drammaticamente�. Una minaccia che corrode il suo precario sistema economico, scolastico e sanitario.

La comunit� di Sant'Egidio non � rimasta indifferente al dramma umano ed � intervenuta scientificamente, attraverso il progetto Dream: un programma di controllo, prevenzione, cura, una sorta di lotta globale all'infezione da Hiv. Curare l'Aids, nei paesi a risorse limitate, vuol dire occuparsi anche di malnutrizione, di educazione sanitaria e di tanti aspetti importanti per la sopravvivenza. Dream si pone come obiettivo di realizzare tutto questo, ma farlo secondo standard occidentali, introducendo, ad esempio, la diagnostica avanzata, per coadiuvare le eventuali terapie.

Si parla troppo di prevenzione, molto meno di terapia, certo per ragioni economiche: per Dream le ridotte risorse non hanno rappresentato un limite, complice la forte voglia di cambiare e di scegliere ancora una volta l'uomo.