Comunità di S.Egidio


 

12/05/2004


AIDS: COMUNITA' SANT�EGIDIO, DA PROGETTO DREAM AIUTO PER AFRICA

 

Curare l'Aids in Africa, il continente dove il virus Hiv colpisce quasi 30 milioni di persone, e' possibile. Il sogno del progetto Dream, promosso in Mozambico dalla Comunita' di Sant'Egidio, sta diventando realta' grazie a un programma, finanziato da sponsor pubblici e privati, che si basa su alcune semplici linee guida: farmaci antiretrovirali distribuiti gratuitamente, coinvolgimento della popolazione locale, la passione dei volontari. Il progetto sta partendo ora anche in altri sei paesi africani: Sud Africa, Malawi, Guinea Conakry, Guinea Bissau, Angola, Swaziland. Ad annunciarlo e' stato il presidente della Comunita' di Sant'Egidio Mario Marazziti che oggi insieme a don Matteo Zuppi ha presieduto all' auditorium di Roma il convegno internazionale "Dream, un modello di lotta all'Aids in Africa" che ha fatto il punto sull'attivita' finora svolta. In due anni - hanno spiegato Maria Cristina Marazzi e Leonardo Palombi, della comunita' di Sant'Egidio - in Mozambico si e' passati dai primi 50 test ai quasi 8.000 attuali, mentre sono oltre 4.000 i malati assistiti, 1.700 quelli in terapia antiretrovirale e i risultati sono incoraggianti: il 95% dei pazienti e' vivo e con una buona qualita' di vita. Grazie ai farmaci antiretrovirali, inoltre, il 97% dei bambini e' nato sano dalle oltre 400 mamme sieropositive trattate. Grazie ai 13 centri specializzati e al lavoro di oltre 400 volontari, l'approccio di educazione sanitaria a tutto campo permette, inoltre, di raggiungere gia' ora 25mila persone e nel prossimo triennio portera' a 10mila i pazienti assistiti e a 60mila le persone coinvolte in modo diretto o indiretto. Per spiegare l'approccio del programma di cura, durante il convegno, cui hanno partecipato anche i ministri della sanita' di 13 paesi africani, e' stato proiettato il filmato "Dream for Africa" che ha come protagonista Isaias, un uomo che sta combattendo la malattia grazie ai farmaci antiretrovirali. "Ero morto e ora sono risorto", dice sorridendo nel video in cui poco prima sono passate le immagini di quando era pelle e ossa e non riusciva nemmeno a camminare. Una storia simile a quella raccontata in sala da Ana Maria Muhai, una donna mozambicana sieropositiva che era arrivata a pesare 29 kg e ora ne pesa 70 Grazie alle cure, ha raccontato, ora puo' occuparsi dei suoi tre figli e lavorare in un centro Dream, dove spiega ai suoi connazionali come prendere i farmaci. Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, il presidente del Pontificio consiglio per la pastorale sanitaria card.Javier L.Barragan e il rappresentante del presidente del Consiglio Berlusconi per l'Africa Alberto Michelini, che ha confermato "l'impegno del governo, nell'ambito del G8 e nelle relazioni bilaterali con i paesi africani, nella lotta all'Aids". Sono intervenuti anche il presidente di Farmindustria Federico Nazzari e il direttore generale di Ubm Paola Pierri, rappresentanti di organizzazioni che sono tra i principali sponsor e sostenitori del progetto, insieme al gruppo Unicredit e alla Fondazione Unidea.